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Schema di un impianto fotovoltaico

Ultimo aggiornamento: 10-10-2023
Voto:4/5 (7743 voti)

Lo schema dell’impianto fotovoltaico, dal punto di vista elettrico, deve garantire il corretto allacciamento in rete ed il corretto utilizzo dell’energia prodotta dal sistema. Non tutta l’elettricità, infatti, dovrà essere immessa in rete: parte di questa potrà essere autoconsumata nel momento stesso della produzione entrando direttamente nell’utenza di casa, senza passare dal contatore di rete. Questa parte di energia autoconsumata non verrà conteggiata dal contatore enel e quindi procurerà un risparmio economico al consumatore.

Il corretto schema impianto deve prevedere la misurazione precisa di almeno tre quantità:

– la quantità di energia totale prodotta dall’impianto
– la quantità totale di energia immessa in rete
– la quantità totale di energia prelevata dalla rete

Come si diceva, il corretto schema deve prevedere anche la possibilità di autoconsumare prima di tutto l’energia prodotta al momento dall’impianto stesso, e poi di immettere in rete la sola energia NON istantaneamente autoconsumata.

Questo dettaglio non è secondario visto che ci pervengono segnalazioni per impianti allacciati in rete che immettono tutta l’energia prodotta, senza consentire l’autoconsumo istantaneo (che è il fattore di maggiore risparmio).

Ovviamente lo schema dell’impianto fotovoltaico è differente da caso a caso: un impianto fotovoltaico domestico, per esempio da 3 Kwp di potenza, realizza uno schema elettrico di connessione relativamente semplice, mentre la centrale fotovoltaica da 1 o più megawatt di potenza avrà uno schema elettrico molto più complesso e con molte più componenti: molti inverter trifase di stringa, cabine di trasformazione, specifici dispositivi di interfaccia, altri specifici sistemi di protezione, di monitoraggio, ecc…

schema impianto fotovoltaico allacciato in rete

La struttura dell’impianto fotovoltaico per un impianto domestico “standard” da 3 Kw non prevede molte componenti.

Innanzitutto un impianto fotovoltaico da 3 Kw potrà essere molto probabilmente composto da un’unica stringa di moduli fotovoltaici. Una stringa è una unica fila di moduli collegati in serie fra loro.

Schema impianto fotovoltaico: i componenti

Vediamo quali sono le componenti minime di ogni impianto fotovoltaico.

Campo fotovoltaico

Il campo fotovoltaico è l’insieme dei moduli fotovoltaici dell’impianto. Per un impianto di circa 3 Kw basteranno mediamente 13-15 moduli da 200 – 220 watt collegati in serie.
La tensione in uscita dal campo fotovoltaico varia in funzione della temperatura, ma anche in funzione del posizionamento e dell’orientamento dei moduli e dalle condizioni di irraggiamento. L’orientamento ottimale è a sud e l’inclinazione ottimale è di circa 30 gradi, in Italia.

Il campo fotovoltaico produce energia in corrente continua (per intenderci: come quello prodotta dalla batteria della macchina). Nelle nostre case viene utilizzata, però, la corrente alternata.
Come viene convertita la corrente continua in corrente alternata? Attraverso l’ inverter fotovoltaico, ma prima di passare all’ inverter lo schema impianto prevede il collegamento della stringa al sezionatore.

Sezionatore

La stringa di moduli fotovoltaici, prima di essere collegata all’ inverter per la commutazione della corrente da continua ad alternata, deve essere collegata ad un apposito sezionatore. Ciò è previsto dalla norma CEI 64-8. Il sezionatore è una misura di sicurezza che permette di scollegare il campo fotovoltaico di cui sopra in caso di interventi sulla rete o sull’impianto. Grazie agli scaricatori, inoltre, il sezionatore permette di staccare, salvandolo,  l’impianto fotovoltaico in caso di scariche atmosferiche o picchi di tensioni (sovratensioni).

Inverter

Come detto l’inverter permette di trasformare la corrente continua prodotta in corrente alternata. Per un impianto da 3 Kw di potenza l’inverter sarà di 3 Kw (3.000 watt in entrata). Ogni stringa di moduli fotovoltaici sarà quindi dimensionata all’inverter e viceversa.

Sistema elettronico di monitoraggio

Già in altri articoli abbiamo visto l’importanza di un appropriato sistema di monitoraggio. Questo permette, sfruttando anche la connessione internet, di monitorare in tempo reale la produzione dell’impianto fotovoltaico. Un efficiente sistema di “alert”, permetterà di intervenire tempestivamente in caso di malfunzionamento impianto o di guasti. Il sistema di monitoraggio si serve anche di un sensore di temperatura e di irraggiamento che permette di “ponderare” e monitorare la produzione dell’impianto in relazione alle condizioni esterne di funzionamento.

Il contatore di produzione

E’ il contatore definito anche “contatore Gse”, che permette di misurare tutta l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico. Il contatore di produzione misura quindi sia l’energia autoconsumata “in sito” sia quella immessa in rete. L’energia prodotta ha infatti due possibili vie: o l’autoconsumo immediato o l’immissione in rete.

Per misurare la quantità di energia autoconsumata bisogna infatti sottrarre a tutta l’energia prodotta, quella immessa in rete (energia prodotta – energia immessa in rete = energia autoconsumata).

Nel caso dell’autoconsumo istantaneo l’energia entra direttamente nell’utenza domestica collegata, nel caso in cui non c’è richiesta diretta di energia da parte dell’utente, l’energia prodotta entra nel secondo contatore (il contatore bi-direzionale) per essere immessa in rete.

L’energia autoconsumata al momento della produzione passa da questo contatore, ma non passa dal successivo (il contatore bi-direzionale). Per questo motivo l’autoconsumo non deve venire fatturato in bolletta.

Il contatore bi-direzionale

E’ il contatore che misura i due flussi di elettricità: tutta l’energia immessa in rete e tutta quella prelevata dalla rete. Misura “entrate” ed “uscite” di elettricità dal sistema domestico.
Nel primo caso misura l’energia prodotta che non viene istantaneamente autoconsumata, nel secondo caso misura tutta l’energia elettrica che si pagherà in bolletta.

L’energia in autoconsumo non passa quindi da questo contatore e non dovrà pertanto venir conteggiata dall’operatore elettrico in bolletta. Per questo motivo più si autoconsuma, più si risparmia in bolletta.

Questo contatore è ovviamente l’ultimo “baluardo” che precede l’immissione dell’ energia pulita nella rete elettrica nazionale.

Questo contatore, insieme al precedente, è utile per individuare esattamente: l’energia autoconsumata istantaneamente, l’energia immessa in rete e l’energia prelevata dalla rete. Questi tre dati sono i dati fondamentali per accedere agli incentivi o per accedere al meccanismo di “rimborso/compensazione” dello scambio sul posto.

Schema impianto fotovoltaico: il disegno

schema impianto fotovoltaico

Esempio di schema elettrico di un impianto fotovoltaico da 3 kw

E se voglio mettere le batterie?

Un piccolo o medio impianto fotovoltaico può essere anche dotato di un sistema di accumulo con batterie (per lo più oggi utilizzate sono quelle al Litio, più efficienti, ma più costose), che consente di immagazzinare l’energia elettrica prodotta durante il giorno per utilizzarla in seguito, ad esempio nelle ore notturne o quando il sole non produce abbastanza.

Lo schema di un piccolo impianto fotovoltaico con accumulo comprende:

  • Pannelli solari fotovoltaici: come sopra
  • Cavi di collegamento: come sopra
  • Inverter: come sopra
  • Quadro di distribuzione: come sopra
  • Contatore bi-direzionale: come sopra
  • Batterie al litio per batterie l’immagazzinano dell’energia elettrica prodotta dai pannelli solari.
  • Controller di carica: , compatibile con le batterie scelte. Il controller controlla e gestisce la ricarica degli accumulatori ed i loro cicli di carico/scarico in base alle utenze collegate ed ai consumi nelle varie ore della giornata.

Oggi gli accumulatori sono molto più utilizzati rispetto a solo qualche anno fa ed i costi crescenti dell’energia in bolletta li rende tutto sommato più convenienti per la quantita’ di elettricità che ti fanno risparmiare in bolletta.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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28 Commenti

  1. Ermanno, il 7 Gennaio 2016 ore 10:17

    Ciao Alessandro e complimenti per il tuo sito che ha dei contenuti chiarissimi è molto molto utili. Volevo chiederti un consiglio: ho un impianto fotovoltaico da 6 kw e ho installato la pompa di calore per cercare di trarre il massimo beneficio dall’auto consumo. Tuttavia non sono certo che il mio impianto sia stato collegato in modo da prelevare la tensione dell’impianto prima che raggiunga la rete del gestore. In pratica, temo di vendere tutto e riacquistare tutto. Potresti consigliarmi qualche modo con cui verificare se i miei sospetti sono reali? Inoltre, nel caso in cui fosse stato collegato in maniera non efficiente, è sempre possibile modificare il collegamento a favore di una configurazione che consenta l’auto consumo? Grazie mille

    • Alessandro F., il 7 Gennaio 2016 ore 18:26

      L’impianto deve favorire prima di tutto l’autoconsumo, se così non è si può modificare la configurazione per fare in modo di privilegiare l’autoconsumo. Anche altri utenti hanno già segnalato e rimediato a questo problema.
      Per verificare basta confrontare i contatori di produzione e di scambio: energia prodotta meno energia immessa in rete uguale energia autoconsumata. Se energia prodotta è uguale all’energia immessa allora c’è da sistemare la configurazione impianto.

  2. Franco, il 21 Marzo 2016 ore 14:03

    Salve ho un impianto fotovoltaico da 3kw. Posso utilizzarlo solo per auto consumo? grazie.

    • Alessandro F., il 21 Marzo 2016 ore 14:37

      In linea teorica, se tu potessi utilizzare istantaneamente tutta l’energia prodotta in ogni momento dall’impianto, avresti il 100 per cento di autoconsumo. Ma questa situazione, senza batterie, è impossibile in ogni mese dell’anno. Per questo la rete (o meglio: l’immissione delle eccedenze in rete) ti aiuta a NON disperdere l’energia che non utilizzi al momento della produzione, ma a recuperarne parte del valore attraverso lo scambio con la rete.

      Per utilizzare un impianto fv SOLO in autoconsumo devi, innanzitutto, dimensionarlo con attenzione e in maniera corretta. Poi devi utilizzare batterie per non sprecare le eccedenze. Se utilizzi un impianto solo per autoconsumo, non serve allacciarlo in rete: basterà allacciarlo al proprio impianto elettrico di casa. Si tratta di impianto “off grid”.

  3. antonio, il 5 Giugno 2016 ore 16:20

    salve il cavo solare che dal pannello va all’inverter e’ obbligatorio posarlo entro tubazione o canalina ,ho si puo’lasciare libero

  4. antonio, il 5 Giugno 2016 ore 16:23

    salve sono sempre io mi anno contestato un differenziale di classe ac ,e’ possibbile installare all’uscita di un inverter lato corrente alternata un differenziale da 80 a 4p classe ac

  5. antonio, il 5 Giugno 2016 ore 16:24

    un contattore 4p della siemens da 63 a quanti kw regge ?

  6. silvio ziroldi, il 14 Aprile 2017 ore 16:56

    salve volevo chiedervi quando un inverter smette di funzionare e dopo qualche giorno riprende da solo quale potrebbe essere la causa? ho provato a spegnere per un po’ di tempo per fare reset ma non ha funzionato, è ripartito da solo dopo alcuni giorni,, lo ha fatto due volte… grazie

  7. giovanni, il 21 Aprile 2017 ore 23:02

    E un comportamento decisamente anomalo. Contatta l’assistenza.

  8. Francesco, il 3 Aprile 2018 ore 10:19

    Buongiorno, una curiosità. A cosa serve il contatore di produzione se il bidirezionale conosce con esattezza sia la parte prelevata che immessa? Non è ridondante?
    Grazie

    • Alessandro F., il 3 Aprile 2018 ore 12:00

      Inizialmente era usato per calcolare gli incentivi: X euro per kwh prodotto.
      Oggi è utile per misurare l’autoconsumo istantaneo: Autoconsumo = (ener. prodotta) – (energia immessa in rete)

      • Francesco, il 3 Aprile 2018 ore 12:43

        Ti ringrazio per la risposta. Purtroppo lo immaginavo…. Il bello è che l’installazione costa parecchi (parecchi!) euro x un aggeggio con non serve a niente!

        • gipi, il 3 Aprile 2018 ore 18:15

          Ciao Francesco

          Scusa la curiosità.
          Quale è il costo di installazione ? Esiste una voce specifica di costo per questo secondo Contatore (evidenziata in qualche modo da ENEL) oppure è solo una tua supposizione logica (un solo Contatore deve costare la metà) ?

  9. Francesco, il 4 Aprile 2018 ore 11:16

    C’è un calcolo complicatissimo spiegato in qualche modo al paragrafo 3. Oltre al costo della posa del contatore di distribuzione c’è un costo iniziale di 100euro+iva x l’iter della pratica di allacciamento. Ergo il costo è 100 + iva (pratica) + “Ignoto” per l’installazione contatore di produzione, che come si è visto non serve a nulla. il tutto direttamente in conto corrente poichè se non gli lasci l’addebito automatico non partono nemmeno con la pratica.

    https://luce-gas.it/faq/5-passi-allacciamento-contatore-energia-elettrica-enel-distribuzione

    • gipi, il 9 Aprile 2018 ore 12:20

      Ciao Francesco

      Vedendo all’indirizzo da te citato non risulta nulla che riguardi la connessione di un Impianto Fotovoltaico e relativo secondo Contatore a servizio (seppure inutile) dell’Inverter.

      L’argomento trattato riguarda semplicemente l’iter e i relativi costi (da attendersi orientativamente) solo per AVERE UN ALLACCIO ELETTRICO ALLA RETE IN CASO DI NORMALE NUOVA UTENZA DI TIPO TRADIZIONALE.

      Almeno così mi sembrerebbe di capire……

    • gipi, il 9 Aprile 2018 ore 12:35

      P.S:

      Comunque anche solo per il “normale” 1° Contatore non vi è nessun cenno ad un suo specifico e preciso costo.

      Il Contatore, come dispositivo in se stesso, è formalmente GRATIS. Verrà pagato nel corso degli anni d’uso da piccole voci fisse in Bolletta…….

      Lo stesso dovrebbe essere per l’eventuale 2° Contatore per il Fotovoltaico che richiederà una pratica aggiuntiva specifica.
      Anche in questo secondo caso il Contatore sarà formalmente gratis.

      Comunque, da varie fonti non ben controllate, mi risulterebbe che alla fine, per questo 2° Contatore, vengono richiesti 12 €/anno per “costi di lettura”.

    • gipi, il 9 Aprile 2018 ore 16:33

      P.S, del P.S.

      Andando a memoria, e non essendo in grado di citare la Fonte Governativa, ci dovrebbe essere una Disposizione che impone i costi degli Apparecchi di Misurazione dei vari Servizi (Acqua- Gas- Energia Elettrica) a carico degli Enti Erogatori dei detti Servizi.

      Tanto per citare una situazione verificatasi per tutti noi : nessuno ha mai pagato a ENEL la sostituzione del vecchio Contatore a disco, quando è stato sostituito con quello Elettronico attuale.

      Lo stesso mi è capitato con due contatori dell’Acqua e uno del Gas (si erano tutti guastati a causa della loro vecchiezza).

      CIO’ NON TOGLIE CHE; DATO CHE I CONTATORI HANNO TUTTI IL LORO “COSTO MACCHINA” E ANCHE QUELLO DI INSTALLAZIONE, QUALCUNO DOVRA’ PURE PAGARE QUESTI COSTI.

      IN QUESTO SENSO MI RISULTA IMPOSSIBILE NON DARTI RAGIONE : I COSTI LI PAGHIAMO SICURISSIMAMENTE NOI IN MODO OCCULTO E PRESUMO ANCHE CHE ENEL TROVA IL MODO DI GUADAGNARCI SU QUALCOSA………

      Se però si cerca di sapere qualcosa di “ufficiale”, scritto nero su bianco, allora : I CONTATORI SONO IN REGALO

  10. Claudia Piras, il 20 Maggio 2019 ore 12:15

    Buongiorno io ho acquistato pannelli solari di diverso voltaggio, cioè alcuni da 100 w e altri da 200 w però non so quale devo installare per primi cioè comincio con i 100 w e chiudo con i 200 w che collegherò all’inverter o viceversa?

    • efisio, il 13 Ottobre 2019 ore 16:02

      sicuramente avrete gia’ risolto visto la data dl post,comunque il mio consiglio e di controllare le tensioni dei pannelli da 100 e di quelli da 200,in media quelli da 200 danno 38 volt a vuoto,quelli da 100 potrebbero dare la stessa tensione oppure anche 24 o 12 volt,si mettono in serie quelli da 200 tra loro es.4 e si è formata una stringa da 800 w e 152v,poi si mettono in serie 4 moduli da 100 e se hanno la stessa tensione e si ha una stringa da 400 w e 152v,ora si mettono in parrallelo le 2 stringhe e si ottiene un campo da 1200w e 152v che va collegato ad un inverter attenzione che l inverter deve avere un range in entrata al pv che comprenda i 152v,tutto questo è possibile solo s i pannelli hanno le stesse tensioni perchè le stringhe da collrgare tra loro in parrallelo devono avere la stessa tensione.

  11. gipi, il 23 Maggio 2019 ore 12:16

    Ciao Claudia Piras

    Hai detto “diverso voltaggio” ma si presume che volevi dire “diverso Wattaggio”. Poi magari sono ANCHE di diverso VOLTAGGIO

    La domanda mia è : ma come si fa ad acquistare dei Pannelli “scompagnati” senza essersi informati prima sull’aspetto tecnico di un loro eventuale impiego ?. Forse li hai avuti a prezzo stracciato da qualcuno che se ne voleva disfare……..

    Comunque non si tratta di decidere “chi prima o chi dopo” ma di avere tutti i dati tecnici completi dei Pannelli (quelli forniti dal Costruttore) per poi vedere se sono compatibili tra loro e comunque vedere se sono utilizzabili in qualche modo anche in riferimento al loro numero quantitativo e allo specifico Inverter che si conta di usare.

    E’ un lavoro da specialista !
    Io non posso aiutarti ma spero che lo possa fare qualcun altro.

  12. LUCIANO, il 24 Gennaio 2020 ore 08:44

    HO AQUISTATO UN PANNELLO SOLARE
    NEL CHIT E’ COPRES
    1- PANNELLO SOLARE
    1- INVERTER
    1-BATTERIA
    1- SOLAR CHARGE CONTROL
    PERO NON HANNO INCLUSO LO SCHEMA DI SEQUENZA DEI COMPONENTI PER UNA GIUSTA ISTALLAZIONE
    SPRESTE CONSIGLIARMI IL GIUSTO SHEMA ?

  13. Romano Serra, il 13 Aprile 2020 ore 17:27

    Buongiorno
    Vorrei mettere un impianto fotovoltaico da 3 kw
    una domanda : se consumo 4 kw e l’impianto ne produce 2,5 kwh
    per arrivare a 4 kwh, in automatico ne preleva 1,5 dall’ene ?
    Grazie per la risposta

  14. Emanuele Di somma, il 28 Ottobre 2022 ore 17:52

    Salve qualcuno mi può spiegare come fare a passare da un impianto che immette tutta l’energia nella rete a un impianto di auto consumo? Basta spostare i collegamenti o ci vuole qualcos’altro?

    • Gipi, il 3 Novembre 2022 ore 17:28

      Ciao Emanuele Di Somma

      Impossibile darti una qualsiasi risposta dato che non riesco a capire che cosa vuoi dire.
      SPIEGA MEGLIO L’ATTUALE SITUAZIONE TECNICA ED AMMINISTRATIVA DELL’IMPIANTO.

  15. Franco Gotti, il 25 Gennaio 2023 ore 16:38

    Impianto FV condominiale che alimenta le pompe di calore dei 7 appartamenti che a loro volta prendono energia da un unico contatore ENEL quando non basta o non c’è il FV, ogni utenza ha un suo sottocontatore che misura l’energia prelevata ma non sa da dove arriva e quindi non siamo in grado di contabilizzare e suddividere correttamente l’la bolletta delll”ENEL , è giusto il ragionamento o esiste qualche marchingenio di calcolo che lo consente ? Grazie

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