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Gestire un impianto fotovoltaico, come farlo al meglio?

Ultimo aggiornamento: 27-01-2014
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Non basta mettere dei pannelli fotovoltaici sul proprio tetto per risparmiare in bolletta e guadagnare. Per trarre i migliori benefici dall’installazione, bisogna sapere come gestire un impianto fotovoltaico. Cioè: una volta messo in funzione l’impianto, bisogna utilizzarlo al meglio per garantirsi i migliori rendimenti in termini di prestazioni e risparmi in bolletta. E’ questo il vero beneficio del fotovoltaico oggi.

Saper gestire un impianto fotovoltaico è fondamentale non solo per le piccole installazioni domestiche, ma anche e soprattutto per i grandi impianti industriali che, non potendo contare su importanti sgravi fiscali (come è per le installazioni domestiche), devono fare affidamento esclusivamente alla propria capacità di rendimento attraverso autoconsumo e vendita in rete dell’energia prodotta.

Mentre nel mondo il fotovoltaico avanza a gonfie vele, in Italia, finiti gli incentivi, il settore ha rallentato la sua corsa, anche se la prospettiva dei SEU (Sistemi efficienti di Utenza) ridanno ossigeno al comparto industriale del solare. Leggi qui cosa sono i SEU e quali sono i loro vantaggi.

A seguito del boom degli anni passati in Italia vi sono oggi numerosi impianti da gestire al meglio per completare efficacemente il piano di business stimato nella realizzazione dei progetti. La nascita di questo nuovo “bisogno” ha portato alla nascita di un nuovo business: quello della gestione e manutenzione dei grandi impianti. In altre parole: la O&M Operation and Maintenance degli impianti fotovoltaici già in funzione.

Non solo: anche le nuove installazioni, che non beneficiano più degli incentivi, devono essere realizzate e sfruttate al meglio per garantire il buon ritorno economico. Anche in questo caso, dunque, sarà fondamentale saper gestire un impianto fotovoltaico per rientrare in tempo utile dall’investimento fatto.

 

Gestire un impianto fotovoltaico: saper valutare l’efficienza

gestire un impianto fotovoltaico

Valutare l’efficienza di ogni impianto fotovoltaico non è immediato: l’eterogeneità delle tecnologie e delle situazioni di installazione rende l’efficienza di difficile misurazione e valutazione. Per valutare l’efficienza, infatti, bisogna considerare le condizioni di irraggiamento, che sono variabili per definizione: tempo atmosferico, orientamento e inclinazione moduli, latitudine, stagione, rapporto di conversione dei pannelli, eventi esterni di “disturbo” quali sporcizia, ombreggiamenti, nuvolosità passeggere, temperatura, ecc…
Oltre a questo c’è anche il degrado prestazionale dei pannelli nel tempo, calo fisiologico dei rendimenti di circa 0,7-1% l’anno.

Per gestire un impianto fotovoltaico nel modo migliore il gestore deve saper rispondere in maniera chiara almeno a queste domande:

  • l’impianto sta funzionando bene? Quali conferme ho del suo corretto funzionamento?
  • come garantirmi i migliori rendimenti anche sul lungo periodo?
  • come gestire un impianto fotovoltaico per limitarne il degrado nel tempo?
  • pensando, poi, ai consumi dell’edificio: come posso integrare al meglio il fotovoltaico con altri interventi di risparmio energetico? (ad es. sostituendo apparecchi a gas con apparecchi elettrici per massimizzare l’utilizzo dell’elettricità auto-prodotta)

Un proprietario che è in grado di rispondere a queste domande sarà in grado di valutare meglio le entrate economiche, i risparmi conseguiti e l’efficacia dell’intero progetto.

Certamente è difficile capire come gestire un impianto fotovoltaico al meglio, però, per ogni fase possiamo rilevare alcuni indicatori utili che ci aiutano a valutare.

In fase di avvio impianto, ad esempio, il collaudo evidenzia fin da subito se l’installazione è fatta in maniera corretta: in fase di collaudo, infatti, si vede subito se l’impianto produce le giuste quantità, stimate in fase progettuale.

Ovviamente controllare e tenere monitorata la produzione dell’impianto “a regime” sarà l’altro parametro fondamentale per gestire al meglio la propria installazione. Nel monitoraggio i dati rilevati devono essere confrontati con i dati di stima individuati nel business plan e, in base agli “scostamenti”, si sarà in grado di fare le più accurate valutazioni e stime.

In una frase: la produzione dell’impianto, sta rispettando le promesse fatte? I business plan possono essere stilati, infatti, in modalità eccessivamente ottimistiche o eccessivamente prudenziali. Per questo è opportuno richiedere le opportune garanzie già nella fase preliminare. A tal proposito, inoltre, sarà fondamentale per il proprietario richiedere “a monte” i giusti interventi in garanzia quali: pulitura dei pannelli, manutenzione, controlli visivi, interventi immediati in casi di malfunzionamenti, ecc..

Gestire un impianto fotovoltaico per 20-25 anni, che sia in ambito industriale o domestico, è un’operazione continua: il fotovoltaico richiede infatti controlli e manutenzioni periodiche. Solo con queste si raggiungono, di anno in anno, i livelli di efficienza preventivati.

Se si parla di grandi impianti industriali, inoltre, è fondamentale tenere monitorati “in tempo reale” i dati di produzione con un sistema di “alert” in grado di garantire un tempestivo intervento in caso di malfunzionamenti. In questo caso, è proprio il caso di dirlo, “il tempo è denaro”.

 

Se da un lato si possono riscontrare errori di progettazione, che in genere si risolvono entro i primi anni, dall’altro lato abbiamo a disposizione numerosi strumenti di monitoraggio e controllo per meglio gestire un impianto fotovoltaico ed aumentarne l’efficienza complessiva. Con i giusti strumenti tecnologici ed analitici si imparano a conoscere, infatti, i difetti e le possibili cause di inefficienza dell’impianto per valutare al meglio i costi e benefici dell’intera realizzazione.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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2 Commenti

  1. roberto, il 12 Dicembre 2017 ore 23:33

    Salve,
    magari in qualche angolo del sito sarà spiegato…ma vorrei sapere in sintesi come gestire l’eccesso di produzione dei pannelli fotovoltaici in un sistema “stand alone” ,quando non si usa la maggior parte delle unità ad esso collegati, perche’ magari si va in ferie per 2 settimane o situazioni simili.
    Grazie, Roberto.

  2. gipi, il 19 Dicembre 2017 ore 17:16

    Ciao Roberto

    Non credo che esistano validi suggerimenti di sorta in tal senso.

    I Sistemi che non sono collegati alla Rete ( In Isola – Stand Alone- Indipendenti, o comunque chiamati) possono solo caricare le Batterie fino al massimo e poi nulla più.

    Le batterie, già di per se economicamente poco convenienti, seppur generalmente presenti in tali impianti per ragioni pratiche (avere corrente elettrica almeno per la necessità di un paio di normali “nottate”), non possono essere sicuramente di aiuto nei termini da te indicati.

    Poi ci sono i “Fantasisti dell’Invenzione” (tipo Archimede Pitagorico) che sono convinti di aver fatte scoperte /invenzioni epocali……..
    ( vedere su Internet : Motore Schietti e derivati….)

    Attualmente, dal punto di vista tecnico, esiste l’ACCUMULATORE VIRTUALE “RETE”.

    Si tratta di far consumare agli altri Utenti della Rete la propria produzione FV in eccesso, le Centrali Elettriche riducono il loro consumo di combustibile e il risparmio (valore del combustibile risparmiato, e altri risparmi) viene ritornato, in una certa misura, ai produttori di Energia FV (ma anche Eolica o di altra natura).

    Su questo Sistema, denominato Scambio sul Posto (SSP), dal punto di vista del “ritorno monetario” (più o meno equo) le opinioni sono piuttosto varie e generalmente non troppo positive.

    Ciò non toglie, comunque, che l’Idea Tecnica sia ottima. Non dipende da questa se poi le “manipolazioni finanziarie” (tasse varie ed altro) disposte dai Legislatori ne stravolgono il Risultato Economico pratico………

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