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Vantaggi e svantaggi di un impianto fotovoltaico

Ultimo aggiornamento: 20-02-2014
Voto:4/5 (7722 voti)

Mettere un impianto fotovoltaico è oggi un vantaggio per chi vuole risparmiare sulle bollette elettriche. Attraverso il consumo dell’energia autoprodotta, infatti, è possibile ridurre il prelievo dalla rete e con questo ridurre i costi in bolletta. Questo dell’autoconsumo è sicuramente il vantaggio principale del fotovoltaico, però, come ogni tecnologia, anche questa può avere, oltre ai vantaggi, anche alcuni svantaggi. Quali sono vantaggi e svantaggi di un impianto fotovoltaico?

Vediamoli con ordine, sperando di fare cosa utile per chi fosse interessato, ma ancora indeciso, nell’affrontare questo investimento che, per i piccoli impianti domestici, ‘costa’ decisamente meno di una utilitaria.

Come ogni investimento i vantaggi e svantaggi di un impianto fotovoltaico riguardano i rapporti tra i costi e benefici.
Tra i vantaggi e svantaggi di un impianto fotovoltaico c’è, come prima cosa, il prezzo. Ovviamente un prezzo vantaggioso, renderà più breve il periodo di ammortamento dei costi sostenuti.

Oggi i prezzi delle installazioni sono molto più bassi, si dice anche del 70%, rispetto a soli 5 anni fa, quando per un piccolo impianto domestico si doveva sborsare circa 7mila euro per kw (un impianto da 3 kw costava circa 20mila euro). Oggi con la stessa cifra si può installare un impianto completo (da 3 kw). Oggi il costo al kw è infatti, di circa 2.500 euro “chiavi in mano”. Un impianto da 2 kw costa non più di 5mila euro.

 

Vantaggi e svantaggi di un impianto fotovoltaico

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Vantaggi del fotovoltaico

  • Il fotovoltaico non è un costo, ma un investimento:  si recupera il capitale investito e la “variabile” è solo il tempo di rientro dai costi che in genere varia dai 6 ai 12 anni.
  • Iva di acquisto: agevolata al 10%.
  • Gran parte delle aziende dà oggi garanzie sul prodotto e garanzie sulla produzione.
  • Prezzi in discesa: oggi il fotovoltaico costa circa un terzo rispetto a solo 5 anni fa: oggi abbiamo prezzi di installazione inferiori a 2.500 euro al kw.
  • Oggi e per tutto il 2014 si può beneficiare delle detrazioni fiscali Irpef al 50% (dal 2014 ci saranno ancora ma saranno più basse). Con gli sgravi fiscali l’impianto costa, a conti fatti, la metà.
  • Riduzione/azzeramento delle bollette elettriche in relazione all’energia prodotta e istantaneamente auto-consumata.
  • con l’aumento inflazionistico dell’energia per i prossimi 25 anni, in proporzione aumenta il risparmio in bolletta grazie all’autoconsumo.
  • Minima manutenzione: non avendo parti meccaniche in movimento i pannelli fotovoltaici richiedono pochissima manutenzione in 25 anni, solo la sostituzione dell’inverter e altri piccoli interventi ordinari.
  • Oltre al risparmio in bolletta derivante dall’auto-consumo, si ottiene la remunerazione dell’energia immessa in rete attraverso lo “scambio sul posto” o la vendita (“ritiro dedicato”) dell’energia al Gse.
  • Vantaggi ambientali, riduzione delle emissioni inquinanti, salute per la collettività.
  • Vantaggi economici: il comparto ha creato e crea posti di lavoro e benefici all’economia.
  • Indipendenza energetica dall’estero: il solare riduce le importazione delle materie prime a fini energetici.
  • La generazione distribuita sul territorio limita i rischi per la sicurezza e riduce le dispersioni energetiche derivanti dal trasporto delle materie prime e dal trasporto della stessa energia elettrica prodotta.

 

Svantaggi del fotovoltaico

  • Sono terminati gli incentivi, quindi il solare, per essere competitivo, può fare affidamento solo alle dinamiche del mercato (anche se per i privati domestici ci sono ancora le detrazioni fiscali al 50%).
  • Il fotovoltaico ha una produzione giornaliera intermittente e dipendente dalle stagioni: di notte il fv non produce e d’inverno produce meno. Per questo, senza adeguati sistemi di accumulo, è una fonte di produzione “non programmabile”.
  • Il fotovoltaico comporta un esborso iniziale di investimento (che verrà poi recuperato nel tempo).
  • Come ogni tecnologia ha il rischio di rotture, malfunzionamenti, ecc.. (il rischio di rottura è però minimo, non essendoci parti meccaniche in movimento).
  • Senza un adeguato sistema di accumulo con batterie, non c’è possibilità di immagazzinare l’energia prodotta per utilizzarla “a posteriori”. I costi dei sistemi di accumulo sono i fattori che più influenzeranno i vantaggi e svantaggi di un impianto fotovoltaico.

 

Vantaggi e svantaggi di un impianto fotovoltaico: dove pende l’ago della bilancia?

Mettere il fotovoltaico oggi è un investimento e come tale, comporta un iniziale esborso economico ed un tempo di rientro dall’investimento nell’ordine di 6-12 anni, a seconda dei costi sostenuti e dell’energia elettrica generata.

Come ogni investimento anche il fotovoltaico comporta una certa dose di “rischio” che può condizionare i tempi di ritorno economico dall’investimento, però, stimando i costi dell’energia in bolletta per i prossimi 25 anni, una cosa è certa: produce un risparmio sul lungo periodo in relazione all’energia auto-prodotta.

Siamo prossimi alla grid parity, cioè a quella situazione di mercato in cui il fotovoltaico è “spontaneamente” competitivo, vantaggioso, rispetto alle fonti “convenzionali”, senza incentivi e senza detrazioni fiscali. Per questo motivo ci sono fondate motivazioni per ritenere che “l’ago” della bilancia penda a favore dei vantaggi che questa nuova tecnologia porta e porterà.

Quali sono secondo te altri vantaggi e svantaggi di un impianto fotovoltaico?

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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12 Commenti

  1. giovanni priano, il 14 Gennaio 2020 ore 18:42

    Incentivi rinnovabili: Decreto FER 2 atteso entro febbraio

    Atteso entro febbraio il Decreto FER 2 per gli incentivi alle rinnovabili: tra le novità i bonus per la geotermia.

    Il nuovo decreto sugli incentivi alle rinnovabili è atteso entro la fine di febbraio. A darne indiretta conferma è il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ha sottolineato come all’interno del provvedimento verrà inserita anche la geotermia. Quest’ultima era stata esclusa dal precedente provvedimento in quanto non ritenuta una “fonte rinnovabile matura”.

    Quello che viene indicato come Decreto FER 2 comprenderà quelle energie rinnovabili ritenute dal Governo più “innovative e costose”. Ha dichiarato Rossi venerdì 10, in corrispondenza di un incontro organizzato da Confapi:

    Ho parlato con la sottosegretaria Alessia Morani del Ministero dello Sviluppo economico. Mi ha rassicurato sul fatto che a febbraio conta di approvare il decreto che reinserirà la geotermia tra le fonti di energia rinnovabili che possono accedere agli incentivi.

    Stati Generali Green Economy 2019: rinnovabili quasi ferme in Italia
    Sull’inserimento della geotermia nel Decreto FER 2 è intervenuta anche la sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo Economico, Alessandra Todde, che ha dichiarato:

    Si promuoverà la realizzazione di impianti geotermici con configurazione riconducibile agli impianti in esercizio, e ciò sia con riferimento alla realizzazione di nuovi impianti che al rifacimento di impianti esistenti.

    Si è però concordato sul fatto che è opportuno promuovere la realizzazione di nuovi assetti che migliorino sostanzialmente le prestazioni ambientali, poiché sono oggi disponibili soluzioni tecnologiche che consentono tale risultato con un’accettabile maggiorazione degli incentivi.

    SE può interessare a qualcuno.Saluti

  2. luigi, il 15 Gennaio 2020 ore 01:11

    Ciao Giovanni Priano,
    le iniziative sulle rinnovabili sonomtutte interessanti, purtroppo in mezzo abbiamo lo Stato, che con imsuoi interventi più che indirizzare crea problemi.

    Fra non molto lo sviluppo della mobilità elettrica creerà una opportunità formidabile alle rinnovabili.

    Il desiderio di chi usa una mezzo è quello di viaggiare gratis e si potrebbe fare … se consumo 100 potrei cercare di produrre con rinnovabili 100/150 in modo da non incidere sul sistema e viaggiare gratis.

    Ma per farlo servirebbe forse esere soci di una specie di consorzio diffuso ovunque in grado di produrre e conservare energia l’energia prodotta dai soci che con i loro conferimenti in denaro fanno crescere gli impianti di produzione e cessione. ma quanto si deve investire? boh … non lo so ma molti mezzi (26milioni su 37) dalle revisioni biennali risulta che percorrono in media 12.000 km. Leggo,che una vettura elettrica consuma 12,9 kwh per 100 km una altra 14,6 ….facciamo 20 kwh per 100 km …. per non sbagliare.

    Dunque 12.000 km …il consumo a km sono 20 kwh per farne 100 fanno 0,2 kwh a km 12000×0,2 fanno. 2400 kwh. Credo sarebbe sufficiente per pareggiare i conti un impianto fotovoltaico da 2 kw.
    il tetto del fabbricato in cui abito (dichiara un programma che fà questi calcoli su tutti i tetti prendendo le misure da google earth) potrebbe produrre oltre 70.000 kwh ogni anno il consumo di 29 auto ed abbiamo 20 appartamenti. …..

    Della geotermia so poco su costi e rendimenti credo sia legato a riscaldamento e raffrescamento non alla produzione elettrica certo che se per accumulare energia termica in estate per recuperarla in inverno bastano piccoli fori magari nelle cantine è un conto se bisogna smantellare il giardino …. è poco fattibile.

    Probabilmente il micro eolico potrebbe aiutare leggo che per ogni kw di potenza nominale produce tra 1000 e 1800 kwh anno.

    Passando alla benzina … a spanne per fare 12000 km se ne vanno 1.800 euro anno.

    Non credo costi troppo raggiungere l’autonomia energetica per la mobilità elettrica del 70% dei mezzi.

    Sempre che lo Stato eviti di intrufolarsi con accise sui meno ricchi e contributi fiscali enormi su chi può permettersi auto elettriche molto costose (quei 26 milioni di vetture che percorrono in media 12 mila km anno che sono 32 al giorno potrebbero diventare ibride elettriche con i motori nelle ruote ed un pacco di batterie per 50/60 il tutto ad un costo modesto se se ne programmasse la modifica in una decina di anni, le 80 mila officine non possono convertire più di 2.600.000 vetture anno.

  3. Elettricista, il 16 Gennaio 2020 ore 09:16

    Tutto da maditare.Saluti

  4. Piero Tiepolo, il 16 Maggio 2020 ore 19:42

    Scrivete.
    “E’ ancora conveniente il FV?”

    Vi chiedo:
    conveniente rispetto a cosa?
    C’è qualcosa di più conveniente?

    Posso saperlo?

    • gipi, il 24 Maggio 2020 ore 11:56

      Ciao Piero Tiepolo

      Il titolo dell’Articolo di testa di questa “striscia” è : VANTAGGI E SVANTAGGI DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO.

      Non c’è la data di pubblicazione ma può essere fatto risalire ad inizio 2014 quando era da pochissimo già entrato in vigore il nuovo, ed ancora attuale, “Sistema” dello Scambio Sul Posto (S.S.P.) + Rientro del 50% dai Costi di Acquisto Impianto, in 10 anni, mediante detrazione annuale in Dichiarazione dei Redditi (sgravio IRPEF).

      La frase che tu hai messa tra virgolette — “E’ ancora conveniente il FV?” — non mi pare che compaia nel Testo dell’Articolo ma supponiamo pure che ci sia…..

      La faccenda è complessa ! Dovresti vedere meglio le molte cose che sono state dette e ripetute più volte andando ad esplorare in questo Forum ….
      ————————————————————————

      COME STANNO LE COSE ATTUALMENTE (anno 2020)

      Un piccolo impianto “classico” (da 3 kWp) per un “medio consumatore classico nel nord Italia” (consumi intorno ai 3600 kWh/anno in Bolletta che equivalgono alla Produzione Annua del FV da 3,0 kWp) può riuscire a rientrare dalla spesa del Costo Impianto (6000 €) in 7/8 anni utilizzandolo con molta attenzione all’Autoconsumo.

      Bisogna sapere già inizialmente molte particolarità sia Tecniche che Economiche sul come funziona il “Sistema”.
      La cosa non è da tutti dato che la situazione è complessa e bisogna anche fare dei calcoli per conto proprio ( inizialmente e poi anche anno dopo anno) per capire come sta progredendo la situazione contabile.

      Comunque il tutto si regge economicamente e sostanzialmente sul fatto che esiste la Detrazione Costi Impianto al 50% da “scalare” in 10 anni (1/10 ogni anno) dalla Dichiarazione annuale dei Redditi (sgravio IRPEF).
      Nell’esempio del Costo Impianto di 6000 € si potranno scalare dall’IRPEF 300€/anno per 10 anni successivi.

      Senza questa agevolazione il Fotovoltaico non potrebbe sopravvivere economicamente.

      Poi ci sono anche vari aspetti di ULTERIORI COSTI e “inconvenienti tecnici” (prevedibili e non prevedibili) nel corso del tempo dato che si parla di una durata di Impianto che parte da un minimo di 20 anni per arrivare anche a 30).

      Dunque, SULLA CARTA (e anche in pratica), il Sistema è CONVENIENTE.

      Per un FV da 3,0kWp se utilizzato oculatamente (AUTOCONSUMO 30% della Produzione FV e 70% in SCAMBIO) e dove in precedenza si aveva una Bolletta Annua da 3600 kWh la nuova Bolletta (avendo il FV) sarà di 3600 Bolletta Vecchia – (3600 FV x 0,3) = 2520 kWh/anno (-1080 kWh/anno che non saranno più presenti in Bolletta.

      Lo “SCAMBIO” ammonterà a 3600 FV x 0,7 = 2520 kWh per i quali il GSE riconoscerà un certo “Valore di restituzione”.

      Alla fine, per ogni anno di utilizzo Impianto FV si otterranno :
      — Risparmio di 1080 kWh non più in Bolletta Annuale : 1080 x 0,205 €/kWh = 221,4 €
      — Ritorno dal GSE per 2520 kWh “scambiati” : 2520 x 0,10 = 252,0 €

      —Totale : Risparmio Bolletta 221,4 + Ritorno GSE 252,0 = 473,4 €/anno.

      Nei primi 10 anni, considerando anche lo Sgravio IRPEF si avrà un ritorno annuo di 473,4 + 300 = 773,4 €/anno.

      Nei successivi 10 anni (fino ai 20 anni) esaurito lo sgravio IRPEF rimarranno solo i 473,4 €.

      Cautelativamente si può considerare 700 €/anno per i primi 10 anni e 400 €/anno per i successivi 10 anni. Il totale sui 20 anni risulta 7000 + 4000 = 11000 €/20 anni.

      Bisogna anche tenere conto che ogni 7-10 anni si dovrà sostituire l’Inverter (solitamente quelli di fascia bassa hanno garanzia di soli 5 anni e si spera che arrivino a farne 7) e dunque, supponendo il peggio e dovendo sostituire 2 volte l’Inverter (500 € Inverter + 150 € manodopera) il Conto Economico sui 20 anni sarebbe : 11000 – (2 x 650 €/Inverter) = 9700 €/20 anni.

      Naturalmente nessuna ulteriore spesa del tipo Assicurazione, Lavaggio Pannelli /sostituzione Pannelli deteriorati prematuramente ed altro……..

      Dunque si può ipotizzare che la Resa Economica del FV, nell’arco dei 20 anni, sarà di 9700 € – 6000 € = 3700 €/20 anni il che corrisponde, sempre mediamente, a 3700 / 20 = 185 €/anno.

      Tutto questo “MEDIAMENTE”, utilizzando l’Impianto al meglio e rispettando i dati in premessa : Impianto FV da 3 kWp ; Produzione Annua FV 3600 kWh ; Consumo Totale annuo Utenza 3600 kWh (uguale alla Produzione Annua del FV) dei quali 1080 utilizzati in AUTOCONSUMO (30%) dal FV e 2520 (70%) in SCAMBIO presi dalla Rete e presenti fatturati in Bolletta.
      —— —— ——- ——-

      Questi sono i numeri e la situazione da considerare.

      La scelta individuale (FV SI/NO) sarà sempre giusta in quanto, a fronte di un possibile guadagno, viene anche richiesto un certo impegno nella conduzione/sorveglianza dell’Impianto e si corrono pure alcuni rischi di varia natura che potrebbero anche annullare in buona parte l’ipotetico guadagno……

      Il SI è per gli entusiasti/avventurosi, il NO è per i tranquilli che non hanno voglia di sobbarcarsi altri problemi oltre a quelli già numerosi che non si possono scansare.

      • Lui la plume, il 25 Maggio 2020 ore 14:46

        In questi giorni maggio 2020 lo Stato ha deciso si sponsorizzare l’operazione fotovoltaico, se unita ad altre operazioni tese al risparmio energetico.
        Il complesso delle operazioni è soggetto al recupero fiscale del 110% in cinque anni.
        Anche sul recupero fiscale vi sono novità …. interessanti … il credito di imposta lo si può cedere ad altri … tipicamente un istituto di credito o chi fà il lavoro.
        Nel caso lo sconto in fattura è del 100% … il 10% lo incassa chi anticipa i soldi.
        Si può … in ambito condominiale (favorito dalla legge che in questo caso opera anche per le seconde case, intese come appartamenti in condominio) …. cedere il recupero fiscale ad un altro condomino.
        (Questa opportunità permette, a chi ha dei quattrini fermi in banca, di alienarli … e riaverli indietro un pò alla volta, non averli in banca vuol dire che non sono a rischio prelievo forzoso).

        https://www.gazzettaufficiale.it/static/20200519_128_SO_021.pdf
        È un pò lungo … l’art. è il 119 a pag. 120 e seguenti 5

        • gipi, il 27 Maggio 2020 ore 12:48

          Ciao Lui La Plume

          A qualcuno la tua segnalazione potrà tornare sicuramente utile/interessante.

          Comunque, da alcuni anni, si assiste ad un continuo intensificarsi di Proposte di Stato che “non si possono rifiutare” (come più o meno si può parafrasare dal film Il Padrino).

          Poi, sempre da alcuni anni, è stato demolito il mito storico millenario “Ti presto i miei soldi solo se mi dai un accettabile interesse” e la situazione è diventata “Ti presto i miei soldi sperando che il DISINTERESSE non sia troppo alto”.

          Ora, da ultimo, “Spendi i tuoi risparmi che poi te li rendiamo tutti con l’interesse nominale del 10% a 5 anni”. Ma c’era anche già stata una OFFERTA INDUSTRIALE “spendi 100 che poi te ne ritornano 140, in 3 anni”.

          Fino a prima dell’ Evento Virus i nostri Governanti si impegnavano allo spasimo in Finanziarie da 15-25 miliardi (€) ed ora si parla con estrema naturalezza di “fondi per la ripresa”, (recovery found però suona molto meglio) da 50-80 ma….. facciamo pure 400 miliardi di €.

          Sembra la scena della lettera dal film Totò Peppino e la Malafemmina ” … che scusate se sono poche ma 700.000 lire (punto e virgola) noi ci fanno specie di questanno che è stato una grande moria delle vacche come voi ben sapete (metti un punto) (ma no due punti) (ma si fai che abbondiamo) (abbondandis abbondandum) …. ”
          Vedere per rifarsi il buon umore : https://www.youtube.com/watch?v=BUAbWKErizk

          Insomma, se si è ancora incerti sul fatto che le mezze stagioni non sono più quelle di una volta, è sicuramente stato appurato che Babbo Natale esiste………….

          Chissà, alla fine, chi pagherà questi regali ?

  5. Luigi, il 25 Maggio 2020 ore 15:02

    Questa presa di posizione dello stato tende a spazzare via i discorsi legati alla convenienza economica del fotovoltaico sul tetto, inserendo nella valutazione l’aspetto ecologico, di salute e di sopravvivenza.

    L’operazione 110% interviene anche negli accumuli e nelle colonnine di ricarica.
    Rendendo la loro installazione praticamente gratuita.

    Perché? … se avete tempo suggerirei di perderne un pò ascoltando questo fisico che ce lo spiega.
    https://m.youtube.com/watch?v=zLncu9fuho8

    • gipi, il 27 Maggio 2020 ore 19:17

      Ciao Luigi

      Ok. Utili anche le tue ulteriori precisazioni in coda al “lancio” fatto da – Lui La Plume – (25 Maggio 2020 Ore 14:46).

      Allora aggiungiamo anche che, da almeno 1 anno, ci sono vari “big” della Vendita Energia (che operano anche da tempo nella Vendita Impianti FV) che praticano anche uno scorporo, immediato in Fattura, del classico vecchio 50% che precedentemente si poteva recuperare solo in 10 anni sulla propria IRPEF.

      Per fare l’esempio : Impianto 3,0 kWp = Prezzo chiavi in mano 7000 €. Lo si può avere a soli 3500 €. I restanti 3500 € vengono “girati” per il successivo incasso a chi ha venduto l’Impianto.
      Quest’ultimo li recupererà in 5 rate annuali mettendoli in Contabilità come Costi di Produzione (o qualcosa di simile) e quindi non ci pagherà sopra le sue Tasse.

      Ho visto anche il filmino da te indicato (senza perdermi nulla) ma devo dire che di spiegazioni reali non ne ho vista traccia.
      La cosa migliore è leggere i commenti più o meno pertinenti che ne sono scaturiti….

      Mi è parso di assistere ad uno di quelli spettacoli che, viene raccontato, si allestivano a partire da inizio 1800 per sorprendere l’Uditorio con gli strani poteri del “Fluido Elettrico”.

      Per concludere : Fotovoltaico? Di per se una ottima invenzione! Da utilizzare come integrazione degli altri Sistemi di Produzione Elettrica.

      La convenienza tecnica del FV però non esiste. Viene reso conveniente artificiosamente (come tante altre cose) con trucchi contabili da prestigiatore.

      Alla fine, lo Stato, che elargisce con una mano, deve per forza arraffare nelle tasche di tutti con l’altra ….
      Magari uno può pensare ad una opera fatta a fin di bene ma non c’è da contarci troppo!

  6. Luigi, il 27 Maggio 2020 ore 09:54

    Nel leggere questo articolo mi sorge qualche dubbio:
    Qui si considera che l’energia prodotta e non consumata va ceduta,
    la legge sponsorizza anche i sistemi di accumulo.
    Poi qui si considera sponsorizzabile il fotovoltaico solo se abbinato al rifacimento dell’impianto di riscaldamento mentre dalla legge mi sembra sia sponsorizzabile se abbinato ad altri interventi (cappotto ed infissi esterni).

    Aiuto …

    https://quifinanza.it/info-utili/video/ecobonus-110-percento-fotovoltaico-colonnine-veicoli-elettrici-requisiti/383427/

    “Ecobonus e pannelli fotovoltaici
    Come spiegato nell’articolo 128 del testo (che potete leggere e scaricare qui), l’agevolazione potrà essere utilizzata anche per l’installazione di pannelli fotovoltaici, che utilizzano la luce del sole per produrre energia. Oltre ad essere una fonte di energia “verde” e rinnovabile, uno dei vantaggi è il significativo risparmio in bolletta per le famiglie.

    Uno dei casi in cui l’Ecobonus viene concesso, infatti, è la realizzazione di interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione. Inclusi nella disposizione sono gli impianti ibridi o geotermici, anche, appunto, abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici. La detrazione prevista per questo genere di interventi è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a 30.000 euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. Viene inoltre riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.

    I lavori possono essere poi effettuati anche sugli edifici unifamiliari, con una detrazione su un ammontare complessivo delle spese non superiore a 30.000 euro, riconosciuta anche per quelle relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.

    Per quanto riguarda, in particolare, l’installazione di impianti solari fotovoltaici su edifici, il tetto massimo di detraibilità è 48.000 euro e “comunque nel limite di spesa di euro 2.400 per ogni kW di potenza nominale dell’impianto solare fotovoltaico”, da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo. Il decreto prevede inoltre l’obbligo di cessione al Gestore dei servizi energetici (GSE) dell’energia autoprodotta e non consumata.”

  7. Ombretta, il 7 Ottobre 2022 ore 14:14

    Abito in una bifamiliare. Il proprietario dell’appartamento sottostante al mio ha deciso di mettere un impianto fotovoltaico su un tetto, che copre la sua proprietà, che corre sotto alle mie finestre. Ho chiesto di metterlo sul tetto della casa, ma non ne è convinto. Mi chiedo, e chiedo, se posso legalmente oppormi. Inoltre vorrei essere rassicurata sugli effetti negativi per la salute, vista la vicinanza, dovuti a elettro magnetismo, rumore, emissioni varie.

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