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Conviene di più lo scambio sul posto o il ritiro dedicato ?

Ultimo aggiornamento: 26-11-2013
Voto:4/5 (7709 voti)

Se installo il fotovoltaico oggi, conviene di più fare lo scambio sul posto o il ritiro dedicato?

Questa è una delle domande più frequenti che vengono poste da chi è interessato a mettere il fotovoltaico oggi che gli incentivi hanno lasciato il posto alle detrazioni fiscali per i soli impianti domestici.

Il “modello di investimento” (o “modello di business”) cambia con le nuove condizioni normative e con questo cambiano anche le scelte sul tipo di convenzione stipulabile col Gse per il ritiro dell’energia prodotta.
Il Gse è il Gestore dei Servizi Energetici, società che si occupa di erogare gli incentivi ed i pagamenti per tutti coloro che producono e mettono in rete energia da fonti rinnovabili.

Spieghiamo meglio: se prima la scelta era tra incentivi, da un lato, e “scambio sul posto o ritiro dedicato” (RID), dall’altro. Oggi, senza più gli incentivi, la scelta è esclusivamente tra “scambio sul posto” o “ritiro dedicato”.

Un utente elettrico che decide di mettere il fotovoltaico dovrà decidere quindi, con l’allaccio in rete del proprio impianto, tra “scambio sul posto” e “ritiro dedicato” (RID)  dell’energia prodotta e immessa in rete.

 

Cosa è lo scambio sul posto?

E’ un meccanismo di “compensazione” tra immissioni e prelievi che conteggia tutta l’energia immessa in rete per compensarla con tutta quella prelevata dalla rete (e pagata in bolletta).

conviene scambio sul posto o ritiro dedicato

In questo modo viene erogato una sorta di rimborso sulle bollette pagate per i prelievi di rete (rimborso delle bollette nei limiti dell’energia immessa).

Il vantaggio dello scambio sul posto, rispetto al ritiro dedicato, è il rimborso dei servizi di rete pagati in bolletta nei momenti di prelievo da rete.

Per vedere la guida completa sullo scambio sul posto leggi qui.

 

Cosa è il ritiro dedicato?

Il secondo, il “Ritiro Dedicato” (o “RID”), è invece un meccanismo di vendita dell’energia. Cioè: l’utente da un lato preleva dalla rete energia (quando non autoproduce) e dall’altro vende alla rete (al Gse) l’energia prodotta.
In questo caso tutta l’energia prelevata dalla rete verrà pagata in bolletta “a prezzo pieno” senza alcuna forma di rimborso (previsto invece dallo scambio sul posto).
Da un lato, quindi, si pagano le bollette a prezzo pieno. Dall’altro si ricevono dei proventi dalla vendita dell’energia immessa in rete. Il vantaggio, in questo caso, è che i prezzi di vendita sono regolati da una delibera dell’Autorità dell’energia elettrica ed il gas. I prezzi di vendita sono dei “prezzi minimi garantiti” che vanno a tutela del produttore da fonti rinnovabili.

Per ulteriori dettagli sul ritiro dedicato e per vedere i prezzi minimi garantiti leggi qui.

Oggi mediamente il ritiro dedicato “paga” l’energia immessa a circa 0,10 €/Kwh. Se il prezzo di mkt dell’energia è maggiore di 0,10 €/kwh vale il prezzo di mercato. Se è minore, vale il prezzo regolato del ritiro dedicato.

 

Per il fotovoltaico, conviene di più lo scambio sul posto o il ritiro dedicato?

Come sempre la risposta più consona è: “dipende”. Dipende da come e quanto viene utilizzata l’energia prodotta. Dipende da quanto produco e da quanto consumo per soddisfare il mio fabbisogno energetico.

Come regola generale: lo scambio sul posto conviene di più quando i kwh prelevati dalla rete sono vicini ai kwh immessi in rete. Il ritiro dedicato conviene invece quando si hanno grandi impianti (diciamo oltre i 200 kw di potenza) che non sono asserviti a nessuna utenza. In questo caso, infatti, i vantaggi dello scambio sul posto sono superflui in quanto l’energia scambiata con la rete  è praticamente nulla.
In linea generale ciò che è oggi più conveniente per gli impianti al servizio di utenze domestiche o aziendali è quasi sempre lo scambio sul posto. Lo scambio sul posto è però attuabile solo per gli impianti fino a 200 kw. Oltre questa taglia la scelta sarà obbligata per il ritiro dedicato.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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19 Commenti

  1. Vincenzo, il 26 Gennaio 2016 ore 12:04

    Buongiorno,

    scusate l’intromissione,
    mi servirebbe una mano per prendere una decisione.
    Ho installato un impianto fotovoltaico da quasi 20 kwp. sul terrazzo di una villa in provincia di Lecce, con il 4° conto energia e Ritiro Dedicato.
    Sapendo che durante un anno:

    l’impianto produce 28.000 kw.;
    ne immette in rete 24.500 kw., che mi viene retribuita a 0,04 €;
    l’autoconsumo è di 3.500 kw.;
    ed il prelievo da Enel è di 4.600 kw., che pago sui 0,30 €, comprese tasse,

    mi converrebbe passare al regime Scambio sul posto?

    Il mio dubbio è che non vorrei che io acquistassi tutta l’energia a 0,30 e mi vengano restituiti sempre 0,04 o una minima parte.

    Ringrazio anticipatamente

    • Alessandro F., il 26 Gennaio 2016 ore 12:59

      si in ogni caso oggi è meglio passare allo scambio sul posto, anche se hai autoconsumo molto basso.

      • Vincenzo, il 27 Gennaio 2016 ore 16:52

        Innanzitutto la ringrazio per la risposta.
        Le posso chiedere il motivo, lei dice che mi converrebbe di più economicamente?

        Saluti.

        • Alessandro F., il 28 Gennaio 2016 ore 12:53

          Il ritiro dedicato prima aveva un senso perchè riconosceva i “prezzi minimi garantiti” che erano molto vantaggiosi.
          Cioè: se il prezzo di mercato dell’energia scendeva sotto ad una soglia veniva riconosciuto un prezzo minimo che, in ogni caso, garantiva un ritorno economico calcolabile con certezza dalla vendita dell’energia al gse.
          Oggi i prezzi minimi garantiti sono molto ribassati, questo vuol dire che “vale” sempre il prezzo di mercato che (variabile) può essere anche di 4 centesimi€/kwh.

          In altre parole: col ritiro dedicato tutta l’energia immessa in rete viene pagata dai 4 ai 9 centesimi/kwh.
          Lo Scambio sul Posto, invece, se già paghi le bollette, va a rimborsare una parte delle bollette pagate ad Enel. La parte residuale viene comunque pagata come nel ritiro dedicato: anch’essa dai 4 ai 9 centesimi€/kWh.

  2. Vito Perrone, il 22 Febbraio 2016 ore 10:59

    Salve ho un impianto da 80kw e come tariffa incentivante il 4 conto energia
    Attualmente sono in regime di cessione totale con una tariffa vendita ENEL di 0,39 cent.
    E’ conveniente cambiare regime e passare a quello di scambio sul posto?

  3. orlandi, il 4 Maggio 2016 ore 10:05

    Buongiorno.
    Ho un impianto fotovoltaico da 12 Kw, eseguito a marzo 2013, con il quinto attivo. Per un errore dell’ingegnere ho irrimediabilmente PERSO l’incentivo del quinto conto e sono passata allo SCAMBIO SUL POPSTO. Io avevo fatto l’impianto come piccolo investimento poiché produco circa 15.000 Kw/anno e consumo circa 2.000 Kw con un contatore quindi da 15Kw.
    Di fatto pago circa 200 € di bolletta ENEL bimestrale e dal GSE ricevo poche centinaia di euro all’anno.
    Conclusione: ad oggi il mio impianto mi fa perdere 1.000 € l’anno!!!!!!!
    Ovvio che l’investimento è in perdita (se considero poi il costo iniziale dell’impianto diventa inaccettabile).
    Cosa potrei fare?
    Ci sono convenzione vantaggiose che posso attivare in corsa?
    O come sto pensando di fare annullo convenzione e contatore e ritorno al mio vecchio contatore da 3Kw? E a quel punto cosa dovrei fare con le lastre del fotovoltaico sul tetto?
    Grazie
    Mi conviene disdire TUTTO?

    • Alessandro F., il 5 Maggio 2016 ore 09:48

      Io prenderei in ipotesi un “downgrade” impianto: porterei l’impianto a 5-6 kw (dipende dai consumi) cercando di commutare per quanto possibile le utenze di casa dal gas all’elettrico in modo da massimizzare l’autoconsumo diurno. I pannelli usati si possono rivendere recuperando un minimo (1.500-2.000 euro?) e magari con questi un piccolo sistema di accumulo (sfruttando detrazioni fiscali).

      Se ci fosse la possibilità di vendere le eccedenze a privati e aziende vicine sarebbe un ottima soluzione. Per ora non si può, ma alcuni stanno proponendo da tempo questa possibilità. In futuro magari..

      • Orli, il 5 Maggio 2016 ore 10:17

        Grazie
        Infatti pur di liberarmi delle spese sono pronta a cederlo alle abitazioni accanto
        Ma in questo caso cosa dovrei fare considerato che ho solo SSP?
        Grazie

        • Alessandro F., il 6 Maggio 2016 ore 08:55

          dal punto di vista normativo, ad oggi non puoi vendere al vicinato, ma solo alla rete al prezzo di mercato.

  4. Orli, il 6 Maggio 2016 ore 10:06

    Non L vendo energia, faccio fare subentro a bolletta Enel e SSP

  5. vincenzo, il 19 Giugno 2018 ore 13:36

    Buongiorno,

    ho installato nel 2012 un impianto FV da 19 kwh con il quarto conto energia ed in ritiro dedicato. Sto valutando di passare allo scambio sul posto, ma non so se c’è una reale convenienza.

    Il mio impianto produce annualmente circa 27 mila kwh e ne immette in rete 24 mila,
    facendo i conti la mia abitazione ne auto consuma 3 mila e ne preleva dalla rete 4 mila per un fabbisogno totale di 7 mila.

    Lei cosa mi consiglierebbe visto che dalla vendita dell’energia immessa ho un ricavo di 0,10 centesimi a kw e quella che prelevo la pago molto di più?

    La ringrazio in anticipo dell’attenzione.

  6. Enrico Andreoli, il 3 Novembre 2019 ore 00:47

    Buongiorno,
    con il 4° conto energia nel gennaio 2012 ho installato 82,32 kW, consumo pochissima energia.
    Mi conviene passare al rtiro dedicato ?
    Perdo gli incentivi del conto energia?
    grazie

  7. ANDREINO COLETTP, il 13 Novembre 2020 ore 15:47

    HO UN IMPANTO FTV DI 80 KW CON ENERGIA TUTTA CEDUTA IN RITIRO DEDICATO, VORREI RECEDERE DAL RITIROB DEDICATO E FARE UN IMPIANTO DI ACCUMUO PER UTILIZZARE L’ENERGIA IN UN NUOVO FABBRICATO COERENTE. E’ POSSIBILE SENZA PERDERE IL CONTRIBUTO DEL SECONDO PERIODO???

  8. ANDREINO COLETTO, il 13 Novembre 2020 ore 15:55

    HO UN IMPIANTO FOTVOLTAICO DI 8O KW COSTRUITO NEL 2010 COL SECONDO CONTO ENERGIA E CEDUTA ALL’ENEL CON RITIRO DEDICATO, VORREI RECEDERE DAL RITIRO DEDICATO E FARE UN IMPIANTO DI ACCUMULO PER SFRUTTARE DIRETTAMENTE L’ENERGIE IN ALTRO FABBRICATO COERENTE DI NUOVA COSTRUZIONE DI ALTRA MIA SOCIETA’,.- POSSO ATTUARE LA MODIFICA SENZA PERDEREI L CONTO ENERGIA,???.

  9. fausto filippo mungioli, il 17 Gennaio 2023 ore 18:37

    per sapere quanta energia preleva l’enel questa deve montare unh nuovo contatore grazie

    • Gipi, il 18 Gennaio 2023 ore 18:21

      Ciao Fausto Filippo Mungioli

      Meglio esprimersi più correttamente : ENEL NON PRELEVA energia dagli Impianti FV ma la ACCETTA nella sua Rete e la contabilizza tecnicamente in forma di kWh IMMESSI.

      Il tuo attuale Contatore di tipo “semplice” contabilizza attualmente solo quanto tu PRELEVI dalla Rete (Contatore MONODIREZIONALE).
      Se viene installato un Impianto FV allora tale Contatore verrà “riprogrammato” (se di ultimo tipo) oppure sostituito se di vecchio tipo; questo viene chiamato Contatore BIDIREZIONALE.

      Il Contatore BIDIREZIONALE (riprogrammato oppure sostituito con uno nuovo nuovo viene indicato come 1°Contatore) registrerà separatamente (su due suoi diversi Contatori Interni) quanta Energia Elettrica (kWh) viene prelevata dalla Rete (PRELIEVI) e quanta vi viene versata (IMMISSIONI).

      L’ammontare dei PRELIEVI finiranno tutti nelle solite Bollette bimestrali.
      L’ammontare delle IMMISSIONI verrà comunicato (a cura di E-Distribuzione) all’Ente che si chiama GSE il quale farà i Calcoli Tecnico-Economici del caso per poi pagare gli importi (€) dovuti al proprietario dell’Impianto FV per la quantità di kWh IMMESSI in Rete.

      Verrà montato comunque anche un 2° Contatore che misurerà SOLO la PRODUZIONE generata dall’Inverter.
      Il 2° Contatore (CONTATORE INVERTER) e i suoi dati (kWh) non è di nessuna necessità per i Calcoli Economici fatti dal GSE ma viene montato comunque obbligatoriamente.

      La presenza del 2° Contatore presenta comunque un Costo Annuale di 25 € che vengono fatturati in modo specifico da E-Distribuzione che è il proprietario del Contatore.
      ——————————————————

      Se ti interessa sapere altre cose di varia natura puoi leggere anche l’ Articolo esplicativo, che tratta altri aspetti del FV, all’indirizzo :
      https://www.fotovoltaiconorditalia.it/idee/scambio-sul-posto-fotovoltaico-guida-completa

  10. roberto faedda, il 4 Dicembre 2023 ore 19:27

    Buonasera
    vorrei installare un impianto fotovoltaico
    ho 950 Kwh di consumi annui ( sono pochi lo so) ma nel caso metterei piano a induzione e scaldabagno elettrico
    vivo a Cagliari con tetto a sudest
    volevo chiedervi un parere sulla convenienza o ritorno economico e in quanti anni
    se conviene mettere la batteria e quale potenza di impianto
    se scegliere scambio sul posto o ritiro dedicato
    grazie
    saluti
    roberto

  11. Gipi, il 10 Dicembre 2023 ore 21:34

    Ciao Roberto Faedda

    Con consumi così bassi ti consiglio di non fare nulla e ti risparmierai anche eventuali maggiori grattacapi tecnici (sempre costosissimi quando si verificano e bisogna trovare qualcuno che intervenga).

    Si suppone che tu abbia già a diposizione il gas (immagino il Metano) per gli usi Cucina e Riscaldamento + acqua calda.
    Gli scaldabagno elettrici (quelli tradizionali da 80 litri con resistenza elettrica da 1200-1500 Watt) consumano parecchia Corrente Elettrica e, a parità di consumi d’acqua calda,fanno spendere sensibilmente di più che con il gas (Metano).

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