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Fotovoltaico: immagazzinare l’energia prodotta conviene

Ultimo aggiornamento: 19-02-2013

Immagazzinare l’energia autoprodotta col fotovoltaico conviene.
Per chi ha già un impianto fotovoltaico, o per chi vuole realizzarlo, sul mercato ci sono nuove opportunità per massimizzare i vantaggi dell’ autoproduzione energetica: si tratta dei sistemi di accumulo dell’energia prodotta, sistemi che permettono di immagazzinare energia per l’autoconsumo.

Già in altri articoli abbiamo visto come, già oggi, ma soprattutto in vista della fine degli incentivi, conviene massimizzare l’autoconsumo dell’elettricità auto-prodotta, riducendo al minimo l’acquisto di energia dalla rete elettrica. Immagazzinare, in tal senso, è la soluzione per beneficiare al massimo dell’autoconsumo.

Secondo alcuni il fotovoltaico domestico associato ad un adeguato sistema di accumulo è già in “grid parity”, ovvero conviene già di più rispetto all’acquisto di energia dalla rete per i prossimi 20-25 anni (periodo minimo di funzionamento di un impianto fotovoltaico). Per questo motivo si vedono oggi sul mercato nuove soluzioni per l’accumulo “in autonomia” dell’energia prodotta in ambito domestico: “immagazzinare” per poter attingere direttamente dalle proprie batterie al momento del bisogno.

In questo articolo abbiamo visto, per esempio, come i sistemi di accumulo permettono di utilizzare in autoconsumo tutta l’energia prodotta e quali sono i loro vantaggi per avere un ottimo ritorno economico anche in assenza di incentivi. Le nuove prospettive di sviluppo del fotovoltaico passano quindi dai sistemi di accumulo, dalle batterie, che portano già da oggi i sistemi fotovoltaici domestici e industriali in condizioni di grid parity, ovvero in condizioni di piena competitività con l’acquisto di energia dalla rete elettrica per i prossimi 25 anni.

 

immagazzinare energia con impianto domestico conviene

Immagazzinare energia per l’autoconsumo: una soluzione

Veniamo ai fatti. In questo articolo proponiamo una breve recensione di un prodotto disponibile in commercio, rivolto alle installazioni domestiche, in grado di garantire l’autonomia energetica domestica grazie all’utilizzo di un apposito quadro elettrico e grazie all’accumulo in batterie della corrente autoprodotta. Si tratta di un prodotto Solon: il SolLiberty.
Non è l’unico prodotto disponibile, oggi se ne trovano molti e a prezzi differenti. Proponiamo questo solo a titolo esemplificativo per capire se e quanto conviene immagazzinare l’energia prodotta.

Il Solliberty è una soluzione per l’accumulo di energia elettrica che comprende un sistema di stoccaggio con batteria al piompo contenente fino a 24 Kwh. Un vantaggio di questa, come di altre soluzioni, è l’adattabilità ad impianti fotovoltaici già in funzione. Le garanzie sono di 6 anni sul prodotto e di 10 anni sulla resa energetica. Un fattore non secondario, esplicitato dalla casa madre, è la possibilità di riciclare le batterie a fine vita.

Ovviamente un fattore ancora abbastanza determinante è il prezzo. Il sistema, infatti, per essere venduto deve permettere un “auto-ammortamento” del costo attraverso i risparmi conseguiti col totale (o quasi totale) autoconsumo dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico. Ovviamente il prodotto, per essere venduto, avrà un prezzo tale da permettere l’ammortamento completo ed in tempi non troppo lunghi.

Con il sistema di accumulo energetico l’obiettivo raggiungibile è la transizione verso l’approvvigionamento energetico autonomo: riducendo il prelievo dalla rete l’utente può infatti massimizzare l’efficacia dell’impianto annullando, o quasi, la spesa energetica famigliare. E’ un sistema che conviene proprio perchè permette potenzialmente di azzerare la bolletta elettrica.

Il principio è semplice: immagazzinare l’energia solare a qualsiasi ora del giorno, energia prodotta a “costo-zero”, per poterla consumare in qualsiasi momento del giorno e della notte. Il tutto raggiungendo un buon livello di autonomia che, in relazione alla capienza di “stoccaggio”, può superare il 70% dei consumi domestici totali.

Con un autoconsumo del 70% un impianto fotovoltaico domestico conviene già oggi anche senza incentivi.
Qualche dettaglio tecnico.
Solon SolLiberty è costituito da una batteria al piombo (batteria di tipo industriale) da 24 Kwh lordi, 12 Kwh netti, e da un quadro elettrico con apposita dotazione elettronica. La capacità di stoccaggio di elettricità di 24 Kwh corrisponde al fabbisogno energetico medio giornaliero di una famiglia di 4 persone: circa 6 Kwh lordi a persona/giorno.
L’adattabilità ad integrarsi con impianti fotovoltaici già esistenti comporta ulteriori vantaggi anche per chi già ha un impianto fotovoltaico in funzione, ma vuole aumentare la quota di autoconsumo, che è il fattore di maggior risparmio, per ridurre ulteriormente le bollette elettriche.

Il prodotto, oltre ad avere un sistema di accumulo di energia con batterie riciclabili, ha anche un quadro elettrico completo di inverter e regolatore di carica.

Come funzione il meccanismo? L’unità di comunicazione, situata nel quadro elettrico, opera in maniera da ottimizzare i flussi: decide in autonomia se immagazzinare l’energia nelle batterie, se portarla all’utenza in autoconsumo o se immetterla in rete.

Le batterie hanno una buona durata ed una buona resistenza ai cicli di carico e scarico e possono aumentare la potenza massima disponibile di 2,6 Kw per l’utenza domestica.
Un altro vantaggio fondamentale è che i sistemi d’accumulo in generale permettono una continuità di esercizio in caso di blackout della rete.

Nello specifico questo tipo di soluzione viene indicata particolarmente adatta per utenze con un consumo annuo di 3.500 Kwh e, quando arriva “a fine vita”, presenta condizioni vantaggiose per la sostituzione della batteria con relativo processo di riciclaggio.

Ecco lo schema di funzionamento del Solon SolLiberty

sistema di accumulo solon

Sistema di accumulo Solon – Schema di funzionamento



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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