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Reti energetiche , ecco come cambieranno

Ultimo aggiornamento: 20-03-2013
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Con l’avvento delle fonti rinnovabili e della generazione distribuita le protagoniste incontrastate della produzione energetica non sono più le grandi centrali elettriche e termoelettriche. Oggi si inizia a parlare di mini-centrali, dislocate sul territorio. Centrali più piccole e più vicine ai luoghi del consumo.

Oggi, grazie alle fonti rinnovabili, si va verso un nuovo modello di produzione e distribuzione energetica. Un modello in cui tanti piccoli centri produttivi, dai parchi fotovoltaici fino alle singole abitazioni dotate di impianto fotovoltaico,  producono e condividono energia. La rete elettrica in questo nuovo contesto assume un nuovo ruolo: da mero strumento di distribuzione “monodirezionale” a strumento “bidirezionale” di condivisione di energia elettrica. La rete elettrica, in questo nuovo modello, non serve più solamente a condurre energia dalle grandi centrali alle case ed alle aziende, ma si presta a ricevere e distribuire flussi di energia elettrica in immissione dalle case e dalle aziende ad altre case ed altre aziende nel momento del bisogno.

Si tratta di un nuovo modello di produzione energetica “policentrica”. Modello in cui le reti energetiche sono chiamate ad assolvere nuove funzioni: mettere in comunicazione e condividere energia elettrica tra produttori e consumatori. Entrambi possono essere le stesse persone in momenti differenti. Tutto ciò è esattamente quello che accade per rete web.

reti elettriche come cambieranno

Oggi si parla di smart grid, di “reti intelligenti”, cioè in grado di assolvere, oltre alle tradizionali funzioni di trasporto e distribuzione, funzioni di regolazione e gestione dei flussi di elettricità, fino allo stoccaggio.

 

La storia delle nostre reti energetiche in 3 punti

1) Le reti energetiche che trasportano elettricità, gas naturale e calore consentono ai consumatori finali di usufruire comodamente, specie se concentrati nelle città, dell’energia necessaria al soddisfacimento dei bisogni primari.

In questo modello energetico le reti elettriche sono di due categorie:

  • reti di trasporto (alte tensioni e lunghe percorrenze)
  • reti di distribuzione (locale) 

Le reti di trasporto sono quelle che conducono l’elettricità dai luoghi di produzione, o di importazione, alle aree territoriali in cui viene utilizzata. Le reti di distribuzione, invece, sono quelle che portano l’elettricità al singolo utente. La corrente elettrica viene condotta a 380 mila Volt di tensione nei tralicci elettrici, che sono in grado di trasportarla con questa intensità per qualche centinaio di chilometri. Alle utenze domestiche, poi, attraverso la rete di distribuzione, l’elettricità è distribuita a 220 Volt.

2) Fino ai primi del 900 le fabbriche erano dislocate vicino alle centrali idro-elettriche o dovevano avere il raccordo ferroviario per far arrivare il carbone.  A quel tempo le reti di trasporto e molte delle reti di distribuzione appartenevano alle imprese di produzione dell’energia, aziende pubbliche nazionali o municipali. I privati, in passato, potevano produrre elettricità solamente per autoconsumo e le reti di distribuzione erano date in concessione dai Comuni ad Aziende di proprietà comunale.

Le tariffe elettriche in bolletta erano suddivise tra quota “energia” e quota “potenza” nella quale erano incluse le spese di trasporto e distribuzione.

3) A fine anni 90 l’Unione Europea pone nuove condizioni: privatizzazione e liberalizzazione del monopolio pubblico. E’ da questo momento in poi che avviene la separazione tra:

  • generazione
  • trasporto (nazionale)
  • distribuzione (locale)

E’ in questi anni che nasce l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas (AEEG), il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e Terna per la gestione del trasporto e del dispacciamento dell’energia a livello nazionale.

In questi anni per promuovere l’apertura del mercato e la mobilità dei clienti (non più “utenti”) la quota “potenza” della bolletta elettrica venne ridotta a favore della quota “energia”.

 

Le nuove funzioni delle reti energetiche

Negli ultimi anni lo sviluppo delle rinnovabili elettriche (ma non solo) pone nuovi cambiamenti. Come si diceva all’inizio di questo articolo le reti energetiche assolvono ad una nuova e più importante funzione: non più solo trasporto e distribuzione “monodirezionale”, ma anche distribuzione “bi-direzionale” in un nuovo modello energetico più “policentrico“, modello in cui le reti sono chiamate a svolgere anche il ruolo di regolazione e gestione dei flussi energetici.

Alcuni dei nuovi impianti di generazione non sono programmabili ed hanno bisogno di potenza di sostituzione e garanzie. Per intenderci: se il sole va via o il vento cessa di soffiare, la rete deve comunque garantire l’approvvigionamento energetico.

I nuovi generatori elettrici da fonti rinnovabili sono sparsi sul territorio secondo logiche di disponibilità della fonte e, a parte i grandi parchi fotovoltaici ed eolici e le centrali idro-elettriche, sono più vicini alle utenze, il che ha il vantaggio di ridurre al minimo le dispersioni energetiche del trasporto.

L’evoluzione degli ultimi anni è che il mercato delle tradizionali grandi aziende energetiche si sta riducendo, anche a causa, fra l’altro, della delocalizzazione di molte grosse realtà produttive industriali, perchè subentrano una moltitudine di piccoli produttori, o meglio di “auto-produttori”, distribuiti sul territorio.

Se da un lato questo è un vantaggio, dall’altro è un costo: le reti energetiche, infatti, per adeguarsi a questo nuovo modello energetico, devono adeguarsi ed adattarsi per accogliere ed integrare al meglio le fonti rinnovabili e la generazione distribuita.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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