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Fotovoltaico , le proposte per salvare i posti di lavoro

Ultimo aggiornamento: 07-06-2012
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Con l’entrata in vigore del quinto conto energia fotovoltaico la corsa alle energie rinnovabili da fonte solare subisce un nuovo assetto che rischia di porre un blocco alle prospettive di sviluppo delle aziende del settore. Molte aziende del fotovoltaico negli ultimi anni hanno investito molto e vedono ora il rischio di un periodo di incertezza che le porterà alla drastica riduzione delle commesse con immancabili ripercussioni anche in termini di  riduzione dei posti di lavoro.

Il Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiano ha lanciato l’allarme e ha inviato al Governo nazionale e a tutte le Regioni un elenco di proposte migliorative riguardanti il testo del quinto conto energia che consentano di rendere meno pesanti e devastanti le conseguenze della riduzione dell’ incentivazione per impianti fotovoltaici.

Appare evidente come un conto energia concepito come è stato concepito il 5°, nella bozza redatta dal Ministero dello Sviluppo Economico, determinerebbe la destabilizzazione totale dell’intero comparto a causa del suo contenuto eccessivamente restrittivo per l’ ulteriore sviluppo del mercato del fotovoltaico. Il rischio paventato è peraltro anche quello di bloccare la ricerca di soluzioni innovative necessarie per l’abbassamento ulteriore dei costi delle tecnologie, peraltro già ridotti considerevolmente sul mercato del settore. L’ulteriore solare fotovoltaicoabbassamento dei prezzi consentirebbe una migliore integrazione degli impianti fotovoltaici nel panorama energetico da fonti rinnovabili a livello nazionale.  Così come già accaduto nel 2011, le banche hanno già remore sui finanziamenti in erogazione ed alcuni investitori stanno rivedendo i propri piani di business: questo significa porre nuovamente in serio pericolo migliaia di posti di lavoro e bloccare centinaia di milioni di euro di investimenti su piccoli e grandi progetti energetici da fonti rinnovabili.

Le proposte del GIFI/ANIE consistono in una serie di migliorie da apportare al 5° conto energia, già condivise con la base associativa, aventi lo scopo unico di garantire continuità ad un mercato, quello degli impianti fotovoltaici, che negli ultimi 18 mesi ha subito notevoli restrizioni dovute alle modifiche apportate ai meccanismi di incentivazione, i vari conti energia, sempre meno remunerativi e sempre più vincolanti.

In particolare, al fine di evitare il blocco del settore, il GIFI/ANIE ha proposto l’innalzamento del budget indicativo di incentivazione da 6 a 7 miliardi di €/anno. L’attuale bozza infatti prevede l’ incentivazione per il fotovoltaico in seguito al raggiungimento di un costo indicativo cumulato annuo degli incentivi di 6 miliardi di euro l’anno.

Il Gifi propone inoltre di posticipare al 1° settembre 2012 la data di entrata in vigore del 5° Conto Energia e di tutelare gli investimenti avviati per i grandi impianti in corso di costruzione e/o già connessi, ma non a registro, e per gli impianti iscritti a registro che non hanno comunicato la fine lavori.

Per il Gifi infine è prioritaria l’individuazione di opportune forme di incentivazione a sostegno e sviluppo dell’industria nazionale.

In conclusione il GIFI/ANIE ribadisce che l’approvazione, senza che vengano apportate modifiche, dell’attuale bozza del quinto conto energia , equivale principalmente a vanificare gli oltre 5,6 miliardi di euro annui, già impegnati per i prossimi 20 anni e secondariamente, ma non meno importante, a mettere in discussione la sopravvivenza stessa delle aziende italiane del settore e della filiera.

In definitiva è auspicabile per la rappresentante delle associazioni del settore  che il Governo italiano e le Regioni recepiscano le modifiche proposte al nuovo conto energia e permettano all’industria nazionale di continuare a creare benefici economici, ambientali e sociali per il Sistema Paese.



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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