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Realizzare un impianto fotovoltaico fai da te, come muoversi?

Ultimo aggiornamento: 15-03-2016
Voto:4/5 (7774 voti)

Ho un tetto al sole, ho un balcone bene esposto. Voglio mettere dei pannelli fotovoltaici per auto-produrmi energia pulita. Posso farlo senza particolari spese, burocrazia o autorizzazioni? Magari non riuscirò a soddisfare tutto il mio fabbisogno, però, con una spesa minima, vorrei utilizzare dei pannelli fotovoltaici per generarmi parte dell’energia che mi serve per far funzionare la casa. Ovviamente l’energia auto-prodotta sarà a “costo zero” e la mia bolletta potrà diminuire in relazione a quanto riuscirò ad autoconsumare.

Nonostante i costi di installazione degli impianti fotovoltaici hanno raggiunto ormai i 1.700 euro per kw (“chiavi in mano”), realizzare un piccolo impianto fotovoltaico fai da te: può essere la soluzione per risparmiare in bolletta con un minimo costo “di investimento”. Il “fai da te”, realizzabile almeno per alcune fasi dell’installazione, può essere la soluzione per risparmiare se l’impianto è piccolo ed è posto al servizio di casa. Come posso muovermi?

come trovare clienti nel fotovoltaico ?

Due chiarimenti sulle autorizzazioni e sulla connessione in rete

Chiariamo subito due cose: una sulle autorizzazioni e l’altra sulla connessione dell’impianto in rete Enel.

Sulle autorizzazioni: se i pannelli che si utilizzano sono amovibili non necessitano di nessuna autorizzazione comunale. Se invece i pannelli si fissano sul tetto della casa (senza modificarne la sagoma) avranno bisogno nella gran parte dei casi di una semplice comunicazione preventiva all’ufficio tecnico del Comune. Per i piccoli impianti domestici, in genere, le autorizzazioni non sono un problema. Sugli impianti realizzati in condominio ma al servizio di singole utenze (impianti non centralizzati) non grava alcun tipo di autorizzazione comunale, ma solo quella dello stesso condominio. Leggi qui per ulteriori informazioni sugli impianti condominiali.

Sulla connessione dell’impianto in rete Enel: connettere l’impianto alla rete elettrica non è obbligatorio. Si possono utilizzare i propri pannelli per produrre energia e poi accumularla in batterie, oppure auto-consumarla tutta sul momento. Attenzione: fare un piccolo impianto non connesso in rete non vuol dire che la casa rimane staccata dalla rete enel. L’utente, ogni volta che ne ha bisogno, continua a prelevare elettricità dalla rete. L’impianto fotovoltaico, invece, non può mai immettere in rete l’energia prodotta.
Realizzare un piccolo impianto autonomo dalla rete ha il vantaggio di essere libero dagli aggravi degli allacciamenti in rete: costi, burocrazia, pratiche per lo scambio sul posto, adeguamenti normativi, ecc… D’altro canto ha lo svantaggio di non poter immettere in rete il surplus produttivo dell’impianto. Cioè: se consumo sul momento o accumulo energia, ho dei vantaggi; se invece non autoconsumo e non accumulo energia, i kilowattora prodotti dall’impianto vengono persi.

Come realizzare un impianto fotovoltaico fai da te

In teoria, si possono costruire autonomamente dei pannelli fotovoltaici, magari utilizzando pannelli “di recupero”, o acquistando celle fotovoltaiche da assemblare in serie e in parallelo. Senza scendere in questioni troppo tecniche (di vera e propria “autocostruzione”),  il più delle volte possiamo individuare alcune fasi dell’installazione da gestire “in proprio”, riducendo la spesa complessiva. Il fotovoltaico fai da te, così inteso, ci consente di risparmiare senza rinunciare alla qualità.

Per fotovoltaico fai da te, dunque, non si intende tanto la realizzazione e l’installazione effettiva dei moduli e dell’impianto. Se non sei un professionista o elettricista abilitato non potrai occuparti “in proprio” delle connessioni elettriche, delle certificazioni e dell’allaccio in rete enel. Per la connessione in rete dell’impianto fotovoltaico è necessario operare seguendo rigorosamente le normative vigenti, ci si deve servire di operatori qualificati e certificati. Anche il progetto per le autorizzazioni e gli allacciamenti deve essere fatto e firmato da un tecnico abilitato.

Cosa si intende, dunque, per “fai da te”? In questo caso intendiamo la possibilità di prendersi carico personalmente di alcune fasi del progetto.

La presa in carico diretta può avvenire su almeno due cose: l’acquisto dei materiali e la gestione burocratica.

Vediamo nei dettagli.

L’installazione di un impianto fotovoltaico deve ovviamente essere effettuata da un professionista abilitato, soprattutto se si tratta, come per la maggior parte dei casi, di allacciare l’impianto fotovoltaico alla rete elettrica di enel distribuzione. L’allacciamento dell’impianto in rete, se si sceglie questa opzione, può essere realizzato solo da elettricisti abilitati da Enel distribuzione.

Guarda qui la procedura burocratica per connettere in rete un impianto fotovoltaico.

impianto fotovoltaico fai da te

Kit per il fotovoltaico fai da te

Nel caso in cui l’impianto è connesso in rete, la realizzazione tecnica dell’allacciamento deve avvenire “a regola d’arte”, come, d’altro canto, la progettazione stessa dell’impianto. Su questo aspetto, se non sei un elettricista o un progettista abilitato, hai poco da considerare il “fai da te”.

Dove è invece possibile, in autonomia, praticare il “fai da te” per la realizzazione del proprio impianto fotovoltaico domestico?

Nella fase della fornitura. Ovvero: senza rinunciare alla messa in opera professionale e conforme alle normative, si possono acquistare in autonomia i pannelli fotovoltaici, le strutture di supporto, l’inverter ed i materiali di cablatura. Pensare “in autonomia” all’acquisto dei materiali può essere una soluzione che già può farti risparmiare cifre considerevoli.

Una volta che avrai scelto la migliore soluzione sul mercato in rapporto alla qualità/prezzo, potrai commissionare al tuo progettista ed elettricista di fiducia il progetto e la realizzazione dell’impianto fotovoltaico.

In commercio esistono kit fotovoltaici venduti a questo scopo.

L’ impianto fotovoltaico fai da te con i Kit fotovoltaici

Per la realizzazione di un impianto fotovoltaico fai da te il mercato offre oggi diverse opportunità di scelta: si va dalla possibilità di acquisto dei singoli componenti (pannelli fotovoltaici, inverter, cablaggi, ecc.. ) alla possibilità di acquisto di kit fotovoltaici completi: soluzioni commerciali “all-in-one”, preconfezionate e pronte all’uso.

Per intenderci: si tratta di un pallet pre-confezionato pronto per l’installazione.

Questa soluzione è certamente la più utilizzata ed è quella che garantisce la migliore possibilità di scelta con la sicurezza e la garanzia di acquistare componenti di qualità già perfettamente compatibili e integrabili tra loro. Come per ogni settore, più si conosce “la materia”, più si riesce a risparmiare acquistando su internet i singoli componenti.

Con l’acquisto “in proprio” di un kit fotovoltaico si acquista tutto il materiale, in genere raccolto in un singolo pallet, necessario all’installazione del tuo impianto fotovoltaico. Ovviamente si trovano in commercio diversi “pacchetti” pronti per l’installazione: da quello che prevede l’allaccio in rete a quello “off grid” , da quello senza accumulo a quello con batterie di accumulo, da quello che si integra all’impianto di casa a quello collegato ad un impianto autonomo di illuminazione (in corrente continua) senza inverter.  Online si trovano diversi shop per l’acquisto di svariati kit fotovoltaici fai da te a prezzi convenienti.

Cosa contiene un kit fotovoltaico?

Un kit fotovoltaico da 3 chilowatt, potenza standard per una minima autonomia famigliare, contiene in genere in un’unico bancale:

  • 12-14 pannelli fotovoltaici da 200-250 Watt l’uno
  • 1 inverter di stringa monofase da circa 3.000 watt
  • sostegni in alluminio per fissare i pannelli al tetto
  • cablaggi vari e connettori
  • un centralino di campo DC/AC

In questo pallet, trasportabile con un piccolo furgone, tutti i componenti  sono già perfettamente dimensionati e compatibili tra loro. Questo è il vantaggio principale dell’acquisto di un kit, un “pallet” da assegnare direttamente al proprio elettricista di fiducia, dopo aver contattato un progettista.

In commercio, anche online, si trovano kit per impianti fotovoltaici da meno di 3, fino a 6, 10, 12 ed anche 20 Kw di potenza. I kit permettono ormai una buona flessibilità di impiego: dal piccolo impianto per illuminare un viottolo o la pompa di una fontana, all’impianto domestico per ridurre le bollette di casa, fino all’impianto da 20 kw adatto ad una piccola azienda, un piccolo magazzino o un condominio.

Come gestire le pratiche burocratiche nel caso del fotovoltaico fai da te?

L’altra operazione utile per la realizzazione di un impianto fotovoltaico è la presa in carico delle pratiche burocratiche con:

  • Gse (il Gestore dei servizi Energetici) per l’eventuale stipula dello Scambio sul Posto;
  • Enel Distribuzione, per l’eventuale allaccio in rete dell’impianto;
  • Agenzia delle Entrate per l’ottenimento alle detrazioni fiscali a beneficio degli impianti domestici (per queste basterà pagare con bonifico bancario, causale ristrutturazioni edilizie, da presentare insieme alle fatture in sede di dichiarazione dei redditi).

Le eventuali pratiche col Gse, obbligatorie se si decide di allacciare l’impianto in rete, riguarderanno la richiesta per accedere ai benefici dello “scambio sul posto” (o, eventualmente, del “ritiro dedicato”) per vendere tutta l’energia prodotta al gestore elettrico. Ormai da tempo lo svolgimento di queste pratiche si fa solo online e questo facilita e velocizza molto l’operazione, rendendola alla portata di tutti coloro che abbiano un minimo di dimestichezza con il pc. Sul sito del Gse trovi tutte le guide per la compilazione online delle istanze.

Anche le pratiche Enel, obbligatorie per l’allacciamento dell’impianto fotovoltaico alla rete elettrica locale, sono gestibili autonomamente per i piccoli impianti. Anche in questo caso sarà utile contattare direttamente “Enel Distribuzione” o scaricare dal loro sito le guide necessarie. Qui hai una utile guida.

Per ottenere le detrazioni fiscali, infine, non bisogna fare altro che pagare le fatture con bonifico bancario indicando partita iva e codice fiscale di venditore e acquirente e indicando nella causale di versamento che si tratta di lavori di ristrutturazione detraibili “ai sensi dell’art. 16-bis del D.P.R. 917/1986”. Per conoscere la procedura completa clicca qui.

In definitiva: cosa è e quali sono i vantaggi del fotovoltaico fai da te? Può essere utile per realizzare in autonomia il proprio impianto spendendo il minimo indispensabile?

Realizzare un impianto fotovoltaico fai da te: quali sono i vantaggi?

fotovoltaico fai da te in kit

Il vantaggio del fai da te, in definitiva, è il risparmio ottenibile gestendo “in proprio” alcune fasi del processo di installazione. Gli step gestibili “in autonomia” sono almeno due:

  • la ricerca e l’acquisto “in proprio” dei componenti dell’impianto con il giusto rapporto qualità-prezzo. La soluzione migliore è l’acquisto diretto di kit fotovoltaici “già pronti” per l’installazione;
  • la gestione “in proprio” di alcuni aspetti burocratici. In particolare: le pratiche col Gse per lo scambio sul posto o il ritiro dedicato, le pratiche con Enel Distribuzione per l’allacciamento dell’impianto fotovoltaico alla rete e le pratiche fiscali per ottenere le detrazioni fiscali.

Ovviamente l’efficacia ed i vantaggi del fotovoltaico fai da te dipendono dal tipo di impianto che si vuole installare. Se si vuol mettere qualche pannello sul balcone o in giardino non c’è bisogno di particolari pratiche autorizzative, non c’è bisogno di nessun allacciamento enel nè dell’osservanza di alcuna normativa particolare. In questo caso si potrà realizzare in proprio tutto il lavoro e si potrà accumulare l’energia prodotta in batterie per utilizzarla al servizio di casa.

Per realizzare il fotovoltaico fai da te, ovviamente, ci sarà bisogno di tempo e di studio, ma se ben fatto potrà essere la soluzione più economica per realizzare il tuo piccolo impianto domestico. Per vedere tutte le fasi di realizzazione di un progetto fotovoltaico leggi qui.

Video su come realizzare un impianto fai da te ibrido eolico+fotovoltaico

Se vuoi comprare un kit fotovoltaico completo

Se sei interessato a mettere il fotovoltaico o vuoi farti un’idea dei prezzi attuali per l’acquisto di un kit fotovoltaico completo da pochi kilowatt, ad esempio di 2, 3 o 4 kw con o senza batterie, su Amazon si trovano interessanti proposte in Kit pronti all’uso da farti inviare e installarti (o farti installare dall’elettricista).

Prova a darci un occhio.



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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60 Commenti

  1. john, il 21 Aprile 2020 ore 13:11

    Vorrei aquistare 8 pannelli solari di 330W 24V 10,15Ah, ed un Inverter a 48V 5000W, qualcuno ha esperienza su come creare le stringhe?. Io avevo pensato di creare 4 stringhe di cui ogni stringa 2 pannelli in serie in modo di avere 48V 330W 10,15Ah collegandole ad un combinatore solare, oppure creare 2 stringhe con 4 pannelli due in serie e due in parallelo in modo di avere 48V 660W 20,30Ah, grazie.

  2. maurizio, il 21 Febbraio 2021 ore 23:01

    Abito in centro storico, dove come noto non è consentito installare un impianto fotovoltaico. Chiedo se posso installare un mini impianto (ad esempio max 1Kw) solo per utilizzi marginali (illuminazione giardino , garage e altri musi) non collegato alla rete elettrica e senza , ovviamente, la necessità e l’obbligo di autorizzazioni.

    • gipi, il 22 Febbraio 2021 ore 18:14

      Ciao Maurizio

      Non credo tu possa installare nemmeno 1 Pannello (nel tuo caso da 1 kWp comunque sarebbero dai 3 ai 4 Pannelli secondo la tipologia che puoi trovare sul mercato).

      Comunque è solo una mia opinione secondo la logica “Il Pannello si vede, magari lo vede solo il Sole o lo si vede anche solo da un aereo, ma DETURPA l’ambiente”.

      La cosa mi sembra una madornale scemenza dato che allora, se fosse un Borgo Medioevale, non vi dovrebbe nemmeno essere l’illuminazione elettrica ma solo torce a base di pece o lumini a olio ……poi non parliamo nemmeno di televisione !

      Che dire? Sono Storie che si sono già verificate in passato anche se su altri temi!

      Oggi, a ripercorrere la Storia dei passati Furori contro le Innovazioni, viene da pensare che, concettualmente, non abbiamo fatta molta strada ….

  3. NATALINA cabras, il 12 Giugno 2021 ore 08:15

    Ho una casa in montagna dove non arriva la corrente elettrica(enel) e possiedo un pozzo artesiano con una pompa sommersa di 1,5 con una prevalenza di 127 metri ed un impianto di voltovoltaico già realizzato ma mal funzionante xché riesce a funzionare solo x 15 minuti e poi devo staccare la pompa e riaccendere dopo quando si ricarica. Chiedo gentilmente se potete indicarmi un tecnico specializzato nel settore che possa risolvere questo problema sono in sardegna del sud. Grazie.

  4. FILIPPO, il 2 Aprile 2022 ore 09:33

    Buongiorno, se ho una seconda casa esposta al sole 365g all’anno in meridione, realizzo o faccio realizzare un impianto e lo connetto in rete, potrei usufruire dell’equivalente energia prodotta per i consumi quotidiani fatti nella residenza in un altra regione, magari anche quelli per l’auto elettrica? Grazie

  5. Francesco, il 4 Agosto 2022 ore 15:31

    Salve
    La domanda è:
    Quando vado a produrre piu di quanto consumo il plus viene perso ma quando arriva al contatore cosa succede ??
    Grazie

    • gipi, il 6 Agosto 2022 ore 19:03

      Ciao Francesco

      Il “plus” viene perso come possibilità per te di CONSUMARLO IN QUEL MOMENTO.

      Tuttavia il “plus” attraversa il Contatore, CHE NE MISURA LA QUANTITA’ (kWh), e poi va a finire presso qualcuno dei tuoi vicini di casa (uno o più, dipende).

      La quantità di kWh che è stata misurata dal Contatore come IMMISSIONI IN RETE sarà poi “prezzata” dal GSE ai valori del Mercato Energetico Nazionale (€/kWh) e ti verrà riconosciuto e poi pagato un “QUALCOSA” indietro (attraverso calcoli piuttosto complicati che sono eseguiti dal GSE).

      Per vedere a quanto ammonta il “QUALCOSA” e vederlo versato sul tuo Conto Corrente Bancario dovrai attendere la conclusione dell’Anno di Gestione (per esempio il 2022) e il Pagamento sarà fatto nei giorni 20-22 Giugno 2023

      • Francesco, il 8 Agosto 2022 ore 12:59

        Ti ringrazio
        Altra domanda io voglio fare un impianto fai da te senza fare richiesta al GSE quindi la domanda ritorna

        Quando vado a produrre piu di quanto consumo il plus viene perso ma quando arriva al contatore cosa succede ??
        Come si comporta ?
        Un amico mi ha detto che il contatore lo vede come consumo
        E vero ?
        Grazie

        • gipi, il 10 Agosto 2022 ore 12:24

          Ciao Francesco

          CHIEDO SCUSA PER LA MIA DISATTENZIONE !!!

          La risposta precedente E’ SICURAMENTE VALIDA SE TU DICHIARI IL TUO IMPIANTO AL GSE.

          Se invece fai “tutto da te”, senza dichiararti al GSE e ti “attacchi” pure al Contatore di Linea di ENEL allora sei DEL TUTTO IRREGOLARE (i motivi sono più di uno ma sarebbe un po’ lungo spiegarli).

          Quand’ anche il tuo Impianto fosse del tutto Tecnicamente Regolare secondo la Normativa Tecnica Vigente, per poterlo “attaccare” al Contatore, come vuoi fare tu e senza dichiararlo al GSE, non deve superare la Potenza Nominale di 0,8 kWp.

          In pratica la Potenza dichiarata dal Costruttore dei Pannelli per ogni singolo Pannello moltiplicata per il numero dei Pannelli non deve superare il valore di 0,8 kWp (800 Wp).

          IL TUO AMICO TI HA DETTO IL VERO : se non dichiari l’Impianto al GSE quelli di ENEL non ti cambiano o riprogrammano il tuo attuale Contatore (MONODIREZIONALE) in BIDIREZIONALE.

          Se il tuo attuale Contatore rimane quello che è ora, allora tutto il tuo “SURPLUS” che immetti nella Rete (poco o tanto che sia) ti verrà CONTABILIZZATO DAL CONTATORE COME FOSSERO TUOI CONSUMI.

  6. Giuseppe, il 9 Agosto 2022 ore 23:39

    Buongiorno, posso comunque usufruire dell’Iva al 10% per l’acquisto dei pannelli e inverter?

    • gipi, il 11 Agosto 2022 ore 12:27

      Ciao Giuseppe

      Per quanto ne so io …

      Se tu acquisti per conto tuo e metti insieme tutto da te (come molti vogliono fare) l’IVA potrà essere solo quella normale del 22 %.

      Comunque tutto l’insieme della tua realizzazione “Fai da Te” risulterà IRREGOLARE (fuori Legge) dato che per essere “legale” deve essere CERTIFICATA (con tutta la richiesta documentazione del caso) da uno STUDIO TECNICO ABILITATO,

      Il 10% lo si può avere solo (sia su frazioni di pagamenti sia sul Totale solo se il Lavoro viene fatto da Ditte Iscritte alla Camera di Commerci e che devono anche essere Abilitate a realizzare lo specifico tipo di lavori richiesto.

    • Francesco, il 12 Agosto 2022 ore 07:02

      Grazie Giuseppe mi hai tolto un grande dubbio

  7. Davide, il 25 Settembre 2022 ore 20:04

    Buonasera,
    Ho letto e riletto ma allo stato attuale non ho ancora capito diversi particolari, forse anche perche le regole di ieri sono cambiate rispetto ad ora quindi puntualizzo e chiedo:

    Se volessi installare un impianto “fai da te” di 3 kwh con accumulo da usare off-grid senza alcuna comunicazione al GSE cioè quando questo è in uso disconnetto l’impianto elettrico di casa dalla rete Enel mettendo in off l’interuttore sul contatore Enel, poi quando la carica batteria scarseggia scollego l’impianto fotovoltaico con accumulo mediante un interuttore e riattacco la corrente Enel attivando l’interuttore sul contatore.

    Questo tipo di impianto sarebbe regolare oppure dovrei dichiararlo al GSE ed a Enel?

    Grazie della risposta.

  8. giacomo, il 3 Novembre 2022 ore 14:21

    Salve lo so che la domanda è un po’ inusuale ma cosa si va incontro se installo un impianto fotovoltaico certificato CEI 0-21 programmato con zero immissione e lo collego alla rete di casa senza fare nessuna domanda a Enel e GSE ? Mi sembra che non ci siano sanzioni solamente ti intimano Di regolarizzare la connessione in 60 giorni e basta.
    È vero tutto ciò?
    Grazie.

    • Gipi, il 5 Novembre 2022 ore 19:19

      Ciao Giacomo

      Anche se la cosa è del tutto ininfluente dato che tu sei già informato …

      Tu dici : ” lo collego alla rete di casa “.
      Ma in realtà, a sua volta, la Rete di Casa è già collegata al Contatore della Rete di Distribuzione e quindi, dal punto di vista del “collegamento fisico”, l’Inverter risulta anche lui collegato alla rete di Distribuzione.

      Nella realtà pratica, anche se il tuo Inverter è di tipo “evoluto” e possiede la PREROGATIVA TEORICA (da programmare) che consente di NON IMMETTERE ENERGIA IN RETE, nella realtà pratica vi sarà sempre una piccolissima immissione di Energia verso la Rete.

      Il valore reale di questa “fuga verso Rete” dovrebbe anche essere dichiarata nelle caratteristiche dell’Inverter (ma è difficilissimo che lo sia).

      In linea orientativa la “fuga” potrebbe essere nell’ordine di 10 Wattora che per 24 ore/giorno su 365 gg/anno farebbe una IMMISSIONE IN RETE di : 10 x 24 x 365 = 87.600 Wattora/anno (ossia 87,6 kWh/anno).

      I detti 87,6 kWh/anno saranno registrati dal Contatore di Rete UNIDIREZIONALE come fossero Consumi (PRELIEVI DA RETE) e finiranno da pagare in Bolletta.

      Comunque il problema reale non è questo quanto il fatto che l’Inverter risulta collegato fisicamente alla Rete.

      In caso di sempre possibile malfunzionamento del Sistema Inverter che “AZZERA” LE IMMISSIONI IN RETE (è un sistema elettronico e non un Interruttore meccanico) si immetterebbe in Rete tutta la produzione del FV che risulta in ESUBERO rispetto alle necessita dell’Utenza con il risultato di finire fatturato in Bolletta.

      A parte tutto quanto detto sopra :

      Anche utilizzando la Funzione ZERO IMMISSIONI IN RETE bisogna comunque dichiarare la presenza dell’Impianto FV ad E-Distribuzione (per il semplice fatto che esiste la connessione elettrica tra Inverter e Rete), mentre si può fare a meno di dichiararlo al GSE ma si perderà tutta la remunerazione sulla possibile quantità di Energia in ESUBERO che non sarà immessa in Rete.

      Comunque, nel caso di Impianti FV realizzati con il “Sistema Fiscale del 110 %”, risulta OBBLIGATORIO conferire gli ESUBERI DI PRODUZIONE alla Rete per cui bisogna per forza fare tutte le REGOLARI PRATICHE sia presso E-Distribuzione che presso il GSE.

      Chi non risultasse in regola (da controlli successivi fatti dalla Agenzia delle Entrate) verrà sanzionato e perderà il diritto al trattamento 110 %.
      —————————————————

      Non sarà Vangelo ma puoi vedere una breve trattazione del tuo problema andando su Youtube all’indirizzo :
      https://www.youtube.com/watch?v=NW95VAHfGIc

      • giacomo, il 6 Novembre 2022 ore 20:30

        Grazie mille per la disponibilità!
        Qui da noi per fortuna tutti i contatori risultano essere già bidirezionali.
        Siccome ho un cliente che é già connesso in questo modo,gli consiglierò vivamente di normalizzare la situazione con e- distribuzione.
        Anche perché é un azienda agricola…

        • Gipi, il 7 Novembre 2022 ore 12:22

          Ciao Giacomo

          Avevo scritto per errore :
          — ” In linea orientativa la “fuga” potrebbe essere nell’ordine di 10 Wattora CHE PER 24ORE/GIORNO su 365 gg/anno farebbe una IMMISSIONE IN RETE di : 10 x 24 x 365 = 87.600 Wattora/anno (ossia 87,6 kWh/anno). ” —

          Devo rettificare che, dato che di notte non vi è Produzione, la Media delle Ore di Sole Annuale PUO’CONSIDERARSI DI 12 ORE.
          Pertanto le IMMISSIONI indesiderate diventeranno, a calcolo, la meta’ di quanto segnalato e si ridurrebbero a 43,8 kWh/anno.

          Comunque, attingendo informazioni qua e la, girovagando in Rete, ho visto menzionare anche “fughe” maggiori e che possono arrivare sino a 30 Wattora (il triplo di quanto appare nel mio esempio di calcolo).

          Da quanto tu dici ora (si tratta di una Azienda Agricola) si suppone che avrà un FV piuttosto grande, supponiamo sia da 10 kWp con produzione annua di almeno 12.000 kWh e, su questa dimensione di Impianto, la “fuga” di anche 100 kWh/anno rappresenta un valore assolutamente trascurabile.

          Questo solo per la parte “calcolo tecnico” mentre per tutto il resto è chiaro che l’impianto deve essere REGOLARIZZATO (almeno se si vuole rispettare le NORMATIVE).
          ———————————————————-

          Per il Contatore che E’ GIA’ BIDIREZIONALE :

          Il detto Contatore è COSTRUTTIVAMENTE BIDIREZIONALE ma comunque attualmente funzionerà sicuramente solo come MONODIREZIONALE e dovrà essere riprogrammato da E-Distribuzione quando verrà inoltrata la RICHIESTA DI CONNESSIONE.

          Se vuoi accertarti dello STATO DI PROGRAMMAZIONE ATTUALE del Contatore puoi scorrere passo-passo la sua “memoria” e vedrai che compaiono solo 2 “memorie” (mese corrente e ultimo mese precedente indicato come “-1”) dedicate solo ai PRELIEVI.

          Presumo che non vi sarà traccia di altre 2 “memorie” che sarebbero dedicate alle IMMISSIONI (mese corrente e ultimo mese precedente indicato come “-1”).

          Quando il Contatore verrà riprogrammato compariranno anche le 2 “memorie” dedicate alle IMMISSIONI.

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