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Il fotovoltaico costa il 50% in meno rispetto a nucleare e CCS

Ultimo aggiornamento: 30-04-2014

Produrre energia tramite fonti rinnovabili come fotovoltaico ed eolico fa bene all’ambiente e all’economia. A questa conclusione giunge un recente studio tedesco che ha messo a confronto tre diversi sistemi di produzione di energia elettrica: impianti eolici e fotovoltaici, centrali nucleari di nuova generazione e cattura e stoccaggio del carbonio (CCS).

Tramite questo studio i ricercatori della società di consulenza Prognos hanno deciso di indagare per individuare il miglior sistema per de-carbonizzare le centrali elettriche. Per questo ci si è concentrati su diversi sistemi alternativi per la produzione di energia, capaci di minimizzare le emissioni. In questo studio gli impianti fotovoltaici ed eolici sono risultati i più convenienti, anche da un punto di vista economico: in media, a conti fatti, costano la metà rispetto agli impianti nucleari e ai sistemi di accumulo e stoccaggio del carbonio.
Il nucleare, infatti, comunemente considerata la fonte più economica, ha costi di smaltimento e costi ambientali decisamente superiori a quelli del fotovoltaico (senza considerare le cosiddette “esternalità negative” ed i rischi per la sicurezza).

La tecnologia per la cattura  e lo stoccaggio della Co2, che prevede l’applicazione di “filtri” alle attuali ciminiere in funzione (o la costruzione di “ciminiere pulite”), non cambia di fatto il modo di produrre l’energia: l’approvvigionamento delle materie prime, infatti, grava sui costi finali dell’energia e l’esaurimento graduale delle risorse (vedi per esempio il “picco del petrolio”) porrebbe la filiera in un perenne stato di incertezza e di aumento dei costi.

Lo studio ha preso in esame un mix di dati reali e di costi stimati. I primi sono quelli associati ai sei maggiori impianti fotovoltaici attualmente attivi in Germania, mentre per il nucleare sono stati presi in considerazione i costi stimati per la realizzazione del nuovo impianto di Hinkley Point e per il sistema CCS i dati diffusi dal Department of Energy and Climate Change inglese che ha come orizzonte temporale il 2019.

fotovoltaico costa la meta del nucleare

Dal confronto dei costi unitari per MWh prodotto da ciascuna tipologia di impianto emerge un dato molto chiaro: le fonti meno costose sono l’eolico e il fotovoltaico, che hanno costi sensibilmente inferiori. Quest’affermazione rimane valida anche si tiene conto del fatto che le fonti rinnovabili non assicurano una produzione costante di energia e il loro sfruttamento non può essere programmato. Uno dei maggiori punti deboli degli impianti eolici e fotovoltaici risiede proprio nella non programmabilità e nella discontinuità di produzione. Ma questo non incide significativamente sulle conclusioni a cui è arrivato lo studio.

Nella seconda parte della ricerca si è fatta un’ulteriore ipotesi, verificando l’impatto economico che deriverebbe dall’affiancare agli impianti eolici e fotovoltaici un sistema di produzione di energia elettrica a gas. Il confronto è stato effettuato con il mix nucleare + impianto a gas. Anche in questo caso le rinnovabili risultano più economiche, assicurando un risparmio di circa il 20%.

Puntare su fotovoltaico ed eolico risulta dunque la soluzione più economica ed efficiente per ridurre le emissioni degli impianti elettrici. Questa convenienza potrebbe essere ancora maggiore in futuro, quando è presumibile che i costi di produzione degli impianti rinnovabili saranno ottimizzati e saranno attivi sistemi che superano il problema della discontinuità produttiva.

I dati presi in esame per la ricerca fanno riferimento alla remunerazione attuale dell’energia della realtà tedesca, che presenta dati differenti rispetto ad altri Paesi europei, che possono contare su una maggiore capacità di sfruttamento del sole e del vento.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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