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Efficienza energetica degli edifici: da ottobre nuove regole

Ultimo aggiornamento: 29-07-2015

Sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale tre decreti emanati dal Ministero dello Sviluppo Economico che dettano le nuove norme da seguire per valutare l’efficienza energetica degli edifici. I decreti ministeriali completano il quadro normativo in materia di efficienza energetica degli immobili ed entreranno in vigore dal 1° ottobre. Sono tante le novità introdotte: la principale è la definizione di linee guida valide su tutto il territorio nazionale per l’elaborazione dell’APE.

La novità più rilevante riguarda proprio le modalità di elaborazione dell’APE, l’Attestato di Prestazione Energetica di un edificio. Il decreto appena pubblicato va a modificare il precedente DM che regolava l’APE (il DM 26 giugno 2009) e introduce nuove linee guida per la sua definizione, valide su tutto il territorio nazionale.

In questo modo gli attestati rilasciati per edifici omogenei per caratteristiche potranno essere confrontati più facilmente, superando le differenze generate dalla scelta di criteri diversi a livello locale. Il decreto prevede 10 classi energetiche, comprese tra la classe A4, la più efficiente e la G, la meno efficiente.

 

Lo stesso decreto impone al soggetto incaricato di svolgere la certificazione di effettuare un sopralluogo presso l’edificio da valutare e di presentare delle idee per migliorare ulteriormente l’efficienza energetica dello stabile. Le sue proposte dovranno essere indicate nell’APE. In più, il decreto offre un esempio di annuncio commerciale e introduce un database nazionale dei certificati energetici (SIAPE).

EfficienzaEnergetica

Un altro decreto si occupa invece di regolare le modalità di calcolo delle prestazioni di efficienza energetica. Le norme si applicheranno sia ai nuovi edifici sia a quelli sottoposti a ristrutturazione. Il decreto fissa anche i requisiti minimi di efficienza energetica che dovranno essere rispettati da ogni edificio. Per verificare il livello di efficienza energetica di un immobile si effettuerà un confronto con un edificio di riferimento che presenta caratteristiche analoghe per geometria, orientamento, ubicazione e destinazione d’uso.

Oggetto dell’ultimo decreto sono invece le procedure da seguire per compilare la relazione tecnica del progetto. Lo schema della relazione sarà influenzato dal tipo di opera e in particolare sarà diverso a seconda che si tratti di un edificio nuovo, ristrutturato o riqualificato.

L’obiettivo di queste norme è quello di fornire un riferimento chiaro e completo a cittadini e amministrazioni. L’armonizzazione a livello nazionale dei criteri di valutazione renderà più semplice confrontare la qualità energetica degli edifici. Si tratta di un punto di partenza per migliorare la qualità media degli immobili italiani e arrivare a far crescere il numero degli edifici a energia zero. Entro il 2021, infatti, gli immobili a uso privato (per gli edifici pubblici il termine è fissato al 1 gennaio 2019) di nuova costruzione o ristrutturati dovranno obbligatoriamente ridurre al minimo i consumi di energia e privilegiare le fonti rinnovabili.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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