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Fotovoltaico in autoconsumo, quanto conviene ?

Ultimo aggiornamento: 15-01-2016
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Fotovoltaico in autoconsumo, quanto conviene?  La convenienza di installare un impianto fotovoltaico usufruendo della detrazione fiscale al 50%, è certa; come certo è questo semplice principio: l’autoconsumo è il fattore di maggiore risparmio.  La detrazione fiscale è fruibile oggi solo da chi installa un impianto al servizio di casa (o condominio), impianto utilizzato per rifornire la propria utenza domestica e per immettere in rete la sola eccedenza.

Utilizzando l’energia auto-prodotta, ovvero elettricità in autoconsumo, si usufruisce di energia che, oltre ad essere pulita, non è gravata dai costi di imposte e servizi normalmente pagati sull’energia acquistata in bolletta.

Questo è il vero vantaggio del fotovoltaico in autoconsumo al servizio di casa.

Dove sta la vera convenienza? Il vero vantaggio sta nel fatto che con l’ autoproduzione e con l’autoconsumo si usufruisce di energia elettrica senza l’aggravio economico di oneri, imposte e servizi, altrimenti pagabili in bolletta.

Ecco come funziona il meccanismo.
Se consumo 100 Kwh di energia elettrica prelevandola dalla rete pagherò non solo la quantità di energia acquistata, ma anche gli “oneri generali di sistema”, i servizi di rete e le imposte, accise, addizionali, ecc… Tutte voci di costo addebitate insieme alla bolletta (leggi qui per vedere quali sono tutti i costi in bolletta).

Se invece consumo, o meglio, se autoconsumo 100 Kwh di elettricità autoprodotta istantaneamente dal mio impianto fotovoltaico, avrò energia “a costo zero”, o meglio: alla “frazione di costo” dell’impianto fotovoltaico installato. L’impianto fotovoltaico rimane produttivo, infatti,  per 25-30 anni con un calo di rendimento di circa 1% annuo. E in questi anni di vita utile produce una considerevole quantità di energia da sfruttare al meglio per farlo diventare un investimento realmente conveniente.

fotovoltaico autoconsumo conviene

Cosa vuol dire tutto ciò?
Proviamo a spiegarci meglio, con un esempio pratico.

Per capire la reale convenienza dell’autoconsumo bisogna partire da questa semplice domanda.

 

Quanto pago 1.000 Kwh di elettricità acquistandoli dalla rete? E quanto li pago prelevandoli al momento della produzione del mio impianto fotovoltaico?

 

Il costo dell’energia in bolletta

L’elettricità pagata in bolletta ha un costo che nel fotovoltaico in autoconsumo non ha.

Il costo lordo dell’energia elettrica in bolletta è di minimo 0,22 €/kwh. “Lordo” significa che include tutti i costi di gestione, le imposte pagate in bolletta, l’iva: si prende il totale bolletta e si divide per i kwh addebitati.

I 1.000 Kwh di energia acquistata in bolletta dal mio operatore elettrico costano circa 220 euro. Questa cifra comprende la “quota energia”, ovvero la quantità di energia elettrica che effettivamente acquisto dalla rete, ma anche la “quota servizi”, quella relativa ai servizi connessi alla distribuzione, al trasporto, al dispacciamento, agli oneri generali di sistema (che includono, tra l’altro, gli incentivi alle rinnovabili e assimilate); la quota in bolletta comprende poi le imposte, le addizionali, le accise e l’iva (ora al 22%).

In definitiva, a fronte di un prezzo medio di mercato sulla borsa elettrica di circa 0,09 €/kwh, in bolletta pago l’elettricità a più del doppio: almeno 0,22 €/kwh.  Questo prezzo,  durante i successivi 20 anni, arriverà ad almeno 0,30 €/kwh.

 

Il costo dell’energia con il fotovoltaico in autoconsumo

Vediamo il costo del Kwh nel caso di prelievo istantaneo dall’impianto fotovoltaico in autoconsumo.

Anche qui ipotizziamo dei numeri, indicativi ma assolutamente realistici.
Un impianto da 3 Kw “chiavi in mano” ha un costo di (meno di) 6.000 euro, che in detrazione fiscale (50% in 10 anni) può arrivare ad un costo effettivo di 3.000 euro: oggi il fv costa non più di 2.000 euro al kilowatt senza detrazione; non più di 1.000 €/kw effettivi con detrazione fiscale al 50% e senza considerare eventuali sistemi di accumulo.

Quanto produrrà questo impianto nei prossimi 20-25 anni?
La produttività dell’impianto dipende da tanti fattori di posizionamento e di installazione, tra questi: la regione di installazione. Il fotovoltaico nel nord italia produce circa 1.100 Kwh/kw/anno. Nel sud Italia produce anche più di 1.500 Kwh/Kw/anno. Consideriamo, ai fini del nostro calcolo, una media di produzione annuale di 1.300 Kwh per Kw installato.

Un impianto da 3 Kw di potenza produrrà in 25 anni almeno 78.000 Kwh.

Approssimando il calcolo e considerando i costi di gestione e manutenzione impianto pari a 50 euro l’anno,  arriviamo al costo effettivo dell’energia autoprodotta dall’impianto fotovoltaico: circa 0,08 €/kwh (cioè: € 6.000/78.000 kwh)

In questo esempio l’energia elettrica immediatamente autoconsumata dall’impianto fotovoltaico (senza detrazione fiscale al 50%) viene pagata circa 0,08 €/Kwh, contro gli odierni 0,25 €/kwh pagati in bolletta (in molte bollette il costo lordo supera questa cifra)

Dunque, per tornare all’esempio iniziale:  1.000 Kwh di elettricità costeranno indicativamente:

  • 220 euro, con gli attuali prezzi lordi della bolletta elettrica
  • 80 euro, con gli attuali prezzi del fotovoltaico
  • 40 euro, con gli attuali prezzi del fotovoltaico e sfruttando la detrazione del 50 per cento

Il kilowattora del fotovoltaico in autoconsumo , cioè il kwh auto-prodotto ed auto-consumato, costa meno di un terzo del kilowattora pagato in bolletta.

 

Fotovoltaico in autoconsumo, dunque, conviene?

Si l’autoconsumo conviene, è il fattore di maggiore risparmio e in questo esempio abbiamo dato un’idea di quanto possa essere questa convenienza.

Il fotovoltaico in autoconsumo è un investimento il cui ritorno economico, grazie al ribassamento dei prezzi e grazie alle detrazioni fiscali, è individuato in genere tra i 5 ed i 9 anni. Il punto di forza dell’investimento fotovoltaico rimarrà, oltre alla riduzione ulteriore dei prezzi, il vantaggio economico derivante dall’autoconsumo in sito al servizio dell’abitazione.

Un impianto fotovoltaico realizzato per autoprodurre ed autoconsumare energia pulita è un investimento. Un investimento, oggi molto più accessibile rispetto a quello che era un tempo, che può essere effettuato da utenti domestici o da aziende interessate al risparmio energetico. Ad oggi, però, e sicuramente per tutto il 2016, le detrazioni fiscali del 50% sono fruibili solo dai privati che installano al servizio di casa.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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