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Quale la prossima sfida del fotovoltaico?

Ultimo aggiornamento: 07-02-2013
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La vera sfida del fotovoltaico è contrastare il costo dell’energia convenzionale. La vera sfida del fotovoltaico per il dopo-incentivi è il raggiungimento della famigerata grid-parity.

A seguito del costante calo dei prezzi del fotovoltaico anche le famiglie, dopo le imprese energetiche ed i loro investitori, iniziano a prendere maggiore consapevolezza sui vantaggi ed i benefici di una scelta energetica alternativa, che sia il solare fotovoltaico, il solare termico, il minieolico o altre rinnovabili.

In tempo di elezioni e di nuovo fermento politico gli appelli al sostegno delle rinnovabili da parte di diverse associazioni ambientaliste ed operatori del settore, si fanno sentire. Questo sentire non è però la priorità nell’agenda politica pre-elettorale. A tal proposito si aggiunge l’appello di Anie-Gifi, gruppo delle imprese fotovoltaiche italiane, che con un comunicato ha espresso in rappresentanza del settore la propria posizione in merito all’orientamento della prossima legislatura. Si tratta principalmente di due richieste: regole stabili e certe per le rinnovabili e l’economia verde (per favorire gli investimenti anche sul lungo periodo) e l’uso intelligente delle risorse rinnovabili come catalizzatrici di uno sviluppo economico e sociale sostenibile.

Questo dal lato delle politiche e dei produttori.
Dal punto di vista dei consumatori, invece, qual è la situazione? Di sicuro nell’ultimo triennio è aumentata in maniera considerevole la consapevolezza rispetto alle fonti rinnovabili, ed al fotovoltaico in particolare, anche grazie all’enorme diffusione e sostegno apportato dalle politiche. Dalla voce dei consumatori emerge una forte spinta del solare rafforzata sicuramente anche all’aumento dei costi in bolletta dell’energia elettrica e del gas prodotti in maniera convenzionale.

 

In questo contesto, qual è la vera attuale sfida del fotovoltaico?

 

Le prossime sfide del fotovoltaicoE’ quella del cambio di approccio. Stiamo assistendo ad un cambio di approccio al solare: dall’essere sostenuto “artificialmente”, tramite i sussidi pubblici, all’essere un settore totalmente autonomo ed in grado di essere, di per sè, competitivo con l’energia convenzionale. Oggi il fotovoltaico, anche se non oggi, a breve, può diventare una scelta energetica primaria per le famiglie e per le industrie: un impianto, infatti, è già in grado, in alcune condizioni, di generare vantaggi economici, sensibili risparmi, anche senza incentivi, in situazioni di autoconsumo elevato. Per autoconsumo elevato si intende un autoconsumo istantaneo, cioè nel momento stesso della produzione, di almeno il 60% 70% dell’energia prodotta. I vantaggi si osservano soprattutto considerando il periodo di produzione dell’impianto che può arrivare a raggiungere, con le dovute manutenzioni, i 30-35 anni di funzionamento.

 

Quali i punti di forza che permettono al fotovoltaico di superare la sfida della competitività?

A favore del solare fotovoltaico e delle rinnovabili in generale giocano in primis i prezzi crescenti delle fonti convenzionali. I prezzi crescenti di carbone, petrolio, gas. Quasi per lo più prodotti di importazione o comunque con elevati costi di approvvigionamento. Quanto costeranno il petrolio, gas e carbone tra 25 anni? Quanto potrebbe costare una bolletta elettrica tra 20-30 anni?

L’altro attuale punto di forza è, dopo la fine degli incentivi del conto energia, l’opportunità delle detrazioni fiscali al 50% fino a giugno 2013. Questa opportunità ti permette di pagare, a conti fatti, un impianto fotovoltaico la metà del prezzo di mercato, grazie alla possibilità di detrarre dall’IRPEF il 50% del costo di investimento in 10 anni.
Esempio: se pago un impianto da 5 Kw 10mila euro chiavi in mano, mi verranno restituite, sotto forma di detrazioni fiscali Irpef,  5 mila euro in 10 anni, cioè 500 euro l’anno.

Come ammortizzare ulteriormente il costo dell’impianto negli anni? Attraverso ad esempio la conversione dell’utenza gas sull’elettrico in modo da massimizzare l’autoconsumo istanteneo (o con batterie). Quindi, pompe di calore, boiler elettrici per l’acqua calda (meglio se complementari al solare termico), cucina elettrica, ecc… non senza buone soluzioni per il risparmio energetico.

Questi sono solo alcuni aspetti. La parte fondamentale rimane però a carico degli operatori: si tratta dell’ulteriore riduzione dei costi attraverso le economie di scala o attraverso soluzioni installative più economiche e maggiormente integrate con l’edilizia ed il territorio.

Un ulteriore punto di forza è l’utilizzo delle nuove tecnologie per l’efficientamento e l’ottimizzazione di produzione ed utenza. Quindi: apparecchi “intelligenti” di monitoraggio e gestione dei flussi di corrente elettrica verso le utenze e tra le utenze e la rete. Oppure, soluzioni per il risparmio energetico.

 

Uno dei punti critici del fotovoltaico senza incentivi

Chi installa il fotovoltaico senza incentivi o con la detrazione fiscale al 50% ha comunque la possibilità di usufruire del meccanismo della scambio sul posto ( o, in alternativa, del ritiro dedicato). Il vantaggio dello scambio sul posto stà nella possibilità di utilizzare la rete elettrica nazionale come se fosse un grande serbatorio in cui immettere energia quando non si autoconsuma e da cui prelevare energia quando non si produce (per esempio la notte).

Questo meccanismo di scambio e di compensazione tra immissioni e prelievi è nel complesso ancora un po’ oneroso per l’utente domestico. Questo si vede infatti recapitare le bollette per tutta l’energia prelevata. Poi, in base a quanto ha immesso in rete, riceve un rimborso dal Gse per le bollette pagate. Il rimborso non è al 100%, ma a non più del 70%.

Uno dei punti critici del fotovoltaico è quindi il carattere ancora un poco oneroso dello scambio sul posto. Sarebbe bello che la nuova legislatura mettesse mano almeno a questo aspetto per semplificare e migliorare ulteriormente il meccanismo di compensazione tra immissioni e prelievi dalla rete.

 

L’Accumulo: punto di forza e nel contempo criticità

Un ultimo fattore di cui si parla in particolare negli ultimi mesi è l’accumulo elettrico per massimizzare i vantaggi economici dell’autoconsumo. I sistemi di accumulo per gli impianti domestici sono batterie in grado di accumulare, stoccare, l’energia prodotta durante il giorno per autoconsumarla nel momento del bisogno. Con i sistemi di accumulo si riduce al minimo il prelievo di energia dalla rete, che è il fattore più oneroso per l’utente, e si massimizza l’autoconsumo, che è il fattore di maggior risparmio. Con la batterie si utilizza l’energia auto-prodotta e “già pagata” con l’acquisto dell’impianto fotovoltaico. E’ il miglior fattore di ammortizzo dei costi dell’impianto.

Perchè l’accumulo è nel contempo un punto di forza ed una criticità?
Perchè le batterie, anche se hanno il vantaggio di massimizzare l’autoconsumo, sono tecnologie ancora con costi-rendimento un poco elevati. Ma la ricerca ed il mercato stanno facendo sul fronte dell’accumulo elettrico passi da gigante avendo già proposto sul mercato buone soluzioni in rapporto ai costi-benefici da queste garantiti.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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