Fotovoltaico in autoconsumo: questa la vera convenienza di ogni impianto fotovoltaico.
Per almeno due ragioni.
Primo: il costo in bolletta dell’energia elettrica varia tra 0,20 e 0,30 €/kwh mentre il costo di produzione del fotovoltaico varia tra 0,05 e 0,10 €/kwh.
Secondo: le detrazioni fiscali (riservate per ora ai soli utenti domestici), sono a vantaggio di chi effettua un impianto al servizio della casa dove abita.
L’ autoconsumo in sito dell’energia prodotta da un impianto fotovoltaico è sempre il fattore di maggior risparmio per l’utente.
Il fotovoltaico in autoconsumo, cambia le bollette elettriche?
Si, le deve cambiare.
Molti utenti dello scambio sul posto lamentano che le bollette elettriche ricevute a seguito dell’installazione di un impianto fotovoltaico sono uguali, se non superiori, a quelle che ricevevano precedentemente all’installazione dell’impianto fotovoltaico (si veda come esempio questo vecchio commento).
Se così è. Qualcosa non va nello schema di installazione dell’impianto fotovoltaico.
In effetti un utente dello scambio sul posto che produce, autoproduce, energia elettrica, dovrebbe avere la possibilità prima di tutto di usufruire istantaneamente dell’energia elettrica auto-prodotta, prima che questa venga immessa in rete. Spesse volte così non è.
Perchè?
A volte erroneamente le utenze vengono connesse alla rete elettrica nazionale attraverso uno schema di connessione errato ( o meglio: superato) che immette in rete direttamente tutta l’energia prodotta per poi riprelevarla dalla rete “istantaneamentte” o nel momento del bisogno. Secondo questo vecchio schema di installazione tutta l’energia autoprodotta viene conteggiata dal contatore bidirezionale in entrata e in uscita dalla rete (cfr. figura: M1).
Per questo vengono fatti, a volte, addirittura doppi conteggi (!) che fanno lievitare le bollette elettriche, anzichè farle dimezzare.
Dunque, con questo tipo di installazione tutta questa energia auto-prodotta viene conteggiata addebitata in bolletta, anzichè essere scalata dalla bolletta.
Se le bollette aumentano, c’è qualcosa che non va nell’impianto o nelle modalità di consumo. Le bollette non dovrebbero aumentare nè rimanere invariate perchè così si bypassa il vantaggio ed il potenziale economico dell’ autoconsumo istantaneo del fotovoltaico installato al servizio di casa (o dell’azienda).
Autoconsumo istantaneo : il corretto schema di connessione
Dunque, se vediamo le bollette aumentare, anzichè diminuire.. che fare?
La prima cosa è controllare lo schema di funzionamento dell’impianto e verificare che lavori correttamente in auto-consumo.
Il primo vantaggio dell’ avere un impianto fotovoltaico è prima di tutto la possibilità di autoconsumare istantaneamente (“in sito”). L’autoconsumo permette di avere sensibili risparmi autoproducendo al momento del bisogno (e non solo) l’energia consumata. Ovviamente per ottimizzare al massimo i vantaggi bisogna consumare il più possibile al momento della produzione. Questo dà la possibilità di ridurre considerevolmente la quantità di energia prelevata dalla rete e pagata in bolletta al fornitore elettrico. Le bollette elettriche, ricordiamolo, includono molte voci di costo: dalla quota energia a quella sui servizi di distribuzione, dispacciamento, agli oneri generali di sistema, fino alle imposte (si veda, ad esempio, l’articolo: come leggere la bolletta elettrica).
Quando invece si produce energia senza utilizzarla, la rete elettrica nazionale viene utilizzata come se fosse uno strumento di immagazzinamento dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico: l’ energia prodotta dall’impianto ma non contestualmente autoconsumata viene quindi immessa nella rete nazionale (RTN) gestita da Terna a beneficio del sistema elettrico nazionale.
Qual è il problema? E’ che l’energia immessa in rete non viene pagata quanto viene pagata in bolletta. Ecco perchè conviene autoconsumare il più possibile, anzichè immettere in rete. Più sotto vediamo il perchè.
In questa figura è riportato il corretto schema di connessione e di misurazione dell’energia in transito nell’impianto fotovoltaico. Si vede il corretto posizionamento dei contatori elettrici (M1 e M2) per permettere il giusto conteggio dell’energia autoconsumata, di quella immessa in rete e di quella prelevata dalla rete.
Per il calcolo dello scambio sul posto è infatti sufficiente rilevare la quantità di energia immessa in rete e quella prelevata dalla rete.
Per calcolare, invece, il risparmio effettivo in bolletta è sufficiente conteggiare la quota di autoconsumo in sito: l’energia prodotta e istantaneamente autoconsumata.
Il corretto schema di realizzazione impianto è quello qui rappresentato, perchè permette l’autoconsumo della ‘propria’ energia, prima che questa venga immessa in rete.
Non tutta l’energia prodotta, infatti, deve per forza essere immessa direttamente in rete, parte di questa può e deve essere immediatamente autoconsumata se c’è una richiesta istantanea.
Il contatore M1 misura quindi i flussi in entrata e in uscita dalla rete elettrica pubblica.
Il contatore M2, invece, misura la quantità totale di energia prodotta dall’impianto fotovoltaico. Questo, misurando tutta l’energia prodotta dal sistema fotovoltaico, permette di rilevare, per differenza, la quantità di energia autoconsumata in sito: sottraendo la quantità di energia fotovoltaica immessa in rete (misurata con M1) dalla quantità totale dell’energia prodotta dall’impianto (misurata con M2) si ha la quantità di autoconsumo.
Le formule dell’autoconsumo fotovoltaico e del risparmio in bolletta
Ecco la formula per calcolare l’autoconsumo:
Autoconsumo = (energia prodotta in totale) – (energia immessa in rete)
Ecco la formula per calcolare il risparmio in bolletta:
Risparmio in bolletta (€) = (autoconsumo in kwh) x (0,25 €)
(0,25 è un prezzo medio lordo dell’energia in bolletta, ma sulla mia bolletta di casa ho calcolato un costo di 0,29 €/kwh).
Esempio.
Energia prodotta = 3.500 kwh
Energia immessa in rete = 1.400 kwh
Autoconsumo = (3.500)-(1.400) = 2.100 kwh
Risparmio in bolletta = (2.100) x 0,25 = 525 euro
La quantità di energia elettrica prodotta (e misurata da M2) è sempre maggiore o uguale alla quantità di energia elettrica immessa in rete (misurata da M1, in uscita) poiché parte della produzione può essere autoconsumata istantaneamente senza utilizzare la rete.
Tabella comparativa autoconsumo fotovoltaico / risparmio in bolletta
Dimensione impianto | energia prodotta/anno | energia immessa/anno | autoconsumo fotovoltaico/anno | risparmio in bolletta/anno |
3 kw | 3.900 kwh | 1500 kwh | 2.400 kwh | 600 euro |
6 kw | 7.800 kwh | 3.500 kwh | 4.300 kwh | 1.075 euro |
9 kw | 11.700 kwh | 8.000 kwh | 3.700 kwh | 925 euro |
Da notare come, per un effettivo risparmio in bolletta, non conta la dimensione dell’impianto fotovoltaico, ma la quantità di autoconsumo effettivo dell’energia auto-prodotta.
Video: come aumentare autoconsumo e risparmio in bolletta
Ecco un breve video (8 minuti) che mostra come aumentare la quota di autoconsumo fotovoltaico per aumentare i risparmi in bolletta.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
Articolo correlato: Fotovoltaico domestico: opportunità di risparmio. Ecco perchè
il sistema di protezione interfaccia Lovato pmvf50 (installato nel 2012) continua a spegnere il fotovoltaico ,cosa posso fare ? non riesco a spegnere
allarme A.01
chi può consigliarmi
grazie
Emilio
Ciao Emilio
Intanto scarica da Internet la brochure ” MANUALE OPERATIVO” del tuo PMVF 50 :
https://www.lovatoelectric.com/Download/I355I07_13.pdf
Poi vedi alla pag. 8 la sezione “SEGNALAZIONE ALLARMI” dove potrai leggere il significato da attribuire al Codice A.01.
Non riporto la descrizione che viene fatta. La potrai leggere da te e mi permetto di immaginare che non ci capirai nulla di preciso sul da farsi pratico.
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Ti posso dire che io ne ho uno uguale al tuo ( installato a fine 2013) che, dopo installato e ALLA PRIMA MANCANZA DI CORRENTE sulla Rete di ENEL, è andato subito in tilt come il tuo.
Nel mio caso NON DIPENDEVA DAL DISPOSITIVO “PMVF 50” MALFUNZIONANTE ma dalla realizzazione TECNICAMENTE MANCHEVOLE del Quadro Elettrico nel quale il Dispositivo è inserito.
Visto che sapevo precisamente chi aveva “posato” tutto l’impianto e anche costruito il Quadro, avrei potuto contattarli (garanzia sul loro lavoro) ma non lo ho fatto dato che la loro risposta sarebbe stata sicuramente ” Non è possibile che non funzioni ! I nostri quadri li facciamo sempre così e funzionano benissimo a tutti”.
In più stavano a circa 150 km dal mio Impianto………..
Dunque, NEL MIO CASO, ho apportato al quadro (personalmente) la necessaria modifica/completamento e tutto è andato a posto.
Però non è detto che il tuo caso sia uguale al mio…………….
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Per tentare di capire quale è il tuo particolare problema dovresti almeno precisare alcune cose :
— 1) Il Sistema si blocca da sempre oppure il problema è apparso solo ultimamente ?
— 2) In tutti i casi hai potuto appurare se il blocco avviene quando si verifica una interruzione di energia sulla tua Linea di ENEL ?
— 3) Che cosa fai di preciso per ripristinare il funzionamento del Sistema quando va in “blocco”.
— 4) Il tuo impianto FV di che Potenza è (kWp) ? Inverter Monofase o Trifase ? Uno o più Inverter ?
— 5) Disponi dello Schema Elettrico dell’Impianto e del Quadro in particolare?
— 6) Come si chiamava la Ditta che, DI FATTO, ti ha posato tutto l’Impianto e presumibilmente costruito anche il Quadro ? Nominativo Ditta e luogo della loro Sede del tempo (dato che immagino siano scomparsi nel frattempo).
— 7) Hai almeno un po’ di capacità tecniche sugli Impianti Elettrici? Riesci ad individuare con il loro giusto nome i componenti più comuni del tuo Quadro Elettrico ?
Rispondi ordinatamente e separatamente, punto per punto, come nel mio elenco.
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Non so cosa si riuscirà a fare concretamente dato che su questo Sito si può solo scrivere e non è possibile pubblicare foto o Elaborati Grafici (Schemi e similari).
Comunque prova a rispondere il più completamente possibile, poi vedremo……………
Buonasera,
a metà gennaio di quest’anno è entrato in funzione il mio impianto FV da 4,5kW. Ho atteso un paio di mesi per capire gli impatti sulla bolletta, facendo tutte le normali azioni “consigliate” (lavatrici, asciugatrici, lavastovigli, ecc avviate quando si sta producendo energia elettrica). Ebbene… i consumi sembrano tali se non superiori a quelli di quando il FV non era attivo. Il secondo contatore, posto accanto all’inverter, è stato installato da e-distribuzione. Sto sbagliando qualcosa io oppure è possibile che qualcosa non sia stato installato/configurato correttamente? In questi ultimi due-tre giorni, ho tenuto d’occhio i consumi leggendoli dal contatore posto all’esterno della casa: sembra che abbia consumato costantemente 3kW/h al giorno in F1 prendendoli dalla rete esterna..ma come è possibile se, stando alle statistiche dell’inverter, sono stati prodotti dai 18 ai 20kW/h giornalieri (quindi prodotti ovviamente in F1?). Cosa mi sto perdendo?
Vi ringraio
Vi ringrazio
Buongiorno, ho un impianto fotovoltaico collegato alla rete con i due contatori M1 e M2 (realizzato nel 2011 quarto conto energia incentivato avente una potenza di 4,54 kW).Ho intenzione di realizzare un altro impianto fotovoltaico avente una potenza simile e collegarlo alla rete. Dove posso trovare lo schema di collegamento rispettando quanto richiesto dal GSE? Il GSE richiede la presenza di un altro contatore. Grazie
Qualcuno mi può spiegare se (e perchè) sia necessario il contatore di produzione per un impianto fotovoltaico non incentivato? Non sarebbe sufficiente il solo contatore bidirezionale? A cosa serve misurare l’energia totale prodotta?
Ciao Daniele
Hai posta la stessa domanda in due diverse “strisce” di discussione (si presume per avere una maggiore visibilità e possibilità di risposta).
Vedi la risposta su :
https://www.fotovoltaiconorditalia.it/conto-energia/il-contatore-di-misura-dell-impianto-fotovoltaico?unapproved=445652&moderation-hash=2765498e2545684d2e62ba2294d85bcc#comment-445652
Salve, ho acquistato a fine anno scorso un immobile provvisto di impianto fotovoltaico attivo, ho fatto regolarmente la pratica di voltura al GSE che mi invia il contributo per l’energia reimmessa.
In merito però ai benefici dovuti all’autoconsumo vorrei valutare la corretta connessione del mio impianto in quanto ho alcuni dubbi, esiste un metodo empirico per poter capire l’effettiva connessione dell’impianto e provare che l’autoconsumo non sia doppiamente conteggiato.
grazie
Ciao,
vorrei capire una cosa, in quale punto del collegamento e quale componente “decide” se l’energia prodotta dal fotovoltaico va in casa per autoconsumo o viene immessa in rete?
Questa cosa la fa il contatore bidirezionale?
Grazie
Ciao Antimo Fatigati
Cerco di spiegare in breve e mi riferisco allo schemino che è riportato nell’articolo di testa dio questa Discussione.
Non esiste nessun componente che “decide” quale sia la strada che deve prendere l’Energia e questo è un fatto molto importante perché non ci potrà mai essere nessun “guasto”.
Per capire il principio di funzionamento del Sistema supponiamo che si tratti di acqua !
A casa tua arriva l’acqua dell’Acquedotto (Linea ENEL) e, nello stesso tempo, tu hai pure una tua personale Pompa Acqua (INVERTER) che quando è in funzione pesca in un tuo Pozzo (PANNELLI FV).
La Pompa Pozzo ha caratteristiche di funzionamento tali che la PRESSIONE generata è sempre superiore a qualsiasi livello di pressione sia presente nell’Acquedotto.
I “tubi” dei due sistemi (Acquedotto e Pompa Pozzo) si uniscono tra loro in un “nodo” a T dove, dal terzo “ramo” del T, parte il tubo che porta l’acqua ai rubinetti di casa tua (Utenza casa).
Se tutti i tuoi rubinetti sono chiusi allora la Pompa Pozzo manda la sua acqua nell’unico posto possibile, ossia la fa entrare nel tubo dell’Acquedotto (ricaccia indietro l’acqua dell’Acquedotto).
Se apri uno o più dei tuoi rubinetti di casa riceverai solo l’acqua che manda la tua Pompa Pozzo sintanto che non ne apri troppi.
Se di rubinetti ne apri troppi allora la QUANTITA’ D’ACQUA fornita dalla Pompa Pozzo diventa insufficiente e la Pressione, nei tubi della casa, cala al disotto di quella presente nel tubo proveniente dall’Acquedotto.
Come la pressione generata dalla Pompa Pozzo nei tubi di casa scende al disotto di quella presente nel tubo dell’Acquedotto l’acqua mancante inizia ad entrare dal tubo dell’Acquedotto che non trova più l’ostacolo della Maggiore Pressione generata dalla Pompa Pozzo.
Nella realtà pratica dell’Energia Elettrica l’equivalente della Pressione dell’acqua è la TENSIONE ELETTRICA (cioè quello che viene chiamato correntemente VOLTAGGIO).
Grazie mille, sei stato chiarissimo.
Volendo essere ancora più precisi l’equivalente della pressione nell’analogia con la corrente alternata è la frequenza, sono le differenze di frequenza che regolano i flussi di potenza attiva, le differenze di tensione regolano i flussi di potenza reattiva; non bisogna confondere la corrente continua con quella alternata.
Ciao Daniele
Mai sentito quanto tu dici. Tuttavia qualsiasi migliore conoscenza è sempre la benvenuta
Immagino che tu avrai qualche “testo di referenza” per quanto tu dici della FREQUENZA.
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PER QUANTO NE SO IO :
Tutti gli Inverter, salvo diverse e specifiche regolazioni, cercano di seguire con la massima precisione possibile la Frequenza di Rete.
Per questo specifico motivo gli Inverter sono anche degli ottimi RIFASATORI (nei limiti delle loro possibilità).
Con il termine RETE si intende il Sistema a Bassa Tensione (400 V trifase) che, partendo dalle innumerevoli Cabine di Trasformazione di Zona (da media Tensione a Bassa Tensione), raggiungono ciascuna delle nostre Utenze Domestiche.
Anche tutti quelli che hanno la Monofase 230 V in realtà sono allacciati alla 400V Trifase (2 Conduttori : 1 Fase e 1 Neutro).
Ci sono molti Inverter più evoluti/moderni che, per superare le problematiche di SOVRATENSIONE, presenti sulla Rete Enel e che E-Distribuzione non riesce ad eliminare, hanno una specifica programmazione per cui possono (solo in caso di necessità) INIETTARE in Rete (Immettere in Rete) con un certo SFASAMENTO IN TENSIONE.
Il detto “Sfasamento in Tensione” viene attuato dall’Inverter (se così programmato) solamente nel caso che la TENSIONE DI RETE superi il limite dei “253 V medi” calcolati sul tempo di 10 minuti.
Se si supera il limite Voltaggio-Tempo standard (253 V-10 min) un INVERTER NORMALE si auto esclude sia dalla Produzione che dalla Immissione in Rete e va in Attesa (stand-by) fintanto che la tensione di Rete non scende di almeno 3 V – 5 min al di sotto del limite dei 253 V.
Solo per evitare questo comportamento di ATTACCA-STACCA reiterato molte volte (che risulta tecnicamente dannoso per la componentistica dell’Inverter e anche per l’ammontare della Produzione generata) si ricorre all’artificio della INIEZIONE SFASATA (solitamente non oltre Cosfì 0,9 e solo eccezionalmente si arriva a 0,8).
Naturalmente l’INIEZIONE SFASATA viene recepita come tale dal Contatore di Scambio e quindi il computo dei kWh REALI prodotti in questa situazione e conteggiati dal Contatore cala in rapporto lineare al Cosfì di INIEZIONE.
Comunque, dal punto di vista del proprietario del FV, è molto meglio avere una INIEZIONE SFASATA (con una Perdita di Produzione Reale intorno al 10-20% piuttosto che avere l’Inverter spento (fuori produzione) anche per 4-5 ore al giorno.
Ovviamente questo “sistema” contribuisce a peggiorare la situazione già precaria della Rete ENEL ma, almeno per ora, nel marasma generale della Corsa al Fotovoltaico Superpotente che si è scatenata, non sono ancora stati presi provvedimenti.
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Questo è quanto CREDO di sapere io ma sarò lieto di aggiornarmi.
P.S.
IO SONO UN SEMPLICE UTENTE DI QUESTO FORUM, senza nessuna pretesa particolare, e faccio quello che posso per rispondere a “domande semplici” in modo semplice, nella speranza di potermi fare capire e quindi essere di qualche utilità per le Persone Semplici.
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Nella mia spiegazione di tipo Logico-Idrico non è stata mai menzionata la natura della Corrente (continua o alternata) che non aveva nessuna necessità di essere menzionata.
Comunque sarebbe auspicabile che, chiunque intervenga nella discussione, capisca il “livello tecnico” da tenere nella stessa in funzione della evidente semplicità di chi pone le domande in un certo modo.
Altrimenti, cosa che fino ad ora non mi risulta sia ancora mai successa, si va a cadere nel marasma che regna sovrano in altri Forum Tecnici dove i malcapitati che pongono le loro domande escono frastornati dai “Fuochi Pirotecnici” che si accendono tra i vari ESPERTI e SUPER ESPERTI.
@ Gipi: la questione della relazione frequenza/potenza viene affrontata approfonditamente (o almeno spero lo facciano ancora) in un qualsiasi corso di laurea in ingegneria elettrica (ex “elettorecnica”), Un testo illuminante a riguardo è “Lezioni di trasmissione dell’energia elettrica” di Antonio Paolucci.
Se invece ti basta una “infarinata” che ti dice come stanno le cose senza spiegarti il perchè allora puoi fare riferimanto alla norma CEI 0-21 paragrafi 8.5 e successivi oppure CEI 0-16 paragrafo 8.8.6.3.2 e seguenti
Ciao Daniele
Premetto che questo sarà sicuramente il mio ultimo intervento su quanto da te detto nei tuoi 2 interventi di appena qui sopra.
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Ma ti sembra che, per dare una comprensibile spiegazione a Antimo Fatigati, che ha scritto semplicemente :
<<>>
si debbano scomodare i “Corsi di Laurea” ???
Non ho la minima idea di quello che vi si potrebbe trovare scritto ma, sono più che sicuro che, qualora in grado di capire spiegazioni a quel livello, il “nostro” Antimo Fatigati sicuramente non avrebbe avuto nessun bisogno di chiedere quello che invece ha chiesto.
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Per quanto ai tuoi “rimandi” ai Testi Normativi CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) che, nella odierna infinita sarabanda degli Acronimi potrebbe anche essere “Conferenza Episcopale Italiana” :
Magari sarebbe stato un gesto di apprezzata cortesia, verso chi volesse poi andare ad informarsi sui “Sacri Testi”, fornire almeno gli indirizzi internet ai quali attingere !
Mi premuro di segnalarne uno di quelli da te citati (Norme CEI 0-21) :
https://www.ceinorme.it/doc/norme/18309.pdf
Al detto indirizzo si può prendere visione di tutto il Testo completo ed aggiornato
Per quanto al contenuto nel Paragrafo 8.5 e successivi (come date citati) segnalo che l’argomento parte da pagina 80.
Chi volesse leggere potrà poi dire quanto ne avrà capito ma, soprattutto, quanto il “contenuto” abbia a che fare con la domanda posta da Antimo Fatigati (e magari anche con quanto sostieni “tecnicamente” tu).
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NON INTERVERRO’ OLTRE, IN NESSUN CASO, SU QUESTO TIPO DI ARGOMENTI !
SE VI SARA’ QUALCHE EVENTUALE SEGUITO LEGGERO’ SICURAMENTE MA SENZA INTERVENIRE !