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Manutenzione del fotovoltaico: ecco le regole

Ultimo aggiornamento: 16-12-2013
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Quanto la manutenzione del fotovoltaico incide sulla redditività dell’investimento? I costi per la manutenzione di un impianto fotovoltaico sono minimi, non essendoci parti meccaniche in movimento. Mantenere in ‘buona salute’ un impianto vorrà dire prima di tutto (ma non solo) tenere pulite le superfici dei moduli per garantire l’ottimale captazione dei raggi del sole.

Aspetti come la pulizia, il controllo o l’ assistenza per gli impianti fotovoltaici, hanno grande importanza per garantire la massima redditività degli impianti ed il miglior rendimento economico. Anche se sono in genere gli eventi atmosferici (pioggia e vento) a tenere puliti i moduli fotovoltaici, gli operatori o gli utenti possono seguire alcune semplici regole di base per preservare la resa dei pannelli. Polline, escrementi di volatili, terra e foglie possono infatti “costare caro” ostacolando le prestazioni dell’impianto.

Anche con le detrazioni fiscali al posto degli incentivi il fotovoltaico domestico rimane un’operazione conveniente, perlomeno sul medio-lungo periodo. Quali sono i vantaggi? Tanti, uno di questi è che il fotovoltaico, a differenza di altri sistemi,  non richiede una costosa manutenzione ed ha costi di gestione molto bassi in quanto il principio di conversione sul quale si basa, ovvero la trasformazione della luce solare in energia elettrica, sostanzialmente non sottopone gli impianti ad usura: a differenza, per esempio, dell’eolico, delle centrali a biomasse o del classico termoelettrico nel fotovoltaico non esistono alternatori nè parti meccaniche in movimento.

Nonostante un impianto fotovoltaico sia un sistema relativamente semplice ed essenziale, è comunque auspicabile una buona ed attenta manutenzione per garantire un efficiente funzionamento.

La pulizia regolare è molto importante, forse l’aspetto principale della manutenzione, dato che la resa dei moduli fotovoltaici dipende strettamente dalla quantità di luce assorbita e “metabolizzata” nel processo fotovoltaico: più il pannello sarà pulito più sarà ricettivo e ‘prestante’.

manutenzione fotovoltaico

La manutenzione del fotovoltaico passa prima di tutto dalla pulizia dei moduli

Nelle grandi città l’inquinamento è tra gli ostacoli maggiori al rendimento delle installazioni fotovoltaiche: le polveri presenti nell’aria, in assenza di piogge, possono depositarsi sui pannelli ostacolandone il rendimento. Se i depositi di pollini e polveri vengono eliminati dalle piogge e dalle nevicate, nel caso di fogliame ed escrementi di volatili è necessario provvedere alla rimozione manuale. Le installazioni situate in aree agricole e in zone di campagna sono particolarmente esposte a queste problematiche. Gli accumuli interessano inizialmente il modulo di fondo o la struttura di appoggio dei pannelli: qui si possono formare muschi e licheni che a loro volta trattengono la polvere atmosferica usandola come mezzo di coltura.

Per la pulizia dei pannelli non vanno usati strumenti per il lavaggio a pressione, diluenti né sostanze pulenti particolarmente aggressive: sarà sufficiente acqua, magari decalcarizzata, ed i “giusti” attrezzi.

Anche la buona ventilazione è fondamentale visto che l’efficienza dei moduli dipende anche dalla temperatura di funzionamento: una buon aereazione contribuirà ad una migliore efficienza dei pannelli; il surriscaldamento dei moduli, invece, porta ad una sensibile diminuzione dell’efficienza.

E’ fondamentale anche e soprattutto la libera ricezione dell’irraggiamento solare, controllando per esempio periodicamente gli eventuali ombreggiamenti nel corso della giornata nei vari periodi dell’anno.

Fare la manutenzione dell’impianto fotovoltaico con cadenza annuale contribuisce a prevenire onerosi blocchi o guasti; le operazioni da eseguire per mano di un professionista sono poche ma sufficienti per garantire la piena funzionalità e il massimo rendimento possibile del sistema.

Controllare l’installazione prima dell’inizio del periodo di massima produzione è una pratica assolutamente consigliata perchè i mesi freddi possono causare sofferenze alla sottostruttura di supporto e ai moduli sovrastanti per via del peso delle nevicate e per le forti variazioni termiche.

L’irraggiamento complessivo dipende dalla presenza di nuvole, dalla durata del giorno e dall’altitudine rispetto al livello del mare. L’altezza del sole, che dipende dalle stagioni e dalla posizione geografica, determina l’intensità della luce che a sua volta si traduce nella resa del sistema fotovoltaico.

Per verificare i livelli di efficienza dell’impianto, ed il suo corretto funzionamento, è molto utile tenere costantemente sotto controllo i rendimenti ottenuti. Gli strumenti di monitoraggio provvedono a centralizzare la rilevazione e la lettura dei principali dati di un’installazione, ad esempio l’energia prodotta, l’irraggiamento e la temperatura. L’unità preposta al monitoraggio fornisce quindi in maniera continuativa utili informazioni inerenti la produttività del sistema. In assenza di queste tecnologie di controllo è molto utile confrontare i dati delle installazioni con quelli degli impianti presenti nel territorio circostante o con i valori contenuti nei database reperibili su Internet. Questo permette di comprendere come sta funzionando il sistema fotovoltaico e la resa che esso fornisce.

Indipendentemente dalla manutenzione ordinaria e dalla verifica da parte di un esperto, il proprietario dell’impianto fotovoltaico deve eseguire regolarmente dei controlli visivi per rilevare eventuali danni, la presenza di sporco oppure ombre indesiderate.

Un pannello fotovoltaico rotto, che è facilmente identificabile, riduce sensibilmente le performance elettriche dell’intero modulo. Per questo è importante adottare le giuste misure precauzionali per evitare di danneggiare l’intera installazione.

Per evitare incidenti è bene rispettare tutte le misure di sicurezza previste dalle normativa e, salendo sul tetto per controllare l’impianto, è bene prendere tutte le precauzioni del caso, soprattutto su tetti a falda (inclinati). In particolare, quando vi è presenza di acqua va evitato qualsiasi contatto diretto con componenti elettriche.

Per la pulizia e manutenzione dei moduli fotovoltaici esistono anche numerosi kit in commercio che possono velocizzare e rendere più efficace il lavoro di pulitura.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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15 Commenti

  1. pratugo, il 14 Luglio 2017 ore 08:24

    Vorrei sapere cosa siintende per “giusti” attrezzi. Spazzole, moci vari di tessuto, spatole di gomma/plastica tipo lavavetri?
    I prodotti usati nei lavaggi auto lasciano superfici su cui le gocce scivolano e non si fermano. Vanno bene?
    Esistono prodotti ai nanoidi?
    Si trovano su internet?
    La pertica allungabile in alluminio ce l’ho.
    Grazie

    • gipi, il 15 Luglio 2017 ore 19:08

      Ciao Pratugo

      Visto che hai già tutta la situazione in mano ti mancherebbe solo la PROVA DI APPLICAZIONE PRATICA.

      Mi hanno incuriosito i NANOIDI. Sono rimasto indeciso se considerarli un branco di cagnettini bonsai che dovrebbero pulire il vetro dei pannelli, a leccate ordinate e coordinate, o “micromacchine cellulari” scaturite dalla immaginazione di qualche scrittore di fantascienza.

      Fuori dallo scherzo ti posso consigliare di utilizzare acqua moderatamente calda per la pulizia di “prima passata” e acqua fredda per la pulizia finale (acqua del tuo rubinetto, anche se la “migliore tecnica” prescriverebbe acqua demineralizzata).
      L’utilizzo di particolari prodotti liquidi con effetto sgrassante e antiaderente, per quanto utili, complicano inevitabilmente tutto il lavoro. Naturalmente ci possono essere delle situazioni molto specifiche, di alcuni Impianti, che richiedono questo tipo di trattamento. Io non ho reputato di averne bisogno e ho fatto senza. Comunque si può certamente trovare qualcosa su Internet o presso Empori di prodotti per le pulizie. Ultima possibilità lo shampoo per auto.

      Sulla pertica allungabile puoi montare una Spatola Spingiacqua (così la chiamano quelli dei Brico) da 55cm di larghezza ( “BLINKY” cod.61210-20/2 ; importata dalla Cina (con amore) da VIGLIETTA SpA- Cuneo) costo di 3 o 4 €, molto leggera come consigliabile per non fare troppa fatica.

      Sulla pertica, fino a raggiungere la Spatola, dovrai montare un tubo per portare l’acqua fissandolo opportunamente alla pertica stessa.

      Il tubo dovrà essere lungo quanto basta per arrivare al miscelatore acqua calda/fredda della doccia o vasca da bagno.

      Staccando dal Gruppo Miscelatore il tubo flessibile della Doccetta Manuale si può, al suo posto, avvitare un raccordo rapido in due pezzi di quelli da Acqua Giardino (solitamente in plastica colorata). La Dimensione Tecnica della filettatura è “½ pollice gas”.

      Ultima indicazione : Fare la pulizia possibilmente verso sera quando la temperatura aria e Pannelli è bassa o bassissima. Questo accorgimento evita l’evaporazione troppo rapida dell’acqua e concede a questa il tempo per scolare totalmente sino al bordo inferiore dei pannelli portandosi dietro anche tutte le microimpurità inevitabilmente presenti in soluzione.
      Se l’acqua evapora a contatto del vetro lascerà sicuramente un evidente deposito opacizzante.

      Quando avrai finito potrai essere più o meno soddisfatto dal risultato ma non ti preoccupare troppo.
      Tirati su il morale pensando che avrai risparmiato sicuramente qualcosa come 150 € (per un 3 – 4 kWp) e avrai tutto il necessario a portata di mano per la prossima volta.

  2. gipi, il 31 Ottobre 2017 ore 18:18

    Ciao a tutti.

    Questa “Striscia” del Sito sembra in abbandono. Vediamo se è possibile rivitalizzarla!

    AVVISO AI FOTOVOLTAISTI DEL NORD ITALIA .

    A partire da Venerdì 20 Ottobre (al mattino presto) tutti i Telegiornali avevano iniziato a diffondere allarme per le famigerate “polveri sottili” in prossimo arrivo.

    Il tutto corredato da una foto satellitare del Nord Italia.
    La foto mostrava il campo da Marsiglia in Francia sino alla Croazia / Slovenia e dalla Toscana sino a metà Germania.

    Sempre nella foto si vedeva tutto l’Arco Alpino, nella sua massima estensione in lunghezza e larghezza, coperto da una leggera velatura di foschia bianca e semitrasparente.
    Escluso l’Arco Alpino come descritto, tutto il resto della foto era completamente di colore verde senza nemmeno la minima traccia di foschia (BEL TEMPO ASSOLUTO).

    Nonostante ciò, veniva data la notizia “ Il nostro astronauta Paolo Nespoli ci ha inviato questa mattina la foto che vedete e dove si può notare la coltre di polveri sottili che copre tutto l’Arco Alpino. E’ scattato l’allarme “polveri sottili” in tutto il Nord Italia per i prossimi giorni”.

    Mi sono chiesto subito se Paolo Nespoli avesse mai espresso tale parere sulla base della foto che veniva mostrata.

    Andando a vedere sul suo Acconto su Twitter (mai da me frequentato) ho visto che, a quella data, non compariva alcuna foto del genere. Solo due giorni più tardi compariva una foto similare ma con una situazione del tutto diversa (sempre bel tempo assoluto ma con tutte le Alpi in vista splendida (orario della foto 10:19 – 22 ott 2017).
    Le battute degli “affezionati” si sprecavano ma non vi era accenno alcuno a “polveri sottili” e nessuno dei chiaccheratori ne parlava minimamente; men che meno ne parlava Paolo Nespoli che risultava completamente assente da qualsiasi discorso o battuta..

    Vedere su : twitter.com/astro_paolo
    alla data 22/10 /2017

    Nel frattempo qui giù sulla terra, comunque, era già iniziato il Finimondo.
    Polveri sottili a go-go, fermo traffico in varie città, incendi diffusi in varie località montane di Piemonte e Lombardia , Telegiornali scatenati.
    Il tutto è durato più di una settimana.
    Peccato solo che le “polveri sottili” almeno qui dalle mie parti (Piemonte, Tortona -AL-) si sono rivelate “polvere di terra (argilla)”e nemmeno tanto “sottili”.
    In altri tempi si sarebbe detto semplicemente che il vento aveva portato la sabbia del Sahara (anche se la polvere arrivava da altri luoghi meno esotici).

    La calata di polvere è durata molti giorni, con andamento variabile, dal 21 al 29/10. Ora sembrerebbe finita.

    Non saprei dire quanti di noi, frastornati dalla Falsa Informazione, si siano resi conto della reale natura del Fatto.
    Sicuramente qualcosa è stato notato dai Fotovoltaisti che hanno buttato l’occhio sul loro impianto.
    Non è detto, però, che abbiano verificata la precisa natura dell’inconveniente.
    Forse molti di loro, che normalmente sono anche Ecologisti Convinti e Militanti, ma che verificano poco, saranno certamente convinti (arrabbiatissimi) che la colpa è del nostro degradato Ambiente Industriale.

    Al di la delle personali convinzioni una cosa è certa : Tutti dovranno mettere mano al portafoglio o quantomeno rimboccarsi le maniche per pulire i loro Impianti FV.

    Purtroppo anch’io che ne ho due (7,92 e 9,6 kWp) non proprio piccolissimi

  3. Gennaro Russo, il 7 Giugno 2018 ore 08:32

    Buongiorno, ho saputo da poco che la ditta con cui ho installato l’impianto fotovoltaico è stata assorbita da una altra ditta, la quale dice di garantire solo x le garanzje fornite dai produttori. In particolare dicono che l’inverter, ancora funzionante, sarebbe da cambiare a spese mie. Cosa devo fare? È possibile rivolgersi ad un’altra ditta senza perdere le garanzie? Grazie anticipatamente

    • Alessandro F., il 7 Giugno 2018 ore 10:49

      in che anno è stato installato l’impianto?

  4. Gennaro Russo, il 7 Giugno 2018 ore 12:38

    2012

    • gipi, il 10 Giugno 2018 ore 16:39

      Ciao Gennaro Russo

      Per gli Inverter monofase la garanzia “normale” di tutti i Fabbricanti è di 5 anni (+ 6 mesi a far fede dalla data di costruzione riportata sulla targhetta dell’Inverter).

      Attualmente (da qualche anno) alcuni Fabbricanti hanno portata la loro garanzia a 10 anni (non credo sia il tuo caso).

      Dunque, salvo particolari estensioni del Fabbricante, per le quali tu dovresti avere in mano una specifica “Estensione di Garanzia del Fabbricante”, i 5 anni sarebbero attualmente scaduti : 2012 + 5 = 2017.

      Se dovrai sostituire o fare riparare l’Inverter (quando sarà il momento) saranno spese a tuo carico.

      Per questo tipo di spese ci dovrebbe essere la possibilità di scalare il 50% in 10 annualtà sulla dichiarazione IRPEF.

      Se avevi avuto garanzie scritte per tempi più lunghi dalla precedente Ditta (che ora è stata “assorbita”) non hai molte prospettive.
      Tutta la faccenda diventa roba da Avvocato o da Associazione Consumatori………. Dovrai valutare se ne vale la pena !

  5. vito, il 19 Giugno 2018 ore 18:01

    vorrei sapere il costo di manutenzione annuale di un impianto fotovoltaico a tetto accedibile con scaletta di kw 4.5 sito in agro PICERNO 8
    potenza italy anticipatamente ringrazio

  6. vito, il 19 Giugno 2018 ore 18:03

    richiesta preventivo

    • Alessandro F., il 20 Giugno 2018 ore 10:42

      compila il form nella sezione “Preventivi” (pulsanti verdi)

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