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Risparmiare in bolletta, ecco 14 consigli pratici

Ultimo aggiornamento: 22-05-2014
Voto:4/5 (7695 voti)

Ecco alcuni semplici consigli pratici per risparmiare in bolletta. Il risparmio in bolletta si ottiene, in estrema sintesi, con tre cose: diminuire il consumo di energia, in primis, scegliere il giusto fornitore elettrico, in secundis, e, infine, optare per una fonte energetica alternativa  che sia in grado di soddisfare parte del proprio fabbisogno energetico.

Con le ultime novità normative a queste se ne aggiunge una molto più interessante, praticabile a profitto soprattutto dalle aziende: acquistare energia elettrica direttamente dal produttore che produce nella stessa area di consumo. Ad esempio: sopra un capannone si può far mettere un impianto fotovoltaico direttamente da un produttore elettrico che poi vende l’energia prodotta direttamente al proprietario del capannone. Questa è la novità dei SEU, Sistemi Efficienti di Utenza.
Leggi qui per approfondire i vantaggi dei SEU.

Risparmiare in bolletta, soprattutto in tempi di crisi, diventa uno degli obiettivi di famiglie e aziende che vedono il proprio conto energetico incidere in maniera sempre maggiore sui propri bilanci, sia che si tratti di un bilancio economico aziendale, sia che si tratti del bilancio famigliare.

Quali possono essere dei consigli pratici, più o meno universali, utili per risparmiare in bolletta?

 

Per risparmiare in bolletta: scegliere il proprio fornitore elettrico

Con la liberalizzazione del mercato elettrico, ormai avviata qualche anno fa (inizialmente per le sole aziende, oggi anche per i clienti domestici), oggi abbiamo la possibilità di scegliere tra diversi operatori sul mercato energetico. Chi ancora non ha optato per un fornitore sul “libero mercato” paga le tariffe “tutelate” regolate dall’Aeeg, Autorità per l’energia elettrica ed il gas. Queste tariffe, in effetti, non sempre sono le più convenienti e vagliando le diverse offerte sul mercato possiamo facilmente trovare pacchetti tariffari più appetibili e più adeguati al nostro profilo di consumo. Per questo basta visionare i numerosi annunci commerciali presenti sulla rete.

In linea generale, al di là della scelta dell’operatore elettrico, per risparmiare in bolletta è efficace utilizzare gli apparecchi ad alto consumo nelle ore in cui l’energia sul mercato costa meno. Cioè: nei giorni festivi  e dalle 19 alle 7 nei giorni infrasettimanali.

Per vedere le fasce orarie dell’energia elettrica clicca qui.

 

Per risparmiare in bolletta: ridurre i consumi

risparmiare in bolletta

Consigli pratici per risparmiare in bolletta

Oltre a scegliere il giusto pacchetto tariffario, abbiamo un’altra possibilità, non alternativa, ma complementare alla precedente: trovare il modo di ridurre i prelievi di rete modificando leggermente abitudini e modalità di consumo. In questo caso risparmiare in bolletta significa prima di tutto modificare le proprie abitudini di consumo o più semplicemente fare attenzione a molti sprechi facilmente evitabili:

  • spegnere la luce quando non necessaria;
  • mettere “al bando” le lampadine ad incandescenza e sostituirle con quelle fluorescenti a basso consumo e di maggiore durata. Anche se leggermente più costose, permettono un maggiore risparmio economico già sul medio periodo. Una soluzione alternativa, utilizzata soprattutto da diverse aziende, è quella di utilizzare luci a led che hanno consumi irrisori e, funzionando in corrente continua, possono essere alimentate direttamente da un impianto fotovoltaico, senza l’intermediazione di un inverter (apparecchio che converte l’energia da corrente continua a corrente alternata, corrente utilizzata nelle normali utenze elettriche di case e aziende);
  • utilizzare apparecchi elettrici di classe energetica elevata (A+, A++, A+++) perchè riducono i consumi elettrici di oltre il 30%;
  • evitare di lasciare elettrodomestici in stand-by. Un apparecchio in stand-by rimane in tensione e continua a consumare  energia anche se non in funzione; meglio togliere la spina, quando possibile; si calcola che apparecchi tenuti in stand-by o con la presa attaccata consumino il 10% in più;
  • evitare, quando non prettamente necessari, apparecchi elettrici tipo bollitori, grattuggie elettriche, lavastoviglie, ecc.. In ogni caso fare andare lavatrici e lavastoviglie sempre a pieno carico ed a basse temperature;
  • anche i telefoni cordless sono abbastanza energivori: questi infatti consumano elettricità in maniera continuativa, anche quando non sono utilizzati; evitare dunque il cordless e spegnere il modem quando non viene utilizzato;
  • anche gli apparecchi digitali consumano elettricità: una radiosveglia o un orologio digitale consumano più energia di radiosveglie e orologi analogici o tradizionali;
  • sui PC portatili: togliere la batterie quando vengono utilizzati con alimentazione di rete e attivare nella configurazione le impostazioni per il risparmio energetico (un monitor consuma più dell’intero PC);
  • stessa cosa per il televisore;
  • anche quando si ricaricano cellulari, smartphone, iPad, iPod, ecc.. staccare il caricatore quando terminata la ricarica;
  • infine: gli apparecchi più energivori devono avere una buona ventilazione per funzionare in maniera più efficiente. Sarà utile quindi distanziare di almeno 10 cm frigo, lavatrice, lavastoviglie, forno, ecc… dalle pareti o dai mobili circostanti.

 

C’è un modo di automatizzare alcune operazioni per ottimizzare i risparmi energetici? Certo. In molti casi la tecnologia ci viene incontro. La domotica domestica e aziendale è spesso un’ottima soluzione per ottimizzare i consumi e per risparmiare in bolletta sul medio periodo.

 

Per risparmiare in bolletta: optare per una fonte alternativa

Un’altra soluzione interessante per risparmiare in bolletta si ottiene con un investimento un po’ più consistente: con l’installazione di pannelli fotovoltaici (o pannelli solari termici) per auto-produrre parte del proprio fabbisogno energetico.

Parlando di corrente elettrica: un impianto fotovoltaico da 3 kw installato sul tetto di casa al costo effettivo di 4 mila euro (con detrazioni fiscali) consente di produrre, occupando meno di 25 mq, almeno 3-4 mila kwh anno di energia pulita “a costo zero”. O meglio: al costo sostenuto per la realizzazione dell’impianto.

Si tratta, come per ogni investimento, di un esborso economico iniziale che viene recuperato nel giro di qualche anno, in base alle modalità di consumo: ipotizzando di autoconsumare il 100% della produzione la spesa si può recuperare in 5 anni portando un risparmio effettivo di oltre 600 euro l’anno per i successivi 15 anni.

Per vedere un piano economico di un impianto fotovoltaico clicca qui.

 

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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3 Commenti

  1. Paolo, il 31 Maggio 2014 ore 11:56

    Veramente molto interessante come articolo è aprezzo moltissimo certi consigli, ma come diretto interessato visto che commercializzo impianti fotovoltaici non vedo il motivo di buttare sul piatto di certe informazioni prezzi assurdi positivi o negativi sugl’impianti domestici! Già l’economia privata ha grosse difficoltà poi vi ci mettete anche voi a sparare prezzi a casaccio e chi ne dà le spese sono le aziende serie che operano nel settore!Qui menzionate 4000 euro per un impianto fotovoltaico domestico ma siete pro il prodotto asiatico oppure volete indirettamente fare pubblicità negativa sulle fonti rinnovabili? Se volete Realmente fare una giusta informazione costruttiva sii risparmi energetici evitate almeno di pubblicare prezzi a casaccio! Grazie

    • Alessandro F., il 3 Giugno 2014 ore 12:33

      Paolo, sono prezzi che si trovano in rete negli annunci pubblicitari e non solo.
      Ovviamente non possiamo verificare qualità ed eventuali costi aggiuntivi.
      .
      Comunque: se leggi bene c’è scritto: 4 mila euro “CON DETRAZIONI FISCALI”. Cioè: 4 mila è il prezzo EFFETTIVO considerando il 50% di detrazioni fiscali dopo 10 anni..

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