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Convenienza del fotovoltaico, mito o realtà?

Ultimo aggiornamento: 29-11-2013
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La convenienza del fotovoltaico è un argomento ancora oggi abbastanza dibattuto, ma mai quanto agli esordi, tempi in cui un piccolo impianto domestico costava più di 20 mila euro. Per “esordi” intendo circa 6 anni fa: gli anni del primo conto energia. Oggi, terminati gli incentivi del conto energia, un impianto fotovoltaico domestico da 3 Kw arriva a costare meno di 7 mila euro: un terzo, rispetto a solo una manciata di anni fa.
La convenienza è sempre un rapporto tra costi e benefici: i costi sono diminuiti di due terzi, i benefici non includono più gli incentivi, ma: la valorizzazione dell’energia ceduta in rete, l’autoconsumo, le detrazioni fiscali.

La convenienza del fotovoltaico, dunque: mito o realtà?
Molti sono i fattori da prendere in considerazione e molte le opinioni in merito. Alcune più o meno faziose, diffuse dai detrattori delle fonti rinnovabili, altre più o meno irrealistiche, diffuse da alcuni venditori ed operatori del settore. La realtà come al solito sta nei fatti. Abbiamo oggi, infatti, tutti i numeri per dimostrare qual è la convenienza del fotovoltaico a livello del bilancio energetico nazionale ed  a livello del bilancio economico famigliare.

Quando si parla di convenienza del fotovoltaico, in effetti, si pensa ad almeno due cose:

  • la convenienza per il sistema paese (e per il mercato energetico nazionale)
  • la convenienza per la singola famiglia o impresa che decide di ridurre le bollette puntando sull’autoconsumo

A livello di mercato nazionale dell’energia il fotovoltaico porta ad una riduzione dei prezzi dell’elettricità sulla borsa elettrica; a livello famigliare, grazie alle detrazioni fiscali ed ai benefici dell’autoconsumo, porta ad una sensibile riduzione delle bollette elettriche; a livello di business, infine, il fotovoltaico potrà essere un’ottima opportunità di investimento se ci sarà la possibilità di vendere direttamente l’elettricità prodotta a singole importanti utenze (fabbriche, luoghi pubblici, ecc..). Questa è il punto di forza dei SEU, i “Sistemi Efficienti di Utenza”, che ancora oggi sono in fase di elaborazione.
L’ambito industriale del solare è in effetti ancora oggi, con la fine degli incentivi, in una fase di transizione.

Le domande ed i punti di osservazione sono molti per capire la reale convenienza del fotovoltaico, sicuramente si possono sfatare diversi miti, positivi e negativi, sugli effetti del solare sulle bollette elettriche o sui costi di gestione della rete.

Ecco alcune domande interessanti ed alcune “azioni utili” per capire se e quanto possa avere convenienza installare un impianto fotovoltaico nel 2013 o nel 2014:

  • il fotovoltaico conviene ancora nel 2014, nell’era post-incentivi?
  • come calcolare la convenienza del fotovoltaico
  • dove trovare informazioni sul prezzo del fotovoltaico

 

Il fotovoltaico conviene ancora nel 2014 post-incentivi ?
E come calcolare la convenienza del fotovoltaico?

convenienza fotovoltaico

Realizzare un impianto fotovoltaico è ancora conveniente? Anche se con la fine degli incentivi non ci sono più sostegni economici diretti per la produzione di energia pulita, chi decide di realizzare un impianto usufruisce in primis dei benefici dell’autoconsumo, che è il fattore di maggiore convenienza,  e poi della valorizzazione di tutta l’energia in eccesso immessa in rete. La valorizzazione dell’energia immessa nella rete elettrica fa leva, come prima, sullo scambio sul posto, oppure, in alternativa, sul ritiro dedicato. Scambio sul posto e ritiro dedicato, infatti, non sono incentivi, ma meccanismi per valorizzare l’energia pulita che viene ceduta alla rete dai titolari degli impianti fotovoltaici.

Scambio sul posto e ritiro dedicato, dunque, non sono finiti e non sono cambiati. Perchè non sono incentivi.

Per capire se il fotovoltaico conviene ancora bisogna considerare almeno tre questioni:

  • quanto costa oggi un impianto fotovoltaico?
  • quanto costa l’energia acquistata dalla rete e pagata in bolletta?
  • quanto, nei miei consumi, riesco a sostituire l’energia acquistata con quella da me prodotta. In altre parole: quanto riesco ad autoconsumare.

La convenienza del fotovoltaico dipende dal costo degli impianti “chiavi in mano”.

Il fotovoltaico “chiavi in mano” costa oggi un terzo di quanto costava 5-6 anni fa: si è passati dai 7mila euro al kw ai 2.000-2.500 euro al kw (per i piccoli impianti da 3 kw). Se si aggiunge un investimento per un sistema di accumulo e gestione dell’energia, batterie in grado di portare l’autoconsumo almeno al 70%, si avranno ulteriori benefici economici perchè si potrà diminuire, e di molto, la bolletta elettrica.

Il risparmio in bolletta andrà ad ammortizzare in pochi anni i costi sostenuti e procurerà un ulteriore risparmio/guadagno.

Negli ultimi anni è diminuito di molto il costo di tutte le fasi della filiera del fotovoltaico, dalla produzione del silicio di grado solare alla commercializzazione del prodotto finito, fino ai servizi di installazione. In Italia, in particolare, questa ripida discesa dei prezzi ha creato gravi diseconomie per molte aziende che sono state costrette a “chiudere i battenti”. Questa situazione, conseguenza per lo più di una forte competitività internazionale, ha indotto l’unione europea (e gli USA) ad implementare misure anti-dumping con l’istituzione di dazi doganali per i pannelli provenienti dalla Cina.

 

La convenienza del fotovoltaico dipende dal prezzo dell’energia pagata in bolletta

Ogni persona che preleva dalla rete elettrica nazionale paga una bolletta elettrica. Il prezzo dell’energia elettrica pagata in bolletta dipende da molti fattori, molti dei quali non prevedibili sul medio-lungo periodo. Però una cosa è certa: finchè l’energia elettrica è prodotta nelle centrali a gas, a carbone o petrolio, il prezzo dell’elettricità è dipendente dal prezzo di importazione delle materie prime. Prezzo che negli anni ha un irreversibile trend crescente.

Per inciso: l’Italia acquista dall’estero non solo le materie prime fossili per produrre energia nelle centrali termoelettriche, ma anche energia elettrica già pronta, di provenienza per lo più nucleare, dalle vicine centrali francesi.

L’importazione dall’estero riduce il potere decisionale dell’Italia sui prezzi dell’energia ed i prezzi dell’energia convenzionale prodotta dalle fonti fossili continueranno ad aumentare in maniera decisa nei prossimi anni: la scarsità delle risorse fossili, infatti, porterà ad un ulteriore aumento del prezzo dell’energia in bolletta.

In questo contesto il fotovoltaico risulterà tanto più conveniente per famiglie e imprese quanto più sarà costosa la bolletta elettrica. Oggi il prezzo medio dell’energia in bolletta oscilla tra 0,21 e 0,27 €/kwh. Col fotovoltaico si hanno costi di produzione di gran lunga inferiori; per intenderci: molto meno della metà (e con le detrazioni fiscali arrivano ad un quarto del prezzo di acquisto).

 

La convenienza del fotovoltaico dipende dalla quantità di autoconsumo dell’utente

Col fotovoltaico una famiglia, una impresa, ha due possibilità, tra loro complementari:

  • produrre ed autoconsumare nel momento stesso della produzione
  • produrre ed immettere in rete l’energia non immediatamente utilizzata

L’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici ha due possibili vie: l’autoconsumo immediato o l’immissione in rete.

La prima opzione, quella dell’autoconsumo, è il fattore di maggiore risparmio perchè evita l’acquisto di energia dalla rete elettrica: l’autoconsumo è la vera convenienza del fotovoltaico perchè riduce le bollette in maniera immediata, ancor prima del meccanismo di rimborso/compensazione dello scambio sul posto. Con lo scambio sul posto o con la vendita in rete dell’energia prodotta, infatti, l’elettricità viene valorizzata meno di quanto viene effettivamente pagata in bolletta. Per questo motivo la vera convenienza del fotovoltaico è l’autoconsumo in loco dell’energia auto-prodotta.

A riprova di ciò, un nuovo mercato che cresce velocemente è quello dei sistemi di accumulo a batterie. Un sistema domestico di accumulo utilizza, infatti, batterie in grado di stoccare temporaneamente l’energia prodotta di giorno, quando i consumi di casa sono bassi, per utilizzarla la sera, quando i consumi domestici sono alti. L’accumulo fotovoltaico permette di elevare il consumo dell’energia pulita auto-prodotta e di ridurre le bollette anche del 100%.

 

Dove trovare informazioni sul prezzo del fotovoltaico?

La convenienza del fotovoltaico, dicevamo all’inizio, passa sempre dal rapporto tra costi e benefici.

Sui benefici economici abbiamo già detto, benefici sia a livello del mercato energetico nazionale, sia a livello di singole utenze famigliari o aziendali.

Anche sui costi, in parte, abbiamo già detto: il  prezzo del fotovoltaico “chiavi in mano” si è ridotto di due terzi negli ultimi 5 anni. Questa riduzione dei prezzi si è accompagnata a nuove misure di agevolazione fiscale per il fotovoltaico domestico: le detrazioni fiscali Irpef.

Tra i benefici non bisogna sottovalutare quelli delle detrazioni fiscali che, a conti fatti, dimezzano i costi del fotovoltaico: se un impianto viene pagato 8.000 euro, con le detrazioni mi vengono “restituiti” 4.000 euro sotto forma, appunto, di detrazione d’imposta spalmata in 10 anni con quote annuali di pari importo.

Per approfondire tutti gli aspetti delle detrazioni fiscali leggi qui.

Per approfondire, invece, tutte le informazioni sui prezzi del fotovoltaico leggi:

 

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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4 Commenti

  1. Lorenzo, il 30 Marzo 2014 ore 12:40

    Se il fotovoltaico è così conveniente per il Paese, come mai paghiamo più di sei miliardi di Euro all’anno in bolletta per i sussidi ai produttori di energie rinnovabili, tant’è che a fronte della discesa dei prezzi delle materie prime il prezzo dell’energia in Italia è aumentato? E lo sappiamo che il carbone costa pochissimo, infatti è la fonte di produzione di energia elettrca più conveniente, e che con lo shale gas i prezzi del metano negli USA sono diventati un terzo di quelli europei? E perché non si dice che le rinnovabili, con il loro funzionamento intermittente, provocano squilibri gravi nelle sistema produttivo, che deve comunque mantenere in funzione gli impianti tradizionali, ma in modo parziale ed inefficiente?

    • Alessandro F., il 31 Marzo 2014 ore 12:31

      Gas: se domani Putin decidere di chiudere i rubinetti dalla russia? DIventa più economico il gas o la fonte rinnovabile autoprodotta?
      Carbone: costerà “pochissimo” ancora per poco (ammesso che costi “pochissimo”). Solo il trasporto ha costi esorbitanti.. se poi pensiamo all’estrazione/lavorazione… costa decisamente di più rispetto a qualsiasi fonte rinnovabile. Per costo devi considerare “tutto”, anche le esternalità negative.
      Al limite.. se vogliamo parlare di energia “veramente conveniente” è quella idroelettrica (ha un ottimo rapporto costo-efficienza).
      Gli squilibri del sistema produttivo sono facilmente superabili con l’accumulo, con il pompaggio idrico e con moltissime altre tecnologie già presenti.
      Ti ricordo che in bolletta paghiamo sussidi “indiretti” alle fonti fossili.. ecco perchè “costano poco”, paghiamo anche forti sconti alle grandi imprese energivore che consumano per lo più energia da fonti fossili.
      Oggi parte dell’energia costa meno perchè abbiamo già ridotto le importazioni di gas.
      Il solare è un mercato relativamente nuovo, ma in 5 anni i costi si sono già ridotti di 2 terzi.

  2. Solteck, il 19 Settembre 2014 ore 13:26

    Ragazzi, a parte le varie vicissitudini.. qualche passo avanti l’abbiam fatto. Quest’ anno ci hanno aiutato con l’ecobonus. Risparmiare il 65% del costo per la realizzazione di un impianto direi che non è poco. Sperando in una proroga per il 2015.. ma la vedo dura.

    • Alessandro F., il 19 Settembre 2014 ore 16:52

      veramente per il fotovoltaico la detrazione è del 50%, non del 65.

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