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Contributo del fotovoltaico: scomoda realtà..

Ultimo aggiornamento: 15-05-2013

Il contributo fotovoltaico in Italia, come delle altre fonti rinnovabili, è già una realtà visibile, dimostrabile, e per le lobby che sostengono le fonti fossili è una scomoda realtà. Una realtà che va a minare un’importante fetta del mercato oligopolistico dell’energia delle fonti fossili: quello del petrolio, del carbone, del gas naturale, e di poche multinazionali regine incontrastate del mercato energetico mondiale.

Ecco una scomoda realtà sul contributo che fotovoltaico e altre fonti rinnovabili già stanno apportando al sistema energetico italiano, alla bilancia dei pagamenti nazionale ed all’ambiente. Una verità scomoda, da ‘occultare’, ma che il Coordinamento FREE, coordinamento nato in difesa del fotovoltaico delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, ha deciso di portare alla luce attraverso la libera informazione. E’ una battaglia tra informazione e dis-informazione.

Il coordinamento Free ha pubblicato un contributo al fotovoltaico ed alle fonti rinnovabili dal titolo: “Rinnovabili: chi vuole uccidere la verità?”. Sintetico opuscolo in cui il coordinamento, in cui “si coordinano” le maggiori associazioni e rappresentanze del settore, fa luce su come i sostenitori delle fonti fossili stiano sistematicamente snaturando, denigrando e occultando la filiera italiana del fotovoltaico e delle fonti rinnovabili.

Il dito è puntato, in particolare, ma non solo, su alcuni documenti recentemente diffusi da Assoelettrica e da Assoliquidi, documenti tesi a denigrare, in maniera tendenziosa, i meriti delle fonti rinnovabili ed il contributo del fotovoltaico al sistema energetico nazionale.

contributo fotovoltaico

Il contributo del fotovoltaico, nello specifico, e la realizzazione degli obiettivi europei al 2020 con tutte le altre rinnovabili, sta già comportando importanti cambiamenti, per alcuni alquanto scomodi: nuovi assetti nelle quantità di energia offerta (e venduta) sulla borsa elettrica, e nuovi assetti sulla domanda energetica reale. Nuovi assetti di domanda e offerta vuol dire principalmente una cosa: nuovi meccanismi di prezzo dell’energia.

Le rinnovabili hanno aumentato l’energia a basso costo, abbondante nelle ore diurne, con l’effetto di minare segmenti del tradizionale mercato energetico legato alle fonti fossili. Questi nuovi assetti di mercato riducono di fatto i margini delle poche grandi aziende detentrici del mercato energetico italiano.

Per questo motivo, secondo il pamphlet del coordinamento Free, le imprese attive nei comparti più tradizionali del settore dell’energia stanno reagendo con massicce campagne  di disinformazione al fine di denigrare e sminuire l’importante contributo che fotovoltaico e altre fonti rinnovabili stanno già apportando, dati alla mano, al nostro paese. In primis: il contributo più importante è la riduzione effettiva, già riscontrabile, del costo dell’energia sulla borsa elettrica.

In definitiva, si legge nel documento, ecco la verità sul contributo che fotovoltaico e fonti rinnovabili stanno dando ai cittadini che già hanno avuto il coraggio, nonchè la convenienza, di optare per l’energia pulita: “i cittadini, con le fonti rinnovabili, non solo risparmiano oggi, ma già si guadagnano l’energia per il futuro”, quando petrolio, carbone e gas avranno superato il picco produttivo ed incominceranno ad essere beni molto più costosi di quanto già non siano.

 

Chi  è  il  Coordinamento Free  e  qual è  il  suo  contributo al fotovoltaico ?

Free: letteralmente è l’acronimo di Fonti Rinnovabili e Efficienza Energetica. Si tratta di un coordinamento nato nel 2012 al fine di formare un “fronte unico di rappresentanza” del fotovoltaico e delle rinnovabili di fronte alle istituzioni politiche. Un nuovo soggetto istituzionale con l’obiettivo di influire (in maniera diretta ed indiretta) in sede decisionale sulle politiche energetiche nazionali: per le elezioni politiche del 2013, ad esempio, il coordinamento aveva realizzato un documento programmatico per le rinnovabili, poi sottoposto ai candidati in sede di campagna elettorale.

Facciamo i nomi.

Il coordinamento Free è composto da diverse associazioni di settore, circa una ventina. Tra le più conosciute ed influenti: il comitato Anie/Gifi (Gruppo Imprese del Fotovoltaico), l’Ater (l’Associazione dei Tecnici delle Energie Rinnovabili), il comitato IFI (Industrie fotovoltaiche italiane), il Kyoto Club, l’Anev (l’associazione nazionale energia dal vento), ecc..
Questi sono tra i soci ordinari.

Ci sono poi i sostenitori. Qui spiccano nomi quali: il Fire (Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia), il Dipartimento di energia del politecnico di Milano e dell’Università di Palermo, Greenpeace Italia, Legambiente, Wwf, ecc..

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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