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Contatore Enel e autoconsumo fotovoltaico, come calcolarlo?

Ultimo aggiornamento: 19-06-2015
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Contatore Enel e autoconsumo da fotovoltaico, come calcolare il risparmio energetico procurato dal proprio impianto?

Con le attuali condizioni di installazione il maggior vantaggio del fotovoltaico è l’ autoconsumo: non sono più gli incentivi a ripagare l’impianto ed a garantire il ritorno economico dall’investimento, ma la capacità di utilizzare l’impianto fv per ridurre le bollette elettriche di Enel.

Più si autoproduce/autoconsuma la “propria energia”, più si ridurranno i prelievi di rete e più si avranno risparmi in bolletta. La quota di risparmio annuale potrà in qualche anno ammortizzare i costi di realizzazione dell’impianto e procurare ulteriori benefici economici nel tempo rimanente. Come calcolarlo? Non c’è nessun contatore, infatti, che misura l’autoconsumo. Come capire quanta è l’energia fotovoltaica effettivamente autoconsumata?

L’autoconsumo fotovoltaico si deduce da altre misurazioni.

Lo schema di installazione di qualsiasi impianto fotovoltaico prevede l’installazione di contatori Enel per conteggiare i kwh “in transito” da e per la propria rete domestica.

In particolare, gli strumenti che si hanno a disposizione per monitorare i risparmi, e la quantità di energia effettivamente autoconsumata, sono due:

  • il contatore Enel di produzione
  • il contatore Enel di scambio

Il primo contatore viene collegato “a monte”, subito dopo l’ inverter. Questo era utile, fino a qualche mese fa, per conteggiare tutta l’energia prodotta dall’impianto, ai fini degli incentivi. Oggi è utile per monitorare costantemente la quantità, in kwh, dell’energia complessivamente generata dal proprio impianto, a prescindere dall’utilizzo che ne viene fatto. Il contatore di produzione Gse viene dunque utilizzato per misurare la produzione effettiva dell’impianto fotovoltaico.

contatore enel autoconsumo fotovoltaico

Schema impianto fv in autoconsumo e relativi contatori enel

Il secondo contatore viene invece collegato “a valle”, prima del collegamento dell’impianto alla rete elettrica esterna. Questo secondo contatore, che è un contatore “bidirezionale”, misura tutti i flussi di elettricità in entrata ed in uscita dalla rete. Quando l’utenza preleva energia dalla rete, il contatore enel conteggia  i “prelievi di rete”; quando invece viene immessa energia in rete dal proprio impianto, il contatore misura le “immissioni in rete”. I nuovi contatori Enel hanno la possibilità di monitorare il passaggio di elettricità nelle diverse fasce orarie (F1, F2, F3), perchè in ogni fascia oraria l’energia ha un diverso prezzo di mercato e quindi differenti criteri di fatturazione. Leggi qui per ulteriori informazioni sulle fasce orarie dell’energia elettrica.

 

Dunque, come calcolare l’autoconsumo con il contatore Enel?

Non essendoci uno strumento ad hoc che misura l’autoconsumo, il dato si deduce per differenza con le informazioni che abbiamo a disposizione: energia immessa ed energia prelevata.

La quantità di kwh autoconsumati si ottiene con un semplice conteggio: energia prodotta dall’impianto fv meno energia immessa in rete. Questi due dati sono immediatamente rilevabili dai due contatori enel installati.

 

Esempio di calcolo dell’ autoconsumo partendo dai contatori

Se in un anno il mio impianto ha prodotto 3.500 kwh ed il contatore dell’energia immessa in rete riporta in totale 2.000 kwh in uscita dal proprio  impianto, l’autoconsumo è di 1.500 kwh (cioè: 3.500-2.000).
Questi 1.500 kwh sono quelli effettivamente risparmiati dalla bolletta elettrica (poi, con lo scambio sul posto, verrà rimborsata anche parte della bolletta elettrica). Se i miei consumi complessivi sono  di circa 5.000 kwh l’anno, l’autoconsumo è pari al 30%.

 

In estrema sisntesi:
Kwh autoconsumati = kwh prodotti – kwh immessi in rete

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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46 Commenti

  1. Giacomo, il 3 Ottobre 2020 ore 17:28

    Ciao,
    ho acquistato una casa con un impianto fotovoltaico da 4,56kW nel Modenese. L’impianto è entrato in funzione il 13/7/2013 e monitorando la produzione dell’ultimo anno e dell’intera vita riscontro una produzione (dall’inverter perchè poi ho solo un contatore bi-direzionale) pari a 3738kW/anno. Mi dicono che sia molto poco per un impianto di questa portata, in questa zona. è effettivamente così? se si quale potrebbe essere il problema?

    Grazie mille
    Giacomo

  2. Vincenzo, il 17 Agosto 2022 ore 17:07

    Ho l’uscita dal contatore di produzione collegato al quadro interno alla casa. Ho però anche un quadro esterno a cui ho collegato vari apparecchi, motori ecc.
    Il tutto (interno ed esterno) è poi collegato al contatore di scambio
    La domanda è: l’autoconsumo sarà solo per tutto ciò che ho collegato all’interno della casa o per tutto l’impianto?
    Grazie

  3. gipi, il 18 Agosto 2022 ore 20:22

    Ciao Vincenzo

    Tutto quello che risulta collegato sulla tua Rete Domestica, tra il Contatore di Produzione e il Contatore di Scambio, viene “trattato” allo stesso modo.

    NON ESISTE NESSUNISSIMO PROBLEMA : Il tuo Impianto è a posto. Qualsiasi cosa tu “attacchi”, dentro o fuori casa, è la stessa cosa e non fa nessuna differenza.

  4. Al, il 28 Dicembre 2023 ore 11:14

    Salve, ho ereditato un impianto fotovoltaico e ho alcuni dubbi sui contatori.
    Ci sono in totale 4 contatori, di cui due staccati. Il primo è attivo, si trova vicino all’inverter e ha il simbolo delle due frecce che dovrebbe indicarne la bidirezionalità ma ha anche un adesivo apposto che lo identifica come contatore di produzione. Primo dubbio dunque, è un contatore bidirezionale o di produzione?
    Accanto c’è un altro contatore, staccato, con un simbolo diverso (un pallino al termine di un trattino verticale).
    Ancora oltre c’è un altro contatore, a marchio e-distribuzione, staccato anche questo.
    E infine c’è il quarto contatore, sempre a marchio e-distribuzione e con il simbolo delle due frecce.
    È possibile che il primo contatore sia di produzione e quest’ultimo sia quello bidirezionale? È normale avere due contatori staccati?
    I bonifici del GSE arrivano regolarmente, ma vorrei avere la certezza che l’autoconsumo avvenga senza intoppi.
    Grazie a chi risponderà

  5. Gipi, il 5 Gennaio 2024 ore 12:06

    Ciao Al

    I 2 Contatori staccati avranno una storia alle spalle ma sicuramente non interessano dal punto di vista pratico.
    Rimangono sempre di proprietà della Società che li aveva installati a suo tempo (e-Distribuzione o altra) e presumibilmente nessuno verrà mai a ritirarli.
    Se proprio risultassero ingombrarti spazio che ti serve puoi anche smontarli e conservarli da parte per restituirli se qualcuno, molto improbabilmente, venisse a reclamarli.

    Gli altri 2 Contatori, che risultano allacciati, hanno sicuramente le funzioni che tu dici.

    Quello collegato anche alla Linea Esterna di ENEL : E’ il Contatore di SCAMBIO, quindi BIDIREZIONALE, che misura e registra l’Energia (kWh) che viene PRELEVATA dalla Rete separatamente da quella che viene IMMESSA in Rete.

    Quello vicino all’Inverter : E’ il Contatore di PRODUZIONE ed è BIDIREZIONALE anche lui.

    L’AUTOCONSUMO non può , per sua natura, avere “intoppi” poiché che non dipende dal più o meno buon funzionamento di Inverter o Contatori ma avviene “naturalmente” per il semplice collegamento dei conduttori tra loro (dei fili dell’Impianto).

    Ovviamente l’ AUTOCONSUMO (la sua entità in kWh giornalieri, mensili, annuali) dipende dal fatto che la casa sia abitata e qualcuno utilizzi Energia Elettrica durante il giorno quando il sole è presente.

    Per sapere con certezza l’entità dei valori di AUTOCONSUMO bisogna andare a leggere i dati su entrambi i Contatori e poi fare i conteggi matematici.

    Supponiamo di fare una lettura dei 2 Contatori al momento attuale e si potrà ricavare l’ammontare totale di AUTOCONSUMO maturato dal momento in cui l’Impianto è stato messo in funzione. :

    ESEMPIO :

    Contatore di Produzione “IMMISSIONI” : A1= 12578 ; A2= 4675 ; A3=4930 ; Totale produzione FV = 12578+4675+4930 = 22183 kWh

    Contatore di Scambio “IMMISSIONI” : A1= 10320 ; A2= 3467 ; A3=3650 ; Totale Immissioni in Rete 10320+3467+3650 = 17437 kWh

    Entità di AUTOCONSUMO maturata : Produzione FV 22183 – Immissioni in Rete 17437 = 4746 kWh

    Percentuale di AUTOCONSUMO rispetto al totale della PRODUZIONE FV : 100 / 22183 x 4746 = 21,39 %

    Il valore di Autoconsumo del 21,39 % è molto basso e indica che l’Impianto non viene utilizzato bene.
    Un buon (accorto) utilizzo di Impianto dovrebbe dare un risultato percentuale intorno al 30-35 %.

    Qualora si voglia valutare l’AUTOCONSUMO tra due periodi di tempo prestabiliti (giorno, settimana, mese, o altro) allora bisogna fare una prima lettura dei 2 Contatori quando si vuole e una seconda lettura una volta trascorso il tempo voluto.

    Elaborando i dati delle due successive letture e confrontandoli tra loro sarà possibile conoscere l’ammontare dell’AUTOCONSUMO che è stato maturato nel periodo in osservazione.

    Sta poi a te valutare se i dati di AUTOCONSUMO risultano adeguati in funzione del tuo stile di vita casalingo.

    Per esempio, se la casa è disabitata, allora l’autoconsumo sarà prossimo a zero.
    Se, a casa, durante il giorno non c’è nessuno, e magari ci sono anche molte assenze nei fine settimana e nei periodi delle festività e ferie allora sarà già molto se l’Autoconsumo Annuo potrà raggiunger il 20% della Produzione FV su base annua.

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