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Parcheggio bici elettriche: ricarica pulita per la mobilità sostenibile

Ultimo aggiornamento: 15-03-2013

Una mobilità green, il cui scopo è quello di integrare le energie rinnovabili a veicoli tradizionali, per creare delle infrastrutture capillari sul territorio. Questa la mission di GCI Group società volta a garantire ai cittadini, alla pubblica amministrazione e alle società private tutti i benefici delle nuove tecnologie pulite.

E’ così che il gruppo guarda avanti nella mobilità green e nella sostenibilità brevettando un innovativo ciclo posteggio, un parcheggio per bici elettriche, che fonde creatività e innovazione e che è già al servizio di diversi sistemi di bike sharing “elettrici” in Italia, da ultimo: uno all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo.

Gci-Group ha realizzato un parcheggio per bici elettriche innovativo, che supera e migliora alcuni difetti di precedenti altre soluzioni. Il bici parcheggio assicura una estrema facilità e praticità nella presa e nel deposito delle biciclette elettriche. Il sistema garantisce la migliore sicurezza e, grazie ad un sistema di riscaldamento, assicura pure il funzionamento anche a basse temperature.

Il bike sharing elettrico, si sa, è un buon sistema utilizzabile su scala locale per porre un’alternativa concreta alla tradizionale mobilità inquinante e assordante. Può diventare infatti alternativo all’automobile ed ai mezzi pubblici nelle città e in contesti di spostamenti a breve percorrenza.

cicloposteggio GCI a Pescasseroli

Per facilitare al massimo il deposito ed il ritiro dei mezzi elettrici, il ciclo-parcheggio è dotato di un sistema di aggancio-sgancio rapido delle bici attraverso mini binari che agganciano la ruota delle bici elettriche senza doverle sollevare, garantendo ovviamente tutte le misure di sicurezza elettriche e meccaniche del caso. Analizzando il mercato, infatti, la società che ha progettato il ciclo-posteggio ha migliorato alcune delle criticità dei prodotti già in funzione. Una di queste è rappresentata dal sistema di aggancio del veicolo al supporto. Nei sistemi di Bike Sharing presenti ad oggi sul mercato e visibili in alcune delle nostre città, è necessario sollevare il veicolo da terra per agganciarlo al supporto, operazione non sempre facile a causa del peso dei veicoli elettrici. Con un sistema “a slittamento” il problema è superato.

Le funzionalità incorporate in questo innovativo sistema di Bike Sharing, rendono il prodotto un buon prodotto, unico nel suo genere, garantendo efficienza e praticità di utilizzo. Il rivoluzionario sistema a slittamento consente infatti di eseguire le operazioni di prelievo e riconsegna delle bici senza alcuna fatica e con la massima semplicità.

L’aggancio delle bici alle postazioni è costituito da due elettro-blocchi che assicurano le forcelle al supporto impedendone la rimozione non consentita.

Come funziona il meccanismo di ricarica.
Una volta inserita la bicicletta elettrica si accende una spia a led, e il check di sicurezza. In pochi secondi e in totale autonomia, il sistema inizia a ricaricare il veicolo in maniera sicura, evitando all’utente di maneggiare cavi elettrici. L’impianto è in grado di ricaricare completamente la batteria al litio in circa 4 ore.

L’intero sistema di aggancio e sgancio del veicolo elettrico è stato pensato per venire incontro alle necessità dell’utente, ponendo in primo piano la sicurezza. Non da ultimo, il ciclo parcheggio è stato pensato anche per prevenire tentativi di furto e vandalismo, attraverso un sistema di sorveglianza a circuito chiuso che consente di monitorare ogni postazione.

Tra le particolarità del sistema Bike Share c’è la possibilità di riconsegna della bicicletta elettrica anche in assenza di rete elettrica. Ogni ciclo posteggio funziona infatti in maniera autonoma e consente la gestione indipendente delle singole postazioni.

Grazie ai sistemi di riscaldamento montati internamente, infine, il ciclo posteggio è in grado di funzionare anche a temperature molto rigide (fino a – 20°).

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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