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Aeeg: razionalizzare il sistema energetico per integrare le fonti rinnovabili

Ultimo aggiornamento: 25-11-2011
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Lo sviluppo vorticoso delle rinnovabili impone un ripensamento dell’intero sistema energetico: dalle infrastrutture per la trasmissione e dispacciamento ad una maggiore razionalizzazione per il governo dei flussi di energia in entrata nelle reti elettriche.

 

In questo articolo sul ruolo di Terna per il dispacciamento dell’energia da fonti rinnovabili abbiamo visto che l’energia elettrica non basta produrla, ma bisogna distribuirla quasi in “tempo reale” in quanto non può essere immagazzinata tutta quella necessaria al fabbisogno energetico reale. In funzione di questo “assunto” abbiamo rilevato come un obiettivo principale del prossimo decennio, oltre a quello del risparmio energetico, debba essere da un lato quello di costruire nuove ed adeguate infrastrutture in grado di garantire trasmissioni più efficienti, dall’altro quello di riuscire a Razionalizzare e governare efficacemente i flussi intermittenti di energia derivanti dalla messa in rete delle fonti rinnovabili , soprattutto in media e bassa tensione.

 

In questo senso oltre al ruolo fondamentale di Terna per le infrastrutture centrali di trasmissione e di dispacciamento dell’energia a livello nazionale, si affianca il ruolo determinante dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas nel definire i giusti criteri per regolare questo processo di razionalizzazione e coordinamento tra i diversi distributori e le diverse sorgenti energetiche, rinnovabili e non, dislocate su tutto il territorio nazionale.

 

Rispondere alle problematiche legate alla forte crescita della produzione da fonti rinnovabili attraverso adeguati interventi di regolazione, questo l’obiettivo principale dell’Autorità. Con questo obiettivo, infatti, l’Aeeg inizia a pensare al miglioramento dell’efficienza del servizio di dispacciamento, servizio fondamentale per il mantenimento in costante equilibrio del sistema elettrico. I provvedimenti arriveranno prima dell’estate 2012, quando potrebbero verificarsi criticità nel sistema. Si legge in un comunicato dell’Aeeg:

 

In mancanza di un adeguamento complessivo del sistema, gli impatti potranno essere rilevanti sia in tema di sicurezza, sia per i costi sostenuti dai consumatori elettrici, in particolare per gli accresciuti costi per il reperimento delle risorse per il dispacciamento

 

L’obiettivo nasce dal bisogno di dare risposte efficaci ai cambiamenti in atto nel sistema elettrico nazionale, cambiamenti derivanti dalla forte crescita della produzione da fonti rinnovabili che ha determinato – e sta determinando- il rapido proliferare di installazioni eoliche (prevalentemente connesse alla rete di trasmissione nazionale in alta tensione) e di impianti fotovoltaici, in prevalenza connessi alle reti di distribuzione in media e bassa tensione.

 

La criticità maggiore, in effetti, riguarda l’alto livello di intermittenza, minima prevedibilità e bassa governabilità dei flussi. In tal senso il mix di produzioni energetiche richiede da parte dell’Autorità una serie di adeguati e previdenti interventi regolatori, anche in funzione del progressivo sviluppo della generazione distribuita, della mobilità elettrica e dell’ efficienza energetica.

 

La moltitudine di connessioni in rete di impianti alimentati da fonti non programmabili impone di ripensare i criteri di sviluppo e gestione delle infrastrutture energetiche, in una prospettiva nella quale le reti, anche quelle di distribuzione, dovranno progressivamente passare ad essere da “passive”ad “attive” (smart grid o cd. reti intelligenti) mentre gli impianti di produzione o di consumo dovranno diventare progressivamente più “partecipi” alla gestione delle reti stesse.

 

In tal senso i possibili interventi attuabili possono andare dal coinvolgimento degli impianti da fonti rinnovabili nelle azioni di bilanciamento della generazione e immissione in rete dell’energia (ad es. per regolare i margini di riserva); fino alla promozione di un efficiente sistema di previsione dell’energia elettrica immessa in rete; fino ad una più equa ripartizione dei costi generati all’interno del sistema elettrico (problema sollevato, ad es., in concomitanza con l’interruzione del terzo conto energia fotovoltaico ).

 

In questa prospettiva l’Autorità considera necessario quantificare la “massima penetrazione della generazione da fonte rinnovabile non programmabile compatibile con l’assetto del sistema” (con particolare riferimento agli impianti eolici e fotovoltaici).

 



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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