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Sgravi fiscali per mobili ed elettrodomestici, novità normative

Ultimo aggiornamento: 28-05-2014
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Le detrazioni fiscali al 50% per le ristrutturazioni sono, com’è noto, cumulabili con gli sgravi fiscali per mobili, arredi ed elettrodomestici: per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici è possibile fruire della detrazione del 50%. La spesa per gli arredi, per essere detratta, deve essere fatta in concomitanza con i lavori di ristrutturazione dell’immobile (appartamento o condominio).

Tra le spese di ristrutturazione rientrano, ricordiamolo, quelle per l’installazione di un impianto fotovoltaico al servizio di casa: leggi qui per ulteriori informazioni.

Ecco un esempio di sgravi fiscali per mobili: se ristrutturo casa e, contestualmente alla ristrutturazione, acquisto elettrodomestici ed arredi, allora posso portare in detrazione tutte le spese sostenute, ristrutturazione più mobilio. La data di acquisto dei mobili, ai fini della detrazione 50%, deve essere successiva a quella di inizio della ristrutturazione.

Qual è la novità? E’ che gli sgravi fiscali per mobili hanno meno criteri restrittivi. La novità di questi giorni è che il bonus per l’acquisto dei mobili si svincola dal costo della ristrutturazione.
Per capire la novità vediamo come funzionavano prima le detrazioni dei mobili, quali vincoli avevano, e come invece funzionano oggi con le ultime novità normative.

 

Sgravi fiscali per mobili arredi ed elettrodomestici: com’era prima la detrazione

L’ammontare dell’importo detraibile per l’acquisto dei mobili durante lavori di ristrutturazione prima era vincolato agli importi spesi per i lavori di ristrutturazione. Cioè: se la ristrutturazione costava più di 10mila euro, allora si poteva accedere anche allo sgravio fiscale sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici efficienti. Se l’importo speso era inferiore ai 10 mila euro non si aveva diritto al “bonus mobili”. Non solo: se il costo degli arredi e degli elettrodomestici superava il costo della ristrutturazione, la quota “in più” spesa per l’arredo non era detraibile.

sgravi fiscali per mobili ed elettrodomestici

Questi vincoli limitavano i benefici che il bonus fiscale poteva apportare alle famiglie che decidevano di ristrutturare casa o di mettere un impianto fotovoltaico.

2 esempi per chiarire.

Primo esempio: con ristrutturazioni pagate 8mila euro non si potevano detrarre le spese per l’acquisto dei mobili, ma solo quelle per i lavori effettuati. La detrazione è, in questo caso, di 4 mila euro in 10 anni (400 euro l’anno per 10 anni).

Secondo esempio: con ristrutturazioni pagate 8 mila euro e mobili pagati 10 mila euro, si poteva portare in detrazione 50%:

  • 4 mila euro in 10 anni, per la ristrutturazione e
  • 4 mila euro in 10 anni, per i mobili

Oggi questi vincoli restrittivi sono eliminati.

 

Con le recenti novità normative, come sono oggi gli sgravi fiscali per mobili

Oggi gli sgravi fiscali per mobili ed elettrodomestici “si svincola” dal costo della ristrutturazione.

Con le recenti novità fiscali è possibile portare in detrazione il 50% dei costi sostenuti per l’arredo anche per ristrutturazioni inferiori ai 10mila euro. La cifra da portare in detrazione per i mobili ed elettrodomestici deve essere semplicemente inferiore o uguale ai 10mila euro e deve essere fatta in concomitanza con i lavori di ristrutturazione (ma con data successiva a quella di inizio lavori).

Riprendendo gli esempi precedenti.

Primo esempio: con ristrutturazioni pagate 8 mila euro si possono, a differenza di prima, detrarre anche le spese per l’acquisto di mobili (fino ad un tetto di 10mila euro di spesa).

Secondo esempio: con ristrutturazioni pagate 8 mila euro e mobili pagati 10 mila euro si può portare in detrazione il 50% di entrambi. Cioè:

  • 4 mila euro in 10 anni, per la ristrutturazione
  • 5 mila euro in 10 anni, per i mobili

 

Cosa si intende per “ristrutturazioni” e “mobili”

Tra i lavori di ristrutturazione ci sono:

  • manutenzioni ordinarie sulle parti comuni dei condomini;
  • manutenzioni straordinarie su condomini e singoli appartamenti/edifici;
  • restauri conservativi;
  • classiche ristrutturazioni edilizie;
  • ricostruzioni dopo terremoti o simili

Per “mobili” oggetto di detrazioni si intende, invece, non solo mobili e arredi, ma anche elettrodomestici ad alta efficienza acquistati dopo i lavori di ristrutturazione. Tra questi:

  • letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, materassi, credenze, luci, poltrone, divani, ecc.. inclusi i costi di trasporto e montaggio.
    Sono invece esclusi, per espresse dichiarazioni dell’agenzia delle entrate: porte, pavimenti, tende e vari complementi d’arredo.
  • elettrodomestici quali: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavastoviglie, apparecchi per il riscaldamento elettrico, ecc.. Sulla guida dell’agenzia delle entrate c’è una lista completa.



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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2 Commenti

  1. Michele, il 12 Febbraio 2016 ore 11:57

    Buongiorno, se ho installato l’impianto fotovoltaico nel 2014, posso usufruire, nel 2016, del bonus mobili?
    Grazie e complimenti per il portale

    • Alessandro F., il 12 Febbraio 2016 ore 18:24

      Il bonus mobili, a meno che non hai meno di 35 anni, puoi averlo solo se compri i mobili in concomitanza di una ristrutturazione.

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