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Impianto fotovoltaico con batterie più grande al mondo

Ultimo aggiornamento: 21-01-2014

Ingeteam si è aggiudicata la realizzazione dell’impianto fotovoltaico con batterie più grande al mondo. Si tratterà di una mega installazione fotovoltaica, 9 megawatt di potenza di picco, in grado di produrre energia pulita per oltre 13 mila persone a “La Reunion” un’isola francese dell’Oceano Indiano.

Perchè il progetto è unico nel suo genere? Perchè è l’unico impianto al mondo di queste dimensioni che sarà dotato di un sistema di accumulo con batterie per stoccare parte dell’energia prodotta. Il progetto darà vita all’impianto fotovoltaico con batterie più grande al mondo.

Perchè “con batterie“? Il motivo è semplice: un impianto fotovoltaico con batterie ha il vantaggio di produrre tanta energia pulita nelle ore di luce, ma ha lo svantaggio che, quando il sole tramonta, non è più in grado di fornire elettricità fino al ritorno del sole. L’energia è prodotta e distribuita “in tempo reale”. Gli abitanti, però, hanno bisogno di elettricità sempre: di giorno come di notte. Per questo motivo, per sfruttare l’energia pulita del fotovoltaico di giorno come di notte, bisogna utilizzare delle batterie di accumulo che raccolgano il surplus di giorno e lo mettano a disposizione di notte o quando il fotovoltaico non produce abbastanza.

Se fino ad oggi gli impianti venivano realizzati per lo più con la classica “conformazione” di allaccio alla rete, oggi si inizia a pensare al fotovoltaico come fonte energetica autonoma, distaccata dalla rete, che sia in grado di rifornire in autonomia intere aree grazie alla propria capacità di accumulare l’energia in eccesso di giorno per renderla disponibile su un più lungo periodo. Queste soluzioni iniziano a farsi strada efficacemente soprattutto in luoghi remoti dove è difficile, o troppo costoso, portare la rete elettrica nazionale. In queste situazioni è spesso più conveniente creare una piccola centrale elettrica “autonoma”, in grado di garantire in toto l’autonomia energetica di un’intera area. Questo è possibile realizzando a fianco all’impianto fotovoltaico un sistema di accumulo con batterie.

impianto fotovoltaico con batterie piu grande al mondo

In questo caso il sistema di accumulo con batterie, fornito dalla multinazionale Ingeteam, avrà una capacità di accumulo di 9 Megawattora di elettricità da utilizzare nei momenti in cui l’impianto non sarà produttivo. In questo modo si garantirà l’approvvigionamento elettrico continuo sull’intera giornata, 365 giorni l’anno, costituendo di per sè una rete elettrica autonoma.

L’impianto fotovoltaico con batterie, il più grande al mondo, sarà realizzato nell’isola dell’Oceano Indiano La Réunion, avrà una capacità produttiva equivalente al consumo medio di 13.500 persone, circa 4.000 famiglie.

Il progetto verrà realizzato grazie ad un accordo firmato in collaborazione con SAFT e Corex Solar, un contratto multimilionario per la fornitura del più grande impianto fotovoltaico con batterie per l’accumulo di energia alla CRE (Commissione per il Regolamento dell’Energia francese).

Per quanto riguarda il sistema di accumulo con batterie, Ingeteam sarà responsabile della fornitura dei sistemi di elettronica di potenza, del sistema di gestione dell’energia EMS (Energy Management System), dell’ACC (Advanced Automation Controller) dell’impianto, delle apparecchiature di media-tensione, dell’installazione e della messa in servizio.
Avrà inoltre un contratto di Operation & Maintenance che garantirà la disponibilità e le prestazioni del sistema di accumulo di 9 mila kilowattora.

 

Perchè l’ impianto fotovoltaico con batterie è adatto a questa situazione

Il sistema di storage tramite batterie, sistema asservito all’impianto fotovoltaico, è adatto in situazioni con reti deboli o assenti, come è nel caso dell’isola “La Réunion“, piccola isola dell’oceano indiano. Questa soluzione permette una maggiore integrazione tra rinnovabili e utenze e permette una migliore gestione del sistema elettrico grazie alla fornitura di una potenza elettrica stabile e soprattutto prevedibile, indipendentemente dall’intermittenza della fonte fotovoltaica. Con un adeguato sistema di storage, infatti, si riducono al minimo le deviazioni rispetto alla potenza pianificata.

In questo senso, il sistema di monitoraggio e controllo è l’elemento chiave per garantire una gestione efficace dei flussi di energia all’interno del sistema e verso la rete, secondo rigorose specifiche tecniche. Con il sistema di accumulo le deviazioni in produzione diventano ininfluenti e permetteranno uno sfruttamento stabile del sistema per garantire un ritorno sull’investimento in linea con gli obiettivi prefissati.

 

Altri grandi impianti fotovoltaici con batterie

Questo nuovo progetto si aggiunge all’impianto fotovoltaico con batterie da 1MW di potenza e 3 MWh di accumulo con batterie agli Ioni di Litio di SAFT, avviato nel corso del 2013 a Gran Canaria (Spagna), e al progetto con super condensatori da 4MW/6s avviato nel 2013 a La Palma (Spagna), per minimizzare la perdita di capacità di generazione ed evitare black-out.

 

L’impianto di Bardzour fa parte dell’universo delle “Smart Grids”, reti elettriche “intelligenti” che permettono una gestione ottimale e avanzata dell’energia elettrica disponibile e prodotta da fonti rinnovabili.

Per ulteriori informazioni sulle smart grid leggi qui.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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7 Commenti

  1. pinnavaia giuseppe, il 21 Gennaio 2014 ore 17:26

    A dir poco: perplesso

  2. giuseppe rosario pinnavaia, il 21 Marzo 2017 ore 12:36

    Se dovessi avere uno stoccaggio di aria compressa alla pressione di 200 at occorrerà un tank che dovrà avere uh volume pari a 180 dmc/kW/h mentre, adoperando degli accumuli elettrochimici i vari volumi e pesi corrispondono quanto si ri riporta qui di seguito:

    – un accumulatore al piombo il rapporto kg/kWh = 20,
    ” dmc/kWh = 20,

    – ” biossido di titanio kg/kWh = 3,80,
    dmc/kWh = 2,35

    – ” Microsfere di Sn kg/kWh = 0,83
    dmc/ kWh =0,50,

    – ” nano tubi di carbonio kg/kWh = 0,77
    dmc/kWh = 0,46

    – ” sinterizzato in lega metallica non soggetta a divulgazione per studi in corso
    kg/kWh = 0,42
    dmc/kWh= 0,26
    Nota: gli ultimi tre accumulatori sono batterie a ioni litio; lo Stagno, Carbonio, lega metallica riguardano la natura dell’anodo.

    Se ora dovessimo erogare energia elettrica dal tank interrato spazio occupato inesistente) con aria compressa a 200 at, occorrerà avere una turbina a gas con relativo generatore elettrico ed inoltre occorrerà considerare che il compressore azionato dalla turbina a vapore (vapore saturo secco a 375°C) generato dai concentratori parabolici solari posti in verticale ed assemblati su di una zattera galleggiante per inseguire il sole in orizzontale per resa = 41%,teoricamente 1 mq di concentratori solari daranno una quantità di energia elettrica giornaliera pari a 0,7 kW x 5 x 0,41= 1,435 kWh giornalira per che per resa della turbina ad aria con il generatore diverrà pari 0,71 x 1,435 = 1,02 kWh giorno.
    Consideriamo ora quale potrà essere l’energia elettrica giornaliera di 1 mq di pannello fotovoltaico considerando che la resa del generatore dopo 1 anno sarà pari al 90% che la resa dell’accumulo elettrochimico sarà pari al 88%, che la resa per trasformare l’energia elettrica secondo quanto richiesto dall’Utenza avrà una rsa dell’82” = resa finale 0,65% che darà un valore di energia unitaria giornaliera pari a 0,65 x 0,1 W X 5 = 0,325 kWh giorno contro il mio processo di valore pari a 1,02 kWh giorno.
    Ritorno a confermare nuovamente che, nonostante l’accumulo ad aria particolarmente mastodontico il sistema fotovoltaico non mi convince rispetto a quanto ideato per: accumulo ad aria interrato, per vita accumulo infinita, per costi estremamente competitivi.
    Attendo un parere contrario al mio.

    • gipi, il 22 Marzo 2017 ore 21:09

      Ciao Giuseppe R. P.

      Sono rimasto incuriosito e perplesso ma soprattutto frastornato dalla tua visione/esposizione di possibili confronti tra vari sistemi con i quali produrre energia elettrica in modo più conveniente.

      Senza offesa : Sarà mica un nuovo “Motore Schietti” riveduto e abbellito (vedere “motore Schietti” su Internet).

      Forse a causa della forma di “esposizione” da te usata, o della mia incapacità tecnica di seguire il filo del tuo discorso, riesco solo a percepire che tu sostieni un tuo Procedimento di Generazione di Energia Elettrica.
      Il tutto a partire da un “BOMBOLONE DA 180 lt (ovvero dm3)PIENO DI ARIA COMPRESSA A 200 Atm (ovvero Bar o Kg/cm2 che dir si voglia) che, ad esaurimento di tutta l’aria contenuta nel “bombolone”, ti restituirebbe 1,02 kWh in forma di Energia Elettrica.

      Tutti i passaggi tecnici che tu elenchi per arrivare ad ottenere il risultato finale francamente mi risultano incomprensibili nella loro concatenazione e nella loro funzione specifica.

      Per eliminarti alcuni possibili dubbi sulle mie conoscenze tecniche generali e sulle mie capacità di calcolo nelle Trasformazioni Energetiche ti posso dire che me la sono sempre cavata più che onorevolmente (molto meglio di tantissimi Ingegneri che ho avuto la (s)ventura di incontrare sul lavoro).

      Se ritieni precisa meglio almeno il tuo PROGETTO (Bombolone e soprattutto quello che viene dopo.
      Per il momento, non avendo capito, non saprei che dire.
      Se riuscirò a capirne abbastanza allora forse potrò avanzare qualche considerazione personale.

      Ciao

  3. giuseppe rosario pinnavaia, il 8 Giugno 2018 ore 12:41

    Non so proprio cosa dire
    Se devo fare 4 calcolini per dimostrare che con un bombolone (così come Vossia dice) da 180 dm cubici corrispondono ad 1kWh, posso anche farlo ma, è un compitino da seconda media superiore.
    Se poi il sistema lo vuol chiamare motore Schietti faccia pure (io sono cosi ignorante e sprovveduto che non so chi sia questo benedetto Schietti) Quello che ho riferito posso praticamente tradurlo nel modo seguente: il bombolone (considero un esempio a caso) da 0,5 di altezza e di diametro = 0,68 m contenete aria compressa a 200 bar, tenendo presente l’efficienza di una turbina a gas e l’efficienza di un generatore elettrico è in grado di tenere illuminati 13 lampadine da 50 W per il tempo di 1 ora.

  4. gipi, il 12 Giugno 2018 ore 21:20

    Ciao Giuseppe Rosario Pinnavaia

    Qui sul Sito siamo tutti uguali e non esistono riverenze formali (ne reali ne retoriche).

    Per il “Motore Schietti” (nelle sue varie versioni) : E’ una tappa fondamentale che non può mancare nelle conoscenze di base di tutti gli Inventori delle Nuove Frontiere Energetiche. Vai su Google e cerca “motore schietti” (come già ti avevo indicato).

    Comunque, dopo quasi 15 mesi, la tua risposta avrebbe potuto essere almeno un pochino più articolata, invece di continuare con le semplici asserzioni.

    Magari presentando qualche semplice calcoletto (anche da Seconda Liceo Scientifico) potresti facilitare la comprensione di quanto tu asserisci.

    Una domandina facile : Quanta Energia ci vuole per comprimere aria a 200 bar nel bombolone da 180 lt ? (le dimensioni meccaniche del bombolone non hanno importanza, quello che importa è solo il volume …… )

    Quando avrai risposto alla domanda di cui sopra allora prova a calcolare il rendimento del tuo Sistema dato che tu asserisci di poter tenere accese per 1 ora 13 lampadine da 50 W che, a mia conoscenza, fanno 650 Wh (0,65 kWh) del valore attuale di circa 0,13 € in Bolletta.

    Ciao

  5. giuseppe rosario, il 23 Giugno 2018 ore 15:50

    Se desidera saperne di più, vada su Google e prenda visione, cliccando giuseppe rosario pinnavaia, dei 2 primi steps del piano Marshall.
    Saluti

    • gipi, il 25 Giugno 2018 ore 19:01

      Ciao Giuseppe Rosario Pinnavaia

      Ho seguito la tua indicazione e ho visto !!!!

      Referenze da far impallidire Leonardo (da Vinci) e attivismo tanto encomiabile quanto misconosciuto.

      Comunque tra colleghi (anziani Periti Industriali) ci si potrebbe anche dare del “Tu” e magari potresti anche passare qualche calcolo di basso livello come quello che ti avevo richiesto.

      Per i tuo Piano Marshall (in vari step) ho avuto difficoltà a reperire le notizie seguendo le tue indicazioni di ricerca.
      Comunque, da vari accenni che sono riuscito a rintracciare, mi pare sulla solita linea “Vi dico io come si può salvare tecnicamente il mondo”.

      Alla fine, dunque, mi sembra che con il mio rimando al “Motore Schietti” (del Sig. Domenico Schietti) non ero andato troppo fuori linea.

      Bisogna senz’altro riconoscere che le tue argomentazioni sono sicuramente su un piano tecnico assolutamente superiore, il che le rende verosimilmente realizzabili.

      Purtroppo il “verosimile”, in questo mondo, non è anche il Vero.

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