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Integrazione architettonica innovativa del fotovoltaico e tariffe incentivanti

Ultimo aggiornamento: 04-12-2011
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L’incentivazione del solare fotovoltaico in Italia si sviluppa in concomitanza con la diffusione delle tecnologie create per produrre energia pulita e rinnovabile, tecnologie innovative e in continuo perfezionamento. Il rapido e imponente sviluppo del fotovoltaico ha imposto, e sta imponendo, la necessità di integrare in maniera sempre più armonica i piccoli e grandi impianti fotovoltaici negli edifici in cui viviamo e in cui produciamo. La necessità di “amalgamare” le installazioni fotovoltaiche nelle strutture e nelle infrastrutture che viviamo quotidianamente.

E’ per questo motivo, principalmente per preservare il territorio da una spropositata “occupazione di suolo” pubblico e privato da parte dei mega-impianti a terra, che nasce e prende piede il concetto di integrazione architettonica del fotovoltaico negli edifici.

Di “integrazione architettonica” degli impianti solari fotovoltaici si è cominciato a parlare con il Secondo Conto Energia (2010), ma il suo pieno riconoscimento avviene con il Terzo Conto Energia (che è durato solo i primi mesi del 2011). Con il concetto di integrazione architettonica i pannelli fotovoltaici non sono più dei semplici “generatori” di energia pulita da apporre sui campi o sui tetti di case e capannoni, ma diventano dei veri e propri componenti architettonici delle strutture e degli edifici nei quali vengono installati. Le installazioni fotovoltaiche non sono più esclusivamente “sugli edifici”, ma anche “negli edifici”. Il modulo fotovoltaico diviene quindi un componente “di nuova generazione”, componente costitutivo dell’architettura stessa degli edifici.

Con il quarto conto energia (da giugno 2011) questa idea dell’integrazione del fotovoltaico nelle architetture degli edifici e delle infrastrutture pubbliche assume ancora più rilevanza. I moduli fotovoltaici divengono materia di architettura con un ruolo sempre più “in simbiosi” con l’edilizia.

L’edilizia e l’architettura sostenibile, quindi, non è più rivolta solamente ai benefici del risparmio energetico ed all’efficienza energetica, ma anche alla (auto) produzione “integrata” di energia pulita e rinnovabile. Si completa così il nuovo modello di edilizia sostenibile.

 

Le applicazioni innovative finalizzate all’integrazione architettonica del fotovoltaico, con il quarto conto energia, godono delle migliori tariffe incentivanti (“tecnicamente”: quelle relative agli impianti classificati sotto il “Titolo III” del Decreto 5 maggio 2011).

Nello specifico per l’anno 2011 le tariffe incentivanti dedicate agli impianti con “caratteristiche innovative finalizzate all’integrazione architettonica” sono:

 

  • 0,427 €/Kwh: per gli impianti da 1 a 20 Kw
  • 0,388 €/Kwh: per gli impianti da 20 a 200 Kw
  • 0,359 €/Kwh: per gli impianti da 200 Kw a 5 Mw

 

Per il primo semestre dell’anno 2012 le tariffe incentivanti dedicate agli impianti innovativi integrati architettonicamente sono:

  • 0,418 €/Kwh: per gli impianti da 1 a 20 Kw
  • 0,380 €/Kwh: per gli impianti da 20 a 200 Kw
  • 0,352 €/Kwh: per gli impianti da 200 Kw a 5 Mw

 

Per il secondo semestre 2012 le atariffe incentivanti specifiche sono:

  • 0,410 €/Kwh: per gli impianti da 1 a 20 Kw
  • 0,373 €/Kwh: per gli impianti da 20 a 200 Kw
  • 0,345 €/Kwh: per gli impianti da 200 Kw a 5 Mw

 

Gli impianti fotovoltaici finalizzati all’integrazione architettonica negli edifici, impianti che godono di queste “premianti” tariffe incentivanti, sono definiti in apposite guide redatte dal Gse (Gestore Servizi Energetici) nelle quali sono indicati anche i specifici criteri e le modalità di installazione. In particolare queste tipologie di moduli vengono definite come “moduli non convenzionali” e “componenti speciali” .

Per moduli fotovoltaici non convenzionali si intendono quei moduli che possono essere utilizzati efficacemente solo per installazioni di tipo architettonico. Per esempio i moduli fotovoltaici che sostituiscono o costituiscono un’intera facciata di un edificio sono moduli progettati e costruiti solo per questo specifico utilizzo. Il modulo non convenzionale è di fatto un sottoprodotto edilizio, unico e non separabile, identificato e certificato dalla relativa normativa tecnica.

 

Esempi di questi tipi di prodotto sono:

  • moduli fotovoltaici flessibili
  • sottili pellicole fotovoltaiche applicate su supporti rigidi (ad esempio tetti ondulati).
  • tegole fotovoltaiche
  • moduli fotovoltaici trasparenti per facciate, finestre o coperture trasparenti

 

Per componente speciale si intende, invece, un sistema costituito dall’assemblaggio e integrazione di moduli fotovoltaici laminati (senza cornice) con particolari sistemi di ancoraggio brevettati. Il tutto è comunque meglio definito e specificato nella relativa normativa tecnica.



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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