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In Sardegna la serra fotovoltaica più grande del mondo

Ultimo aggiornamento: 21-04-2012
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E’ proprio durante le congiunture economiche più dure che l’ingegno e la perseveranza vengono premiate: parlando di fonti energetiche rinnovabili la Sardegna ha il merito di aver costruito sul proprio territorio la serra solare fotovoltaica più grande al mondo.

Ecco allora l’idea che rivoluziona l’innovazione, le possibilità di crescita, sviluppo ed occupazione vengono ampliate attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili che, a differenza del recente passato, permettono anche un migliore utilizzo del terreno sul quale vengono installate.

Questa la sintesi realizzativa del progetto SU SCIOFFU, posto in essere nel Comune di Villasor, in provincia di Cagliari, dove in soli quattro mesi si è passati, dallo spettro della disoccupazione cronica e latente, a causa della chiusura degli ultimi stabilimenti produttivi e la perdita di un centinaio di posizioni lavorative, a diventare fiore all’occhiello e simbolo delle energie rinnovabili, grazie alla realizzazione della serra fotovoltaica più grande del mondo, capace attualmente di produrre 20 megawatt di energia assolutamente pulita ad emissioni zero.

I numeri sono impressionanti, se si considera che, tra l’altro, l’impianto consente un incremento dell’attività agricola del terreno sul quale è ubicato, grazie ai minori costi e alle maggiori performance delle serre; anche senza il ventilato ampliamento e conseguente incremento della potenza fino a raggiungere i 40 megawatt, già allo stato attuale la serra fotovoltaica di Su Scioffu è in grado di fornire l’equivalente del fabbisogno annuale di 10.000 abitazioni, senza però emettere quelle 25.000 tonnellate di anidride carbonica che verrebbero assorbite dall’atmosfera se la stessa elettricità fosse fornita da combustibili fossili; la riduzione delle emissioni di CO2 è paragonabile alla quantità neutralizzata da una foresta di 3.200 ettari.

Frutto della partnership internazionale di due colossi, l’americana General Electric (GE) e l’indiana Moser Baer Clean Energy Limited (MBCEL), l’impianto di serre fotovoltaico più grande del mondo è costato circa 70 milioni di euro, tra l’acquisto del terreno, la preparazione e l’installazione delle 134 serre ricoperte da 84.400 pannelli al silicio policristallino, una tipologia di cella solare che riesce a catturare molta più energia rispetto all’omologo in monocristallino o alla obsoleta cella solare in silicio amorfo, rendendo anche quattro volte di più, con una vita produttiva media, prima della eventuale sostituzione, che può arrivare anche a 25 anni.

serra fotovoltaica più grande al mondo in sardegna

Serra fotovoltaica più grande al mondo in sardegna

Non solo risparmio energetico e diminuzione delle emissioni; infatti il sistema di serre fotovoltaiche permette la coltivazione di prodotti ortofrutticoli, con un ulteriore impatto in termini occupazionali per il territorio sardo, primo fra tutti in Italia a regolamentare il settore delle energie rinnovabili.

Attraverso una fitta rete di accordi tra la società proprietaria delle serre, la Twente Energy Società Agricola, e alcune imprese locali e cooperative sociali, le serre forniranno al mercato locale frutta e verdura fresca, augurandosi che venga operata una campagna di sensibilizzazione allo sviluppo sempre più massivo nell’utilizzo dei prodotti a km zero per l’ulteriore riduzione dei costi e dell’impatto ambientale che ne consegue.

In termini di ricollocamento e professionalizzazione, qualche critica è stata rivolta agli investitori per l’utilizzo di professionalità straniere nella posa e messa in opera dell’impianto; in un territorio dove anche l’ultimo stabilimento industriale, quello dello zuccherificio Eridania, si è dissolto tra le nebbie della recessione sistemica, l’impiego di mano d’opera locale rimane l’ultima speranza di crescita per bissare il binimio tra ecologia ed economia.

Per approfondire la lettura sulle serre fotovoltaiche leggi: Serra fotovoltaica, investire su reddito agricolo ed energia



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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