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Il costo di un impianto fotovoltaico: quanto al kw?

Ultimo aggiornamento: 03-05-2017
Voto:4/5 (7724 voti)

Produrre energia col proprio tetto. Per mettere il fotovoltaico il costo è ancora l’ostacolo principale? Non più, a meno che non si voglia mettere un sistema di accumulo che, pur permettendo un maggiore risparmio sulle bollette elettriche, ha costi ancora un po’ elevati (se vuoi sapere subito il costo dei sistemi di accumulo vai direttamente al penultimo capitolo). Nonostante ciò possiamo affermare con una certa sicurezza che sfruttando le detrazioni fiscali l’operazione è conveniente anche installando accumulatori di ultima generazione al servizio del nostro impianto.

Questo è vero, non tanto per le attività produttive e commerciali, che già concentrano i loro consumi di giorno sfruttando il fotovoltaico, ma soprattutto per case e condomini che, per loro “natura”, tendono a consumare maggiore elettricità nelle ore serali, quando il fotovoltaico produce meno. E’ proprio in queste ore, infatti, che gli accumulatori “entrano in gioco” rendendo disponibile l’energia prodotta e accumulata durante il giorno. Quanto costa il fotovoltaico al kw? Il kw (chilowatt), o meglio il kWp (chilowatt di picco) è la potenza elettrica generabile da un impianto alle condizioni ottimali di produzione. Di fatto il kW indica il dimensionamento dell’impianto ed è un indicatore di quanta energia elettrica potrà produrre (misurata in kwh).
costo impianto fotovoltaico al kw

Il costo per kw installato

Il costo di un impianto fotovoltaico è calato molto negli ultimi anni. Oggi in Italia il prezzo non è più paragonabile a quello che era solo pochi anni fa: si è passati da più di 7 mila euro al kw “chiavi in mano” di 7-8 anni fa a meno di 2 mila euro/kw per un piccolo impianto fotovoltaico al servizio di casa. Impianti di taglia maggiore, in proporzione, tendono a costare ancora meno. Sul segmento residenziale diverse installazioni “chiavi in mano” raggiungono (perlomeno “sulla carta”) prezzi anche inferiori ai 1.800 €/kw. Sul segmento industriale, diciamo dai 20 kW in sù, i prezzi unitari scendono e possono arrivare, per i grandi impianti, fino alla metà del prezzo del residenziale. In ogni caso: il costo del fotovoltaico si è ridotto di quasi due terzi in otto anni anche per via della forte concorrenza asiatica (ma non solo) sul prezzo dei pannelli fotovoltaici e degli inverter. Il prezzo è in continuo ribasso sul mercato internazionale, anche per via di una certa “ciclica” overcapacity di moduli e inverter (che significa: “sovrapproduzione”).

Per realizzare il proprio impianto fotovoltaico domestico sul tetto di casa, un impianto “standard” da 3 kw di potenza, circa 12 pannelli e 25 metri quadrati di tetto, oggi è sufficiente sborsare circa 6 mila euro + IVA per una installazione completa “chiavi in mano”: meno di quanto una famiglia possa spendere per una macchina o per una piccola ristrutturazione in casa.

 

Da cosa dipende la convenienza del fotovoltaico, non solo il costo al kw

Finchè ci sono le detrazioni fiscali 50%, che anche per questo anno sono state prorogate, dubbi non ce ne sono: il fotovoltaico conviene, anche se abbinato ad un piccolo sistema di accumulo al Litio integrato nell’inverter (tipo questo della Tesla). Sfruttando autoconsumo, accumulo e scambio sul posto, in 20 anni si riesce a risparmiare almeno il doppio di quanto si è speso per mettere il fotovoltaico.

Semplificando al massimo: se l’impianto dura 20 anni, i primi 10 ripagano l’investimento, gli altri 10 procurano un risparmio effettivo. Nei casi “più virtuosi”, e con un utilizzo ottimale dell’impianto, il ritorno dalla spesa iniziale può avvenire già entro i primi 5 anni.

La maggiore o minore convenienza dipende, dunque, non solo dal beneficio delle detrazioni fiscali (a cui possono accedere solo le “persone fisiche” -o condomini- e non le aziende), ma anche da quanto si riesce ad autoconsumare l’energia prodotta.

Possiamo dire che la convenienza del fotovoltaico oggi dipende da almeno 4 fattori:

  • dal profilo di consumo (“quanto si riesce ad autoconsumare senza l’ausilio di accumulatori?”);
  • dal tipo di convenzione stipulata col Gse (gestore dei servizi energetici), che ormai nella totalità dei casi è lo scambio sul posto;
  • da quanto costa la bolletta elettrica: più il costo/kwh in bolletta sale più è conveniente l’autoproduzione col fotovoltaico;
  • dalla capienza di reddito necessaria per beneficiare delle detrazioni fiscali Irpef.

In altre parole, la maggiore convenienza dipende non solo dal costo del fotovoltaico al kw, ma anche da quanto riesco effettivamente a ridurre la bolletta sfruttando l’autoconsumo. Dipende, poi, non solo da quanto costa il kwh in bolletta, ma anche dalla effettiva possibilità di sfruttare le detrazioni fiscali: “..ho abbastanza capienza di reddito per sfruttare il meccanismo delle detrazioni?..”. Nel dubbio può essere utile chiedere ad un consulente fiscale.

 

Quanto costa il kwh in bolletta?

Il costo lordo (tasse incluse) del kwh acquistato in bolletta va mediamente da 0,19 a 0,27 €/kwh.  Per farsi un’idea basta fare una cosa molto semplice: prendere la propria bolletta e dividere il totale per i kwh addebitati. Ciò che viene fuori è un costo/kwh di almeno 0,19. Questo è il prezzo medio odierno. E corrisponde a circa il triplo del costo di produzione del kwh fotovoltaico prodotto da un impianto domestico. Il fotovoltaico industriale riesce a produrre elettricità, nelle ore diurne, a prezzi inferiori anche ai 5 centesimi/kWh.

Il prezzo del kwh in bolletta è dunque di almeno 20 centesimi. Nulla ci garantisce, inoltre, che rimarrà costante per i prossimi 25 anni. Certo è che se la produzione energetica continuerà a fondarsi sui combustibili fossili il prezzo di produzione continuerà a salire in proporzione all’esaurimento dei combustibili e all’aumento dei costi di estrazione. Se tra 25 anni l’energia prodotta col gas avrà ancora costi accessibili non possiamo saperlo. Ciò che possiamo prevedere con una certa sicurezza, invece, è il costo di produzione dell’elettricità prodotta dai nostri impianti fotovoltaici per i prossimi 25 anni. Ciò che possiamo prevedere è quanto possiamo risparmiare in bolletta sfruttando l’autoproduzione e l’autoconsumo dai nostri impianti fotovoltaici.

 

E sui conti economici? Stanno in piedi anche col sistema di accumulo?

Sui vantaggi economici di un impianto fotovoltaico abbiamo già scritto in diversi altri articoli e lo abbiamo ribadito qui. Come detto, il costo dell’impianto fotovoltaico al kw è solo uno dei fattori che maggiormente determina il ritorno economico dall’investimento. L’operazione, infatti, sarà tanto più conveniente quanto più procurerà all’utente un risparmio economico sulle bollette. I primi anni contribuiranno a ripagare le spese per l’installazione. Gli anni successivi garantiranno l’effettivo guadano. In realtà, più che di “guadagno”, sarebbe più opportuno parlare di “risparmio”. Ciò che il fotovoltaico permette di fare, infatti, è di rendersi tanto più indipendenti dalla rete quanto più si auto-produce. Ma non solo: con un sistema di accumulo si aumenta la quota di autoconsumo. Ma quanto costa in più rispetto all’impianto “standard”? Molti ostacoli all’energy storage stanno già cadendo.

La novità rispetto agli esordi del fotovoltaico, per ciò che concerne i costi delle installazioni, è una situazione di mercato in cui la “sovrapproduzione” di moduli è ancora abbastanza presente a livello globale: un eccesso globale di offerta di pannelli fotovoltaici rispetto alla domanda effettiva garantisce una lenta e costante discesa dei prezzi. Questa situazione, ormai “matura” per i moduli fotovoltaici, è oggi ancora agli esordi per i sistemi di accumulo.

Come già detto, oggi una installazione completa “chiavi in mano” costa in Italia mediamente meno di 2.000 euro per kw installato, anche se si trovano già offerte da 1.800 euro al kw per i piccoli impianti residenziali. I prezzi si alzano se consideriamo i sistemi di accumulo domestico al Litio.

 

Ecco quanto costa un sistema di accumulo al Litio

Vediamo il caso “più costoso”, in apparenza, ma anche quello più efficiente: un accumulatore domestico al Litio con 14 kWh di capienza elettrica.

Un sistema di accumulo di questo tipo costa circa 500 €/kWh. Cioè circa 500 euro per ogni kWh accumulato. Un sistema di questo tipo garantisce un ottimo livello di autonomia per qualsiasi installazione domestica, anche considerando il fatto che con la tecnologia al Litio è possibile utilizzare quasi tutta la capacità nominale della batteria prima della sua successiva ricarica.

Un accumulatore al Litio da 14 kWh di capienza nominale costa circa 7.000 euro. Con un impianto fotovoltaico da 3 kW il costo complessivo arriva a circa 12-13 mila euro. Il costo al kw di un impianto domestico con 14 kwh di accumulo giornaliero è circa 4.300 euro. Se consideriamo che una famiglia di 3 persone consuma in media 9-10 kWh al giorno, questo tipo di impianto con accumulo potrebbe risultare addirittura sovradimensionato. In ogni caso garantirebbe un’autonomia del 100% per buona parte dell’anno.

 

Costo di un impianto fotovoltaico: qualche considerazione aggiuntiva e la dinamica globale dei prezzi

Allarghiamo un po’ “lo sguardo”. Il mercato del fotovoltaico è un mercato ancora relativamente giovane sullo scenario internazionale. L’Italia, dopo Germania e Spagna, è stata tra i pionieri del suo sviluppo a livello globale: 7 anni fa ha raggiunto il primato mondiale in termini di nuovo installato. E ciò è avvenuto grazie agli incentivi, tra i più generosi al mondo, che hanno attirato grandi investitori nazionali ed internazionali.

Un mercato ancora relativamente giovane a livello globale porta con sè una certa dose di instabilità (che potremmo definire “fisiologica”): da un lato c’è il reciproco adattamento costante tra i livelli globali di domanda ed offerta. Dall’altro una sorta di guerra commerciale dei prezzi tra i paesi coinvolti in questo mercato emergente: il costo di un impianto fotovoltaico, infatti, è in molti casi ancora condizionato dall’incidenza di politiche incentivanti e dall’elevata concorrenza internazionale.

Solo per fare un esempio: in Cina, il governo si è spinto a sovvenzionare in prima persona le imprese produttrici abbassando enormemente il costo di produzione e di vendita dei pannelli fotovoltaici. La conseguenza in Europa è stato l’aumento delle importazioni dei loro prodotti (appetibili per i costi inferiori) e la crisi delle imprese autoctone che si sono trovate di fronte a prezzi di mercato fin troppo concorrenziali. Tutto questo ha indotto un certo rallentamento del mercato ed una certa instabilità dei prezzi del fotovoltaico europeo.

Tornando a noi: l’incidenza di mercati sovvenzionati, la relativa “giovane età” del settore e la forte concorrenza internazionale ha accompagnato il costo del fotovoltaico verso una rapida de-crescita e si prevede che, seppur in misura minore, continuerà a scendere. I sistemi di accumulo, invece, che sono ancora all’inizio del loro percorso, hanno visto i loro prezzi scendere già di parecchio rispetto all’anno passato e parecchio, si prevede, ancora scenderanno.


“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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20 Commenti

  1. Antonio, il 3 Maggio 2017 ore 15:48

    Salve a tutti…vorrei fare un impianto fotovoltaico da 3 kw con accumulo…ho un consumo di 2600 kw anno di cui il 60% di sera….di che potenza dovrà essere lo storage?…grazie

    • Alessandro F., il 3 Maggio 2017 ore 15:51

      Ciao, una capacità di stoccaggio di 3 kwh/giorno dovrebbe aiutarti a ridurre i prelievi per buona parte dell’anno. In alcuni periodi dell’anno potresti anche azzerare i prelievi, in altri periodi non ti garantirà la totale autonomia.
      Aumentando la capacità di accumulo, hai più autonomia, ma rischi di alzare troppo la spesa (usa piuttosto più “domotica”..)

  2. Antonio, il 3 Maggio 2017 ore 17:56

    6 kw costo

    • Giovanni, il 3 Maggio 2017 ore 17:59

      Potremmo essere tra i 10 ed i 13 mila euro + iva?

      • Rob, il 23 Maggio 2018 ore 00:04

        mi trovo in australia ed ho richiesto vari preventivi.
        Ebbene con somma sorpresa il preventivo piu alto per 5 Kw e’ di 4.870,00 Dollari Aus.
        il che significa che con il cambio in euro siamo a circa 2.900 euro.
        Perche in italia costa tutto di piu’ ?

        • gipi, il 23 Maggio 2018 ore 22:26

          Ciao Rob(erto?)

          Bisogna dire che i prezzi attuali degli impianti FV, qui da noi, si intendono per Impianti montati, completi con tutta la necessaria parte burocratica e funzionanti “chiavi in mano”.
          Bisognerebbe sapere se dalle tue parti la situazione è confrontabile (identica).
          Forse, dalle tue parti, si tratta del costo di un “kit” che poi va ancora messo in opera ?

          Magari potresti precisare meglio.
          Comunque : Paese che vai………..Fotovoltaico che trovi !!!

          Battute a parte : noi siamo in un Sistema Vecchio e Ingessato dove tutto poggia su Sedimenti Storici Millenari.

          La nostra struttura complessiva è una immensa costruzione fatta con miliardi di esili stuzzicadenti. Basta toglierne uno e tutto potrebbe crollare……

          In una situazione del genere non ci si può stupire di nulla, tanto meno dei costi del Fotovoltaico.
          Qualsiasi considerazione si volesse fare non si potrebbe mai rispondere in modo realmente soddisfacente alla tua domanda.
          Tu vivi in un mondo totalmente diverso.

          Forse lo saprai, o forse no : Lo Stato Italiano, attualmente, ritorna il 50% del costo sostenuto da chi si fa installare un Impianto FV. Il “ritorno” avviene in 10 anni di seguito a rate annuali tutte uguali.

          Dunque, in pratica, senza voler spaccare il capello in quattro, si può dire che il costo reale, alla fine dei 10 anni, è la metà di quello apparente

          Attenzione però, perché non è che lo Stato ti fa un accredito sul tuo Conto Corrente in Banca di XXX,xx € ogni anno e per 10 anni di fila.

          Nel nostro caso lo Stato ti autorizza a detrarre dall’importo delle tasse annuali che dovresti pagare (tassazione IRPEF) la cifra XXX,xx €.

          Se sei in una situazione nella quale paghi la detta tassa (IRPEF) allora potrai operare la detrazione che ti spetta. Es. : 1) devi pagare 3000 € e puoi detrarre 500 € , pagherai solo 2500 € ; 2) devi pagare 400 € e non potrai detrarre 500 ma solo 400 perché vai a zero (si dice che la tua “capienza” è insufficiente)

          Chi ha qualche disavventura lavorativa e, in un certo anno, non guadagnando abbastanza non pagherà tassa alcuna per quell’anno, nemmeno potrà dedurre la sua “rata” di FV.

          Nel nostro Sistema, strutturato con gli stuzzicadenti, è tutto REGOLARISSIMO.

          Comunque fino alla metà del 2013 gli Impianti FV costavano ancora molto di più, proprio per la nefasta influenza dei precedenti Sistemi di Aiuto Statale ( in quel periodo si chiamavano “incentivi”).

          Solo per darti una idea oggi si può avere un buon FV da 5 kWp (finito di tutto punto e funzionante) sicuramente per 9000 € (1800 €/kWp). Comunque, dato che in 10 anni si suppone di poter recuperare 4500 € con lo sgravio fiscale, si può dire che il costo reale dell’Impianto è di 4500 € .
          Su questi ultimi 4500 € si può rientrare nei primi 7-10 anni a seconda dello sfruttamento Impianto che se ne fa.

          Nel 2010 lo stesso 5 kWp costava sicuramente non meno di 25000 € (5000 €/kWp). Si rientrava totalmente dalla spesa in non più di 10 anni con un complesso sistema che ora non è possibile spiegare. Negli anni successivi si poteva guadagnare parecchio……(una vera speculazione economica).

          La sovrabbondante produzione di Pannelli cinesi (e anche Inverter e altra componentistica) ha contribuito sicuramente al calo complessivo dei prezzi, ma il calo maggiore lo si è avuto con il drastico ridimensionamento degli “aiuti” Governativi al FV a partire da luglio 2013.

          Comunque li da te è tutto molto diverso perché la situazione del Paese è totalmente diversa.

          Gli esempi di diversità richiederebbero un elenco di almeno cento pagine…….

          Solo per dirne una :

          Sulle nostre strade circolano solo autoarticolati da 16 mt di lunghezza e i vecchi autocarri con rimorchio sono una vera rarità da museo (se li si incontra sono generalmente di nazionalità estera).

          Sulle vostre strade circolano dei veri e propri “treni stradali” (road train) composti da motrice e almeno 3 rimorchi (ma anche 4 in certi casi), con carichi spropositati, e che in lunghezza fanno intorno ai 35 mt. e più.

          I conducenti non si sa bene quante ore di guida facciano. Solitamente sono da soli e rarissimamente in due per fare a turno. Sembrerebbe che si fermano solo se gli si guasta il mezzo o se restano impantanati dalle Grandi Piogge.

          Decisamente un altro mondo.
          Almeno così sembra vedendo certi documentari che passano su alcuni nostri canali della Televisione.

        • robert, il 25 Maggio 2018 ore 05:44

          ti confermo che il prezzo si riferisce chiavi in mano , tutto compreso.
          Se volessi una batteria di accumulo tipo TESLA devi aggiungere il suo valore che credo sia circa 2000 $ AUS ( 1600 Euro)
          Inoltre con lo scambio sul posto lenergia prodotta non utilizzata ti viene riconosciuta con un 50 cent a Kw. Punto. Perche il governo deve contribuire a pagare il tuo impianto con macchinose detrazioni ecc, ecc….. E’ una tua scelta e tu la paghi . Non la collettivita’. Hai detto bene : paese che vai , usanze che trovi. Preferisco stare in Australia. un abbraccio ( lungi da me , da far polemica).

        • gipi, il 27 Maggio 2018 ore 19:23

          Ciao Robert

          Ti chiedo la cortesia di rileggere, quanto da me scritto, mettendoti nella disposizione di spirito di conversare con un amico.

          Io ti ho solo rappresentata la situazione specifica attuale del FV in italia.
          Non volevo assolutamente dire che mi va bene. Anzi non la condivido per nulla……..
          Quello che è anche peggio è che mi sento da sempre soffocato dal “Sistema”. Ci vogliono permessi anche per respirare !!!

          Sono vecchio, ho girato un po’ il mondo per lavoro, ho visto parecchio e mi sono fatto qualche idea personale.

          Per quanto agli accenni che ho fatto a certe situazioni Australiane era solo per rappresentare l’enorme divario, tra noi e voi, che porta alla adozione di sistemi totalmente diversi e addirittura antitetici.

          Non mi era parso di fare nessuna critica e soprattutto nessuna scelta.

          Si tratta di fare, ognuno secondo le proprie inclinazioni, la propria scelta personale.

  3. Gianmario, il 4 Maggio 2017 ore 00:15

    Scusa ma non capisco quando fai l’esempio del sistema di accumulo da 14 kwh montato su di un impianto da 3 kwp non ti sembra un tantino esagerato?? Visto che poi hai consigliato ad Antonio un accumulo per il suo fotovoltaico di soli 3kwh???…il prezzo poi mi sembrano un po pochini 500 € al kw….sinceramente per un buon accumulo tipo Sonnen il prezzi di mercato sono nell’ordine dei 4/5000 € installato quindi circa 1500 €/kwh

    • Alessandro F., il 4 Maggio 2017 ore 10:01

      Ciao Gianmarco, si in effetti 14 kWh per un impianto da 3 kW è abbastanza sovradimensionato, ma sono solo degli esempi. Ho scelto di indicare questo accumulo perchè mi sembrava (e in effetti è) un ottimo prezzo.
      Ti confermo che il prezzo per questo accumulo al Litio è di 7.000 euro per 14 kwh. Si tratta, a questo punto dico la marca, del Tesla Powerwall2.

    • gipi, il 4 Maggio 2017 ore 18:36

      Ciao Gianmario

      Veramente la tua asserzione >>sinceramente per un buon accumulo tipo Sonnen il prezzi di mercato sono nell’ordine dei 4/5000 € installato quindi circa 1500 €/kwh << risulta vaga se non precisi anche a quale precisa “capacità di accumulo” ti riferisci.
      Un ipotetico “conto medio inverso” porterebbe a supporre che tu ti riferisci ad una capacità di accumulo di 4500€ / 1500€/kWh = 3 kWh.

      A me non pare che un Accumulo da 3 kWh (batterie Sonnen tipo Li-Fe-Po4, ossia Litio-Ferro-Fosfato) possa essere definito UN BUON ACCUMULO se con ciò si intende la QUANTITA' DI ACCUMULO RIFERITA ALLE NECESSITA' DI UNA NORMALE UTENZA DOMESTICA DA 3500/4000 kWh/anno.

      Comunque, per Sonnen, la loro “taglia tipica di Batteria” è di 2 kWh e propongono KIT DI ACCUMULO PER RETROFIT DI IMPIANTI FV GIA' ESISTENTI in 2 TAGLIE BASE : Piccola da 2/4/6 kWh e Grande da 8/10/12/14/16 kWh.

      Tali KIT PER RETROFIT si presentano come un Quadro Elettrico dentro al quale è alloggiato un Inverter e tante batterie quante necessitano per ottenere la “taglia voluta”.
      Questo Quadro Elettrico funziona in parallelo all'Inverter del FV già esistente.
      In pratica viene allacciato ai fili della Corrente Alternata che escono dall'Inverter del FV già esistente.

      QUESTO MI RISULTAVA DA UNA RICERCA FATTA VERSO FINE 2016.

      Dalla stessa ricerca emergeva anche che, nel caso migliore, per un KIT RETROFIT CON ACCUMULO DA 4 kWh SONNEN (funzionante Chiavi in Mano) si dovevano spendere almeno 9000 € se il Fornitore/Installatore stava a fianco di casa tua.
      Suppongo che, nel caso concreto, sarebbero 10000 € ovvero 2500 €/kWh.

      Ovviamente, se si parla di IMPIANTI NUOVI GIA' CORREDATI DI BATTERIE oppure di un Impianto preesistente dove l'Inverter originale sia da sostituire perché guasto o con garanzia scaduta e ormai a fine vita (10 anni o più), allora il discorso prezzi migliora un poco.

      Comunque la situazione Prezzi&Prestazioni è in continuo e veloce miglioramento e il caso di Tesla “Powerwall 2” (nuda) con i suoi 14 kWh / 7000 €, rispetto alla precedente “Powerwall1”(nuda)da 6,4 kWh / 5000 €, dice già moltissimo. Forse siamo vicini alla “svolta”, però si tratta sempre di “svolta con aiutone”(la Detrazione Fiscale del 50%).

      Inoltre, tutti se ne dimenticano, lo Scambio con la Rete ( Sistema “SSP”) svolge già una funzione di ACCUMULO VIRTUALE DI TIPO ECONOMICO ed è con questa Batteria Virtuale Economica che, attualmente, si devono confrontare gli ACCUMULI REALI A BATTERIE.
      Il discorso è lungo ed è stato già svolto in passato…….

  4. Daniele, il 14 Ottobre 2017 ore 03:01

    In pratica sfruttando lo scambio con il Gse l’accumulatore serve maggiormente di notte, ma facendo la media tra costo dell’accumulatore e spesa del consumo notturno(che con una bioraria si riduce ulteriormente) al momento è praticamente inutile.Forse un piccolo accumulatore da 2kwh che entra in aiuto in caso di black out momentaneo sarebbe la scelta migliore.
    Più che altro un idea di guadagno potrebbe essere installare tutti i pannelli possibili rispettando le regole base di massimizzazione (ad esempio come puntarle verso sud).

  5. Marco, il 31 Ottobre 2017 ore 21:28

    Domanda da assoluto profano: ma un impianto fotovoltaico condominiale per “sostituire” un’utenza non domestica privata (no codice fiscale condominiale in quanto piccolo condominio -uso ascensore, luci, cancello, pompa dell’acqua) con circa 2.000 kw annui ed una potenza impegnata di 15 kw si può fare? Con quali costi? In altri termini, il fotovoltaico condominiale sostiuirebbe integralmente la bolletta (quota potenza compresa, di appunto 15 kw)? Preciso che l’importo annuale della nostra bolletta è di circa 1.100 euro, di cui 500 euro circa per quota potenza impegnata.
    Grazie, Marco

    • Alessandro F., il 2 Novembre 2017 ore 10:18

      Ciao Marco, il fv può essere un valido aiuto che può compensare bene la bolletta elettrica condominiale, ma non riuscirebbe a sostituirla integralmente (almeno non senza un abbondante accumulo).
      Di sicuro, però, contribuisce a fornire buona parte delle utenze diurne (dall’ascensore alla pompa acqua,..).
      Inoltre è detraibile al 50% a livello condominiale.

  6. Tomaselli Claudio, il 12 Settembre 2018 ore 19:40

    Ho installato un impianto dal 2006 con una convenzione di scambio sul posto.Sono estremamente perplesso sulla reale convenienza “economica” del ftv in quanto i conti tengono sempre in considerazione la produzione energetica su base annua ma, dal momento che la produzione non è costante bensi massima in estate e minima in inverno, la convenienza economica è da calcolare molto diversamente. In altre parole la parte più rilevante dell’energia viene sovraprodotta in estate, non consumata, immessa in rete e pagata a valori minimi. Per non parlare poi dell’opacità del rapporto con il GSE che da solo vanifica ogni velleità ecologica.
    E’ gradito un vostro parere

    • gipi, il 16 Settembre 2018 ore 23:44

      Ciao Tomaselli Claudio

      Se il tuo impianto è datato 2006 allora dovresti essere nel 1° Conto Energia.
      Sono passati 12 anni da allora e nessuno si ricorda nemmeno più il “trattamento” economico che era stato riservato a questi Impianti.

      Chi può dare la migliore risposta al quesito se non tu stesso ?

      Solo tu sai quanto ti è costato l’Impianto e quali sono i dettagli e le motivazioni e gli importi dei pagamenti che ti fa il GSE.

      In linea di massima (lo dico per chi altro leggesse) tu dovresti percepire 0,445 €/kWh per ogni kWh AUTOCONSUMATO e inoltre dovresti fruire del normale trattamento contabile/economico dello Scambio sul Posto (SSP).

      Lo SSP non è un sistema economicamente esaltante. Diciamo che è quello che è……..

      Comunque, da come lo presenti, non sembra che tu abbia una chiara conoscenza del suo meccanismo tecnico/contabile.
      Sarà sicuramente colpa della complessità propria del Sistema SSP e anche di come lo presenta il GSE nei suoi calcoli annuali……..

      Se vuoi sapere qualcosa di più sull’SSP potresti vedere andando all’indirizzo :
      https://www.fotovoltaiconorditalia.it/simulatore-ssp
      Leggi, oltre all’articolo di testa, magari tra gli interventi nella discussione negli ultimi 2 anni.

      Inoltre devi anche valutare (calcolare in €) che le tue Bollette Enel sono “alleggerite” di tutti i kWh del tuo AUTOCONSUMO prelevato direttamente dal tuo FV e questo costituisce il cosidetto “Risparmio in Bolletta”.

  7. Vlad, il 27 Settembre 2018 ore 20:20

    Buona sera.Energia che ti avanza,lo poi vendere?E come funziona?

    • giovanni, il 28 Settembre 2018 ore 10:39

      L’energia che ti avanza, quella che NON autoconsumi quando produci, la metti in rete. Il Gse la ritira e poi ti riconosce un contributo per l’energia immessa in rete. Se butti in rete più energia di quella che prelevi (ad esempio, in un anno) il surplus viene pagato al prezzo di mercato dell’energia (tra 0,05 e 0,10 €/kwh, dipende dal mercato).
      Questo tipo di vendita conviene meno del contributo dello scambio sul posto riconosciuto sull’energia “scambiata” col gse.
      Il tutto funziona attivando semplicemente lo scambio sul posto.

  8. Roberto, il 29 Febbraio 2020 ore 18:29

    Buonasera.
    Vorrei avere più o meno un idea del costo di un impianto fotovoltaico installato al sud di Gozo (Malta) e quindi molto soleggiato.
    L’impianto dovrebbe essere dai sui 40 KW per una villa di circa 1300MQ reali e con 6 accumulatori Tesla per la piena autonomia. I consumi energetici saranno molto alti anche se non si userà mai tutto insieme, inoltre non sarà allacciato il gas (solo induzione): Piscina, campo da tennis, sala cinema, discoteca privata, sala registrazione e fotografica, videosorveglianza, ascensore ecc..
    Grazie. Roberto

  9. Claudio, il 29 Marzo 2020 ore 10:35

    Buongiorno,
    Sto valutando l’idea di creare un impianto per investimento!

    Dispongo di circa 1200 metri quadrati di piazzale non rifornito da energia elettrica. Comunque il quadro elettrico più vicino è a 200 metri di distanza.

    Volevo capire:
    Il costo dell’impianto
    Energia media prodotta (giornaliera ed annuale)
    Costo manutenzione annuale
    Come rivederla

    Grazie anticipatamente

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