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Rinnovabili: a livello globale record di investimenti e primi risultati

Ultimo aggiornamento: 29-03-2016

In un Pianeta in cui alcuni paesi crescono con ritmi di sviluppo vorticosi, ed altri vivono già con tenori di vita insostenibili dal punto di vista energetico, affrontare il tema dell’energia e della sostenibilità diventa non solo auspicabile, ma necessario. Necessario per la sopravvivenza stessa del Pianeta e dei suoi abitanti.

Con i ritmi di crescita di Cina e India, per esempio, pensare ad una produzione industriale fondata solo sui vecchi modelli, vorrebbe dire trovarsi in breve tempo a dover sostenere costi ambientali insostenibili. Costi non solo a carico del paese interessato, ma a carico dell’intera popolazione mondiale. Aria, acqua, clima, risorse. Sono beni “planetari”.

fonti rinnovabili

Le fonti rinnovabili hanno il compito e l’enorme responsabilità di “tamponare” sul breve periodo i danni derivanti dall’eccessivo utilizzo delle fonti fossili: se gran parte dell’attuale fabbisogno di energia potesse essere prodotto senza bruciare petrolio, gas e carbone, riusciremmo “a tamponare” fin da subito gli effetti deleteri dei gas climalteranti.

Secondo un rapporto del Clean Energy Canada, nel 2015 le fonti rinnovabili hanno avuto un vero e proprio record di investimenti a livello globale. Qualcosa, dunque, a livello globale, inizia a muoversi. Nell’anno passato gli investimenti totali sul fronte delle energie pulite è stato di ben 367 miliardi di dollari, la metà dei quali sono stati investiti da soli tre grandi nazioni: USA, Cina e Giappone.

In Usa Obama si è sempre dichiarato, fin dall’inizio del suo insediamento, a favore di una svolta energetica, vista l’immensa responsabilità che l’America ha avuto fino ad oggi sul riscaldamento globale. La Cina, primo mercato al mondo del fotovoltaico, ha capito che con i suoi ritmi di sviluppo produrre energia in maniera meno impattante non è una scelta, ma una necessità. Il Giappone, infine, dopo il disastro nucleare di Fukushima, ha capito (a proprie spese) che l’unica strada percorribile e sicura è quella delle rinnovabili.

L’India, invece, è il paese che ha avuto il maggior incremento degli investimenti potandoli a +23 per cento nell’ultimo anno (a quota 10 miliardi).

Il dato interessante, collegato a “doppio filo” con i nuovi investimenti in rinnovabili, è il crollo del costo delle energie pulite. Negli ultimi 6 anni i costi di fotovoltaico ed eolico sono scesi mediamente del 60-80 per cento.

Un altro dato, ancora più interessante, arriva dalla Cina dove iniziano a vedere i primi effetti concreti degli ingenti investimenti in fonti rinnovabili: secondo i dati dell’Istituto cinese di statistica elaborati da Greenpeace le emissioni di CO2 sono diminuite già per il secondo anno di fila. Nello scorso anno le missioni di Co2 sono diminuite del 2 per cento grazie alla riduzione del 4 per cento del carbone.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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