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Rinnovabili: quasi 8 milioni i posti di lavoro

Ultimo aggiornamento: 15-06-2015

Le energie rinnovabili non fanno bene solo all’ambiente; esse hanno anche un impatto notevole sull’occupazione globale. A dirlo è il rapporto dell’IRENA (International Energy Renewable Agency), che ha studiato l’impatto del settore a livello globale.

 

I dati del rapporto IRENA 2015

Il primo dato che emerge dal rapporto è una crescita a livello globale degli occupati nel settore delle rinnovabili pari al 18% rispetto all’anno precedente. Sarebbero 7,7 milioni gli occupati, con una distribuzione che varia a seconda della collocazione geografica.

È l’Asia a farla da padrona nell’occupazione, con posti di lavoro presenti soprattutto in Bangladesh, Cina, Giappone, India, Indonesia. Anche se in calo rispetto al 2012, anche l’Europa e gli Stati Uniti sono interessati da una buona parte di questa occupazione, con circa un lavoratore su quattro dell’intero settore.

fonti rinnovabili uguale occupazione

Tra le rinnovabili è il fotovoltaico ad offrire le maggiori possibilità occupazionali con circa 2,5 milioni di posti di lavoro, seguito dal comparto dei combustibili liquidi con 1,8 milioni e dall’eolico, che ha superato per la prima volta la quota di un milione di occupati.

Nonostante la maggiore capacità occupazionale delle fonti descritte in precedenza, secondo il rapporto IRENA la crescita ha interessato tutte le fonti di energia rinnovabile. Come affermato da Adnan Z. Amin, direttore generale di IRENA, “L’energia rinnovabile continua ad affermarsi come uno dei principali datori di lavoro a livello mondiale, generando forti vantaggi economici e sociali”.

 

 

Il futuro dell’occupazione nelle energie rinnovabili

Come già accennato la distribuzione dei posti di lavoro riconducibili al settore delle energie rinnovabili non è uniforme in tutto il mondo. Al momento la classifica dei dieci stati con il maggior numero di occupati nel settore sono: Cina, Brasile, Stati Uniti, India, Germania, Indonesia, Giappone, Francia, Bangladesh e Colombia. Importante comunque anche l’impatto sugli stati europei non citati, con 653.000 occupati nel 2014. Come si vede dagli stati riportati, l’impatto è pressoché globale, con i numeri dell’occupazione potrebbero crescere ancora. Stando a quanto riferito del direttore di IRENA, se venisse raddoppiato l’utilizzo delle energie rinnovabili nei prossimi 15 anni, ciò si tradurrebbe in un aumento speculare dei posti di lavoro, che raggiungerebbero così la quota di 16 milioni complessivi.

Se ne deduce che l’impatto occupazionale potrebbe essere rilevante sia per i paesi cosiddetti emergenti, sia per quelli sviluppati, senza calcolare l’impatto positivo su tutti gli altri aspetti coinvolti, come quello ambientale, economico e non ultimo, sociale.

Puntare sulle fonti energetiche rinnovabili è, in ogni caso, un investimento. Investimento non solo economico ed ambientale, ma anche e soprattutto sociale, visti i positivi risvolti che il settore può avere sull’occupazione e sui redditi di cittadini e imprese.

Chi volesse leggere il rapporto completo (in inglese), lo può scaricare al link seguente Rapporto IRENA 2015.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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