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Quinto conto energia e le imprese del fotovoltaico

Ultimo aggiornamento: 15-07-2012
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La pubblicazione del decreto sul quinto conto energia mette un punto sulla lunga kermesse di polemiche che ne ha caratterizzato l’iter.

La prima bozza, infatti, aveva destato non poche preoccupazioni per gli imprenditori del fotovoltaico che avevano atteso a lungo le risposte del dibattito avutosi, in sede di conferenza Stato Regioni del 29/5/2012, su alcune questioni importanti. Le Regioni chiedevano di rimandare ad ottobre l’entrata in vigore del decreto e proponevano di mantenere il premio per gli impianti “Made in EU” insieme a quello relativo all’eliminazione dell’amianto. Rispetto all’estensione dell’ accesso al registro degli impianti fotovoltaici incentivabili, gli enti chiedevano l’aumento della soglia da 12 a 100kW di potenza dell’impianto.

Oggi, a soli pochi giorni dalla firma del decreto, possiamo trarre le somme di questo lungo braccio di ferro.

Rispetto alla data di avvio, quasi nulla è stato fatto. Il decreto, infatti, prevede che il quinto conto energia entri in vigore 45 giorni dopo il raggiungimento della soglia di spesa di 6 miliardi di euro, nella prima bozza era di 30 giorni. Sarà compito dell’Autorità per l’energia quinto conto energia fotovoltaicoelettrica ed il gas, accertarne il raggiungimento, tramite apposita delibera, anche se, secondo indiscrezioni la spesa attuale si attesterebbe già a 5,868 miliardi di euro.

Per quanto riguarda il registro, invece, il nuovo decreto recepisce alcune richieste avanzate dalle Regioni durante la Conferenza Stato-Regioni: l’accesso agli incentivi senza iscrizione al registro viene esteso agli impianti innovativi ed a concentrazione, a quelli realizzati dalle amministrazioni pubbliche, a quelli realizzati in sostituzione dell’amianto e dell’eternit fino a 50kw e a quelli con una potenza compresa tra i 12 ed i 20 kw che richiedano una riduzione dell’incentivo pari almeno al 20%.

Tutti gli altri impianti dovranno iscriversi ai registri del GSE, che verranno implementati secondo i seguenti tetti di spesa: 140 milioni di euro per il 1° anno, 120 milioni di euro per il 2° anno e 80 mln di euro per gli anni successivi fino al raggiungimento di 6,7 mld di euro annui.

L’iscrizione ai registri, inoltre, avverrà sulla base dei seguenti criteri di priorità. In ordine di importanza:

–         Certificazione energetica

–         Impianti realizzati per la rimozione dell’amianto o su siti contaminati.

–         Impianti realizzati con componenti principali realizzati in un Paese dell’ Unione Europea;

–         Impianti fino a 200 kW asserviti ad attività produttive

–         Impianti realizzati su serre, pergole, tettoie o pensiline.

 

Il nuovo conto energia cambia anche i meccanismi di incentivazione. Le tariffe saranno omnicomprensive dell’incentivo e della vendita dell’energia mentre resterà a parte la tariffa per l’ autoconsumo.

Relativamente alle spese della pratica al GSE vengono applicate nuove tariffe e precisamente: € 5/kw per i primi 20 kw installati ed € 2/kw per tutti gli altri.

Infine il decreto accoglie la proposta delle Regioni che chiedevano di confermare i bonus per l’installazione del fotovoltaico in sostituzione di eternit ed amianto e per impianti con componenti “Made in UE”.

Gli impianti realizzati in sostituzione alla copertura eternit beneficeranno di un bonus il cui importo, da un massimo di €30/ MWh,  varierà in base alla potenza e alla data di messa a regime dello stesso.

Quanto invece al Made in UE il premio ammonta a 20  euro/MWh per impianti che entrano in esercizio entro il 31/12/2013, ridotto a 10 euro/MWh per quelli che entrano in esercizio nel 2014 e a 5 euro/MWh per impianti che entrano in esercizio successivamente.

Nei successivi articoli ulteriori specifiche ed approfondimenti.



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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