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Agevolazioni fiscali fotovoltaico: 65 o 50 per cento?

Ultimo aggiornamento: 21-04-2017
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Le agevolazioni fiscali per il fotovoltaico ed il risparmio energetico rappresentano una buona opportunità di risparmio per famiglie e condomìni. Per “agevolazioni fiscali” non si intende solo la riduzione dell’IVA (che per il fotovoltaico è già al 10% anzichè al 22), ma anche le detrazioni d’imposta sull’imponibile Irpef a cui è sottoposta ogni persona fisica dotata di reddito.

Installare il fotovoltaico e sfruttare le detrazioni può portare, sul conto economico dell’operazione, ad un dimezzamento dei tempi di rientro dall’investimento o, in altre parole, ad un dimezzamento dei costi effettivi. Chi installa pompe di calore, o cambia gli infissi, o mette pannelli solari termici, invece, può ottenere vantaggi fiscali ancora maggiori. Si tratta di risparmi sia fiscali che energetici.

Proprio per questo è importante avere le idee chiare sulle norme che regolano la materia. Norme e continue proroghe annuali che, se da un lato generano spesso troppa confusione per i non addetti ai lavori, dall’altro rappresentano ottime opportunità di risparmio da tenere in considerazione se si vuole ristrutturare casa o renderla più efficiente dal punto di vista energetico. Ogni inefficienza è un costo. Ogni intervento di efficientamento è, invece, un risparmio. Le detrazioni fiscali sono prorogate, anche quest’anno, per tutto il 2017.

 

Quanti tipi di detrazioni fiscali esistono in campo energetico-edilizio

La confusione principale deriva dal fatto che oggi in Italia abbiamo due tipi di detrazioni fiscali applicabili in  campo edilizio ed energetico: le detrazioni fiscali al 50% e le detrazioni fiscali al 65%. Si tratta di due tipi di agevolazioni differenti da applicare a tipi di interventi differenti. La prima è quella riservata alle “ristrutturazioni edilizie”, la seconda è quella, invece, per tutti gli interventi di efficientamento e risparmio energetico. Non chiedetevi il perchè, ma il Fotovoltaico ed i Sistemi di Accumulo rientrano fra gli interventi di “ristrutturazioni edilizie”, detraibili al 50 per cento. Nel seguito dell’articolo vediamo per quali interventi, invece, è riconosciuta la detrazione del 65%.

Diversi utenti scrivono sul sito sostenendo di aver ricevuto offerte per installare il fotovoltaico sfruttando la detrazione del 65%. Il fotovoltaico non è detraibile al 65 per cento, ma al 50. Così anche i sistemi di accumulo a batterie installati al servizio del fotovoltaico residenziale.

Un punto per cui c’è spesso poca chiarezza, in effetti, riguarda proprio questo aspetto: a chi vengono riconosciuti gli sgravi fiscali, per quali tipi di intervento, a quanto ammonta la detrazione? 50 o 65 per cento?

Ribadiamo questa cosa fondamentale: ad oggi in Italia, salvo ulteriori cambiamenti normativi o decadenza delle proroghe, esistono due tipi di agevolazione fiscale in campo energetico e dell’efficienza:

  • detrazione fiscale del 65 per cento per i prodotti e servizi relativi al risparmio energetico
  • detrazioni fiscale del 50 per cento per le ristrutturazioni ed il recupero del patrimonio edilizio

 

Fotovoltaico: 50 per cento

Come detto, e nonostante quel che si possa pensare, gli impianti fotovoltaici rientrano nel secondo tipo di detrazione: il fotovoltaico è detraibile al 50 per cento in quanto rientra tra i lavori equiparati nella normativa alle ristrutturazioni edilizie.

detrazione fiscale fotovoltaico 50 o 65

L’Agenzia delle Entrate, infatti, specifica che è possibile usufruire delle detrazioni fiscali al 50% per:

“..gli interventi finalizzati alla cablatura degli edifici, al contenimento dell’inquinamento acustico, al conseguimento di risparmi energetici, all’adozione di misure di sicurezza statica e antisismica degli edifici, all’esecuzione di opere interne.”

Dunque, nonostante ci siano detrazioni fiscali specifiche per il risparmio e le riqualificazioni energetiche, tra gli interventi agevolabili come “ristrutturazioni” rientrano anche quelli per gli impianti fotovoltaici ed i sistemi di accumulo.

In effetti la guida fiscale dell’agenzia delle entrate afferma che gli interventi finalizzati al risparmio energetico sono equiparati agli interventi per la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili e, tra questi, il fotovoltaico.

Attenzione però. Il fotovoltaico, per poter usufruire della detrazione fiscale Irpef al 50 per cento, deve far fronte ai bisogni energetici dell’abitazione su cui viene installato. Il fotovoltaico deve essere posto al servizio di casa ed utilizzato prevalentemente per alimentare gli apparecchi domestici o di illuminazione. Anche il sistema di accumulo, per essere detraibile, deve essere posto al servizio dell’impianto fotovoltaico ed installato per favorire l’autoconsumo domestico.

Le detrazioni 50%, inoltre, vengono riconosciute per le persone fisiche (anche condomini, soci di cooperative o liberi professionisti sui beni non strumentali), contribuenti Irpef, e non per le persone giuridiche, quali aziende o enti commerciali. In altre parole: gli impianti fotovoltaici devono essere di tipo domestico-residenziale ed i fruitori del beneficio fiscale sono tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche.

Per beneficiare realmente dei vantaggi delle detrazioni fiscali, però, il contribuente deve avere “capienza di reddito”, cioè un reddito sufficiente per un adeguato ammortamento fiscale.

Per approfondire come funzionano le detrazioni fiscali leggi qui.

 

Solare termico, riqualificazione e risparmio energetico: 65%

agevolazioni fiscali fotovoltaico 65 50 per cento

Al fotovoltaico, dunque: il 50 per cento di detrazioni fiscali.
Agli altri interventi per il risparmio e la riqualificazione energetica: il 65 per cento.

Quali sono gli interventi che usufruiscono del 65% di detrazione?
Sono molti. I principali sono:

  • installazione di pannelli solari termici (quelli per la produzione di acqua calda sanitaria);
  • interventi per l’isolamento termico dell’edificio(cappotti esterni, coibentazioni, sostituzione serramenti, pavimenti, ecc..);
  • installazione di caldaie a condensazione;
  • sostituzione di impianti di riscaldamento;
  • installazione pompe di calore;
  • realizzazione di sistemi geotermici;
  • ecc…

Per questo tipo di detrazione, a differenza di quella per le ristrutturazioni, è necessario affidarsi a dei tecnici abilitati e produrre:

  • un’asseverazione da un tecnico abilitato (o, in alternativa, una dichiarazione del direttore dei lavori) che consente di dimostrare che i lavori realizzati sono conformi ai requisiti tecnici richiesti;
  • un’ attestato di certificazione energetica che dimostri il miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio dopo i lavori. L’attestato, per i pannelli solari termici e per la sostituzione delle finestre, dal 2008 non è più necessario. Come non è più necessaria alcuna dichiarazione all’agenzia delle entrate.

Questo tipo di detrazione 65% , a differenza di quella del 50%, è fruibile, oltre che dalle persone fisiche ed enti pubblici, anche dai contribuenti che perseguono reddito d’impresa: società, professionisti, enti privati, ecc..

La procedura è un po più macchinosa della detrazione 50 per cento che prevede solo un semplice pagamento con bonifico (indicando la specifica causale).

 

Come funzionano le detrazioni fiscali Irpef ?

Il meccanismo delle detrazioni fiscali non è immediato da comprendere. Lo sgravio fiscale non è altro che uno “sconto”, ripartito in 10 anni, sull’imposta Irpef che ogni anno ogni contribuente deve pagare sul proprio reddito.

Esempio, in estrema sintesi: se pago un impianto fotovoltaico 8.000 euro (iva inclusa) e beneficio della detrazione al 50%, mi vengono scontati dall’ Irpef 4.000 euro in 10 anni. Cioè: 400 euro l’anno per 10 anni. Se in un anno dovessi pagare 500 euro di Irpef, con la detrazione, ne pagherei solo 100, perchè i rimanenti 400 verrebbero detratti (“scontati”) dallo sgravio fiscale.

Se si capisce il meccanismo si capisce anche perchè, per beneficiare appieno di ogni detrazione fiscale, bisogna considerare i giusti parametri di reddito. Un disoccupato senza reddito, per esempio, non beneficia di fatto di alcuna detrazione. Se la spesa totale degli interventi (che, oltre al fotovoltaico, possono comprendere anche ristrutturazioni) è elevata e il reddito della persona è relativamente basso si rischia di non beneficiare appieno del meccanismo fiscale. In ogni caso, eventuali calcoli vanno fatti se, oltre ad installare il fotovoltaico, si installa anche un sistema di accumulo o si programmino altri interventi di ristrutturazione.

In generale, la regola è una: chi paga, detrae. Il pagamento deve avvenire con bonifico e deve contenere la giusta causale (che ormai le banche sanno indicare correttamente). Se a commissionare i lavori è il condominio la detrazione viene ripartita tra tutti i condòmini con ripartizioni millesimali. Se, ad esempio, a pagare è una famiglia composta da marito e moglie, entrambi i coniugi potranno beneficiare della detrazione cumulando, di fatto, la capienza di reddito.

 

In conclusione

In definitiva con l’agevolazione fiscale al 50% l’impianto fotovoltaico e l’eventuale sistema di accumulo vengono pagati, a conti fatti, la metà del loro prezzo dimezzando i tempi di rientro dall’investimento rispetto al conto economico considerato inizialmente. L’agenzia delle entrate ha anche chiarito che la detrazione 50 per cento vale anche per le batterie di accumulo se asservite all’impianto fotovoltaico domestico. Non solo: lo sgravio può essere ripartito tra i coniugi o anche tra gli abitanti di un condominio.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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