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Efficienza energetica e ristrutturazioni: binomio ottimale e vantaggioso

Ultimo aggiornamento: 19-10-2015

È possibile ridurre l’utilizzo di energia e parallelamente dare vita ad un giro di affari che crei nuovi posti di lavoro? La risposta è positiva e lo ha confermato Livio De Santoli, presidente di AiCARR, l’Associazione italiana Condizionamento dell’Aria Riscaldamento e Refrigerazione.

Secondo quanto affermato se si iniziasse un piano di ristrutturazione degli edifici classificati come storici, questa iniziativa avrebbe un impatto economico iniziale pari a 6 miliardi di euro, senza contare i benefici per il risparmio energetico e l’ambiente. La cifra non deve stupire se si considera che in Italia sono almeno 2 miliardi i metri cubi che potrebbero essere interessati dalla riqualificazione.

La ristrutturazione degli edifici italiani potrebbe portare inoltre alla creazione di 500.000 nuovi posti di lavoro nei prossimi cinque anni, se eseguita in maniera costante. Dal punto di vista energetico il risparmio ottenibile sarebbe altrettanto enorme; secondo l’associazione gli edifici ristrutturati potrebbero far risparmiare fino al 90% di energia.

efficienza energetica e ristrutturazioni

I vantaggi per edifici e ambiente non finiscono però qui. Infatti un piano nazionale di ristrutturazione influirebbe anche sulla tutela degli edifici storici, finendo per innalzarne anche il valore.

 

Ristrutturare e conservare

Quanto espresso in precedenza riporta alla luce una questione di primo piano nei progetti di ristrutturazione e cioè la necessità di coniugare il rispetto dei vincoli sugli edifici storici con le necessità di risparmio energetico. La questione non è semplice ed è stata oggetto di moltissimi studi e dibattiti. Secondo quanto stabilito dalla Carta di Venezia per la Conservazione e il Restauro, i principi che devono guidare le ristrutturazioni degli edifici storici e le riqualificazioni energetiche dovrebbero essere: compatibilità, minimo intervento, reversibilità e rispetto del tessuto originario. Obiettivi non semplici da perseguire in fase di ristrutturazione, ma necessari per portare avanti un progetto di riqualificazione che consideri come esigenza primaria anche l’efficienza energetica degli edifici.

Il tutto, come sempre, sta nel trovare il giusto compromesso tra tutela del patrimonio storico del territorio e riduzione delle emissioni per la tutela dell’ambiente.

 

Cos’è la Carta di Venezia sul restauro

La Carta di Venezia per il restauro e la conservazione di monumenti e siti, citata in precedenza, è un documento redatto nel 1964, i cui obiettivi erano quelli di individuare uno standard di livello internazionale per il restauro e la conservazione degli edifici di interesse storico, dei monumenti e dei siti archeologici. La Carta è composta da 16 articoli ed ha ispirato ulteriori documenti simili dedicati a settori specifici per la tutela di edifici storici, giardini e per il turismo culturale. Nonostante sia prossima al cinquantesimo anniversario, i suoi principi continuano ad essere la base per al tutela del patrimonio storico ed artistico nazionale ed internazionale.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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