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Fotovoltaico : cosa è l’ interfaccia di rete ?

Ultimo aggiornamento: 22-03-2013
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Quando si parla di allaccio di un impianto fotovoltaico alla rete elettrica, si sente spesso parlare dell’interfaccia di rete o di dispositivi di protezione di interfaccia di rete. Ma cosa è esattamente l’ interfaccia di rete? Senza scendere in dettagli troppo tecnici possiamo capire cosa è l’interfaccia e qual è la sua funzione nel funzionamento di un impianto fotovoltaico.

Innanzitutto: l’interfaccia di rete ha a che fare non tanto col funzionamento o con la resa dell’impianto fotovoltaico, ma col suo allacciamento alla rete elettrica nazionale e con la sua ottimale integrazione in rete. Già in diversi altri articoli abbiamo visto come, con la diffusione in Italia della generazione distribuita, l’Autorità dell’Energia (Aeeg) e Terna (che si occupa del trasporto e del dispacciamento dell’energia sulla rete elettrica nazionale) hanno sollevato la questione dell’integrazione delle fonti rinnovabili nella rete elettrica. Le fonti rinnovabili sono infatti per definizione fonti intermittenti, non prevedibili e soggette a fluttuazioni produttive che creano flussi di immissione in rete discontinui e altalenanti. L’energia solare è soggetta alle condizioni meteorologiche, per esempio, ma anche ad una certa stagionalità. Stessa cosa vale, ad esempio, per gli impianti eolici.

 

Un impianto fotovoltaico può essere allacciato alla rete elettrica nazionale in diversi modi a seconda delle esigenze e degli scopi per cui viene realizzato. Ad esempio, se si installa in scambio sul posto l’impianto viene collegato alla rete elettrica in modo interdipendente all’impianto elettrico di casa già connesso. Con questo tipo di installazione l’energia prodotta viene prima di tutto autoconsumata e, quella non istantaneamente autoconsumata, viene immessa in rete. L’impianto fotovoltaico, infatti, sarà allacciato sia in immissione nella rete sia in prelievo dalla rete ed avrà un unico punto di connessione con la rete.

fotovoltaico protezione interfaccia di rete

Per consentire l’immissione e quindi la valorizzazione (la remunerazione) dell’energia ceduta alla rete elettrica, non solo l’impianto, ma anche l’allaccio dell’impianto alla rete deve essere fatto a “regola d’arte”, seguendo specifiche norme tecniche.
Tecnicamente la connessione alla rete deve sottostare a specifiche prescrizioni sia di tipo tecnico (in termini di “standard” e di sicurezza) sia di tipo normativo ed amministrativo.

Arriviamo all’interfaccia di rete. Uno dei requisiti fondamentali è che tutti gli impianti connessi alla rete elettrica devono essere dotati di un’interfaccia di rete.

L’interfaccia è un dispositivo di protezione della rete che interviene in caso di anomalie della rete stessa. L’interfaccia di rete inibisce l’immissione di corrente elettrica dell’impianto fotovoltaico nella rete, nel caso in cui venga a mancare la tensione sulla rete elettrica nazionale o nel caso in cui i parametri della rete risultino “fuori standard”.

Si tratta quindi di una misura di protezione posta a sicurezza della rete, dell’impianto e di chi dovesse trovarsi a lavorare.

Molti tipi di inverter, per lo più di piccola potenza, hanno la funzione dell’interfaccia di rete già integrata al loro interno. Ciò permette una riduzione dei costi in fase di realizzazione impianto, facilita e velocizza l’installazione. In questo caso, però, l’impianto fotovoltaico non può essere utilizzato in caso di blackout elettrico e non può quindi funzionare come generatore di emergenza. L’inverter, ricordiamolo, è l’apparecchio di cui si serve ogni impianto fotovoltaico per trasformare l’energia elettrica, prodotta in corrente continua, in corrente alternata utilizzabile dalle normali utenze.

Per gli impianti oltre i 20 Kw di potenza di picco o che usufruiscono di più di tre inverter l’interfaccia di rete deve essere esterna all’inverter, deve essere installata a parte.

Come dicevamo, inoltre, quando si parla di connessione in rete ogni procedura ed ogni componente devono essere certificati e a norma. Anche l’interfaccia di rete deve essere certificata e installata secondo le disposizioni normative delineate da Enel distribuzione.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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2 Commenti

  1. Bonati gianmario, il 6 Febbraio 2017 ore 00:25

    La spiegazione è efficace. Però oltre al dispositivo di interfaccia (DDI), negli impianti fotovoltaici si parla anche di dispositivo del generatore (DDG) e dispositivo generale (DG). Da quello che mi sembra di avere capito sono tutte e tre degli interruttori. Domanda: sono magnetotermici e/o differenziali. che caratteristica devono avere? Ultimamente si interrompo il DG.Devo forse mettere un differenziale 0,3 o 0,5 A? Altra domanda: quando si apre il dispositivo, si interrompe anche la produzione di energia?. Ossia: il sole che batte sulle celle fotovoltaiche le riscalda e basta?

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