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Aspo Italia associazione per lo studio sul picco del petrolio

Ultimo aggiornamento: 25-05-2012
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Aspo Italia è il ramo italiano dell’Association for the Study of Peak Oil, organizzazione che si propone di esaminare le conseguenze che il picco del petrolio provoca sui sistemi economici, sociali e soprattutto ecologici, e di provare a mitigare tali effetti. Aspo Italia, inoltre, si occupa di cambiamenti climatici, inquinamento ed esaurimento delle risorse naturali non rinnovabili, oltre che dei limiti che questo esaurimento determina rispetto alla crescita economica.

A comporre l’associazione sono studiosi, professionisti ed esperti di ambiente, energia, economia e risorse naturali. Nato come un gruppo di scienziati indipendenti, Aspo Italia si è progressivamente ampliato nel corso degli anni, arrivando ad aprire e controllare sezioni nazionali nella maggior parte dei Paesi occidentali, compresa l’Italia. L’associazione ha diversi obiettivi, ma la mission principale consiste nello studio degli effetti provocati sull’ambiente dal consumo delle risorse e dal riscaldamento globale.

In particolare, la sezione italiana di Aspo, nata nel 2003, pone un’enfasi speciale sulle fonti energetiche rinnovabili. L’associazione è all’avanguardia nello studio della disponibilità delle risorse, e inoltre impegnata nella ricerca e nell’innovazione nel settore dell’efficienza energetica. Gli esperti di Aspo Italia, dunque, sono impegnati in una varietà di progetti internazionali di estrema importanza, dalla picco del petrolioprogettazione di sistemi agricoli innovativi appositamente pensati per i Paesi emergenti alla realizzazione di dispositivi eolici ad alta quota, senza dimenticare tecnologie innovative nel settore fotovoltaico e sistemi di trasporto che si fondano sulla trazione elettrica.

Lo scopo di Aspo Italia, dunque, è quello di rappresentare un vero e proprio serbatoio di pensiero, sia a livello nazionale che internazionale, raccogliendo e diffondendo i contributi di studiosi e ricercatori, confrontandosi inoltre con le associazioni direttamente impegnate nella gestione del petrolio e delle risorse energetiche (per esempio il World Energy Council o l’International Energy Agency). Tra le pubblicazioni dei membri dell’organizzazione vale la pena di sottolineare “Le mucche non mangiano cemento”, scritto da Chiara Sasso e Luca Mercalli nel 2004, e “La fine del petrolio”, scritto da Ugo Bardi nel 2003. Tra i progetti gestiti da Aspo Italia ci sono la rivista “Energia del sole”, diretta da Leonardo Libero, il sito Nimbus.it, dell’Associazione Meteorologica Italiana del quale è presidente Luca Mercalli, e il progetto denominato “Purificazione del silicio”, coordinato da Toufic el Asmar in collaborazione con Ugo Bardi e Italbrevetti, finalizzato a produrre materiali ultra-puri che vengano destinati all’industria fotovoltaica.

Scopo dell’organizzazione, infine, secondo quanto riportato nello statuto, è quello di promuovere e pubblicizzare iniziative culturali che abbiano l’obiettivo di studiare le risorse mondiali di gas naturali e petrolio, e in generale modellizzare il percorso di esaurimento di tali prodotti sulla base degli elementi che ne condizionano l’offerta e la domanda (scelte politiche, modelli demografici e condizioni tecnologiche), non mancando di mettere in evidenza la conoscenza ancora modesta che nel nostro Paese c’è sull’argomento.



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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