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Quanto cala il rendimento di un impianto fotovoltaico nel tempo e nello spazio?

Ultimo aggiornamento: 26-11-2013
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Il rendimento di un impianto fotovoltaico non è costante nel tempo e non è uguale in ogni luogo di installazione. Le prestazioni cambiano nel tempo e nello spazio secondo il tipo di moduli fv scelti e secondo il luogo di installazione che è fondamentale per garantire un buon irraggiamento.

Quanto cala il rendimento di un impianto fotovoltaico nel tempo e nello spazio?

 

Il calo di rendimento nel tempo

Nel tempo i classici pannelli in silicio cristallino, monocristallino o policristallino, hanno un calo di prestazioni “fisiologico” di circa 0,8-1% l’anno. Un pannello installato oggi, dunque, tra 20 anni produrrà mediamente il 20% in meno di energia, a parità di altre condizioni.
Solo SunPower produce pannelli per i quali viene dichiarato un calo di rendimento dello 0,25% l’anno.

Si tratta di un calo fisiologico dovuto alla degradazione del silicio utilizzato per realizzare l’effetto fotovoltaico.
Un impianto da 3 Kw che oggi produce 3.900 kwh/anno, tra 25 anni produrrà circa 3.100 kwh/anno.

calo rendimento impianto fotovoltaico

Nei piani di investimento per progetti fotovoltaici, dunque, è importante considerare che la produzione stimata il primo anno di funzionamento, cala fisiologicamente nel tempo per arrivare, dopo 20-25 anni, a circa il 20% in meno. Questo calo viene in parte compensato con l’aumento del costo dell’energia in bolletta, che è almeno dell’1% l’anno. L’aumento del costo dell’energia per i prossimi 20-25 anni procurerà indirettamente un aumento del risparmio in bolletta derivante dall’autoconsumo del fotovoltaico.

Questo è il calo di rendimento nel tempo. Quanto calano, invece, le prestazioni dei pannelli “nello spazio”?

 

Il calo di rendimento nello spazio

In Italia il fotovoltaico offre elevate potenzialità rispetto agli altri paesi europei per via del buon irraggiamento presente su gran parte del territorio per gran parte dell’anno.

Per avere un’idea del potenziale effettivo che c’è in Italia ecco qualche dato di produzione in alcune città europee.

Per un impianto da 3 Kw in silicio mono o policristallino vengono stimati generalmente i seguenti rendimenti:

  • un impianto fotovoltaico a Capo Nord produce circa 2.000 kwh/anno (con una produzione nei mesi di novembre, dicembre e gennaio pari a zero). L’angolo di inclinazione ottimale dei pannelli fotovoltaici è di 48°
  • un impianto installato ad Oslo, invece, produce circa 2.300 kwh/anno con un’angolo di inclinazione ottimale dei pannelli di 40°
  • un impianto installato ad Amburgo produce mediamente 2.800 Kwh l’anno con un’inclinazione ottimale dei pannelli di 38°
  • un impianto realizzato a Milano produce all’incirca 3.880 Kwh l’anno con inclinazione moduli fv di 37°
  • la stessa installazione realizzata ad Agrigento, infine, è in grado di produrre ben 4.900 Kwh l’anno di energia pulita, con un picco produttivo nel mese di luglio di ben 516 kwh. Qui l’inclinazione ottimale dei moduli è molto più orizzontale: circa 33° (contro i 48° verticali di CapoNord).

Dunque ad Agrigento il rendimento di un impianto fotovoltaico è di ben il 145% maggiore rispetto all’estremo nord europa.

 

Il calo di rendimento in base al tipo di pannello fv

Il rendimento cala in genere anche in base al tipo di pannello utilizzato. Ecco tre brevi esempi:

Fotovoltaico da 3 Kw, installato a Roma, orientato a sud e con inclinazione dei pannelli di 35°:

  • pannelli in silicio cristallino (mono o poly): 4.340 kwh/anno (il mono ha in genere un rendimento leggermente maggiore rispetto al policristallino)
  • moduli con tecnologia CIS: 4.420 kwh/anno (sono pannelli fotovoltaici “a film sottile” che hanno un buon rendimento in condizioni di scarso irraggiamento)
  • moduli CdTe: 4.770 kwh/anno (il CdTe, telloruro di cadmio, è un altro tipo di pannello a film sottile)

 

Leggi qui tutti i fattori che determinano il rendimento di un impianto fotovoltaico.

 

 

NB: le stime di rendimento indicate fanno riferimento ai dati
calcolati dal simulatore europeo PVGIS



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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