Sono passati 8 mesi dall’inizio dell’anno ed il consueto rapporto Terna sulla produzione elettrica in Italia ci mostra come la produzione elettrica da fotovoltaico è arrivata, nei primi otto mesi dell’anno, al 10% della produzione nazionale.
Nonostante il rallentamento del mercato del fotovoltaico in Italia, la produzione di energia da fonte solare vive sull’onda delle numerose installazioni realizzate negli scorsi anni, soprattutto grazie agli incentivi del conto energia. Grazie a queste numerose realizzazioni, operative già da qualche anno, fino ad oggi il 10 per cento dell’energia prodotta in Italia proviene esclusivamente dal sole.
Le rinnovabili, nel periodo tra gennaio ed agosto 2015, hanno coperto quasi il 37 per cento della domanda elettrica e più del 40 per cento della produzione nazionale. Nelle “rinnovabili” sono inclusi l’idroelettrico, che rappresenta ancora gran parte della produzione nazionale, l’eolico e il fotovoltaico. L’idroelettrico è in calo, ma il fotovoltaico tiene costante la produzione di energia pulita in Italia, grazie ai numerosi impianti ad oggi operativi sul territorio: il fotovoltaico ha coperto finora il 10 per cento della produzione elettrica nazionale e quasi il 9 per cento della domanda elettrica.
Complice il grande caldo estivo, la domanda elettrica ad agosto è stata molto elevata, quasi 25 TWh; quasi il 5 per cento in più rispetto all’agosto dell’anno passato ed il 90 per cento di questa è stata soddisfatta dalla produzione nazionale, nonostante la fonte idrica sia calata di ben il 33 per cento.
Anche la fonte eolica quest’anno è in calo del 23 per cento, e quella fotovoltaica è l’unica rinnovabile ad essere aumentata del 9 per cento.
Tre le fonti non rinnovabili il termoelettrico è aumentato anch’esso del 9 per cento.
Se guardiamo, invece, alla sola produzione domestica di piccola scala, nel mese di agosto le rinnovabili hanno inciso per quasi il 42% (meno, comunque, rispetto agli anni passati).
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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