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Decreto Milleproroghe, rischi per chi ha investito in risparmio energetico

Ultimo aggiornamento: 29-02-2016

bolletta enel e fotovoltaico

Il testo del Decreto Milleproroghe è attualmente in fase di consultazione.

Se venisse approvata l’attuale bozza in discussione le imprese che hanno investito nel risparmio energetico, impianto fotovoltaico e non solo, rischierebbero di vedersi indirettamente penalizzate.

Perchè?

Perchè potrebbero vedersi addebitare nelle bollette elettriche i cosiddetti “oneri di rete” non più come costi variabili (come è oggi), ma come costi fissi, indipendenti dai consumi.

Che significa questo?

Significa che si “slega” il costo sostenuto in bolletta dall’effettivo consumo elettrico. Significa che tutte le imprese, sia quelle che prelevano molta energia dalla rete sia quelle che ne prelevano poca, pagherebbero la stessa quota sugli oneri di rete. Chi preleva 10mila kwh/anno dalla rete pagherebbe poco più di chi ne preleva 5mila.

Chi investe nel fotovoltaico investe forte del fatto che diminuirà il suo prelievo di energia dalla rete. Chi investe nel fotovoltaico usa l’elettricità di rete solo per soddisfare la domanda di energia “residuale” , non soddisfatta dal proprio impianto fotovoltaico (o dal proprio impianto di cogenerazione). Spostando gli oneri di rete da costi proporzionali ai consumi a costi fissi si penalizza chi ha fatto investimenti per prelevare meno energia dalla rete. In altri termini si penalizza chi ha investito per risparmiare in bolletta.

Anche Assorinnovabili, l’associazione di categoria dei produttori da fonti rinnovabili, afferma che se il decreto Milleproroghe passasse nella sua attuale formulazione le conseguenze per le aziende sarebbero gravi: significherebbe penalizzare l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia, significherebbe penalizzare gli investimenti nelle fonti pulite, significherebbe penalizzare la generazione distribuita per avvantaggiare, ancora una volta, la produzione centralizzata delle grandi utility energetiche. Produzione centralizzata spesso fondata sulle fonti fossili: centrali a carbone e a gas a “cicli combinati”.

Non ultimo l’approvazione del decreto sarebbe l’ennesimo provvedimento retroattivo che attacca, ancora una volta, le fonti rinnovabili, la generazione distribuita e chi ha già investito con un preciso piano di rientro.

 

Accogliamo e volentieri diffondiamo l’appello di Assorinnovabili sul decreto Milleproroghe:

“Sarebbe un vero autogol – afferma Re Rebaudengo – che condannerebbe l’Italia ad essere sempre più inquinata, anziché più pulita. Chiediamo pertanto con urgenza che l’articolo 3, comma 2, lettera b venga eliminato dal testo definitivo del provvedimento”.

 

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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