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Rendimento impianto fotovoltaico, ecco da cosa dipende

Ultimo aggiornamento: 15-04-2018
Voto:4/5 (7724 voti)

Capire il rendimento di un impianto fotovoltaico può essere in molti casi una questione abbastanza complessa, per “addetti ai lavori”. Nonostante ciò anche per l’utente “finale” è utile avere in mente alcuni punti chiave che lo possano aiutare a capire se e quando il fotovoltaico può essere un buon investimento. In questo articolo facciamo alcune considerazioni che ci aiutano a capire da cosa dipende la resa di una installazione fotovoltaica, quanto può produrre e cosa condiziona la sua reale efficacia.

Installare un impianto fotovoltaico , come ripetuto in diverse guide di questo sito, rappresenta un investimento prima di tutto ambientale. Il vantaggio è e rimane, prima di tutto, un vantaggio collettivo. Nonostante ciò anche il “portafoglio vuole la sua parte”, e capire quanto si possa risparmiare dal suo utilizzo è di certo il fattore che ci orienta nella scelta. La resa dell’impianto, infatti, è ciò che in definitiva fa risparmiare sulle bollette elettriche di famiglie e imprese.

 

Ci metto dei soldi, ma qual è il suo reale rendimento?

rendimento impianto fotovoltaico
Da cosa dipende il ritorno economico dell’installazione? Il ritorno economico del fotovoltaico installato sul tetto di casa dipende prima di tutto dalla sua efficacia produttiva: “..ci metto dei soldi.. ma qual è il suo reale rendimento?“. La produzione effettiva, in quanto tempo riesce a ripagarmi dai costi sostenuti? L’installazione deve essere realizzata a regola d’arte e deve essere efficiente almeno tanto da per poter produrre l’energia necessaria ad ammortizzare i costi di acquisto e di installazione impianto il prima possibile. La previsione di un rapido ritorno economico dall’investimento sarà una prerogativa fondamentale per la buona riuscita dell’operazione.

L’impianto fotovoltaico nell’intero periodo di attività deve essere in grado di generare corrente elettrica in maniera stabile, sicura, e di garantire prestazioni sempre al massimo delle potenzialità. Sarà utile avere, per questo, una stima il più accurata possibile sulle previsioni di produzione e sarà fondamentale poter monitorare con facilità il rendimento e le modalità di utilizzo della potenza generata. In altre parole: devo sapere in ogni istante: quanto sto producendo, quanto sto autoconsumando e quanti kwh sto immettendo nella rete elettrica di Enel.

Conoscendo in tempo reale queste tre “statistiche di produzione e di consumo” potrò di volta in volta ottimizzare e rendere massimo il rendimento dell’impianto.

 

Quali sono i fattori che determinano il rendimento di un impianto fotovoltaico

Sono molti: ci sono quelli tecnici, ci sono quelli operativi e ci sono quelli relativi a “come consumo” l’energia prodotta. Tra i più importanti possiamo identificare almeno due categorie:

  • fattori “esterni”, fattori ambientali e di posizionamento,
  • fattori “interni”, che sono le caratteristiche del “prodotto” stesso: moduli, inverter, cablature, ottimizzatori, ecc…

I primi, i fattori ambientali e di posizionamento, sono: latitudine di installazione, inclinazione, orientamento, temperatura di funzionamento, presenza di polvere e sporcizia sui pannelli e, ovviamente, il livello di irradiazione solare tipica dell’area in cui viene installato l’impianto.

I secondi, che sono le caratteristiche tecniche riconducibili al prodotto stesso, sono invece tutti quelli che determinano le perdite di rendimento (elencati qui di seguito) non riconducibili al luogo dell’installazione. Caratteristiche insite al funzionamento dei moduli fotovoltaici, degli inverter, degli eventuali accumulatori e di altri componenti secondari dell’installazione.

Vediamo punto per punto.

 

I fattori esterni

L’inclinazione ottimale, o Tilt , dei moduli fotovoltaici è l’angolo di inclinazione migliore rispetto al terreno, l’angolatura che permette di captare nel modo migliore l’irradiazione solare. Alle nostre latitudini l’inclinazione ottimale è intorno ai 30 – 35 gradi. L’angolo di Tilt ottimale aumenta all’aumentare della latitudine e diminuisce man mano che ci si avvicina all’equatore: nei paesi del nord Europa l’inclinazione ottimale può superare anche i 60 gradi. Questa “verticalità” dei moduli fv e dei tetti delle case, peraltro, agevola anche lo scivolamento della neve nei periodi invernali. Nei paesi caldi, invece, quelli più vicini all’equatore, l’inclinazione “quasi orizzontale” dei pannelli fv (ad es. di 10°) garantiscono migliori prestazioni.

L’orientamento ottimale, invece, o Azimuth, è a sud, ma qui da noi sono accettabili anche sud-est o sud ovest. Con questi orientamenti la perdita di rendimento non supera il 5% rispetto all’orientamento ottimale. Un pannello totalmente rivolto a est o ad ovest, invece, perde, a parità di inclinazione, circa il 18% del rendimento. Un pannello rivolto a nord, invece, perde quasi il 50% della produzione energetica. Nell’emisfero sud del Pianeta, ovviamente, il ragionamento è speculare.

Anche la temperatura fa la differenza e incide sulla resa più di quanto si possa pensare. La temperatura ottimale si stima in genere intorno ai 25 gradi centigradi. In questo caso il classico pannello fotovoltaico ha le condizioni migliori per produrre energia. Un eccessivo surriscaldamento o un insufficiente livello di areazione provoca un proporzionale calo produttivo. A tal proposito: un utile indicatore per confrontare moduli di diverse marche può essere il coefficiente di temperatura che indica di quanto diminuisce il rendimento all’aumentare della temperatura dell’ambiente esterno, a parità delle altre condizioni (leggi qui per approfondire).

Ci sono almeno atri due fattori che possono ostacolare il buon rendimento dell’impianto fotovoltaico.

La presenza di polvere e sporcizia sui moduli ostacola la piena ricettività dell’irraggiamento solare sulle celle fotovoltaiche.
Così anche il passaggio, o peggio la presenza costante, di ombre nel corso della giornata. Un esempio tipico è l’ombra di camini, antenne o alberi che durante la giornata possono coprire parte dei pannelli ostacolando il rendimento dell’intero impianto.

 

Come la resa di un modulo incide sulla produzione dell’intero impianto

Lo studio delle ombre va fatto in maniera accurata e professionale ed è molto più importante di quanto si possa pensare. L’incidenza di un’ombra su un singolo pannello, infatti, compromette il rendimento dell’intera stringa di moduli e dell’intero impianto. Anche se l’ombra va a “colpire” un ridotto numero di celle fotovoltaiche.

Il meccanismo che fa decadere la produzione sull’intera installazione è paragonabile all’effetto dell’ostruzione in un tubo dell’acqua. Immaginiamo la corrente elettrica come un “flusso d’acqua” che attraversa i pannelli. Se questo “flusso” viene frenato da un ostacolo, la “potenza” di questo flusso diminuisce in tutto l’impianto. Ecco perchè la potenza elettrica che arriva all’inverter viene fortemente condizionata anche per un solo pannello non funzionante a dovere.

Un modo per mitigare l’incidenza degli ombreggiamenti, o di altri ostacoli che colpiscono singole celle, è utilizzare micro-inverter o ottimizzatori di produzione. Questi apparecchi, infatti, hanno l’effetto di “parcellizzare” il flusso produttivo dei moduli rendendoli autonomi l’uno dall’altro.

L’utilità di questi apparecchi, in effetti, non vale solo per ridurre gli effetti degli ombreggiamenti, ma anche per contrastare l’incidenza di sporcizia o malfunzionamenti di singoli moduli.

 

I fattori interni

Come detto, ad incidere sul rendimento di un impianto fotovoltaico, oltre ai fattori esterni, ci sono i fattori “interni”.
Questi sono presenti in tutti i sistemi fotovoltaici, anche se in misura diversa, e si caratterizzano come “perdite” di sistema, influenzabili in parte dalla qualità dei prodotti o dalla loro anzianità di funzionamento.

Su questi, che sono solo in parte gestibili dal proprietario dell’impianto, un sintetico elenco:

  • perdite dovute all’ inverter (in genere è stimata intorno all’8%)
  • perdite dovute ai componenti elettrici (in genere stimata sul 2%)
  • perdita dovuta al collegamento in serie di più moduli (definita “perdita di mismatching”, in genere è stimata intorno al 3%)
  • perdite dovute al progressivo calo delle prestazioni a seguito dell’invecchiamento delle componenti negli anni. Tale calo di prestazione è stimato in media tra lo 0,5 e 0,8% l’anno. A tal proposito i produttori danno in genere delle garanzie di produzione sui 10, 20 o 25 anni.

 

Esiste una formula per calcolare il rendimento di un impianto fotovoltaico?

Siccome il rendimento del fotovoltaico varia anche in base alla temperatura di funzionamento si prende a riferimento, in genere, la condizione standard di funzionamento: la STC, Standard Test Condition, che assume come temperatura standard i 25 gradi centigradi.

I test di calcolo del rendimento considerano un irraggiamento di 1.000 watt per metro quadrato e una temperatura di funzionamento di 25 °C. In questo modo si ottengono dei dati omogenei fra i diversi prodotti, facilmente confrontabili.

Il rendimento di un impianto fotovoltaico è la quantità di energia solare che un impianto riesce a convertire in elettricità utilizzabile in ogni metro quadrato.

Questa la formula per calcolare la resa fotovoltaica:

R = (potenza impianto / Superficie occupata / 1.000) x 100

la percentuale di rendimento è data dalla potenza dell’impianto, espressa in watt, diviso la superficie occupata, espressa in metri quadrati, diviso mille. Il risultato si moltiplica per cento (si moltiplica per 100 perchè il rendimento è espresso in percentuale).

Il risultato della formula restituisce la quantità percentuale di energia solare che viene effettivamente convertita in energia elettrica utilizzabile.
Il tutto viene ipotizzato in condizioni standard di funzionamento impianto, cioè:

  • potenza stimata pari alla potenza “di picco” dell’impianto (Wp),
  • temperatura di funzionamento pari a 25°C,
  • irraggiamento solare pari a 1.000 Watt per metro quadro.

Ecco un esempio per un impianto da 3.000 Watt di potenza di picco (3 kWp) che occupa 23 metri quadrati di superficie:

Rendimento = (3.000 / 23 / 1.000)*100 = 13%

Il rendimento effettivo però, ricordiamolo, dipende anche da altri fattori i più importanti dei quali sono il posizionamento geografico dell’impianto, l’inclinazione e l’orientamento dei moduli (in termini tecnici: “Coordinate”, “Azimut” e “Tilt”).

 

Come viene calcolato l’angolo di incidenza

Ecco come vengono calcolati inclinazione ed orientamento ottimali dei pannelli fotovoltaici per ottenere il migliore rendimento possibile. L’Angolo di Incidenza e l’Azimuth vengono calcolati rispetto alla perpendicolare del pannello, come semplificato nella figura qui di seguito.

inclinazione dei pannelli e rendimento del fotovoltaico

Inclinazione dei pannelli e rendimento del fotovoltaico: come trovare l’angolo di incidenza ottimale

 

Esiste un tool online affidabile per calcolare quanto può rendere il mio impianto fotovoltaico?

On line si trovano diversi strumenti più o meno istituzionali, ma pochi sono quelli veramente affidabili ed aggiornati in grado di aiutarti ad avere stime realistiche ed attendibili sulla produzione ed il rendimento di un impianto impianto fotovoltaico in una determinata area geografica.

Uno di questi è sicuramente il PVGIS tool on line che si trova sul sito del “Joint Research Centre” dell’Institute  for Energy and Transport (IET) della Commissione Europea. Il PVGIS è un Sistema Informativo Geografico sul Fotovoltaico che fornisce una mappatura geografica dei dati relativi all’irraggiamento solare ed alla produzione fotovoltaica in Europa, Africa e Sud-est Asiatico.

Qui è possibile visionare le mappe di rendimento ufficiali del fotovoltaico ed è possibile stimare con dati realistici la produzione ed il rendimento del fotovoltaico inserendo la città di installazione dell’impianto, il tipo di pannelli utilizzati, il tipo di installazione, inclinazione ed orientamento dei pannelli.

A partire dall’inserimento di semplici informazioni il database restituisce le stime di rendimento dell’impianto fotovoltaico su una data area.

 

Ecco una tabella comparativa sul rendimento dei sistemi fotovoltaici

Ipotizzando un sistema da 3, 6 e 9 kW di potenza “di picco” possiamo stimare, in funzione della superficie occupata dai moduli, rendimenti di questo tipo:

Rendimento impianto in STC* (25°C e irraggiamento di 1.000 W/mq)
Potenza impianto (KW) Superficie occupata (mq) Rendimento impianto (%)
3 20 15%
3 25 12%
3 30 10%
6 40 15%
6 50 12%
6 60 10%
9 60 15%
9 75 12%
9 90 10%

*STC= Standard Test Conditions

 

Video: come funziona il simulatore PVGIS di rendimento impianto fotovoltaico

Questo video spiega come funziona il tool PVGIS e come utilizzarlo con Excel per calcolare il rendimento in kwh/anno di un impianto fotovoltaico in totale autonomia. E’ utile per capire come funziona la pianificazione di un impianto fotovoltaico e per stimare l’investimento in maniera corretta (il video è in lingua spagnola, ma è comunque molto chiaro).

 



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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41 Commenti

  1. Luigi, il 2 Settembre 2018 ore 14:14

    La Svizzera utilizzava le dighe per ottenere energia durante il giorno quando il rendimento era alto ed utilizzava l’energia a basso prezzo della notte per riportare in alto l’acqua caduta.

    Cadendo l’acqua genera xxxxx di energia
    E per riportare in alto l’acqua caduta ne consuma xxxxx+TOT.

    Stante che il costo dell’energia potrebbe (rinnovabili fotovoltaico, eolico) essere pari a zero nella produzione
    Sarebbe interessante capire quanto vale iin energia quel TOT.

    Qualcuno di certo lo ha già valutato.

    • Alessandro F., il 3 Settembre 2018 ore 10:37

      La Svizzera utilizzava le dighe per ottenere energia durante il giorno quando il rendimento era alto ed utilizzava l’energia a basso prezzo della notte per riportare in alto l’acqua caduta


      Con il solare fotovoltaico è proprio conveniente fare il contrario, riducendo di molto i costi: di giorno, quando il fotovoltaico produce molta energia a basso costo è conveniente autoconsumarla azionando le pompe che riportano in su l’acqua. Di notte, quando il fotovoltaico non produce, utilizzare l’energia (sempre a bassissimo costo) dei bacini idrici.
      Quel “xxxxx+TOT” di cui parli è sicuramente ottenibile con fotovoltaico e/o eolico, magari (perchè no?) installando pannelli e/o eolico proprio sopra il bacino idrico.

      (PS: il tutto: senza importare dall’estero il surplus di energia nucleare a basso costo prodotta in Francia durante la notte [questo è il motivo per cui l’energia di notte costa così poco]).

    • gipi, il 3 Settembre 2018 ore 20:57

      Ciao Luigi

      Ti spiacerebbe descrivere meglio, passo passo, il “Procedimento Svizzero” al quale fai riferimento?
      Da dove proveniva l’Energia Elettrica che DI NOTTE permetteva di rimandare indietro l’acqua fino ai bacini delle dighe ?

      Scusa ma, pur rileggendo diverse volte quanto da te scritto, non ho capito nulla.

      Magari, riuscendo a capire il “Procedimento”, potrei anche poi tentare di fare il calcolo del tuo “Tot”.

      • Luigi, il 4 Settembre 2018 ore 13:30

        Quando i consumi sono alti la corrente viene pagata tanto, quando la richiesta è bassa il prezzo cala, ove possibile si abbassa la produzione, in alcuni casi non è possibile, avviato un processo questo non lo si può modulare e non si può fermare la produzione.

        Le centrali nucleari una volta avviate non è facile fermarle, ammesso sia possibile ci vuole tanto tempo, non basta chiudere le saracinesche come avviene nelle centrali idroelettriche.

        Vendere la corrente generata dalle centrali idroelettriche quando il prezzo è alto è un buon affare, ma l’acqua scesa non produce più nulla ma raccolta in un bacino si può riportarla nell’invaso in alto in modo che cadendo possa generare altra energia.

        Certamente l’energia necessaria a riportare l’acqua in alto è maggiore di quella che è stata generata cadendo …
        Un pessimo affare apparentemente ma
        L’energia generata costantemente dalle centrali nucleari o là si consuma o là si butta via, se qualcuno riesce ad utilizzarla è il benvenuto nel mercato dell’energia.

        Ecco perchè può risultare “economicamente” vantaggioso riportare l’acqua (una risorsa scarsa) nell’invaso della diga.

        Ora l’energia prodotta dal fotovoltaico è gratuita (non considerando il costo dell’impianto) se non là si consuma o ci si infila in un laborioso giro burocratico che trasforma questa energia in soldi che non riescono a remunerare quanto speso oppure là si butta ….

        Invece di buttarla volevo gestore un sistema di due laghetti uno in alto ed uno più basso quando un galleggiante (tipo vaschetta del wc) mi dice che in basso vi è tanta acqua si attiva una pompa (alimentata da energia accumulata) che svuota parzialmente tale invaso trasferendo l’acqua nel laghetto in alto. (Energia consumata). Questo trasferimento si attiva solo se l’invaso,superiore è in grado di ricevere acqua, in pratica si blocca se sta piovendo.

        Un galleggiante nel laghetto in alto apre una saracinesca che fà defluire l’acqua verso il bacino inferiore nel tragitto incontra ed attiva uno o più piccoli generatori di corrente che provvedono ad accumulare energia (Energia idrica accumulata).

        Difficilmente l’energia idrica accumulata sarà pari o superiore a quella consumata, capiterà solo nelle giornate piovose.

        Vorrei pertanto compensare la perdita di energia con dei pannelli fotovoltaici … max 1 kWh, fino a questa potenza si può operare liberamente (almeno credo, ora sto solo alla verifica di fattibilità.

        Altro limite … una vasca interrata presente è in grado di accumulare tra i 5 ed i 7 metri cubi di acqua piovana (da mè mai utilizzata) e questo dovrebbe essere il laghetto superiore.

        Un semplice tubo … il ruscello che alimenta i generatori (pompe scarico lavatrice che girando alla rovescia dovrebbero generare corrente … poca … ma forse se ne possono mettere tante).

        Per riportare sù l’acqua che è caduta venti metri sotto pensavo di utilizzare una pompa ad immersione oppure un sistema con aspirazione dall’alto da un tubo con valvole che permettono all’acqua la sola salita (una vecchia pompa a mano funziona così).

        Insomma quanta energia serve per far superare a 1000 litri di acqua un dislivello di dieci metri?

        Quanta energia può generare la caduta di 1000 litri di acqua?

        Quale formula applicare?

      • gipi, il 16 Settembre 2018 ore 21:28

        Ciao Luigi

        Ora la situazione è abbastanza chiara.

        Partiamo dalla MACROGENERAZIONE ELETTRICA, poi passeremo alla tua MICROGENERAZIONE PERSONALE.
        —– —– —– —– —–

        PUNTATA N° 1 : MACROGENERAZIONE ELETTRICA

        Fare il discorso delle Centrali Atomiche mi sembra improponibile (visto l’orientamento anti-nucleare attuale) e dunque qualsiasi valutazione di convenienza energetica in abbinamento all’Idroelettrico assume solo una valenza di utilità nell’attuale momento storico (transitorio).
        Comunque gli esuberi produttivi della Centrali Nucleari, esistenti in altri Paesi, sono già impiegati per varie funzioni sussidiarie tra le quali anche il “ripompaggio idroelettrico”.

        Per quanto riguarda il riutilizzo dell’acqua da ripompare nuovamente nei Bacini di Raccolta (utilizzando i detti bacini come Accumulatori di Energia Primaria) l’idea è molto Ecologica (solo a prima vista) ma poco praticabile sotto l’aspetto economico.

        L’aspetto ecologico :

        Hai presente tutte le “beghe” portate avanti da Comitati di Ecologisti & Ambientalisti ESAGITATI sulla Deturpazione Paesaggistico/Ambientale e sul Disturbo/Distruzione dell’Ambiente Faunistico?

        Se hai presente la situazione attuale allora saprai che, già solo per questo motivo “di principio”, risulta molto difficile poter impiantare Generatori Eolici o Campi Fotovoltaici al servizio dei Sistemi di Ripompaggio Acqua.

        Men che meno Impianti FV galleggianti sui Bacini delle Dighe che disturberebbero moltissimo i pesci e tutti gli Uccelli Stanziali e di Passo, senza contare le problematiche tecniche invernali prodotte dal gelo e dalla neve , la infima produttività invernale, ma di solito anche quella estiva (ombre delle montagne) e le tonnellate di plastica sotto forma di pontoni galleggianti.

        Poi ci sarebbe anche da considerare i venti nelle gole di montagna/collina e le pulizie dei pannelli in generale e, nello specifico, quando cominciano a cadere le foglie degli alberi.

        L’aspetto Tecnico/Economico :

        Puoi fare una ricerca con Google :
        — impianti di pompaggio idroelettrico —
        vedi tra quanto in elenco : [PDF]Impianti di accumulo di energia mediante pompaggio.

        E anche
        — centrali idroelettriche rendimento —

        Vedrai che troverai molto scritto, tanti numeroni di Megawatt e Gigawatt, Milioni di metri cubi d’acqua, schemi/fotografie, ma nulla di quanto interessa a te (o a me) ridotto terra-terra.
        I
        n generale si tratta sempre di esposizioni che hanno il solo scopo di creare impatto sul lettore, propagandare la bontà dell’idea, e fare pubblicità alla Società che è proprietaria dell’Impianto.

        Tra l’altro non si parla mai della esistenza/necessità di sovvenzioni e del loro ammontare.

        Dunque risulta normalmente difficilissimo conoscere anche i soli rendimenti “tecnici” (scritti nero su bianco) dei Sistemi Combinati di Generazione Idroelettrica & Ripompaggio.
        Men che meno sono conoscibili i Ritorni Economici dato che svelerebbero situazioni particolarmente “delicate”………

        Mi posso solo avventurare a stimare un Rendimento Energetico Totale dell’ 80% per la Generazione e uno del 75 % per il Ripompaggio.
        Pertanto il Rendimento Energetico Totale Generale del Sistema risulterebbe: (80 x 75) /100 = 60 %

        Questo vuole dire che 1 kW di Potenza Elettrica fornita al motore della Pompa si ridurrà a 0,6 kW di Potenza Elettrica disponibile quando l’acqua verrà riutilizzata e trasformata in Energia Elettrica.
        La Perdita Energetica del Sistema risulta del 40%.

        Questi dati sono da ritenersi validi per Grandi Impianti progettati e realizzati con tutti gli accorgimenti tecnici migliori.

      • gipi, il 16 Settembre 2018 ore 21:40

        Ciao Luigi

        PUNTATA N° 2 : — LA TUA MICROGENERAZIONE PERSONALE —

        Come congegnare nei dettagli pratici il tuo ipotetico Sistema di Generazione & Ripompaggio è fuori dalla possibilità di trattazione. Specialmente se, come nel tuo caso, si tratta dei soliti tentativi attuati mettendo in opera più o meno ingegnosamente/fantasiosamente componenti di recupero vari……..
        —– —– —– —– —–

        Mi limito a fornirti qualche risposta sui punti fondamentali in base alle tue domande più semplici :

        — 1) Le POMPE A MANO “ASPIRANTI” possono arrivare solo teoricamente i 10 mt in aspirazione.
        Praticamente non si superano gli 8 mt anche con Pompe nuove di buona costruzione.

        Le POMPE A MANO “PREMENTI” (immerse appena sotto al livello di superficie acqua) permettono di superare qualsiasi dislivello.
        Si tratta solo di esercitare, sulla loro leva di azionamento, la forza richiesta.

        Se poi vuoi provare a vedere la fatica che ti costa il pompaggio manuale (avendo una pompa di questo tipo a tua disposizione) fai pure una prova.
        Vedrai che dopo i primi 100 lt pompati ci ripenserai !!!

        Comunque, per questi tipi di pompe (prementi), se in buono stato, il rendimento è ottimo e dell’ordine del’ 85 %.
        Possono anche essere azionate con dispositivi a motore (sali-scendi) simili a quelli che si vedono (nei film / filmati) nei Campi di Estrazione del Petrolio Greggio.

        — 2) QUANTA ENERGIA SERVE PER SOLLEVARE 1000 lt di acqua (1000 kg) ad un dislivello di 10 mt?

        In pura teoria e supponendo di non avere nessuna perdita energetica (RENDIMENTO = 1 = 100 %)

        Servono 1000 kg x 10 mt = 10.000 kgmt (kilogrammetri) di LAVORO.

        La POTENZA (quantità di Lavoro eseguibile nel tempo di 1 secondo) richiesta per azionare la Pompa che esegue il detto LAVORO dipende dal tempo che si vuole impiegare per trasferire i 1000 lt (1000 kg).

        La Potenza di 1 kW corrisponde alla possibilità di sollevare 102 kg ad 1 mt in altezza e nel tempo di 1 secondo per cui la relazione fisica risulta : 1 kW = 102 kgmt/sec.
        Per fare un esempio immediato, parlando in Watt che sono 1 millesimo di kW, risulta che con 1 Watt di Potenza si può sollevare ad 1 metro di altezza e nel tempo di 1 secondo un peso di 102 / 1000 = 0,102 kg.

        Se si vogliono sollevare i 1000 lt a 10 mt di altezza in 1 ora di funzionamento continuo della Pompa la POTENZA TEORICA DEL MOTORE POMPA dovrà essere : (1000 kg x 10 mt) / (0,102 kgmt/sec x 3600 sec) = 27,23 Watt.
        Il Consumo Energetico sarà di 27,23 Wh ossia 0,02723 kWh.

        Passando DALLA PURA TEORIA ALLA PRATICA, e supponendo di utilizzare una piccolissima pompa centrifuga che POTREBBE avere un RENDIMENTO TOTALE (Motore + Pompa) molto basso e dell’ordine del 40% (0,4), si calcola che la Potenza ELETTRICA necessaria richiesta sarà : (27,23 W / 40) x 100 = 68,07 Watt.

        Nel corso della intera 1 ora di funzionamento verranno consumati 68,07 Wh ossia 0,06807 kWh.

        Se si vogliono sollevare (in 1 ora) 5000 lt a 10 mt la Potenza Motore Pompa necessaria sarà : 5000/1000 x 68,07 = 340 Watt e il Consumo Energetico sarà di 340 Wh ossia 0,340 kWh

        Se si vogliono sollevare (in 1 ora) 7000 lt a 20 mt la Potenza Motore Pompa necessaria sarà : (7000/1000) x (20/10) x 68,07 = 953 Watt e il Consumo Energetico sarà di 953 Wh ossia 0,953 kWh

        — 3) QUANTA ENERGIA PUO’ GENERARE LA CADUTA DI 1000 lt di acqua da 10 mt ?

        Teoricamente TANTA ENERGIA QUANTA E’ STATA SPESA TEORICAMENTE PER IL SOLLEVAMENTO ossia 27,23 Wh..

        Per rappresentare in modo percettibile la situazione : L’energia contenuta in 1 m3 d’acqua (1000 lt = 1000 kg) sollevato a 10 mt di altezza permette di mantenere accesa TEORICAMENTE una lampadina da 27,23 Watt per 1 ora precisa.

        All’atto pratico la resa del PICCOLISSIMO gruppo Turbina/Generatore Elettrico può essere posta al valore del 50 %. Pertanto si potranno ottenere, al massimo, 27,23 Wh x 0,5 = 13,62 Wh..

        Più in generale, per qualsiasi volume d’acqua posto ad una qualsiasi altezza, la QUANTITA’ TEORICA DI ENERGIA CONTENUTA ED ESPRESSA IN kWh risulta : 27,23 Wh x m3 x (Hmt/10), ossia — 2,723 Wh x m3 x Hmt —.

        Caso pratico : Bacino da 200.000 m3 (dim. mt 100x200x10 prof.) posto a quota + 600 mt.
        Energia Teorica (Potenziale) contenuta : 2,723 x 200.000 x 600 = 326.760.000 Wh = 326.760 kWh.
        La quantità pratica effettivamente ottenibile dipende dal Rendimento Totale del Sistema

        — 4) QUALE FORMULA APPLICARE ?

        Le formule, riferite al tuo piccolissimo ed ipotetico Sistema, sono già state definite ai punti 2 (Sollevamento) e 3 (Generazione).

        Riepilogando il tutto si ottiene : Rendimento Totale di Sistema = 0,4 Soll. x 0,5 Gen. = 0,2 (20%).
        Il Rendimento Totale supposto (0,2) è molto basso ma con un po’ di fortuna, trovando componenti più “centrati” si può pensare di raggiungere un Rendimento Totale dello 0,5 Soll. x 0,6 Gen.= 0,3 (30 %).

        Su questo presupposto (Rendimento Totale 0,3) e tenendo conto di ricaricare il tuo serbatoio superiore da 7 m3 in 8 ore di funzionamento Pompa la situazione è la seguente :

        — Portata pompa 7000 lt / 8 h = 875 lt/h (14,6 lt/min) alla pressione di mandata di 20 mt.
        — Potenza presunta del motore pompa (2,723 W x 0,875 m3 x 20 mt) / 0,5 rend. = 95,30 Watt .
        Consumo di Energia Elettrica per il pompaggio 95,30Wh x 8 ore = 762,40 Wh (0,76240 kWh).

        — Restituzione Elettrica di Generazione (Rendimento 0,6) :
        (2,723 W x 7 m3 x 20 mt) x 0,6 rend. = 228,73 Wh (0,22873 kWh).

        Supponendo di ripartire tutta l’energia generata, in modo uniforme, sulle16 ore residue tra due successive fasi di pompaggio (24 h – 8 h = 16 h) si potranno calcolare i dati di base della turbina/generatore.

        — Portata media continua Turbina 7000 lt / 16 h = 437,5 lt/h (7,29 lt/min)
        — Potenza Elettrica oraria disponibile 228,73 Wh / 16 h = 14,29 Watt (una lampadina da 14,29 W accesa per 16 ore).

        Verifica del Rendimento di Sistema : 228,73 Wh / 762,40 Wh = 0,300 (30 %). Come prefissato!

        • Luigi, il 18 Settembre 2018 ore 08:40

          Che dire …. ci vorrà un pò di tempo per acquisire e valutare l’esposizione che hai fatto e di cui Ti ringrazio.

          Deduco che … l’argomento ha destato interesse …

          Vediamo un pò …. il vantaggio economico è un aspetto importante solo se l’obiettivo è monetario.

        • gipi, il 18 Settembre 2018 ore 17:24

          Ciao Luigi

          Correzione di errore di battitura :

          Più in generale, per qualsiasi volume d’acqua posto ad una qualsiasi altezza, la QUANTITA’ TEORICA DI ENERGIA CONTENUTA ED ESPRESSA IN kWh risulta : 27,23 Wh x m3 x (Hmt/10), ossia — 2,723 Wh x m3 x Hmt —.

          Dove — “ESPRESSA IN kWh risulta”– andava scritto –“ESPRESSA IN Wh risulta”– ( Wh e non kWh).

        • gipi, il 19 Settembre 2018 ore 20:34

          Ciao Luigi

          Alla tua serie di domande tecniche ho dato risposte tecniche che ritengo anche tecnicamente giuste.

          Non ho volutamente parlato dei costi, che non sono sicuramente bassi e soprattutto delle rogne che possono dare impiantini hobbistici più o meno ben congegnati.

          Comunque se poi, come tu dici nei tuoi 2 interventi successivi del 18 Settembre 2018 Ore 09:46 e 18 Settembre 2018 Ore 17:24, il ritorno economico non è quello che conta, allora si può tranquillamente fare a meno di qualsiasi calcolo.

  2. Luigi, il 18 Settembre 2018 ore 09:46

    Aspetti economici secondari.
    Quella casetta poco frequentata a causa di una amministrazione locale “…….”. Costa cara per tante gabelle che non derivano da un servizio vero ma solo potenziale (come il bollino svizzero,per utilizzare l’autostrada conviene se la usi spesso è costosissimo se ti rechi una volta all’anno per mettere qualche fiore il giorno dei morti.
    È la volta del contatore luce … 44 euro a bolletta anche se il contatore non avanza di un solo kWh.
    È eliminabile … con una batteria (già fatto in un magazzino … con un risparmio di 300 euro anno) ed un impianto fotovoltaico da un kw (microfotovoltaico senza burocrazia in mezzo) ed accumulo …

    Sempre che non vi siano impedimenti burocratici bisognerebbe gestire la corrente in eccesso.

    I robot tagliaerba, possono migliorare l’ambiente ed utilizzare la corrente disponibile, un router con sim economica (ora i prezzi sono decenti) può connettere ed alimentare qualche piccola telecamera azionabile da remoto, alcuni sensori, ….. ed altro …

    Piccoli consumi e per il resto? Spostare acqua può essere un sistema anche per filtrarla ed evitare le zanzare. Anche una semplice cascatella finta (vista in un ristorante nei pressi di Milano) può risultare piacevole e rilassante …. anche se non produce utile … può simulare in pochi metri una situazione reale (funzionante ma costo funzionamento zero) anche se in piccolo.

    Certo i conteggi esposti prima, una volta verificati possono contribuire a descrivere tale funzionamento.

    Personalmente trovo che la perdita ipotizzata non mi sembra pesante … credevo peggio.

    Sempre restando nel campo della microgenerazione consentita fino ad un massimo di un kWh per unità immobiliare …. mi par di capire che uno stabile condominiale con venti appartamenti potrebbe lecitamente ospitare venti kWh ospitando su ogni balcone due pannelli da 370 (ultimo nato) ed uno più piccolo …. per restare nel kWh.

    Forse … generando più energia di quanto viene consumata.

    • gipi, il 19 Settembre 2018 ore 20:59

      Ciao Luigi

      Visto che dici :

      — “Sempre restando nel campo della microgenerazione consentita fino ad un massimo di un kWh per unità immobiliare …. mi par di capire che uno stabile condominiale con venti appartamenti potrebbe lecitamente ospitare venti kWh ospitando su ogni balcone due pannelli da 370 (ultimo nato) ed uno più piccolo …. per restare nel kWh.

      Forse … generando più energia di quanto viene consumata.” —

      Potresti precisare quanta energia elettrica verrebbe (secondo te) prodotta dai 2 pannelli da 370 = 740 Wp (nei vari giorni dell’anno migliori & peggiori e complessivamente nella annata) e come potrebbe essere utilizzata praticamente senza mettersi a fare i saltimbanchi a domicilio ?.

      Che cosa ci sarebbe, impiantisticamente, dopo i semplici 2 pannelli ?.

      Quale sarebbe il costo di un “Sistemino completo” del tipo da te ipotizzato ?.

      Secondo te quale è il consumo medio annuale di una famiglia media Italiana ?.

      • Luigi, il 21 Settembre 2018 ore 07:43

        ciao, vedo che siamo ad una chiacchierata a due,

        Una quindicina di anni fà acquistai un appartamento al mare, ultimo piano, lastrico solare di proprietà sovrastante. Il sole non mancava.
        I contatori sono in cantina, tutti vicini misi i valori segnati in una colonna del foglio elettronico, alta colonna dopo una decina di giorni e stima del consumo globale annuo del palazzo 64.000 kWh. Stima confermata dopo un mese ed a consuntivo dopo un anno. 64.000/20 ui 3200 kWh annui.

        Chiesi all’ente di gestione (gse ?) “un lastrico solare di 650 mq può generare su base annua 64.000 kWh? .. la risposta bastano 300 mq.
        (Una risposta valida anche se falsata da alcune valutazioni tecnico/legali/temporanee esterne al problema posto del tipo produrre meno del fabbisogno, impianto non superiore a …)

        L’idea era quella di ottenere un palazzo autosufficiente da un punto di vista energetico, non quella di avere ogni ui autosufficiente, la rete di distribuzione energia esiste già e funziona egregiamente, ma consumando combustibili acquistati all’estero. Era ed è interesse della nazione ridurre tale dipendenza utilizzando la migliore tecnologia disponibile.

        3200 kWh ad ui …. “era” il consumo medio (comprensivo dei consumi individuali e dei servizi ascensore, luce scale, giardino …ecc.) da allora il mio Pc consuma meno, i tv consumano meno, le lampade consumano meno, e così un pò tutti gli elettrodomestici sostituiti. Proverò a rifare la stima.
        Certo sarebbe bello lo facessero altri … mi piacerebbe trovare statistiche del tipo
        “grazie agli incentivi il consumo medio che era di 3200 kWh annui ad unità immobiliare ora a distanza di 15 anni è sceso a 2200 kWh annui”, seguito da valori regione per regione, … fino a palazzo per palazzo. Penso comunque che ipotizzare un consumo medio di 2200 kWh oggi sia un valore vicino al vero.

        Beh per rispondere ora alla tua perplessità ed ai tuoi conteggi applicando nei limiti consentiti dalla microgenerazione “che riduce al minimo il costo della burocrazia e dell’impiantistica”installare un kWh ridurrebbe del 50% la necessità di consumare energia non rinnovabile.

        La media … indica che qualcuno consuma di più.. anche tanto, altri molto meno, molti consumerebbero meno di quanto produce il loro impianto.

        Se imposti nel motore di ricerca “fotovoltaico da balcone” e poi imposti “immagini” vedrai un gran numero di applicazioni sul balcone in grado integrarsi elegantemente con l’estetica del palazzo.
        Impianti che contengono già tutto il necessario per collegarsi alla rete di casa (tramite una presa di corrente), Alcune immagini trasportano ad una esaustiva descrizione della microgenerazione.

        Le rivoluzioni, anche nei consumi, creano qualche problema. Ridurre di botto i consumi del 50% sarebbe un problema, farlo con gradualità no … ma non andrebbero perse le opportunità.

        Chi consuma poco, magari perchè è sempre in viaggio potrebbe ritenere sbagliato mettere sul balcone di casa un generatore da un kWh che in un anno mette in rete 1310 kWh (dai tuoi calcoli) quando lui ne consuma in quella casa solo 800. …. ma ho visto alcune colonnine che distribuiscono corrente alle automobili elettriche … si infila una tessera e si carica … si potrebbe anche caricare senza tessera se l’auto viene riconosciuta e vi fosse una compensazione sulla base del codice fiscale invogliando “chi può” a diventare un codice fiscale a consumo zero.
        https://www.tomshw.it/enel-x-14mila-colonnine-ricarica-auto-elettriche-96370#comment-4010566913
        (Auto elettrica .. costa troppo … non è detto … http://www.hdmotori.it/2018/01/25/lvchi-auto-idea-design-institute-auto-elettriche/ … dai prezzi stracciati in Cina ma vi sono anche quelle europee .. isetta 1 porta elettrica 12.000 euro, la Sion 5 porte con carrozzeria fotovoltaica 16.000, trascurando volutamente quelle delle case note che devono smaltire le vetture tradizionali)

  3. Luigi, il 18 Settembre 2018 ore 09:56

    Bticino interpellata non commercializza più i pannelli fotovoltaici, ne al momento è in grado di fornire altri riferimenti.

    Erano lunghi e stretti, si orientavano verso il sole e generavano 970 kWh a modulo commercializzato.
    Dotati di un gps operavano solo dove installati e venivano controllati a distanza per fornire dati di produzione.

    Insomma un bel prodotto che nei prossimi anni potrebbe rappresentare un ottimo strumento per la
    Microgenerazione.

    Forse cercando troverò un vecchio depliant dal quale ricavare i dati del produttore, qualcuno ne sà qualcosa?

    • gipi, il 19 Settembre 2018 ore 21:59

      Ciao Luigi

      Tu dici :

      — “Erano lunghi e stretti, si orientavano verso il sole e generavano 970 kWh a modulo commercializzato.
      Dotati di un gps operavano solo dove installati e venivano controllati a distanza per fornire dati di produzione.” —

      Immagino che tu fai riferimento ai 2 Pannelli da 370 kWp (dei quali fai cenno nel tuo precedente intervento) montati in coppia su un telaio orientabile e dotato di “inseguitore solare pilotato da GPS” che potevano generare 970 kWh/anno IN COPPIA.

      Sarebbe bello anche sapere il costo del detto gingillo.

      Comunque la produzione annuale dichiarata non direi che giustifichi la complessità, il costo (presumibile) ed eventuali problemi di funzionamento nel corso del tempo del detto “Sistema Pannelli”. La mia sensazione è : Roba da appassionati arrabbiati, senza se e senza ma.

      Infatti la Produttività Unitaria Annuale risulta : 0,970 / (2 x 0,370) = 1310 kWh/anno / kWp.

      Impiantando gli stessi 2 Pannelli in posizione fissa in modo abbastanza normale (come se fossero su un tetto) si possono ottenere abbastanza tranquillamente (2 x 0,370) x 1200 = 888 kWh/anno /kWp (se non vi sono ombreggiamenti).

      Vale la pena di tutto il marchingegno di orientamento per avere 970 – 888 = 82 kWh/anno in più, che come valore della PURA Energia Elettrica presa dal Contatore di casa possono valere 82 x 0,17 €/kWh = 13,94 €/anno ?

      Ho detto “PURA Energia Elettrica presa dal Contatore di casa” dato che il Fisso Annuo di 130 € per il Contatore rimane, tanto
      se si consuma ZERO kWh come se se ne consumano 5000 o più.

      • Luigi, il 21 Settembre 2018 ore 09:37

        Leggo una bolletta da pagare:

        Spese per la materia energia 6,18
        Spesa per il trasporto dell’energia elettrica e la gestione del contatore 13,86
        Spesa per oneri di sistema. 21,16
        Totale iva 4,12

        Sul balcone ho,delle piante, ogni tanto,qualche parassita fa eliminare, se sono troppi uso dei metodi più efficaci.

        Ti assicuro che non ho alcun rimorso nell’eliminare quei parassiti.

        Ovviamente questo è un sito parla si aspetti tecnici e felici di una componente importante del nostro presente e futuro, le componenti parassitarie e spesso del tutto inutili del sistema non entrano nel discorso, talvolta vengono mantenute per ovviare alla incapacità imprenditoriale della classe dirigente che non sà prendersi carico dello sviluppo ma solo della ripartizione corretta dell’esistente, talvolta solo della spartizione del bottino. Tutte cose che nulla hanno a che vedere con lo sviluppo.

  4. gipi, il 23 Settembre 2018 ore 18:58

    Ciao Luigi

    Ho letto con interesse tutta la serie dei tuoi interventi, a partire dal primo del 2 Settembre 2018 ore 14:14, proprio all’inizio di questa “striscia”.

    Ora, dopo i miei vari interventi precedenti, vorrei concludere solo con alcune considerazioni generali alle quali tu potrai magari contrapporre le tue, ma il discorso non lo porterò oltre, dato che a mio modo di vedere non sarebbe di alcuna utilità pratica reale.
    .
    L’unica cosa veramente importante è che, al momento attuale, esiste una tecnica affidabile e relativamente poco costosa per ottenere dal Sole una enorme quantità di energia in perpetuo.

    A questa Fonte Primaria Perpetua se ne possono aggiungere altre Secondarie (Venti, Maree, Geotermia) già più o meno utilizzate e più o meno convenienti.

    Secondo il mio punto di vista il problema tecnico dell’Approvvigionamento Energetico dell’Umanità (in quanto tale) è potenzialmente già risolto per sempre e anche in modo estremamente più agevole e “pulito” rispetto al passato.

    Ora attardarsi a stigmatizzare i comportamenti di coloro che comandano il Mondo, o cercare di mettere in atto strategie o stratagemmi di microscopico impatto per contrastarli, mi sembra un esercizio abbastanza inutile.

    Quando il Petrolio, Gas, Carbone, saranno finiti si passerà certamente ad attingere Energia da altre Fonti.

    L’energia comunque ottenuta (da Mega Centali o da Microcetrali Individuali da Taschino) non per questo avrà il suo reale valore (costo) di produzione.

    Il Prezzo dell’Energia sarà sempre e comunque quello stabilito da chi Comanda e sarà QUELLO CHE SI STABILISCE CHE DEBBA ESSERE.

    Chi COMANDA ha da sempre stabilito qualsiasi prezzo di qualsiasi cosa esistente nel nostro mondo.
    Questo, partendo dall’antichità, dal prezzo del sale (e mica si vorrà dire che di sale ce ne sia poco) a quello del colorante rosso porpora o del blu.
    Per non parlare dell’alcool, tabacco, spezie varie, thé (rivoluzione Americana), caffè, cioccolato e, nel caso specificatamente Italiano, delle Banane di Somalia, delle Carrube e anche del Chinino contro la Malaria (giustamente battezzato “Chinino di Stato”).

    Per chi in questo tipo di discorsi se ne dimentica, sarà utile ricordare che chi COMANDA possiede ad usa da sempre la FORZA per imporre le TASSE e per controllare e reprimere gli EVASORI.

    Eventuali conflitti di interesse tra COMANDANTI sono sempre ed inevitabilmente sfociati in GUERRE, giustificate generalmente da ragioni di facciata del tutto risibili.

    Poi la Storia viene sempre scritta da quelli che le guerre le hanno vinte……….e noi continuiamo a cullarci nell’illusione che tutto quello che la Natura ci offre lo possiamo avere gratis !!!

    • Luigi, il 24 Settembre 2018 ore 02:04

      Letto ok ciao Gipi.

      • gipi, il 25 Settembre 2018 ore 17:34

        Letto anch’io. Ciao Luigi e speriamo bene per il futuro.

  5. Ornella, il 21 Novembre 2018 ore 16:10

    Posseggo un impianto fotovoltaico da 4,5KW . Sul vostro sito ho letto:
    Lo schema di connessione dell’impianto deve prevedere l’autoconsumo diretto ed immediato nei momenti stessi di produzione dell’impianto. Che vuol dire? Vuol dire che se il mio impianto produce in questo momento ed io accendo la lavatrice in questo momento, l’energia utilizzata deve provenire direttamente dal mio impianto, senza utilizzare la rete: l’energia prodotta non deve essere immessa in rete, ma deve essere utilizzata direttamente dalla mia lavatrice. La lavatrice, allo stesso modo, utilizzerà la corrente auto-generata, senza attingere elettricità dalla rete elettrica di Enel.Questo è il primo punto: l’impianto fotovoltaico deve permettere l’autoconsumo diretto. In questo modo, e solo in questo modo, si riduce il prelievo di rete.

    La domanda è:
    come faccio a sapere se sto riutilizzando la mia corrente autoprodotte o la sto regalando?
    Nella mia bolletta di Set/ott. c’è la voce Totale energia attiva kmh.1660 (secondo la sig.na del numero verde questo è il mio consumo) Totale energia reattiva kmh 1038 (secondo la sig.na questa è la produzione del mio fotovoltaico. Mi hanno fatturato i 1660. ma io non ho capito perchè i 1038 non li ho utilizzati? sono sempre attenta ai consumi giornalieri. Io ho anche la trifase, può essere un problema?)

  6. giovanni, il 22 Novembre 2018 ore 13:06

    Per verificare se il tuo impianto funziona con l’autoconsumo diretto prova a fare questa prova: in una giornata di sole pieno attiva qualche elettrodomestico che consuma e guarda se in quel momento il contatore “enel” segna un consumo/potenza impegnata istantanei.
    Se l’impianto lavora in autoconsumo queste cifre dovranno essere prossime allo zero.
    In caso contrario vuol dire che stai prelevando dalla rete.

  7. Ornella, il 23 Novembre 2018 ore 08:46

    Scusa la mia ignoranza ma io ho tre contatori,uno vicino al fotovoltaico nel quale vedo la produzione,uno fuori nel quale vedo le immissioni in rete (o almeno dovrei vederle in effetti non ho mai controllato)uno è quello del consumo Enel,il contatore di cui parli è quello del consumo Enel?

  8. Ornella, il 23 Novembre 2018 ore 09:07

    Scusa ho sbagliato sono due i contatori uno vicino al fotovoltaico è uno dell’energia consumata. Quale devo guardare?

    • giovanni, il 23 Novembre 2018 ore 17:11

      Quello dell’energia consumata, che poi sarebbe quello dell’energia prelevata/immessa dalla/nella rete.

    • gipi, il 24 Novembre 2018 ore 12:20

      Ciao Ornella

      Fai pure i controlli sul Contatore di Scambio (quello esterno).
      Controllare e convincersi di persona è sempre la cosa migliore

      Comunque stai pure tranquilla : Il tuo Impianto, se collegato alla Rete, e non potrebbe essere diversamente se sei in regime di Scambio sul Posto e Registrazione presso il GSE, funziona sicuramente in modo corretto.

      Non è che il tuo IMPIANTO “debba essere fatto per permetterti l’AUTOCONSUMO” come viene scritto sempre ERRONEAMENTE.

      Gli Impianti FV che vengono allacciati alla Rete (al Contatore di Scambio di ENEL, tanto per capirci) non è che “permettono” ma IMPONGONO SEMPRE LA FUNZIONE DI AUTOCONSUMO.

      Si tratta solo del fatto che, per AUTOCONSUMARE, mentre il FV sta producendo, bisogna avere qualche Richiesta di Energia da parte dell’Utenza.

      Supponiamo che in un certo istante, con un bel sole, il tuo Impianto FV stia generando la Potenza 4 kW
      Supponiamo anche che nello stesso istante tu stai facendo una Lavatrice che (al massimo in fase di riscaldo acqua) assorbe 2,2 kW e tutto il resto dei Servizi di Casa assorbono 0,5 kW , quindi con assorbimento totale 2,2 + 0,5 = 2,7 kW.

      Nel detto istante il bilancio di Potenza del Sistema sarà : Produzione FV +4 kW contro Richiesta casa -2,7 kW = + 1,3 kW di esubero.
      L’esubero di 1,3 kW verrà immesso in Rete (IMMISSIONE in Rete).

      Se in un momento successivo passa una grossa nuvola allora immaginiamo che il tuo FV abbasserà la sua Potenza del momento a 0,8 kW,

      In questa nuova situazione il tuo bilancio di Potenza del Sistema diverrà : Produzione FV +0,8 kW contro Richiesta casa -2,7 kW = -1,9 kW di mancanza.
      La mancanza di 1,9 kW verrà fornita dalla Rete (PRELIEVO da Rete).

      Questa altalena è continua per tutto il corso della giornata da quando l’Inverter del FV si accende a quando si spegne.
      Non dipende da nessun particolare Sistema che potrebbe funzionare più o meno bene.
      Dipende solo dal fatto che i fili elettrici, di Rete ENEL – Inverter – Impianto di Casa, sono collegati tra loro in un solo modo possibile.

      Dunque il Sistema non può “guastarsi” o funzionare più o meno bene. FUNZIONA SEMPRE COME DEVE PER FORZA FUNZIONARE !!!
      —– —– —– —– —–

      Per capire come consultare e utilizzare i dati forniti dal tuo Contatore ENEL vedi la “striscia” all’indirizzo :
      https://www.fotovoltaiconorditalia.it/idee/contatore-fotovoltaico-come-leggerlo#comment-66198

      Tempo addietro si poteva scaricare dal Sito di “e-distribuzione” il manuale di consultazione dei Contatori Elettronici di 1a generazione (GEM) come quello che abbiamo tutti noi.
      Ora hanno cancellato tutto dal loro Sito e lo hanno sostituito con il manuale per il Nuovo Contatore chiamato “OPEN METER” che quasi nessuno di noi ha ancora.

      Comunque puoi sbizzarrirti nella consultazione dei dati, sul tuo Contatore; pigiando ripetutamente (passo-passo) il pulsantino grigio che è presente sul frontale del Contatore.
      Fallo tranquillamente che tanto non puoi fare nessun danno. Vedendo quello che ti appare, un po’ alla volta, ti impratichirai e capirai.

      Eventualmente (meglio che niente) vedi anche agli indirizzi :

      https://www.ideegreen.it/leggere-contatore-enel-guida-45634.html
      https://www.ideegreen.it/lettura-contatore-enel-47920.html
      https://luce-gas.it/informazioni-pratiche/contatore

  9. Luigi, il 24 Novembre 2018 ore 01:08

    L’impianto autonomo che riscalda un appartamento utilizzato poche ore al giorno, necessità di interventi pesanti.
    Viene usato poco, generalmente sei ore al giorno, un locale unico di circa 50 metri quadri.
    Ho l’impressione che una pompa di calore potrebbe bastare.

    Questo appartamentino si trova a livello terra e sopra ha un tetto piano appena riparato per delle infiltrazioni raggiungibile con una scala.

    Un tetto che potrebbe ridurre i consumi energetici.

    Mi pare che il microfotovoltaico (fino ad un kWh) si possa installare senza burocrazia.

    Ed ho l’impressione che quel singolo kWh collegato ad un contatore bidirezionale in 365 giorni sia in grado di fornire tutta l’energia che una pompa calore consuma.

    Sarà vero?

    • Luigi, il 26 Novembre 2018 ore 15:53

      https://www.microfotovoltaico.com/wp-content/uploads/2016/09/Questione-di-Potenza-Caso-Studio-2016.pdf

      Questa analisi porta a ritenere sufficiente per la maggioranza delle utenze un fotovoltaico di un kw.

      • gipi, il 6 Dicembre 2018 ore 16:57

        Ciao Luigi

        Un po’ in ritardo ma ho letto il tuo intervento e anche quanto scritto all’indirizzo da te segnalato.

        Veramente dall’articolo segnalato non risulta nulla che possa minimamente giustificare la tua idea :

        — Ed ho l’impressione che quel singolo kWh collegato ad un contatore bidirezionale in 365 giorni sia in grado di fornire tutta l’energia che una pompa calore consuma.
        Sarà vero? —

        Comunque, per il consumo della Pompa di Calore, sarebbe meglio fare uno straccio di calcolo e poi, se ti colleghi alla Rete come tu ipotizzi, devi per forza passare alla burocrazia e al GSE; altrimenti come fai a usufruire dello Scambio Sul Posto (SSP) che è indispensabile ?

        La Pompa di Calore, usata per il riscaldo nei mesi invernali, generalmente funziona tanto di più quanto meno sole c’è !

  10. Ornella, il 24 Novembre 2018 ore 10:22

    OK Grazie,
    Ora piove al primo giorno di sole provo,
    le farò sapere….
    Cordiali Saluti

  11. gipi, il 24 Novembre 2018 ore 12:45

    Ciao Ornella

    Ho rintracciato un indirizzo dal quale scaricare il Manuale del tuo Contatore nella versione originale di ENEL DISTRIBUZIONE.
    http://www.esforsun.it/images/Download/Contatore_Monofase_Enel.pdf

  12. Ornella, il 26 Novembre 2018 ore 16:05

    Buongiorno,
    oggi qui c’è il sole! Il mio contatore è trifase ;-)
    Non scrive che sta scambiando o simili.
    Ha il numero cliente ,la pot.Istant=000,0 (ma so di certo che è impossibile in quanto ho un frigorifero ed un freezer da 700 Lt. entrambi, sempre attaccati.
    Le letture che riporta sono un’enormità! LETTURA POTENZA – PRELIEVI PERIODO ATTUALE : A1 1768; A2 6397; A3 9429; R1 002578; R2 001796; R3 003110; R1-C lettura=000156; R2-C lettura=000261; R3-C lettura=000633; P1 Potenza max=006,6; P2 Potenza max=007,8; P3 Potenza max=006,0; Poi c’è il PERIODO PRECEDENTE :A1 004434; A2 006050; A3 008923; R1 002460; R2 001686; R3 002881; R1-C lettura= 000155; R2-C lettura= 000261; R3-C lettura= 000633; P1 Potenza max= 003,8; P2 Potenza max= 004,2; P3 Potenza max=003,5; Poi ci sono le IMMISSIONI:A1 lettura= 3061; A2 lettura= 000574; A3 lettura= 000610; R1+C lettura= 001562 ; R2+C lettura=000312 ; R3+C lettura= 000315; R1-L lettura=000063; R2-L lettura= 000016; R3-L lettura= 000015; P1 Potenza max= 001,2; P2 Potenza max=000,4; P3 Potenza max=000,8; Poi IMMISSIONI PERIODO PRECEDENTE: A1 lettura= 3048; A2 lettura= 000574; A3 lettura= 000609; R1+C lettura= 001534 ; R2+C lettura=000311 ; R3+C lettura= 000313; R1-L lettura=000063; R2-L lettura= 000016; R3-L lettura= 000015; P1 Potenza max= 002,3; P2 Potenza max=001,0; P3 Potenza max=001,3;
    Ma dopo aver letto tutto sto pop di roba, considerato che ho anche un calendario che aggiorno ogni settimana sulle IMMISSIONI del contatore del fotovoltaico, attaccato all’impianto, riesco a vedere se scambio? e se produco i 4,5 KW che in teoria ho installato e pagato?
    Grazie

    • g, il 27 Novembre 2018 ore 16:42

      Ciao Ornella

      Dammi un attimo di tempo per vedere tutti i dati che hai rilevati dal tuo Contatore di Scambio.
      Rispondi poi anche alle domande più sotto in elenco.
      Ti dirò qualcosa poi, in un intervento successivo !

      Il miei precedenti interventi erano partiti dal tuo in data : Ornella, Il 23 Novembre 2018 Ore 08:46 (e successive tue precisazioni sul numero dei tuoi Contatori).

      Mi era sfuggito il fatto che ve ne era un altro in data precedente : Ornella, Il 21 Novembre 2018 Ore 16:10.

      Dunque, solo ora che ho visto il primo intervento, mi risulta che tu hai un impianto TRIFASE (cosa che non avevo notata per il motivo spiegato poco sopra).
      —– —– —– —– —–

      Per cortesia potresti precisare alcuni dati indispensabili ?

      — 1) Quanti Contatori hai veramente : 2 o 3 in tutto il tuo “sistema” ?

      — 2) Il tuo Impianto FV da 4,5 kW è in MONOFASE oppure TRIFASE ? (di norma ci si attenderebbe che fosse in MONOFASE ma non si sa mai…. meglio se precisi).

      — 3) Il tuo Impianto FV in che anno è entrato in servizio ? Se é entrato in servizio PRIMA di Luglio 2013 dovresti dire a quale Conto Energia (C.E.) appartiene.

      — 4) Dato che tu sei collegata alla Rete ENEL in TRIFASE dovresti precisare la POTENZA CONTRATTUALMENTE IMPEGNATA del tuo Contatore e anche la tua TIPOLOGIA CLIENTE.
      Questi dati li trovi scritti in tutte le Bollette.
      —– —– —– —– —–

      Le precisazioni che ti ho richieste sono indispensabili per poter capire la tua “situazione tecnica di sistema” e poter rispondere adeguatamente alle tue perplessità.

      Comunque, nel frattempo, potresti anche chiarirti maggiormente le idee (sempre meglio che niente) consultando anche il Manuale del Contatore Trifase (nella versione originale di ENEL) all’indirizzo :
      http://www.arkimedesrl.it/Download/Contatore_Trifase.pdf

      Fatti risentire con le risposte………..

    • gipi, il 28 Novembre 2018 ore 11:31

      Ciao Ornella

      Mi ero dimenticato di dirti che, per sapere qualcosa di sicuramente utile sulla produttività del tuo Impianto FV, dovresti vedere all’indirizzo :
      http://re.jrc.ec.europa.eu/pvgis/apps4/pvest.php#

      Compila il formulario che ti apparirà con i dati del tuo impianto e il Sistema ti calcolerà la Produttività del tuo Impianto FV sia sulla annualità che sui singoli mesi dell’anno.

      Devi comunque tenere presente che la Potenza ottenibile dal tuo FV (che è da 4,5 kWp) dipende dal sole che si ha in ogni singolo momento e dalla su altezza sull’orizzonte che dipende dal singolo giorno dell’anno (secondo l’andare delle stagioni) e, ovviamente, anche dall’orario nella giornata.

      Se il tuo Impianto (4,5 kWp) si trova al Nord Italia in Piemonte o Lombardia ( più o meno sul 45° parallelo e in pianura), se ha un buon orientamento rispetto al sud e una buona inclinazione sul tetto (da 20° a 30 °), quest’oggi (28/11) con bellissima giornata e sole sfolgorante potrai leggere sull’inverter e anche sul Contatore dell’Inverter un picco massimo di Potenza (alle ore 12) di 2300 Watt (ossia 2,3 kW.

      Per i 4,5 kW, che sembra tu ti attendi, dovrai aspettare il pieno sole dei mesi tra Maggio e Luglio e comunque li potrai vedere al massimo per qualche 10 minuti.
      Di solito nella bella stagione e con il sole migliore, verso il mezzogiorno solare, si può avere un massimo continuo, per l’ora “centrale”, del 75% del Nominale che, nel tuo caso, farebbe 4,5 x 0,7 = 3,37 kW.

      Non ti impensierire per questi dati ! Sono del tutto normali ! Forse il tuo problema (che problema non è) deriva da mancanza di informazioni……….

  13. Roberto Krajcirik, il 3 Febbraio 2019 ore 10:07

    Attenzione, per valutare la convenienza o meno di un impianto fotovoltaico, oltre al rendimento, tenere presente che:
    – devi tenere puliti i moduli/pannelli (diciamo ottimisticamente € 100 ad intervento se non riesci a lavarli da solo);
    – non li assicuri contro eventi vari? (per il primo periodo, solitamente te li assicurano gli stessi fornitori, ma poi?);
    – l’inverter è garantito solitamente tra i 5 e 10 anni. Nei 20-30 di vita teorica dell’impianto quanti ne dovrai cambiare ed a quale costo?
    – se non lo assicuri, l’impianto, sei sicuro che non si guasterà nulla, non ci saranno grandinate, ecc.? Quanto costerà riparare, se sarà possibile?
    – a me, ogni anno, arrivano da pagare € 25 circa per la lettura che l’ENEL comunica al GSE per gli incentivi. In 20 anni sono altri € 500 nella colonna “svantaggi”;
    – se vendi casa?
    – se davanti casa ti costruiscono un “palazzone” o ti piantano una sequoia gigante?
    Meditate gente, meditate!

    • gipi, il 7 Febbraio 2019 ore 19:11

      Ciao Roberto Krajcirik

      In effetti, volendo cautelarsi al massimo su tutti i punti da te indicati, bisogna dire che gli Impianti FV sono SICURAMENTE SCONSIGLIABILI .

      Magari essendo più ottimisti, ragionevolmente fortunati, un po’ pratici nel fai da te, con un po’di tempo libero, si può tentare l’avventura.

      Comunque, secondo me (gestisco e controllo due Impianti domestici distinti), non ci si deve imbarcare in Assicurazioni o Contratti di Assistenza di nessun genere, altrimenti già da subito si va praticamente in pareggio tra spese e guadagni per cui sicuramente l’Impianto non verrà mai spesato.

      Poi bisogna anche pensare che le Assicurazioni /Assistenze, quando le stipuli, ti promettono mari e monti e quando andrai a “vedere” scoprirai che ti danno quasi nulla facendoti anche venire l’itterizia.

      Per le pulizie Pannelli, se veramente se ne ha bisogno e volendole far fare da terzi, si spenderanno sicuramente almeno 250 € per un piccolissimo Impianto da 3 kWp. Senza contare che potrebbero anche succedere degli incidenti a chi esegue le pulizie e si viene inesorabilmente tirati dentro alla Macina Tribunalizia……..

      In genere, almeno qui al Nord, se si ha un po’ di pazienza e se non ci si fa prendere dall’ansia della Massima Produzione, si può contare sugli acquazzoni estivi e anche sulla ottima neve invernale per usufruire di buonissime pulizie gratuite.

      Comunque chi si imbarca nell’avventura dovrebbe farlo essendo cosciente che correrà sicuramente dei rischi. Altrimenti è molto meglio non farne nulla.

      • Roberto Krajcirik, il 8 Febbraio 2019 ore 09:26

        Non posso che concordare, dato che concordi con me!
        Facezia a parte, il mio giudizio sul fotovoltaico resta favorevole più che altro per questioni ambientaliste e premettendo di non essere in grado di entrare nella disputa se il produrre gli impianti/pannelli e smaltirli a fine vita sia più o meno inquinante di altre fonti.
        Ed a proposito di smaltimento, la volta scorsa me lo sono dimenticato nel novero delle controindicazioni all’acquisto.
        Infatti ancora adesso, per quanto sul mio contratto la ditta ha scritto “smaltimento a fine ciclo”, non so se per smaltimento si intende solo il conferimento all’organismo/consorzio preposto od anche lo smontaggio, calo al suolo e trasporto.
        Sempre che la ditta venditrice od il consorzio esistano ancora e/o le leggi non cambino
        Ovviamente i due casi sono economicamente di diverso impegno.
        Su vari siti ENEL ed affiliati di ieri e di oggi, le versioni sono ambigue e/o contrastanti.
        Altra cosa molto importante, secondo me e per quanto riguarda il mio conto energia (4° di gennaio 2012) che mi sono altrettanto dimenticato nel precedente commento, è relativa al fatto che il FV lo devi sfruttare quando rende (autoconsumo) altrimenti ad incamerare la produzione (monetizzandola o usandola in un secondo tempo) recuperi si e no un terzo dell’energia/valore immessa/o (a causa degli oneri per tasse, distribuzione, ecc.).
        Per quanto riguarda la pulizia fai da te – anch’io, comunque abito al nord ed ultimamente di acqua e neve se ne vede pochissima – io ho una casetta alta m. 3,50 in grondaia e mi basta una scaletta per lavare i moduli, ma chi ha l’impianto su edifici a più piani…rischia comunque (come sottolineato anche da te).

        • gipi, il 8 Febbraio 2019 ore 21:59

          Ciao Roberto Krajcirik

          Il piacere di concordare con te non ha prezzo !

          Per lo smaltimento dei Pannelli :

          Per come la ho capita/intuita io si tratta di farli trovare a terra disposti accatastati e legati in pacchi.
          Per il loro trasporto sino al Centro di Smaltimento dovrebbe essere incaricato un “SOGGETTO AUTORIZZATO”.
          Il costo delle operazioni soprastanti sarà sicuramente a carico del proprietario dei Pannelli.

          Una volta accettati dal Centro di Smaltimento (che rilascerà adeguata Dichiarazione di Conferimento) ci si può dimenticare dei Pannelli.

          Solo le spese dello Smaltimento vero e proprio dentro al Centro sono già pagate (almeno teoricamente).

          In realtà solo a partire dal 2014 i Fabbricanti/Commercializzatori dei Pannelli sono stati obbligati per Legge a versare un contributo che copre la ipotetica spesa del “puro smaltimento dentro al Centro”.

          Tali Pannelli (con il contributo già pagato) risultano iscritti con il loro Numero di Matricola in un Data Base nazionale. Quelli che risultassero non presenti nel Data Base dovranno pagare la Quota di Smaltimento per poter varcare il cancello del Centro di Smaltimento.

          Tale quota, attualmente, è prevista in 12 €/pannello se si tratta di pannelli provenienti da Impianti sotto ai 10 kWp.
          Per impianti a partire dai 10 kWp compresi in su la quota prevista è di 10€/pannello.

          Comunque per tutti i possessori di Pannelli non “coperti” dalla Quota di Smaltimento Pre-pagata il GSE provvederà a fare opportune trattenute (con un certo calendario attuativo) sulle liquidazioni annuali di gestione Impianto.

          Eventualmente vedi con una ricerca Google digitando — “smaltimento pannelli fotovoltaici”—
          Tra tutto quanto in elenco vedrai che ci sono Ditte che propongono Preventivi per lo smaltimento dei Pannelli FV e questo da già una brutta sensazione…
          Nel tuo specifico caso (4° C.E. di Gennaio 2012) sembra che tu sia “nel mucchio dei più” dato che ho trovato scritto più o meno in modo simile da varie parti :

          — “Impianti del IV e V Conto Energia entrati in funzione dopo il 01/07/2012 sono esonerati dagli adempimenti in quanto erano già soggetti al meccanismo di gestione tramite specifici Consorzi che garantiscano lo smaltimento a fine vita.” —

          mentre il tuo Impianto risale allo 01/2012.

          Naturalmente si parla sempre con voluta ambiguità di PROCEDURA DI SMALTIMENTO senza menzionare le varie fasi e a chi spetta il loro costo relativo…….

          Mi resta difficile da capire come con 12€/pannello si possano coprire tutte le spese a partire dallo smontaggio sul tetto alla distruzione fisica del Pannello in Centri di Smaltimento che potrebbero anche essere distanti mediamente almeno 50 km.

  14. Luigi, il 8 Febbraio 2019 ore 13:21

    Io non ho alcun affetto anche lontano per la burocrazia pertanto restò fuori dal discorso rinnovabili.
    Ultimamente è presente nella pubblicità che mi arriva il ‘fotovoltaico da balcone” in svariate forme e misure.
    La cosa che più mi affascina si lega alla totale assenza di burocrazia fino ad una potenza installata di un kw.

    Quando penso di dedicarmi un pò a questa posdibilità mi giunge notizia che non è vero, che bisogna comunque fare qualcosa. Leggevo che in altre nazioni non esiste nemmeno il vincolo del singolo Kw e che probabilmente le cose sarebbero cambiate anche in Italia.

    Capisco fare qualcosa se intendo ottenere un recupero fiscale o altro ma non lo capisco se “nella legalità” non intendo chiedere nulla a nessuno. Se non è possibile pazienza … aspetto ancora.

    La situazione oggi 2019 come è?

    Questi prodotti si attaccano alla spina e forniscono l’energia che producono, al limita se si attaccano ad un generatore questo la immagazzina e la fornisce a richiesta, escludendo il contatore genererebbe un impianto ad isola … di un kw max al momento.

    • gipi, il 9 Febbraio 2019 ore 15:27

      Ciao Luigi

      Vedo che a partire dal tuo primo intervento, proprio in apertura di questa “striscia” (Luigi, Il 2 Settembre 2018 Ore 14:14), non demordi………………

      Tu chiedi : — “La situazione oggi 2019 come è? ” —

      Per quanto risulta a me è sempre sostanzialmente la stessa degli ultimi 5,5 anni precedenti (a partire da Luglio 2013) ma con un ulteriore peggioramento burocratico aggiuntivo.

      Dal 1° Gennaio 2018 è stato aggiunto anche un ulteriore adempimento burocratico da assolvere per aver diritto alla Detrazione IRPEF del 50%.

      Infatti, per avere diritto alla Detrazione, è diventato obbligatorio iscrivere il proprio Impianto (di qualsiasi grandezza) ad un apposito Registro Impianti che è tenuto da “ENEA” (Ente Nazionale Energie Alternative) ora con nuova definizione postillata e chilometrica di : Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

      Mi sa che dovrai attendere ancora parecchio tempo per realizzare i tuoi “liberi progetti” !!!!

  15. Samuele, il 16 Ottobre 2019 ore 10:23

    buongiorno,
    su un’altra pagina, che purtroppo nn ritrovo, avevo condiviso tutti i dati del mio impianto per capire come funzionava e quanto avrei potuto aspettarmi come ritorno economico e capire se e in quanto tempo avrei potuto recuperare la spesa fatta e magari cominciare a guadagnarci.
    Chiarito il tutto mi era stato detto molto dettagliatamente (aggiungo anche gentilmente e professionalmente da Gipi) quali erano i primi passaggi che più o meno si sono verificati e cioè, una prima spesa di 50/60€ per le varie spese apertura e gestione conto e bla bla bla e un primo pagamento da parte di GSE non altissimo visto che comunque l’impianto è stato registrato ad ottobre 2018.
    i risultati sono stati: 2 bollette da 30€ e 2 pagamenti di GSE da 41€ e 16€… (guarda caso mi da quasi 58€ e se ne prendono 60€ vabbè sarà che ci voglio per forza vedere il complotto visto che siamo in italia).
    ok allora aspetto la bolletta a mio favore dopo l’estate in cui produco al massimo e consumo pochissimo (dati verificati da file scaricati dall’inverter e bollette elettriche).
    risultato? a novembre per il secondo pagamento mi arriveranno 18€… spero che il terzo pagamento recuperi tutto quello che mi aspettavo ma non mi è ancora arrivato perchè se, da tutti i vari calcoli sulla carta, presunti, promesse ecc ecc avrei dovuto recuperare dai 300 ai 400€ all’anno direi che per ora siamo molto lontani, e spero anche che tutte le bollette di gestione conto non siano sempre di 60€ altrimenti sarò perennemente in perdita…
    attendo fiducioso il prossimo bonifico… :-(

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