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Sgravi fiscali per il fotovoltaico, a tutto il 2016

Ultimo aggiornamento: 03-01-2016
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A seguito degli ultimi aggiornamenti normativi (Legge di stabilità 2016) gli sgravi fiscali per il fotovoltaico sono ulteriormente prorogati fino al 31 dicembre 2016. Questa l’opportunità per coloro che ancora non hanno optato per l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della propria casa o del proprio condominio. Per la precisione: si tratta della detrazione fiscale Irpef pari al 50% delle spese sostenute per i lavori e/o per l’acquisto dell’impianto fotovoltaico.

Come funziona lo sgravio fiscale? La detrazione fiscale Irpef viene ripartita su 10 quote annuali di pari importo ed ha un massimale, un ammontare massimo, di 96mila euro. Cioè: si può beneficiare della detrazione fiscale fino ad una spesa massima di 96.000 euro. Per il fotovoltaico domestico il massimale è più che generoso: con questa cifra, infatti, si può arrivare ad installare fotovoltaico per oltre 40 kilowatt di potenza. In ogni caso gli sgravi fiscali 50 per cento sono solo per gli impianti domestici e, in ogni caso, fino ai 20 kw di potenza. Per il fabbisogno medio di una famiglia di 3-4 persone sono in genere sufficienti 3-4 kw per contribuire a ridurre i costi energetici in maniera soddisfacente.

 

Gli sgravi fiscali non sono per tutti nè per tutti i tipi di lavori

Si tratta, in realtà, di sgravi fiscali rivolti non solo, e non tanto, al “fotovoltaico”, ma a tutti coloro che vogliano ristrutturare casa con interventi di ristrutturazione completa o recupero edilizio. Gli sgravi fiscali, infatti, sono destinati a tutti coloro che vogliono effettuare manutenzioni ordinarie o straordinarie sugli edifici singoli, restauri, bonifica da amianto o altri lavori analoghi rivolti a parti comuni di edifici residenziali.

Sul sito dell’agenzia delle entrate potete trovare la lunga lista dei lavori ammessi agli sgravi fiscali del 50%. Tra questi interventi  è compresa anche l’installazione di un impianto fotovoltaico domestico o condominiale (ed in ogni caso fino ai 20 kw di potenza). Oltre al fotovoltaico vengono ricompresi, per esempio, la messa a norma di impianti, il rifacimento di tetti, la riqualificazione di coperture contenenti amianto, le riqualificazioni anti-sismiche, e molti altri lavori di ristrutturazione.

Attenzione però: gli sgravi fiscali per il fotovoltaico non sono per tutti. L’agevolazione riguarda solo gli impianti fotovoltaici domestici o condominiali, con eventuale sistema di accumulo. L’impianto, in altre parole, per beneficiare della detrazione, deve essere “al servizio di casa” e deve essere posto al servizio dei propri consumi domestici. Non deve essere realizzato per fini commerciali nè per alimentare il fabbisogno di aziende o imprese. Il classico intervento di ristrutturazione abitativa, dunque, può tranquillamente prevedere l’inserimento di un impianto fotovoltaico.

Nel caso degli impianti posti al servizio di attività industriali e commerciali il beneficio economico dell’investimento proviene interamente dall’autoconsumo e dalla possibilità di portare l’impianto “in ammortamento” come bene strumentale all’attività. Da quest’anno può quindi beneficiare anche del super-ammortamento del 140 per cento che, in altre parole, significa che se spendi 10.000 euro, puoi dedurre dal reddito (che è la parte tassabile) 14.000 euro (attenzione: dedurre è diverso da detrarre).

 

Gli sgravi fiscali per il fotovoltaico non sono da confondere con le detrazioni al 65% per il risparmio energetico

Questi sgravi per il fotovoltaico e ristrutturazioni non sono da confondere con un altro tipo di “sconto fiscale” : quello della detrazione fiscale del 65% riservata a chi effettua diversi interventi di efficientamento energetico (escluso il fotovoltaico) o riqualificazione energetica.

Tra questi interventi rientrano: l’installazione di pannelli solari termici (per la produzione di acqua calda sanitaria), cappotti termici per l’isolamento degli edifici, sostituzione serramenti, installazione di caldaie a condensazione, pompe di calore, schermature solari, ecc… la lista completa degli interventi detraibili fiscalmente al 65% la trovate sul sito dell’agenzia delle entrate. Oltre a cambiare la percentuale di detrazione (che è al 65%), questo tipo di interventi ha anche un diverso massimale, che varia in base al tipo di lavoro. Da quest’anno anche la domotica per la casa è detraibile al 65 per cento. Si tratta di acquisto e posa in opera di apparecchiature atte al controllo remoto, programmazione e monitoraggio energetico dei consumi domestici, dal riscaldamento all’elettricità.

Sia la detrazione del 50% sia quella del 65% sono state prorogate a tutto il 2016 e non è escluso che, col tempo, le faranno diventare “strutturali”.

Le detrazioni fiscali Irpef del 50% sono stati approfonditi anche in questo articolo.

 

In cosa consistono gli sgravi fiscali per il fotovoltaico

sgravi fiscali per fotovoltaicoGli sgravi fiscali per il fotovoltaico sono attivi fino al 31 dicembre 2016. Dopo questa data gli sgravi non scompariranno, ma ritorneranno gradualmente ad essere, come erano in origine, del 36%.

Come detto, gli impianti fotovoltaici, per essere conformi ai requisiti di accesso all’agevolazione fiscale, devono essere installati al servizio dell’abitazione (che può essere anche un condominio), e devono essere realizzati per far fronte ai consumi domestici. Non devono in ogni caso superare i 20 Kw di potenza, limite oltre il quale un impianto diventa automaticamente considerato un impianto “commerciale”.

Il limite massimo per cui sono ammessi gli sgravi fiscali per il fotovoltaico è di 96mila euro. Dopo il 31 dicembre 2016 tornerà ad essere di 48mila euro. Questo limite è comunque abbastanza “generoso” se parliamo di solo fotovoltaico, visto che i prezzi di un impianto domestico si attestano intorno ai 2mila euro al Kw “chiavi in mano”. Il massimale, invece, può essere sforato nel caso di importanti ristrutturazioni edilizie.

 

Come funziona il meccanismo “di restituzione”

Gli sgravi fiscali per gli impianti fotovoltaici restituiscono al titolare dell’impianto il 50% delle spese sostenute. La restituzione avviene in 10 anni, con quote annuali di pari importo ed avviene attraverso il meccanismo della detrazione fiscale Irpef.

Come funziona la detrazione Irpef? L’irpef è la tassa sui redditi delle persone fisiche, non società, dunque. Alla fine di ogni anno solare ogni contribuente che abbia percepito un reddito è sottoposto a tassazione Irpef. Il suo reddito lordo annuale è l’imponibile Irpef. Su questo imponibile ogni persona fisica deve versare le tasse che, secondo il principio di “proporzionalità”, vanno per aliquote proporzionali al reddito percepito durante l’anno. La tassazione è proporzionale al reddito.

Con gli sgravi fiscali viene applicato uno “sconto” sull’Irpef pari al 50% delle spese sostenute per l’impianto fotovoltaico o per gli altri lavori di ristrutturazione detraibili. Lo “sconto” del 50% non viene però riconosciuto “tutto e subito”. Viene dilazionato in 10 anni, con 10 quote annuali di pari importo.

Con un esempio tutto diventa più chiaro.

 

Esempio di sgravio fiscale per il fotovoltaico

Voglio installare un impianto fotovoltaico da 5 kw che pago 10 mila euro (compreso di IVA che è al 10% anzichè il 22). Il pagamento va fatto tramite bonifico seguendo i criteri indicati dall’agenzia delle entrate, cioè: indicando nella causale i lavori di ristrutturazione detraibili, il codice fiscale del pagante e la partita iva o codice fiscale del ricevente (l’impresa che effettua i lavori).

In genere le banche sono già attrezzate con i moduli per bonifico precompilati adatti a pagare lavori finalizzati agli sgravi fiscali, bisogna infatti inserire nella causale il riferimento al decreto che prevede la detrazione.

L’acquirente, persona fisica che effettua una spesa di 10mila euro , potrà avere uno sgravio fiscale complessivo di 5 mila euro dilazionato in 10 anni (con quote annuali di pari importo). Il contribuente Irpef potrà quindi avere annualmente uno ‘sconto’ sull’Irpef di 500 euro. Lo sgravio fiscale è di 500 euro l’anno per 10 anni. Se i contribuenti paganti sono due, nel caso, ad esempio, di coniugi, potranno essere sgravate fiscalmente 250 euro a testa ogni anno (per 10 anni).

Lo stesso principio vale per i condomìni e gli impianti fotovoltaici posti al servizio delle utenze condominiali comuni: in questo caso la suddivisione degli sgravi fiscali avviene in quote millesimali come la suddivisione delle spese tra i condòmini.

Grazie agli sgravi fiscali, in definitiva, l’impianto fotovoltaico costa la metà.

 

Detrazione prevista anche per i contribuenti incapienti

Anche chi non ha reddito sufficiente a sfruttare le detrazioni potrà beneficiare comunque dell’agevolazione. Da quest’anno, infatti, si introduce la possibilità per le imprese di “accollarsi” le detrazioni fiscali al posto del cliente in cambio di uno sconto immediato.

I clienti incapienti, cioè coloro che avendo redditi bassi o età avanzate non beneficiano delle detrazioni fiscali, possono così sfruttare lo sgravio che fino a ieri non potevano sfruttare. L’azienda di ristrutturazione applicherà uno sconto immediato al suo cliente, un sconto pari all’importo detraibile. A seguito dell’applicazione di questo sconto immediato l’azienda potrà beneficiare delle detrazioni fiscali al posto del cliente stesso, nei successivi 10 anni.

 

Gli sgravi fiscali 50% sono solo per il fotovoltaico e ristrutturazioni?

No.  La rivisitazione del decreto fatta nel 2013, oltre a prorogare gli sgravi fiscali di un ulteriore anno, riconosceva le detrazioni del 50%, con un massimo di 10.000 euro, anche per i costi sostenuti per l’arredo e per i grandi elettrodomestici acquistati in concomitanza coi lavori di ristrutturazione. Gli elettrodomestici devono essere almeno in classe A+ (classe A per i forni) e devono assere acquistati nello stesso anno in cui avviene la ristrutturazione.

In altre parole: se ristrutturo casa, installo un impianto fotovoltaico e compro mobili ed elettrodomestici in concomitanza con i lavori di ristrutturazione posso portare le fatture in detrazione per “recuperare” il 50% dei costi in 10 anni.
Quello che cambia è il massimale detraibile: 96mila euro per i lavori di ristrutturazione e 10mila euro per elettrodomestici ed arredo. Per questi ultimi si possono portare in detrazione anche le spese di trasporto e montaggio.

 

Con l’approvazione della legge di stabilità 2016 (ex “finanziaria”) anche questo tipo di detrazione fiscale, il cd. Bonus Mobili, è prorogata fino al 31 dicembre 2016. Non solo: da quest’anno le giovani coppie under 35 anni (almeno uno dei due) potranno detrarre al 50% le spese per l’acquisto di mobili anche senza effettuare interventi di ristrutturazione e fino ad un massimale di spesa pari a 16.000 euro (anzichè 10.000 euro).

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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