Con l’arrivo dell’estate, ormai lo sappiamo bene, la fonte solare si manifesta a noi in tutte le sue potenzialità. Solare termico e solare fotovoltaico sono due fonti pulite di energia che nelle lunghe giornate estive riescono a produrre, in alcuni momenti, una potenza superiore a quella assorbibile dalla rete elettrica e dalla domanda nazionale. In termini tecnici si chiama: overgeneration.
In alcuni momenti, ad esempio in una soleggiata domenica di tarda primavera, la domanda di energia è minima e la produzione diurna degli impianti fotovoltaici è massima. Ecco che, sommando tutte le produzioni di energia in Italia, si crea una situazione di overgeneration, in altre parole: produzione superiore alla domanda elettrica istantanea.
Cosa comportano questi momenti di “sovra-generazione” di energia (pulita)?
Secondo le dinamiche del mercato elettrico, dinamiche di “libero mercato”, la overgeneration crea il calo dei prezzi dell’energia: l’energia prodotta dal sole è elettricità (quasi) “a costo zero” che viene immessa in abbondanza nella rete elettrica nazionale. Per questo motivo abbatte il prezzo dell’energia portandolo, in alcuni momenti, a valori prossimi allo zero.
Questi sono i benefici economici del fotovoltaico e delle fonti rinnovabili: abbassare il prezzo medio dell’energia elettrica.
Quanto sta producendo il fotovoltaico in Italia? E quanto le altre fonti rinnovabili?
Diamo solo alcune proporzioni per capire l’incidenza delle fonti rinnovabili, fotovoltaico e non solo, e fonti inquinanti sulla produzione elettrica scambiata in Italia.
Secondo le rilevazioni del gestore elettrico nazionale, l’energia venduta in Italia nell’ultima settimana di giugno è così composta:
- circa il 49% prodotta da Fonti Rinnovabili;
- circa il 28% prodotta dal Gas;
- circa il 10% prodotta ancora dal Carbone;
- circa il 11% prodotta da altre fonti non rinnovabili;
- circa il 2% prodotta a seguito dei pompaggi idrici;
Le fonti rinnovabili producono, in una settimana di fine giugno, quasi il 50% dell’energia venduta in Italia. Il rimanente 50% è prodotta ancora da fonti inquinanti o non rinnovabili.
Tra le “fonti rinnovabili” si annoverano non solo il fotovoltaico, ma anche e soprattutto la fonte idrica (l’idroelettrico), la fonte eolica, quella geotermica ed altre di poca rilevanza.
Ecco le quote di produzione elettrica da ciascuna fonte:
- circa il 26% dall’idroelettrico;
- circa il 15% principalmente dal fotovoltaico;
- circa il 6% dall’eolico;
- circa il 2% dal geotermico.
Il fotovoltaico, in una settimana di fine giugno, produce in Italia quasi il 15% dell’energia venduta in Italia. La fetta maggiore tra le fonti pulite, però, spetta ancora all’idroelettrico che da solo rappresenta circa un quarto dalla produzione nazionale.
In altre parole: in Italia nel 2014 (inizio estate) circa la metà dell’energia è prodotta dalle fonti rinnovabili: un quarto dal solo idroelettrico, e circa il 15% dal solare.
Quello su cui bisogna ancora puntare è l’ulteriore riduzione dell’incidenza delle fonti fossili per la produzione energetica nazionale: il 50%, infatti, è ancora di origine inquinante. Il gas incide, da solo, per quasi il 30% ed il carbone per circa il 10%. Gas e carbone, insieme, producono ancora il 40% dell’energia venduta in Italia. Anche se le fonti rinnovabili sono aumentate negli ultimi anni a ritmi sostenuti.

Grafico: energia venduta in Italia – Giugno 2014
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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