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Buone prassi: stamperia da 305 mila Kwh di fotovoltaico a Como

Ultimo aggiornamento: 10-10-2012

In questo articolo un altro esempio di buone pratiche energetiche messe in campo questa volta da una grande stamperia di Como: la  Stamperia di Lipomo s.p.a., azienda che per i macchinari utilizzati si configura come azienda decisamente energivora.

 

Dall’ eternit al fotovoltaico attraverso il taglio dei costi energetici

Si è trattato nello specifico di una bonifica da eternit e di una installazione di un impianto fotovoltaico su tetto da ben 328 Kw di potenza di picco, utilizzando sia pannelli fotovoltaici monocristallini sia pannelli a film sottile.

L’installazione è stata realizzata da Aba Impianti, ditta italiana operante nel campo delle energie rinnovabili ed eco-sostenibili, per abbattere gli elevati costi energetici della grande azienda energivora.

La Stamperia di Lipomo S.p.A. è una storica impresa tessile comasca (con sede a Lipomo, appunto) attiva da più di 4 decenni nel settore tessile, come stamperia e finissaggio per conto terzi. Si tratta quindi di una stamperia tessile che, in quanto tale, fa uso di macchinari particolarmente energivori.

Per le sue caratteristiche produttive e per i macchinari utilizzati l’azienda ha sempre avuto elevati costi energetici ed ha così deciso di individuare una soluzione per abbattere i costi energetici: installare un impianto fotovoltaico sui circa 4 mila metri quadrati di tetto a disposizione.

Impianto fotovoltaico su stamperia tessile di Lipomo (Como) - 1

Impianto fotovoltaico su stamperia tessile di Lipomo (Como) – 1

Essendo una stamperia “d’epoca”, però, ci si è resi conto in itinere che il tetto conteneva eternit. Si è quindi prospettata la necessità di bonificare e smaltire i circa 4.000 metri quadrati di eternit sopra il tetto, prima di procedere con la realizzazione dell’impianto fotovoltaico.

La necessaria bonifica del tetto è stata effettuata ad opera della Società Cooperativa E.Co. Il direttore tecnico ha espresso a tal proposito:

“Abbiamo smalitito circa 4.000 mq. di eternit in una scala da 1 a 10, la pericolosità a livello ambientale era di livello 8, perché a causa dello stato di degrado delle lastre, poteva esserci un facile rilascio delle fibre.”

La bonifica del tetto dall’eternit e la sua sostituzione con pannelli fotovoltaici ha permesso di percepire, da parte del titolare dell’impianto, maggiorazioni tariffarie degli incentivi, sfruttando il premio incentivante del quarto conto energia fotovoltaico (terminato il 27 agosto 2012).

 

L’ impianto fotovoltaico in numeri

Impianto fotovoltaico su stamperia tessile di Lipomo (Como) - 2

Impianto fotovoltaico su stamperia tessile di Lipomo (Como) – 2

– Potenza di picco: 328 Kw

– Tipo di pannelli utilizzati: in silicio policristallino e a film sottile (First solar). Questa soluzione “ibrida” permette all’impianto il massimo rendimento possibile in ogni condizione atmosferica e di irraggiamento. Il film sottile, infatti, ha il pregio di produrre bene anche in condizioni di scarso irraggiamento o con inclinazione e orientamento dei moduli non ottimali.

– Superficie netta occupata dai moduli fotovoltaici: 2.500 metri quadrati

– Numero pannelli utilizzati: 721 policristallini (da 245 Watt) e 1.794 a film sottile (da 82,5 watt)

– Numero inverter utilizzati: 20

– Data di allacciamento impianto in rete: 20 agosto 2012, rientrando nel regime di incentivazione del quarto conto energia (attivo fino al 27 agosto).

– Produzione annua prevista: 305.000 Kwh/anno

– Risparmio energetico previsto: 20%

 

Ulteriori risparmi energetici, ed ulteriori risparmi economici in bolletta, sono raggiungibili da parte della stamperia rinnovando il sistema di illuminazione con soluzioni a LED e rinnovando il sistema di riscaldamento con soluzioni a maggiore risparmio energetico (recuperando per esempio il calore residuo del funzionamento dei macchinari).

 

 

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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