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Microgenerazione distribuita : soluzione per un futuro rinnovabile ?

Ultimo aggiornamento: 11-03-2011
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Nell’articolo su Rifkin e la rete intelligente per lo scambio di energia prodotta da fotovoltaico e fonti rinnovabili abbiamo visto come può essere possibile utilizzare le fonti rinnovabili per creare una sorta di rete intelligente tecnologicamente avanzata in grado di valorizzare le singole micro-produzioni da fonti rinnovabili (ad opera di piccole e medie imprese, ma anche di privati cittadini) per far fronte all’autoconsumo immediato, da un lato, e, dall’altro lato, alla produzione di stock di energia da utilizzare nel momento in cui le fonti rinnovabili non producono (ad es. quando il sole non c’è o quando il vento non fa girare le pale eoliche). Questo potrebbe avvenire, ad es., producendo idrogeno, attraverso fonti rinnovabili, da stoccare, trasportare e utilizzare come combustibile a impatto zero.

La soluzione, chiamata anche inter grid, potrebbe essere accompagnata ad un grande sviluppo della microgenerazione distribuita attraverso la creazione di tanti punti di produzione di energia distribuiti e tecnologicamente coordinati sul territorio.

Ancora agli esordi, la microgenerazione distribuita rappresenta una possibile risposta alla produzione di energia eco-compatibile ed all’abbattimento di emissioni di Co2 nell’ambiente.

Il dibattito sulla cogenerazione distribuita rappresenta oggi una questione chiave dell’approvvigionamento energetico e per le potenziali prospettive di sviluppo delle produzioni energetiche eco-sostenibili.

Non si parla, qui, di solo fotovoltaico, ma anche di tutte le altre tecnologie energetiche che sfruttano le fonti naturali e rinnovabili di energia: mini idroelettrico, mini eolico, o ancora le biomasse (che individuano il loro potenziale negli scarti vegetali) o il geotermico.

Quali i vantaggi della microgenerazione distribuita

I vantaggi di questa prospettiva sono abbastanza evidenti, soprattutto per i singoli utenti / produttori , ma non solo:

  • i piccoli impianti distribuiti hanno un ridotto impatto ambientale ed “estetico” e non rappresentano un consumo di territorio in quanto, necessitando di spazi ridotti, possono essere realizzati “su” o “in corrispondenza di” singoli edifici o spazi ristretti.
  • realizzati su singole utenze, sono finalizzati in prima battuta all’autoconsumo . Hanno quindi il vantaggio di non caricare le reti elettriche di trasmissione. Da qui ne derivano anche significativi vantaggi economici: ad es, per quanto riguarda il fotovoltaico ma non solo, l’autoconsumo istantaneo ha il vantaggio economico di bypassare i costi di rete, di trasmissione e di distribuzione (alias, la “quota servizi” della bolletta elettrica) producendo un sensibile guadagno indiretto sull’energia autoprodotta e istantaneamente autoconsumata.
  • altro vantaggio economico, derivante direttamente dal meccanismo dell’ autoproduzione / autoconsumo, è la “auto-salvaguardia” dall’aumento dei prezzi dell’energia per i prossimi anni, è questa un’altra forma di guadagno indiretto
  • oltre ai vantaggi economici, la prossimità tra produzione e consumo, permette di avere minori dispersioni, ovvero minori perdite di trasmissione sull’energia prodotta e quindi anche maggiore efficienza energetica
  • non meno importante è, infine, la possibilità di sfruttare direttamente l’energia termica prodotta dai generatori (ad es. per il mini-idroelettrico), o l’energia termica producibile sui “tetti solari”. Vista la vicinanza tra la produzione di energia ed il consumo, risulta più agevole sfruttare sistemi di cogenerazione per trasmettere il calore residuo (o creato) direttamente alle utenze limitrofe.



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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