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Come calcolare la dimensione di un impianto fotovoltaico

Ultimo aggiornamento: 09-10-2013
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Non tutti gli impianti fotovoltaici sono uguali, come non sono uguali i fabbisogni energetici delle diverse realtà dove viene utilizzata energia. Le modalità di consumo differiscono da un caso all’altro e tenere conto di questa variabile è importante per scegliere la giusta dimensione dell’impianto fotovoltaico e la giusta soluzione di installazione.

La richiesta di elettricità, in termini di quantità ed in termini di fasce orarie di utilizzo, può essere molto differente a seconda che si tratti di un piccolo impianto domestico, di un medio impianto aziendale o di un grande impianto commerciale.

Per calcolare la giusta dimensione di un impianto fotovoltaico ci si dovrà prima di tutto chiedere per cosa lo si installa.

Lo si installa prevalentemente per l’autoconsumo o per produrre e vendere energia in rete? In base alla risposta a questa domanda la dimensione dell’impianto potrà essere più o meno proporzionale ai propri consumi.

Se l’impianto viene realizzato prevalentemente per far fronte ai propri bisogni energetici allora converrà dimensionare l’impianto in modo da garantire una produzione di poco superiore ai propri consumi annuali. In questo modo si avrà il miglior rapporto costi-benefici (se guardiamo solo ai benefici in “valore assoluto”, ovviamente, più un impianto sarà grande più procurerà introiti economici).

La giusta dimensione di un impianto fotovoltaico domestico sarà proporzionale ai consumi annuali della casa a cui è asservito, alla zona di installazione (nord, centro o sud Italia) e ad altri criteri specifici quali: orientamento ed inclinazione dei moduli, ombreggiamenti, esposizione, ecc..

calcolare dimensione impianto fotovoltaico

Se ho consumi pari a 2.500 kwh/anno e vivo in una zona che produce mediamente 1.200 kwh/anno un impianto da 3 Kw sarà sufficiente a coprire il mio fabbisogno per intero e ad avere una buona quantità di energia immessa in rete che mi aiuterà ad ammortizzare meglio i costi di realizzazione dell’impianto. Non tutti i Kw consumati saranno prodotti dal mio impianto, però la quantità di energia prodotta dall’impianto verrà in parte autoconsumata immediatamente ed in parte immessa nella rete elettrica e valorizzata dallo scambio sul posto o dal ritiro dedicato (il ritiro dedicato è la vendita dell’energia al gestore elettrico).

Per approfondimenti sullo scambio sul posto leggi qui.

Per leggere cosa è il ritiro dedicato leggi qui.

In linea generale lo scambio sul posto conviene di più se i propri consumi sono vicini alla produzione stimata dell’impianto fotovoltaico.
Conviene invece il ritiro dedicato (cioè la vendita di energia al gestore di rete) se  la dimensione dell’impianto fotovoltaico permette una produzione di molto maggiore rispetto al proprio fabbisogno.

Per gli impianti domestici al servizio di una famiglia di 3-5 persone conviene mettere un impianto da 3 a 6 Kw (in regime di scambio sul posto). Se si vuole realizzare un impianto di taglia superiore si potrà valutare con l’installatore l’opzione del ritiro dedicato (cioè di vendita con “prezzi minimi garantiti”).

Regola generale è che più i carichi sono distribuiti in maniera costante durante la giornata o la settimana, più l’energia solare prodotta dal proprio impianto fotovoltaico sarà facilmente sfruttabile attraverso l’autoconsumo. Tutta l’energia che si riesce ad autoconsumare sul momento è sempre  fonte di risparmio per l’utente.

In linea di massima è buona norma operare affinchè la dimensione dell’impianto fotovoltaico, il fabbisogno di energia dell’utente e la distribuzione dei carichi siano e rimangano nel tempo tra loro proporzionati.

Per leggere il post sulla dimensione dei pannelli fotovoltaici leggi qui.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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