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La sfida della ripresa economica: finanza o energia?

Ultimo aggiornamento: 01-09-2014
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Ogni crisi porta sempre ad affrontare nuove sfide. Per superarle bisogna spesso rivedere i vecchi modelli e porre nuove priorità. Il “paio di occhiali” con cui si osserva la realtà cambia, si frappongono nuovi ostacoli, ma si intravvedono anche nuove potenzialità. Nuovi modelli di sviluppo, nuovi equilibri, si generano tra il “vecchio” ed il “nuovo” che avanza.

In tempi di crisi economica e finanziaria la domanda è d’obbligo: su cosa puntare per la ripresa economica? Ovviamente non esiste la bacchetta magica. Non esiste una soluzione unica e incontrovertibile. Bisogna puntare su fronti diversi e complementari: occupazione, investimenti, commercio, esportazioni, internazionalizzazione delle imprese. Bisogna, per usare le parole di molti, “riportare denaro nelle tasche dei consumatori per riavviare il ciclo dei consumi”.

Uno dei settori chiave su cui l’economia deve puntare è senz’altro quello dell’energia. L’energia è tutto. L’energia pèrmea le nostre vite e le nostre attività quotidiane come un flusso vitale che fa funzionare ogni cosa. Ecco perchè quello dell’energia è un settore strategico per la ripresa e rappresenta il carburante per riaccendere i motori.

L’energia, a differenza della finanza, ha a che fare con cose reali, non virtuali, e, come per ogni cosa reale, il modo di produrla influenza direttamente la vita delle persone. In altre parole: produrre energia inquinando il territorio è diverso dal produrla in maniera pulita. Produrre energia bruciando carbone, petrolio o gas è diverso dal produrla utilizzando fonti pulite, spontanee e rinnovabili.

 

Finanza o energia?

economia finanza o energia

Energia e Ambiente sono alla base di ogni economia

Per la ripresa economica, dunque: Finanza o Energia? Energia. Energia pulita, al servizio dell’economia reale.

La finanza, che ruota per lo più attorno a transazioni virtuali e speculative, non crea ricchezza reale. Crea un vortice di denaro (sempre virtuale) che alla lunga si distacca dall’economia reale producendo crisi e disastri inimmaginabili. La finanza speculativa crea “ricchezza” virtuale, non crea sviluppo.

L’energia, invece, crea ricchezza e sviluppo reali. L’energia è la materia prima per eccellenza della nostra economia. L’energia è il carburante di ogni attività. E le fonti rinnovabili sono le uniche risorse che abbiamo a disposizione per generarla in maniera sicura, economica, rispettosa dell’ambiente e delle generazioni future. Le fonti rinnovabili sono quelle sui cui puntare per creare ricchezza e sviluppo in maniera meno inquinante possibile. A cosa serve un’azienda senza elettricità? A niente. Ecco perchè, tra finanza ed energia, la strategia per la ripresa economica deve puntare prima di tutto sull’energia. Energia  pulita e rinnovabile.

 

Le fonti rinnovabili e la distribuzione della ricchezza

Dal punto di vista economico, qual è il vantaggio principale delle fonti rinnovabili? E’ la distribuzione della ricchezza. Un impianto fotovoltaico, può essere installato da chiunque abbia un tetto o un terreno a disposizione. Una centrale a gas o una centrale a carbone può essere realizzata solo da poche grandi compagnie che, di fatto, hanno agito per anni in situazione di stretto oligopolio.

Ora, con le fonti rinnovabili, è possibile far nascere una fitta rete di piccoli impianti produttivi. Un nuovo modello di generazione elettrica diffusa e distribuita che può aiutare dal punto di vista economico ogni famiglia ed ogni impresa.

Quello dell’energia prodotta dalle rinnovabili non è, com’è ovvio, l’unico fronte sui cui lo Stato deve puntare per la ripresa, ma è uno dei più “strategici”, soprattutto per il nuovo modello produttivo che queste fonti portano con sè: quello della maggiore distribuzione della produzione e della ricchezza da questa generata.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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