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Eni investe su fotovoltaico con batterie di accumulo

Ultimo aggiornamento: 11-08-2014

Il fotovoltaico e le fonti rinnovabili collegati a sistemi di accumulo elettrico diventeranno presto settori strategici per la politica energetica nazionale. A riprova di ciò: l’ENI, l’ex famoso Ente Nazionale Idrocarburi, punta sulle tecnologie dell’accumulo elettrico, in altri termini su: energy storage e batterie.

Le batterie di accumulo hanno un grande potenziale rispetto alle fonti rinnovabili: accumulando temporaneamente l’energia pulita prodotta dalle rinnovabili, garantiscono l’approvvigionamento elettrico “green” anche nei momenti in cui le fonti rinnovabili non producono.

Ad esempio, se di giorno il sole fa funzionare a pieno regime gli impianti fotovoltaici producendo più del fabbisogno immediato di energia,  le batterie immagazzinano temporaneamente il surplus prodotto per renderlo disponibile le sera e la notte. In questo modo lo storage elettrico ottimizza lo sfruttamento degli impianti, fornendo energia pulita anche quando il sole non produce.

batterie per accumulo fotovoltaico - Eni

Sfruttando in scala questo meccanismo la rete energetica nazionale può sfruttare al massimo la fonte solare ed eolica per l’approvvigionamento nazionale ed il suo corretto dispacciamento.

L’ENI, conoscendo bene questa potenzialità, ha deciso di investire su ingenti programmi di ricerca per sviluppare le tecnologie di accumulo elettrico su scala nazionale: l’amministratore delegato di ENI , Paolo Scaroni, in collaborazione col CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) ha annunciato la scorsa primavera l’avvio di un ambizioso programma di ricerca per sviluppare batterie innovative per il fotovoltaico. Batterie da utilizzare a supporto di medi e grandi impianti fotovoltaici. Batterie da utilizzare, soprattutto, a supporto della rete nazionale che deve coordinare, ormai, le immissioni provenienti da oltre mezzo milione di impianti fotovoltaici connessi in rete.

Si tratta di sperimentazioni e ricerche per studiare nuove tecnologie in grado di rispondere a queste nuove esigenze: accumulo elettrico per “stabilizzare” le immissioni in rete e per ottimizzare al meglio l’utilizzo delle FER, Fonti ad Energia Rinnovabile.

Ovviamente la grande sfida non è semplicemente quella di accumulare energia, ma quella di accumularla con maggiori efficienze e minori costi.

Per visionare l’articolo completo clicca qui.

 

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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