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Cina: dazi al fotovoltaico europeo

Ultimo aggiornamento: 09-05-2014

La guerra dei prezzi dei moduli e delle componenti fotovoltaiche non si arresta. In ambito internazionale, le forti disparità dei costi di produzione dei pannelli fotovoltaici tra mondo occidentale ed Asia avevano creato non pochi squilibri sui mercati internazionali dei moduli, al punto che Europa ed Usa si convinsero ad innalzare vere e proprie barriere doganali per fermare l’import di prodotti “eccessivamente competitivi”. Fu così che si decise di imporre delle quote per innalzare i prezzi minimi di vendita dei pannelli per tutelare i produttori locali. Si trattava, e si tratta tutt’ora, di veri e propri dazi doganali a tutela del mercato interno.

Il conflitto commerciale del fotovoltaico tra Europa e Cina continua, tra botta e risposta. Se nell’anno passato l’Europa aveva impostato delle politiche anti-dumping sui pannelli provenienti dalla Cina, oggi il governo cinese impone dazi sul silicio proveniente dall’europa.

Sarebbe, quella del governo Cinese, una reazione motivata dal danno che le politiche anti-dumping europee avrebbero causato nei confronti dei produttori di moduli e wafer cinesi. Tutta la filiera, dunque, e non solo i produttori di moduli, è stata in un modo o nell’altro coinvolta. Il danno economico, che comunque non viene quantificato dal ministro cinese, sarebbe ingente e gravante in particolare sull’industria cinese del silicio policristallino.

cina europa dazi al fotovoltaico

La Cina, dunque, ha deciso di imporre in via ufficiale, dal primo maggio 2014, dazi doganali del 42% nei confronti di società italiane, tedesche e spagnole. Alcuni nomi? Ecco i principali: Schmid Group, Joint Solar Silicon, MEMC Electronic Materials SpA. I dazi dureranno due anni.

Le contro-misure antidumping del governo cinese non riguardano, però, tutte le aziende. Secondo una nota del ministero sarebbe esclusa dalla penalizzazione l’azienda tedesca Wacker Chemie che oggi è un importante esportatore del silicio di grado solare verso la Cina. La tutela di questo importante partner commerciale sarebbe la conseguenza di un contratto di partnership stipulato qualche mese fa tra l’azienda tedesca e la Cina.

La questione dei dazi pone alla luce un problema determinante per un mercato che, dalla sua nascita, è di rilievo internazionale. Pochi mercati al mondo, come quello del fotovoltaico,  richiedono una regolamentazione internazionale per portare il settore ad essere equo e veramente competitivo in tutte le sue possibili declinazioni: in Europa come in Asia, in America come in Africa.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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