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Siamo in pericolo: lo dice il misuratore di CO2

Ultimo aggiornamento: 17-10-2014

Che l’eccesso di Co2 nell’aria sia un danno per il Pianeta e per la collettività, ormai è risaputo. Quello che tutti non sanno, invece, è che esiste un punto di “non-ritorno”. Cioè: un livello di emissioni oltre il quale non è più possibile riparare senza gravi danni al Pianeta ed allo stesso genere Umano.

La Co2, altrimenti detta Bi-ossido di Carbonio, è la principale causa dei cambiamenti climatici, dell’effetto serra e di numerose malattie dovute alla carenza di ossigeno. Non siamo noi a dirlo, ad ammetterlo è ormai la (quasi) totalità della comunità scientifica internazionale.

A volte è necessario essere brutali, per far capire effettivamente i danni che l’uomo sta facendo alla Terra: ed il misuratore di CO2 (clicca qui per vederlo in diretta) lanciato ai primi di ottobre da Climate-KIC, ha in sé qualcosa di spaventoso. Nelle sua semplicità e freddezza, mostra infatti quanto manca dal punto di non ritorno, ovvero da quella quantità di anidride carbonica emessa che renderebbe i cambiamenti climatici irreversibili e devastanti.

La minaccia globale che il nostro operato rappresenta, è evidenziata anche dal raffronto con la quantità di emissione di CO2 degli anni passati. Infatti al momento ci attestiamo sulle 392 parti per milione, mentre la “soglia dell’irreparabile” è ad appena 58 parti per milione. Per capire la velocità vertiginosa con cui stiamo camminando verso il baratro, è sufficiente entrare nell’applicazione e cliccare sugli anni passati. Negli ultimi 3 anni c’è stato un aumento di 4 parti per milione, negli ultimi 5 di 14 parti per milione, negli ultimi 50 di 73 parti per milione. Ebbene sì, se continuiamo di questo passo meno di 50 anni ci separano dai cambiamenti climatici definitivi.

 

misuratore di co2 globale

Misuratore di co2 globale

C’è da dire di contro, se la matematica può consolare, che negli ultimi 3 anni c’è stato un apparente rallentamento, dovuto anche agli sforzi di alcune Nazioni di fare la propria parte sul fronte delle emissioni di CO2.

Ma su cosa si basa questo contatore? Su una serie di dati in tempo reale forniti da diversi Stati Europei e li incrocia e combina per mostrare in maniera semplice ma efficace la situazione attuale. La sua presentazione in questi giorni è stata legata al World Summit of Regions for Climate che si è tenuto a Parigi, organizzato dall’associazione ambientalista ‘R20 Regions of Climate Action’, fondata e presieduta dall’ex governatore della California Arnold Schwarzenegger.

Questa iniziativa del Climate-Kic, è solo uno degli sproni e delle idee a cui la Comunità inglese sta lavorando alacremente per sensibilizzare gli industriali e spingere gli scienziati a fare tutto il possibile per invertire la rotta. Infatti, è l’innovazione tecnologica ad essere considerata l’arma numero uno contro l’aumento delle emissioni. Solo quando si creeranno (e si useranno) sempre più sistemi che non hanno nulla a che vedere con le energie non rinnovabili, sarà possibile avere qualche speranza di cambiamento.

Resta un dato di fatto la necessità di tutti i Governi di impegnarsi in una lotta senza se e senza ma per la salvezza dei propri cittadini, perché 50 anni, anche se non sembra, passano in un soffio.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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