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Il fotovoltaico off-shore

Ultimo aggiornamento: 01-07-2012
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Dopo il boom nella realizzazione di impianti di produzione di energia da fonte solare (fotovoltaico), con l’imminente approvazione in Italia del quinto conto energia si è determinata una drastica riduzione nella realizzazione classica di detti impianti, in particolare su terreno.

La tecnologia però non si è fermata e si è giunti alla realizzazione di impianti fotovoltaici denominati “off shore” o galleggianti, realizzati su superfici d’acqua (mare, laghi, bacini artificiali, stagni).

Il vantaggio principale è dato dalla possibilità di realizzare impianti, anche di grande potenza, potendo utilizzare superfici orizzontali molto vaste, senza sottrarre aree alla terraferma.

Anche un impianto fotovoltaico per applicazioni off shore deve essere composto dalle tre parti fondamentali quali il campo fotovoltaico  in senso stretto, il quadro di regolazione e di controllo, le batteria di backup. Essendo realizzati su specchi d’acqua è necessario che tutta la componentistica sia di primissima scelta e realizzata con materiali più resistenti all’ossidazione di quelli per un comune impianto fotovoltaico.

fotovoltaico off-shore

Fotovoltaico off-shore

Il supporto di galleggiamento all‘impianto fotovoltaico, che permette ai tecnici di ispezionare l’intero impianto e di effettuarne la corretta manutenzione, è realizzato con galleggianti in polietilene ad alta densità, resistenti a temperature comprese tra i -55 e i + 75 °C, ai raggi UV, con capacità di galleggiamento superiore a 300 kg/mq, uniti a mezzo di telai in acciaio inox, a formare strisce continue ortogonali tra di loro. I telai di sostegno dei moduli fotovoltaici sono anch’essi realizzati in acciaio inox e forniscono il supporto per la giusta inclinazione dei moduli.

Già dal 2009 in Italia, e primo in Europa, è stato dato l’avvio alla realizzazione del primo modulo galleggiante grazie all’intraprendenza della ENARDAIET s.r.l. che, a Solarolo (RA), è riuscita a mettere in funzione un impianto del diametro di circa 25 m utilizzando lo specchio d’acqua adiacente alla Centrale del consorzio per il canale Emiliano-Romagnolo. Tale intervento ha quindi permesso la produzione di energia da fonte rinnovabile senza togliere spazi alle coltivazioni e riducendo al contempo l’evaporazione naturale all’interno del bacino.

Un impianto simile è stato riproposto  per essere realizzato ad Avetrana (TA).

Negli Stati Uniti d’America, in California, la FAR NIENTE WINERY, imponente azienda vitivinicola, ha soddisfatto le proprie esigenze energetiche dal 2008 posizionando mille pannelli fotovoltaici nel proprio bacino artificiale, dal quale attinge l’acqua per l’irrigazione, senza sottrarre terreno ai vigneti.

Negli Emirati Arabi Uniti è stata realizzata una struttura innovativa che, ricoprendo interamente con pannelli fotovoltaici un’isola, alta circa 20 m sul livello del mare e del diametro di circa un chilometro, è in grado di produrre 2,2 GWh all’anno di energia pulita. L’intero impianto è in grado di orientarsi, grazie alla presenza di numerosi motori, per avere sempre la migliore esposizione all’irragiamento solare.

Sono inoltre stati messi a punto e realizzati impianti fotovoltaicioff shore” direttamente nelle piattaforme petrolifere. Questa applicazione consente l’utilizzo di tutte le superfici strutturali che non interferiscono con la normale attività estrattiva e consentono la produzione di energia pulita sufficiente alla autogestione delle stesse piattaforme. Ove queste sono situate a distanze non eccessive dalla costa, è attuabile l’immissione in rete dell’energia in esubero prodotta. Quest’applicazione consente un minore utilizzo di gruppi elettrogeni o centrali di produzione di energia da fonti fossili, con un indubbio risvolto positivo sull’ambiente.



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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