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Enel Green Power e General Electric insieme sullo storage elettrico

Ultimo aggiornamento: 14-10-2015

Enel Green Power è decisa ad investire sullo Storage elettrico al servizio delle centrali a fonti rinnovabili, anzi ha già investito ingenti capitali in Italia insieme a General Electric.

Lo Storage elettrico su ampia scala ha ancora una grande sfida da affrontare: se a livello teorico conosciamo tutti i benefici e la grande spinta che può dare alle rinnovabili, a livello pratico siamo ancora agli esordi delle prime applicazioni pratiche su grandi progetti. Si inizia ad investire, ma l’equilibrio tra costi e benefici è ancora un “labile” equilibrio. Tuttavia, nelle grandi applicazioni, si riescono già ad ammortizzare bene i costi, grazie ad economie di scala che permettono di abbattere i costi e valorizzare i benefici.

Alcuni grandi gruppi energetici, soprattutto a livello internazionale, iniziano a sperimentare i primi passi sui sistemi di storage elettrico al servizio di grandi impianti da fonti rinnovabili ed anche in Italia si investe sulle prime applicazioni.

 

centrale fotovoltaica

A Catania è stato realizzato da Enel Green Power , in collaborazione con General Electric, un impianto di storage elettrico che per la prima volta in Italia sarà in grado di accumulare energia prodotta da una centrale fotovoltaica da ben 10 Megawatt di potenza. Nello specifico, l’impianto di accumulo elettrico ha una taglia di 1MW/2MWh ed è stato asservito alla centrale fotovoltaica Enel  Catania1 per accumulare parte dell’enorme quantità di elettricità pulita che è in grado di produrre giornalmente l’impianto (da 10 MWp di potenza).

L’impianto di stoccaggio permette di aumentare la flessibilità di gestione dei flussi di elettricità prodotti giornalmente, ottimizzando la gestione dei picchi produttivi della centrale elettrica per “uniformare” la fornitura alla domanda elettrica locale. Anche la rete, riducendo le oscillazioni di tensione, ha enormi benefici e l’intermittenza della fonte rinnovabile non è più un limite, ma un punto di forza.

L’impianto di accumulo di Catania utilizza la tecnologia Durathonsodium-metal halide” sviluppata da General Electric con cui Enel Green Power ha siglato un accordo di collaborazione sul fronte tecnico e tecnologico, per sperimentare alcune soluzioni di integrazione degli impianti da fonti rinnovabili sulla rete elettrica.

Ecco il commento di Francesco Venturini, amministratore delegato di Enel Green Power:

Siamo entusiasti di aver conseguito anche questo primato. Per la nostra Società, l’integrazione attiva delle rinnovabili è un tema fondamentale ai fini dello sviluppo del settore. I sistemi di accumulo tecnologicamente avanzati come questo consentiranno di limitare l’intermittenza e gestire in maniera ottimale la non programmabilità di alcune fonti, contribuendo a garantire la stabilità e la gestione efficiente della rete.

 

L’impianto di stoccaggio, che rappresenta di fatto una sperimentazione avviata nel maggio 2015, permette di testare per la prima volta tramite batterie su scala industriale il controllo sugli scostamenti tra produzione elettrica prevista e produzione reale.

Questa non è l’unica sperimentazione dello storage elettrico di Enel Green Power sul territorio italiano. La multinazionale dell’energia ha avviato un altro importante progetto: si tratta di un impianto di stoccaggio al servizio di un parco eolico di ben 18 MW situato in Basilicata. L’impianto eolico è collegato in rete direttamente in alta tensione ed utilizza un sistema di stoccaggio con batterie Samsung agli Ioni di Litio da 2MW/2MWh.

 

Enel Green Power è decisa ad investire ulteriormente sul fronte dello Storage elettrico. L’obbiettivo è infatti quello di “ricapitalizzare” il know-how acquisito in Italia anche in altre sue grandi centrali realizzate e gestite all’estero tra cui Romania, Spagna, Cile, Messico e Perù.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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