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Il tetto del vicino è sempre più verde

Ultimo aggiornamento: 19-11-2014

Il tetto del vicino? E’ sempre più verde! Potrebbe sembrare una battuta, ma la modifica del celebre proverbio relativo all’erba del vicino è quanto di più calzante per spiegare i risultati di uno studio effettuato da due ricercatori della prestigiosa università di Yale (Connecticut, Stati Uniti).

Secondo gli studi effettuati infatti, l’invidia per i pannelli solari installati dai vicini di casa sarebbe la prima motivazione della scelta di applicare i pannelli solari. In realtà l’invidia è più che spiegata se si pensa al costo medio di un impianto solare negli USA. Per questo motivo il valore dei pannelli solari sarebbe visto come una sorta di lusso, da imitare per essere alla pari di chi ci osserva. Sarà forse, il fotovoltaico, uno “status symbol”?

La curiosa scoperta è stata verificata negli Stati Uniti, dove installare un impianto fotovoltaico costa intorno ai 35.000 dollari. Secondo quanto emerso quindi essere ambientalisti rappresenterebbe una sorta di status symbol da imitare, per essere alla pari di conoscenti e vicini di casa e per assumere un ruolo più importante nella scala sociale. I pannelli solari (almeno per gli abitanti del Connecticut, dove è stata condotta la ricerca) avrebbero quindi la stessa importanza attribuita da alcuni a case o auto di lusso.

il fotovoltaico è contagioso

Tornando ai dati della ricerca, i due studiosi di Yale hanno riscontrato che l’installazione di un nuovo impianto in una determinata area provoca l’acquisto di nuovi pannelli solari in un’area di mezzo miglio, con una crescita pari al 44% rispetto alle aree dove non erano presenti pannelli. Tuttavia la scelta di installare impianti fotovoltaici sembrerebbe correlata anche alle possibilità economiche, in quanto essi trovano applicazione soprattutto sui tetti delle case delle famiglie più benestanti.

I dati, riportati graficamente, permettono di vedere a colpo d’occhio l’incidenza del fenomeno. I ricercatori hanno evidenziato due aree dello stato dove nel 2005 non erano presenti pannelli solari. A seguito dell’installazione di alcuni impianti nel 2008 esse hanno finito per trasformarsi nelle zone con la maggior concentrazione di pannelli nel 2013, mentre nei luoghi più distanti da Bethlehem e Durham, le due città oggetto del fenomeno, la diffusione è aumentata più lentamente.

Non siamo in grado di sapere se il fenomeno riscontrato nel Connecticut si verifichi con uguali risultati anche altrove. Di certo possiamo affermare che mai l’imitazione (o forse: l’invidia) dei vicini abbia portato a risultati così vantaggiosi per l’ambiente e per il clima. In sostanza, lunga vita alla “emulazione virtuosa”, al “contagio”,  almeno per quanto riguarda le buone pratiche energetiche che, ricordiamolo, vanno sempre a vantaggio di tutti!

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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