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Nasce l’IEAC, il gruppo dei saggi dell’energia rinnovabile

Ultimo aggiornamento: 10-02-2015

Abbandonare le fonti fossili per le rinnovabili. Oggi c’è un consiglio internazionale deputato a ciò.
Il mondo ha sempre meno bisogno di fonti fossili e sempre più di consapevolezza: soprattutto ne hanno bisogno i Governi dei paesi che ancora non hanno iniziato un concreto percorso di riduzione delle emissioni inquinanti.

Per questo motivo nasce l’IEAC, International Energy Advisory Council, un team internazionale pronto ad affiancare organizzazioni e governi al momento di progettare una strategia di abbandono delle fonti fossili.

Lo scopo è mostrare come anche una realtà complessa come un’intera nazione, seguendo un percorso mirato e a tappe, possa cambiare lo stile dei propri consumi energetici ed il tipo di utilizzo delle risorse a disposizione: sole, vento, acqua, terra.

Nello specifico, ecco chi sono e cosa fanno i 12 saggi dell’IEAC. Tra i suoi membri ci sono consulenti, analisti ed esperti di fama mondiale nel campo dell’energia, provenienti da 9 differenti nazioni come Svezia, Francia, Germania, Usa, solo per citarne alcuni. Si tratta di professionisti assolutamente indipendenti dalle industrie che producono energia. L’IEAC non ha interesse a partecipare a gare per la fornitura di servizi, ma ad offrire una consulenza indipendente in grado di guidare i governi verso un futuro che faccia riferimento per il 100% alle fonti rinnovabili.

I tre pilastri della rivoluzione energetica

Riguardo ai cambiamenti climatici, un nuovo termine è stato coniato: quello di resilienza. Si tratta della strategia messa in campo per affrontare al meglio le conseguenze legate ai cambiamenti del clima; cambiamenti che ormai non possono più essere evitati, ma solo governati. La priorità oggi è quella di capire come aumentare l’efficienza energetica ed economica delle rinnovabili. La priorità è quella di offrire servizi energetici intelligenti, ma non solo: è anche quella di creare un sistema energetico nuovo: basato sul decentramento della produzione (la cd “generazione distribuita”) anzichè sull’accentramento oligopolistico.

A presiedere il gruppo c’è Allan Jones, e tra i suoi membri fondatori c’è Amory B. Lovins, fisico, scrittore e pensatore nel campo dell’energia. Questo il suo commento sulla costituzione del “Council”:

“Il consorzio di esperti dell’IEAC unisce in maniera tempestiva una messa a fuoco globale su decenni di esperienza nella progettazione e realizzazione di una moderna rivoluzione energetica. Se questo gruppo indipendente di esperti nel campo dell’energia non fosse esistito, avrebbe dovuto essere inventato…e così è stato fatto!”

Abbiamo già parlato in un precedente articolo di come ormai il costo di produzione dell’energia proveniente da alcune fonti rinnovabili sia già più concorrenziale di quello dell’energia legata alle fonti fossili. Ora nasce un gruppo di esperti mondiali in grado di indicare la via anche a quei governi che hanno finora ritenuto la strada delle rinnovabili inadeguata e antieconomica.

 

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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