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Fotovoltaico: minori importazioni di gas ripagano gli incentivi

Ultimo aggiornamento: 22-02-2013
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Il fotovoltaico installato in Italia si sta sostituendo al gas come fonte energetica primaria. Il fotovoltaico nazionale è un investimento in quanto riduce la spesa energetica volta all’importazione di gas per le centrali elettriche.

In altre parole: in Italia l’energia elettrica viene per la gran parte prodotta con le centrali a gas. Con lo sviluppo delle centrali fotovoltaiche può non essere più necessario quanto prima l’import di gas dall’estero per produrre energia elettrica. Il fotovoltaico permette quindi un gran risparmio sull’import di gas nel bilancio energetico nazionale.

Il fotovoltaico in Italia è già oggi una significativa infrastruttura energetica. Il suo costo, scaricato in bolletta, viene pagato da noi tutti attraverso gli “oneri” volti a pagare gli incentivi. Il suo costo, però, è di molto inferiore al risparmio generato dal minor import di gas a parità di energia elettrica prodotta.

Questo è quanto emerge da un articolo scritto da Giovanni Simoni (presidente di Assosolare) che, conti alla mano, dimostra come l’investimento fotovoltaico, anche in termini di incentivi pagati dalla collettività, è ampiamente compensato a livello nazionale dal minore utilizzo di gas per produrre elettricità.

Ecco il perchè.

Il sistema energetico italiano dipende ancora per l’84% dai combustibili fossili e costa circa 62 mld di euro l’anno. Cambiare il “sistema energia” è un processo graduale che richiede un cambiamento nel tempo del mix energetico nazionale in favore delle fonti rinnovabili che già negli ultimi anni hanno avuto un grande exploit.

fotovoltaico e importazioni di gas naturale

Quanto incide oggi, a 6 anni dai primi incentivi, la produzione energetica da fotovoltaico a fronte dei costi di incentivazione che ha generato?

Oggi abbiamo in Italia un’infrastruttura da fotovoltaico che genera circa 17mila megawatt di potenza.

Molte delle risorse finanziare investite sono arrivate dall’estero (circa il 50% dei 42 mld di euro totali di investimenti). Risorse che dal 2005 gli italiani restituiscono pagando gli incentivi in bolletta. Gli italiani hanno realizzato un investimento: da un lato pagano gli incentivi per gli anni a venire, dall’altro ottengono un quantitativo di energia fotovoltaica disponibile con le centrali installate in questi anni.

Il fotovoltaico, dunque, è un investimento a livello nazionale che nel tempo procurerà un ritorno economico grazie all’energia che metterà a disposizione. Anche e soprattutto nella misura in cui taglierà le spese di importazione delle “materie prime energetiche” tra cui il gas.

Secondo Simoni l’incentivazione del fotovoltaico è un buon investimento nazionale che procura un significativo risparmio nel bilancio energetico nazionale.

Nel 2012 per effetto del fotovoltaico installato in Italia, circa 15 mila megawatt, il risparmio nelle importazioni di gas ammonta a circa 2 miliardi di euro.

Nel 2020 anno in cui il fotovoltaico raggiungerà, secondo la strategia energetica nazionale, circa i 30-35 mila megawatt di potenza totale installata, il risparmio di bilancio generato dalle minori importazioni di gas raggiungerà i circa 4,5 miliardi di euro in un anno. E così sarà per gli anni a venire.

 

Ogni investimento è un rapporto tra costi e benefici.
A livello nazionale:

Quali sono i costi? Gli incentivi del conto energia.
Quali (tra) i benefici? Il risparmio generato dalle minori importazioni di gas.

 

1) Quanto costa il conto energia?

Al 23 gennaio 2013 la situazione del fotovoltaico in Italia è questa:

  • numero di impianti installati: quasi 480 mila
  • potenza totale generata: 17 mila megawatt
  • costo annuo degli incentivi: 6,5 miliardi di euro

Avremo a breve, con la fine degli incentivi del conto energia, 6,7 miliardi di euro di incentivi per circa 18mila megawatt di potenza fotovoltaica installata in italia.

Il costo complessivo di tutta l’incentivazione del fotovoltaico sarà di circa 112 miliardi di euro per circa 28 anni di incentivi.

 

2) Quanto fa risparmiare il CE sulle importazioni di gas?

Producendo energia col fotovoltaico, si possono tagliare le importazioni di gas naturale.

Il risparmio sull’acquisto di gas naturale ammonterebbe al 2020, secondo  le prospettive di sviluppo indicate dalla SEN (la “Strategia Energetica Nazionale”), a circa 4,5 miliardi di euro. Vuol dire che, ipotizzando il fotovoltaico installato al 2020 di circa 30-35 mila megawatt di potenza totale, nel solo 2020 si potranno risparmiare 4,5 miliardi di euro sulle importazioni di gas naturale.

Dal 2020 in poi, secondo le stime, per tutto il fotovoltaico installato in Italia il risparmio generato dalle minori importazioni di gas supera di gran lunga ed in quantità crescente il costo residuo degli incentivi al fotovoltaico, incentivi pagati in bolletta dalla collettività.

 

3) Alcune conclusioni

 

  1. Attraverso gli investimenti nel fotovoltaico è stata realizzata in Italia una struttura produttiva in grado di fare da “cuscinetto” contro il rischio di dipendenza dall’estero (importazioni) per le fonti primarie fossili.
  2. L’investimento fatto per incentivare il fotovoltaico in Italia fino al 2013 (con i cinque “conto energia”) è stato conveniente anche in termini puramente economici.
  3. Il risparmio generato dalle minori importazioni di gas deve essere preso in considerazione nelle bollette per gli anni a venire..
  4. Entro il 2033, tra 20 anni, il risparmio generato dalle minori importazioni di gas sarà pari all’intero costo sostenuto dagli italiani per gli incentivi al fotovoltaico.

 

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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